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Autore: Tayr Seirei    09/03/2013    6 recensioni
Aveva chiesto a sua madre dove potesse prendere dei fiori gialli.
Aveva chiesto a Garry di portarla, per favore, nel punto più alto della città.
Aveva chiesto a se stessa di fare quello che era giusto - forse, certo... -, di
perdonare.
Un "saluto" a quella ragazzina perduta.
Perché, d'altronde, Mary è pure un personaggio che va capito.
Questa è la risposta di Ib.
Con un fiore dorato in mano... si può iniziare.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Garry, Ib
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Aveva chiesto a sua madre dove potesse prendere dei fiori gialli.
Aveva chiesto a Garry di portarla, per favore, nel punto più alto della città.
Aveva chiesto a se stessa di fare quello che era giusto - forse, certo... -, di perdonare.
La madre le aveva indicato un buon fioraio dove comperare ciò che desiderava - la scelta era ricaduta su delle primule gialle, prese con soldi che aveva messo da parte lei stessa. Garry aveva subito acconsentito, con un velo di tristezza negli occhi, quando le vide fra le braccia quel mazzolino di fiori dal colore splendente (doveva aver capito all'istante cosa aveva intenzione di fare).
Rimaneva da esaudire solo la richiesta che aveva fatto a se stessa.
E ora Ib e Garry erano lassù, da soli, in un punto panoramico appena fuori dalla loro cittadina. In cima ad una collina non troppo alta, si dominava tutta la città, col mare che riluceva invitante in lontananza.
Tirava un vento ragionevolmente forte - abbastanza da rinfrescare quella calda giornata di primavera e agitare i capelli, non tanto da infastidire.
Ib appoggiò le mani esili al parapetto. Non che avesse paura dell'altezza. Piuttosto, sentiva di aver bisogno di un piccolo sostegno.
Garry taceva, rispettoso, aspettando che facesse ciò che doveva - o voleva.
E Ib pensò. Chiuse gli occhi, e si lasciò andare ai ricordi.
Il coltello a spatola.
Una mano sulla schiena che la spingeva in un baratro.
Impronte blu per ingannarla.

Strizzò ancora di più le palpebre. Non ricordava solo quelle cose.
"Stavo cercando l'uscita..."
"Ib, com'è la neve? Non l'ho mai vista...!"
Una stretta di mano. Era diversa dalla presa di Garry - che era forte, rassicurante - ma non le dispiaceva neanche il tocco, all'inizio quasi esitante, di quella piccola mano. Sembrava non avesse mai compiuto quel gesto prima.
E alla fine di tutto, una piccola stanza, giocattoli sparsi.
Un libro. "Come farsi degli amici"...

Ib riaprì gli occhi. Osservò, quasi con fare vago, il mazzolino di fiori che teneva in mano.
Le labbra si piegarono, lentamente, in un sorriso. Preparò il mazzo con le mani, districando i gambi, di modo che non si incastrassero fra di loro. Si alzò in punta di piedi, sporgendosi oltre il parapetto, sul vuoto. Respirò con la bocca quell'aria frizzante, in attesa, e... appena arrivò una ventata più forte delle altre, con un gesto fluido, lanciò i fiori nel vento.
La corrente li afferrò subito, portandoli via con sé; ben presto, dalla cima della collina cominciarono a piovere quelle macchie d'oro.
Addio, Mary.
O... arrivederci?

- Sai, Garry... - esordì la bambina, mettendo tutte e due le braccia sul parapetto. Garry non rispose, ma lei sapeva che era un invito a proseguire. - In realtà, non credo Mary fosse davvero "cattiva". Alla fine, la galleria era la versione... distorta - Aveva imparato quel termine appositamente per definirla - Di quella originale, giusto?
Un paio di passi veloci e Garry le fu accanto. - Già. Una versione portata alla vita da sentimenti negativi e dolore.
- Quindi, pensavo... - Ib si interruppe, notando che il vento aveva trasportato fin lassù un pezzetto di carta che ora fluttuava un po' più su della sua testa. Distese un braccio per afferrarlo, ma non ci arrivava. Fortunatamente, lei e il ragazzo si intendevano al volo, e fu l'altro ad acchiapparlo e passarglielo.
Era un semplicissimo pezzettino di carta, tagliato in maniera irregolare, ma bianco e pulito.
Non era come quando aveva visto le ceneri dell'altra disperdersi per la stanzetta buia, pezzettini di carta rattrappiti e neri.
Strinse le dita sopra quella carta bianca e poi le riaprì, lasciando che il vento se la riprendesse. Volò via insieme agli ultimi petali gialli.
- Pensavo che mi piacerebbe trovare l'originale. - Riprese, con maggior sicurezza di prima.
Garry le posò una mano sulle spalle. - Il suo originale...?
- Sì, l'originale del quadro di Mary. - Spiegò, serena. - Noi abbiamo bruciato la parte "cattiva", no? L'originale non c'era, alla mostra che abbiamo visto. Dev'essere da qualche parte. Forse dopo aver bruciato il quadro "dall'altra parte" lo abbiamo liberato, no...?
Liberato dalla tristezza che Guertena aveva riversato nelle proprie opere.
Mary, ora, sarebbe stata libera di fare amicizia con chiunque volesse, e non ossessionata da un'idea fissa - la fuga, perché ciò da cui voleva fuggire non era altro che l'ombra di suo padre, e dell'eredità dolorosa che le aveva lasciato.
Ib aveva pensato davvero tanto, in quell'anno e mezzo di tempo passato dalla loro indimenticabile visita.
- Mh. - Sentì Garry prendere un profondo respiro, e si volse a guardarlo per la prima volta da quando erano lì. Sorrideva. - Se proprio vuoi... - dichiarò lui - possiamo provarci. Trovarla e...
- ... darle una seconda possibilità.
Non sapeva se il quadro originale di Mary, per qualche strana magia, avrebbe lasciato che la sua ospite uscisse per vedere il mondo.
Non sapeva nemmeno dove Guertena avesse potuto nascondere quella, la sua ultima opera, la più preziosa.
Non sapeva se era la cosa giusta da fare.
Ma le andava così. L'aveva perdonata e, in fondo, la colpa non era stata tutta sua.
E... era bella. La collina, ricoperta di fiori gialli, era bella.
La sua mano scivolò in quella di Garry, che la strinse subito. Senza aggiungere altro, si incamminarono.
Se tutti meritavano una seconda possibilità...
... aveva scelto la primula, perché significava amicizia nascente.
Non era ancora del tutto sicura di comprendere appieno cosa l'amicizia davvero fosse, né pensava di essere la persona adatta per spiegarlo a qualcun altro.
Ma un tentativo per cambiare le cose, quello si poteva sempre fare.


Fine, per ora!


Note

- "Impronte blu per ingannarla". Nella stanza in cui va via la luce, subito dopo il blackout appaiono i famosi graffitti in rosso "NO FIRE". Se ci fate caso, poco più avanti, subito prima di incontrare Mary, per terra ci sono delle impronte di vernice - rosse, casualmente. Ecco, all'inizio del gioco, invece, prima dell'Abyss of the deep, si notano delle impronte blu che entrano nel quadro. In base a quanto sopra, assumo che fosse sempre Mary.
- "Ib, com'è la neve? Non l'ho mai vista...!" quando Garry scopre il segreto di Mary, se tornate ad utilizzare Ib come PG giocabile, Mary scapperà, e se le andate dietro la troverete infilzando una testa di manichino - la celebre scena X°. Quando tornerete nell'altra stanza, Mary comincerà a seguire Ib passo passo. A quel punto, potete dialogare con lei (a quanto mi risulta, ciò non ha alcuna influenza sul sistema di punti che decreta i finali; però, se decidete di verificare, vi avviso che uno dei dialoghi potrà portare alla perdita di un petalo della rosa). Fra le varie cose che potrebbe dire c'è anche questa domanda sulla neve.
- "Un libro. 'Come farsi degli amici'..."Dopo aver bruciato il quadro di Mary, a prescindere che siate nel Bad End Side o nel Good End Side, potrete ispezionare la sua stanza (se lo farete insieme a Garry nel Good End Side, commenterà varie cose anche lui). Fra le varie cose, c'è appunto un libro, How To Make Friends.


Yoh!
E rieccomi. *A* *Di questo passo arriverò a fare 30 fic su Ib in due mesi...*
Questa non è una delle fic che avevo da parte (COMINCERO'APOSTARETUTTOLOGIURO), mi è venuta in mente l'altro giorno quando, mentre smangiucchiavo un panino con pomodori e cotoletta (sì, i dettagli sono essenziali. Pensate un po', stavo pure bevendo della coca cola!) in veranda, ho notato che c'era un pezzettino di carta fluttuante *sto al terzo piano*. Da lì il mio cervello ha fatto più o meno Carta che fluttua → Mary defunta → Ib che ne penserebbe? → Scriviamoci su!.
E quindi, ecco qui. Come già detto a me Mary non sta proprio proprio simpatica; tuttavia, in base alla mia teoria qui spiegata e che vorrei approfondire in una long in futuro, visto che i quadri della Galleria distorta sono la parte "malefica" dei suddetti, ci deve pur essere una parte buona, giusto? E quindi, se a saltare fuori dal quadro fosse quella...? Ed è ciò che anche Ib vuole scoprire.
Per il resto, non penso ci sia niente da spiegare. E' un "saluto"; che sia definitivo o meno, sta a loro.
Il titolo è ispirato alla canzone Flowers on the moon di Rin e Len Kagamine che ho ascoltato ripetutamente durante la stesura, dato che creava la perfetta atmosfera. *w* *Per chi volesse ascoltarla, la trovate su youtube*
Poooi. Iddio, devo ancora rispondere alle vostre recensioni. Questi giorni mi metto e faccio tutto. °A° (Ma non vi preoccupate che le leggo tutte subito...!) Vi ringrazio, comunque, per l'ottimo trattamento alla mia ultima fic qui, Avrei dovuto darti il mio fazzoletto, quel giorno. Davvero, arigatoo gozaimasu! <3
E adesso vi saluto. ^o^
Bye!

  
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