Anime & Manga > Inazuma Eleven
Ricorda la storia  |      
Autore: _Equinox    09/03/2013    5 recensioni
Cosa accadrebbe se Gran e Reize si ritrovassero a fare i conti con i propri sentimenti?
“Voi della Gemini Storm siete deboli... Troppo per stare qui all’Aliea” Furono quelle le parole che colpirono Reize -o forse Ryuuji- nel profondo.
Il mulatto abbassò lo sguardo,stringendo i pugni.
“Sta zitto! Non sai cosa significa essere deboli e derisi da tutti! NON LO SAI PERCHE’ TU SEI IL PREFERITO DI NOSTRO PADRE!” urlò il verde guardandolo con odio.
Gran fece un passo indietro.
Quello era Midorikawa,non Reize.
HiroMido.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Jordan/Ryuuji, Xavier/Hiroto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Thanks

 
Ryuuji, o per meglio dire Reize, ricordava bene quel giorno. Quando i suoi genitori erano morti e lui era arrivato al Sun Garden.
Il verde osservò attentamente la fotografia tra le sue mani,la quale ritraeva sua madre e suo padre.
 
Pioveva davvero tanto quel pomeriggio. Il piccolo Midorikawa era rannicchiato all’angolo di una stradina di Tokyo e piangeva.
“Mamma,papà...” gemeva tra le lacrime il bambino. I suoi genitori erano morti il giorno prima,sterminati dalla Yakuza e lui era rimasto solo. Si sentiva in colpa perché non aveva fatto nulla per evitarlo.
“Cosa succede,piccolo? Dove sono i tuoi genitori?” chiese una voce calda e rassicurante. Il pistacchietto alzò il volto,trovandosi davanti l’imponente figura di un uomo sorridente.
 “S-Sono morti...” il bambino dagli occhi neri si portò le braccia al petto versando ancora lacrime.
L’uomo lo guardò dolcemente per poi prenderlo in braccio.
“Io sono Kira Seijirou,e tu?”
“M-Midorikawa Ryuuji...” rispose il piccolo. Seijirou iniziò a camminare,facendosi spazio tra il viavai di gente,fino a raggiungere una grande automobile nera.
“C-Che vuole farmi?” domando terrorizzato Ryuuji. Non voleva che gli accadesse ciò che successe alla madre. Anche se Midorikawa era ancora un bambino,riusciva a capire il pericolo quando la madre urlava alla vista degli uomini in nero della Yakuza,quando andavano nella camera della donna e dopo che quelli lasciavano la loro umile casa lui la trovava nuda. Lei gli diceva di non badarci e di fare attenzione. Sempre.
“Ti porto a casa” affermò l’uomo salendo in automobile con il verde ancora in braccio.
La vettura nera partì non appena la portiera fu chiusa. Nel tragitto Ryuuji concentrò la sua attenzione sul paesaggio. Aveva smesso di piovere e stava spuntando il sole. Tutt’attorno vi erano campi verdi e tanti alberi. Davano un senso di freschezza al bambino mulatto. Dopo un po’ di tempo, l’auto si fermò. Kira e Midorikawa scesero e si ritrovarono davanti ad un grande edificio. Sull’ingresso del cancello c’era un’insegna: Sun Garden. L’uomo e il bambino si avviarono verso l’interno.
“Dove siamo?” chiese Ryuuji guardando l’uomo al suo fianco.
“Al Sun Garden. E’ un orfanotrofio nel quale si accolgono i bambini orfani” rispose Seijirou andando a posare lo sguardo su un bambino dai capelli rossi. Midorikawa se ne accorse e subito imitò l’uomo incrociando lo sguardo verde-grigio del rosso.
“Papà!” urlò  quest’ultimo mentre andava ad abbracciare Kira.
Fu quello il loro primo incontro.
 
A distrarre Reize dai suoi pensieri fu l’ingresso nella sua stanza da parte di Diam.
“Cosa vuoi?” chiese freddamente al ragazzo.
“Nulla. E’ solo che non ti trovavo così...” sussurrò il castano mordendosi il labbro con fare provocante.
“E’ tanto che non ci divertiamo,eh Rei-kun?” continuò ridendo. Il diretto interessato sbuffò annoiato per poi posare la fotografia tra le sue mani nel cassetto del comò.
“Non ne ho voglia,Diam. Non stasera” rispose il verde alzandosi e sorpassandolo.
Uscì dalla sua stanza,lasciando il suo amico all’interno ed iniziò a girovagare per i corridoi dell’Aliea Academy. In realtà non aveva la minima voglio di farlo col suo compagno di squadra. Dopotutto Diam era solo un sostituto. Il Ryuuji di una volta non avrebbe mai fatto una cosa del genere,ma in quel momento lui era Reize e non gli importava nulla.
Con suo grande stupore si ritrovò il capitano della Gaia alla fine del corridoio.
Strano.
Gran era sempre con Gazel e Burn in una parte riservata della scuola.
Non appena si ritrovarono faccia a faccia,Reize fece un piccolo inchino abbassando il capo e superandolo senza problemi.
“Non si saluta più,Reize-san?” domandò ironico il rosso.
“Mi dispiace,Gran-sama” rispose secco il verde fermandosi.
D’un tratto si sentì afferrare il polso ed istintivamente si voltò,ritrovandosi a pochi centimetri dal viso del suo superiore.
“Dovrei punire questa tua sfacciataggine,lo sai?” gli soffiò sulle labbra Gran.
“Avrebbe davvero il coraggio?” domandò il capitano della Gemini Storm.
“Sono un tuo superiore,ne ho il diritto”
Reize alzò un sopraciglio,squadrando il rosso. Ridicolo.
“Hai intenzione di dirlo a nostro padre?” al verde non importava del finto rispetto che portava nei confronti del suo ex migliore amico.
In quel momento,Gran spinse il ragazzo a terra bloccandolo al muro.
“No,anche se potrei farlo,visto il tuo comportamento” sussurrò il capitano della Gaia a pochi centimetri dalle labbra del subordinato.
“Però” continuò il rosso “Non voglio,mi dispiacerebbe mandar via qualcuno con questa bellezza...”
“Lasciami,Gran...”
“Voi della Gemini Storm siete deboli... Troppo per stare qui all’Aliea” Furono quelle le parole che colpirono Reize -o forse Ryuuji- nel profondo.
Il mulatto abbassò lo sguardo,stringendo i pugni.
“Sta zitto! Non sai cosa significa essere deboli e derisi da tutti! NON LO SAI PERCHE’ TU SEI IL PREFERITO DI NOSTRO PADRE!” urlò il verde guardandolo con odio.
Gran fece un passo indietro.                          
Quello era Midorikawa,non Reize.
“Midori... Kawa...” riuscì appena a dire.
“No,Gran... Midorikawa non c’è più” disse freddo il capitano della Gemini Storm alzandosi e tornando in camera sua,percorrendo il corridoio.
Fu sollevato nel constatare che Diam non era più lì. Si buttò sul letto,osservando il soffitto.
 
“Hiroto,ieri ho sentito in televisione che quando due persone si vogliono tanto bene,si baciano. Perché io e te non lo facciamo?”  domandò timidamente il piccolo Ryuuji passando la palla al compagno.
“Mido-chan! Ma nei film sono un ragazzo ed una ragazza!”  esclamò il rosso ricambiando il passaggio,che però il verde mancò.
“Dici che farlo sarebbe... Sbagliato?” domando Midorikawa raccogliendo il pallone da calcio che il padre aveva donato ad Hiroto.
“Proviamoci”  sussurrò il rosso avvicinandosi al pistacchietto e posando le labbra sulle sue,titubante.
Si staccarono dopo un po’ e si guardarono. A Ryuuji era piaciuto e lo stesso si poteva dire del rosso.
 
Che idiota. Pensò Reize,girandosi dall’altra parte del letto e sfiorandosi la pietra azzurra sul petto.
Sono un idiota...
                                         ***************************
Il giorno seguente,dopo gli estenuanti allenamenti, Reize si diresse dal padre esattamente come gli altri capitani. Nonostante fosse il suo compleanno, il mulatto non provava assolutamente nulla e non si stupì nel vedere Gran,Burn e Gazel appartati in un angolo. Desarm invece era poggiato al muro,con le braccia incrociate al petto. Il verde si sentì leggermente in imbarazzo,specialmente dopo la parlata col rosso.
Si avvicinò lentamente a Seijirou,a testa bassa.
“Che succede,padre?” domandò il capitano della Prominence non appena tutti e cinque furono al cospetto di Kira.
“Ho intenzione di affidarvi un compito alquanto delicato,spero di poter fare pieno affidamento su di voi,figli miei” cominciò.
I ragazzi annuirono.
“Ho intenzione di conquistare il mondo attraverso voi e il calcio,non è un compito difficile perché gli umani sono deboli” aggiunse.
Gran lo osservò.
“Papà,non credi che sia... Ingiusto?” chiese titubante. Reize stesso si meravigliò. Il capitano della Gaia non aveva mai contraddetto Seijirou.
“Assolutamente no. Vi ho allenati per questo” rispose l’uomo.
Alla fine,i capitani si trovarono ad accettare. Poco prima di uscire, il rosso guardò il padre.
“Non è che potrei lasciare la scuola?” domandò.
“Vuoi festeggiare il suo compleanno,eh?”
“Si,padre... Io voglio rivedere il sorriso di Ryuuji...” affermò il ragazzo dalla divisa bianca.
L’uomo si voltò per guardare all’esterno di ciò che usava come “ufficio”.
“Fa come vuoi,Hiroto” rispose Kira accennando ad un sorriso.
Gran sorrise non appena uscì dalla sala. Chissà se a Reize avrebbe fatto piacere...
Ora che ci pensava,si ricordò di non aver comprato nessun regalo all’amico.
Camminò fino alla camera da letto,ignorando li sguardi sorpresi dei membri delle squadre. Bussò un paio di volte alla porta metallica,fino a quando Reize non andò ad aprire.
“Cosa posso fare per lei,Gran-sama?” chiese il verde inchinandosi per evitare figure inutili davanti ai membri della Gemini Storm.
“Posso entrare?”
“Certamente” rispose il verde,facendo spazio a Gran.
Appena la porta venne chiusa, il rosso sorrise.
“Sono stato maleducato,non ti ho fatto nemmeno gli auguri,Mido-chan” disse dolcemente. Al sentire quel nome,il mulatto ebbe un sussulto. Era da tempo che non sentiva quella parola pronunciata in modo così dolce.
“Buon compleanno” sussurrò con voce roca Hiroto avvicinandosi all’orecchio del più piccolo e lasciando un piccolo bacio sulla sua guancia.
“G-Gran?”
“Shh,Ryuuji... Va tutto bene” e detto ciò,il rosso andò a rimuovere la piccola sfera azzurra dalla divisa del capitano della Gemini Storm.
Non appena la pietra Aliea fu rimossa,Midorikawa ebbe un capogiro e si lasciò cadere tra le braccia del compagno.
“Hiro-chan?” chiese con un filo di voce il pistacchietto,al quale ricrebbero i capelli.
“Cambiati,piccolo...”
Ryuuji si alzò sulle punte ed andò a posare le labbra su quelle dell’amico che non tardò,dopo un po’,a ricambiare il bacio intrufolando la lingua nella bocca del verde.
 
 
Dopo aver indossato una maglietta verde ed un paio di jeans chiari,Midorikawa raggiunse Kiyama fuori la loro scuola.
“Eccoti!” esclamò il rosso sorridendo,poi squadrò da capo a piedi il pistacchietto.
Si avvicinò e gli accarezzò i capelli.
“Come direbbe Hitomiko,qui ci vuole una bella coda di cavallo” affermò.
“Aaaah,no! Lo sai che non l’ho mai sopportata!” urlò Ryuuji mettendo il tenero broncio che Hiroto amava.
Dopo qualche risata,decisero di andare in giro per la città. Era tanto tempo che il pistacchietto non andava a Tokyo e quel gesto lo rese particolarmente felice. Girarono per numerosi negozi,tra cui uno di vestiti per rifare il guardaroba al verde.
Alla fine si ritrovarono sul viale che conduceva nel bosco.
“Vieni con me,Mido-chan” e più che una domanda,quell’affermazione era un ordine.
Midorikawa seguì il ragazzo dai capelli rossi senza contestare e alla fine i due giunsero ad una piccola casetta di mattoni.
“La nostra casetta!” esclamò Ryuuji correndo in contro al piccolo edificio. Quando erano più piccoli,infatti,i due amici si erano costruiti quella casa per gioco,ma alla fine si ritrovarono ad usarla come rifugio. All’interno si potevano infatti trovare due materassi,e diversi comò,oltre a svariati oggetti.
“L’ho modificata un po’,spero non ti dispiaccia” disse Hiroto prendendo per mano il ragazzo dagli occhi color pece ed aprendo la porta.
Non appena entrarono,il verde rimase a bocca aperta. I materassi erano uniti e ricoperti da soffici lenzuola, e proprio sotto la finestra si trovava un cucinino. Inoltre c’erano due nuovi pareti,che circondavano il bagno (nuova stanza aggiunta appositamente da Kiyama con l’aiuto della sorella Hitomiko).
All’interno si potevano trovare una piccola vasca da bagno,un water ed un lavello.
“Ryuuji...” quando sentì chiamare il suo nome,Midorikawa si voltò,trovandosi le labbra schiacciate contro quelle di Hiroto. I due arrivarono al letto,senza staccarsi e, quando furono entrambi distesi, iniziarono a spogliarsi freneticamente.
Fu questione di attimi che il rosso si unì al verde con un’unica spinta,dopo averlo chiaramente preparato a dovere.
La casa era piena dei loro gemiti ed i corpi sudati aderivano perfettamente. La magia si spense quando entrambi arrivarono al limite.
Tuttavia Hiroto volle tenere stretto l’amante a se,come a volerlo proteggere.
“Siamo proprio innamorati,eh?” soffiò Ryuuji poggiando la testa sul petto del rosso.
“A quanto pare...” rispose con un accenno di tristezza Kiyama.
“Grazie per questo regalo”
“Figurati,Mido-chan”
 
 
Dopo quella meravigliosa giornata,i due si ritrovarono costretti a tornare alle loro monotone vite all’Aliea.
Ciononostante,continuarono ad avere rapporti segreti anche all’interno della scuola. Reize aveva deciso di mettere da parte persino Diam.
Dopotutto il castano gli era servito come distrazione,ma ora aveva Gran ed era così che doveva essere.
Tutto procedette bene fino all’esilio della Gemini Storm. Non fu facile per Hiroto stare senza Midorikawa,però alla fine,dopo che la Gaia fu sconfitta dalla Raimon,i due si ritrovarono al Sun Garden.
Una sera, si ritrovarono a guardare le stelle attraverso la finestra della loro casetta personale.
“Domani è il tuo compleanno,Hiro-chan” sussurrò Ryuuji lasciandosi accarezzare la schiena nuda dal rosso. Ormai il tocco di Hiroto era diventata un’abitudine.
“Per la precisione tra quattro minuti” rise Kiyama osservando l’orologio. Avevano apportato altre modifiche alla loro “dimora”. Ora era più grande e con molte più finestre dalle quali ammirare il cielo stellato. Era stato Midorikawa a voler far costruire le finestre sul soffitto,per poter appunto guardare le costellazioni con Hiroto.
Dopo quattro minuti che sembrarono interminabili,scattò la mezzanotte ed in quel momento passò una stella cadente.
“Esprimi un desiderio,veloce!” esclamò il verde. Hiroto chiuse un attimo gli occhi,e dopo averci pensato un po’ li riaprì facendo incontrare il grigio-acquamarina dei suoi occhi col nero di quelli del pistacchietto.
“Fatto” sorrise.
“Hiro-chan,la sai una cosa?”
Il rosso scosse il capo e poi guardò il suo ragazzo curioso.
“Ti amo tanto”
                             
                                                                                    Ed il desiderio di Hiroto si realizzò.

             Fu quello il regalo più bello di tutta la sua vita: l’amore da parte di Mido-chan.
 
 
 
 
 
**Angolo della pazza psicopatica**
Salve gente. ^-^
Ho avuto il coraggio di presentarmi nel fandom un’altra volta. TT_TT
Perdonatemi,so che la fic non sarà un granché. Sento che non ho descritto appieno i sentimenti e le emozioni dei personaggi.
Chiedo scusa,ma essendo alle prime armi non faccio scintille,quindi siate clementi.
Che dire più... La HiroMido sta prendendo il sopravvento. °-° Sono ovunque. *^*
Bene,spero vi sia piaciuta.
Alla prossima.
Nana. (`・ω・´)
   
 
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Inazuma Eleven / Vai alla pagina dell'autore: _Equinox