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Autore: breath in    09/03/2013    3 recensioni
A Blaine piacevano i silenzi che si creavano con Sebastian, non erano pesanti, facevano da cornici ai loro pensieri e c'erano parole non dette e gesti nascosti perché era da quando avevano cominciato a essere quello che erano che Blaine sapeva leggere i ti amo dagli sguardi dall'altro.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Sebastian Smythe | Coppie: Blaine/Sebastian
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Never been alive inside


 

Le luci vibravano sull'acqua scura della Senna e nonostante fosse ancora troppo presto per chiudersi in uno dei tanti locali e chiedere un piatto tipicamente francese per cena, il cielo era già buio e i lampioni erano l'unica fonte di luce che illuminava il Pont Neuf a parte i fari delle auto che passavano dietro le schiene di quei due ragazzi affacciati all'acqua.

“il francese è troppo difficile, troppe desinenze, troppi accenti e parlate decisamente troppo veloce per il mio orecchio”
Disse Blaine con le braccia conserte appoggiate al muretto, soffiando l'aria fredda con uno sbuffo; alzò lo sguardo verso Sebastian intento a cercare qualcosa in fondo all'orizzonte
“L'eleganza non è per tutti, Blaine”
Il moro sorrise, inclinando lo sguardo verso il profilo magro del più alto accarezzando con lo sguardo la curva dei capelli tirati indietro dal vento, gli occhi assottigliati in un'espressione pensierosa e le labbra serrate in una smorfia, il viso perfettamente rasato e le spalle in una posizione rilassata; a vederlo così, l'unica cosa che si poteva pensare era a quanto fosse dannatamente bello, chiuso nel suo elegante cappotto nero lasciato aperto per far intravedere la camicia celeste.

A Blaine piacevano i silenzi che si creavano con Sebastian, non erano pesanti, facevano da cornici ai loro pensieri e c'erano parole non dette e gesti nascosti perché era da quando avevano cominciato a essere quello che erano che Blaine sapeva leggere i ti amo dagli sguardi dall'altro e sapeva che non avrebbe avuto una di quelle storie d'amore ad alta voce con feste in loro onore e assordanti cene con gli amici per ricordare il loro anniversario.
E allora se ne stavano lì, ad osservare le increspature della Senna che giocava con il vento.

Erano a Parigi da due giorni, non era un viaggio programmato, Sebastian aveva soltanto comprato due biglietti aereo, era passato all'appartamento del suo ragazzo e lo aveva baciato come se fosse la persona più bella dell'Universo; gli aveva detto di preparare una valigia e di non portare i suoi imbarazzanti farfallini perché lui, a Parigi, aveva una dignità da mantenere.

E Blaine sapeva cosa Parigi significava per l'altro ragazzo; non era una città, era la sua città e Sebastian non condivideva le sue cose con nessuno. Così aveva ricambiato il bacio sorridendo per poi rimanere così in silenzio a scoprire un'altra volta il corpo dell'altro.

“Sono contento di essere qui”
Soffiò Blaine mantenendo lo sguardo sull'acqua e sorridendo perché lo era davvero, felice.
“E' Parigi, sarei sorpreso se non lo fossi”
“Non solo per quello, Sebastian se dico una cosa devi promettermi che non rovinerai tutto con una delle tue frasi da stronzo”
Lo guardò con aria di sfida scrutando negli occhi verdi dell'altro una promessa che sapeva sarebbe stata rotta, Sebastian ridacchio voltandosi completamente per far passare lo sguardo interamente sul corpo dell'altro fino ad arrivare allo sguardo finto truce.
Rispose alzando un sopracciglio in segno di consenso inclinando la testa per aspettare che continuasse.
Blaine in una manciata di secondi perse quella sua sicurezza, maledicendosi per aver chiesto l'attenzione e si voltò di nuovo verso l'acqua continuando comunque a sentire il peso dello sguardo su di lui. Alzò così le spalle scrollando via le sue insicurezze da ragazzino alla sua prima cotta e pensò che non gli importava dell'enorme problema di Sebastian nel ricevere dichiarazioni d'amore, complimenti e ti amo senza nascondersi dietro la sua maschera da stronzo perché in ventitré anni di vita Blaine non si era sentito più completo.
“Lo so che non ci diciamo mai queste cose ma ora mi sento come se non fossi mai stato vivo dentro--” Voltò solo sguardo cercando la figura dell'altro ragazzo “--come se ora potesse davvero cominciare tutto, con te”

Blaine amava i silenzi con Sebastian, ma quel silenzio ora era ciò che ci poteva essere di più pesante, cercò di misurare il respiro ed era solo la seconda volta che si sentiva in quel modo; la prima volta era stata quando gli aveva detto ti amo, una mattina quando si erano svegliati nudi con le gambe aggrovigliate e i sorrisi spenti. E  stava mentalmente pregando qualsiasi entità superiore perché Sebastian non facesse una delle sue battute perché ora aveva solo bisogno di sentirgli dire qualcosa che lo facesse sentire equamente amato.

Sebastian prese un respiro , ficcò le mani in tasca e piegò le labbra in un sorriso sornione
“Stai aspettando che parta una lenta canzone da musical e che mi metta a far piroette dichiarando il mio amore eterno? sai per fare qualcosa di così vistoso vorrei almeno aspettare che tu raggiunga l'altezza per entrare in un parco divertimenti senza il ridotto così da non passare per pedofilo”
Blaine gonfiò le guance in un gesto automatico, spostò Sebastian con un gesto secco camminando in avanti e sorpassandolo
“Sei un coglione, grazie per il sostegno”

Blaine non pretendeva che  gli avrebbe risposto con un sonett0 e un mazzo di rose ma odiava quando lo faceva sentire così distante nonostante sapesse che non era vero, nonostante sapesse che quando diceva queste cose era solo per non andare fuori copione.
Non ebbe tempo di percorrere la distanza per raggiungere la statua equestre di Enrico III a dieci passi da lui che una mano forte lo fermò da una spalla obbligando il suo busto a girarsi e avrebbe perso l'equilibrio se quelle stesse mani non lo avrebbero tenuto stretto mentre due labbra sottile zittirono il suo lamento.

E non è come dicono i libri d'amore, il mondo non si fermò per niente, le auto continuavano a passare a fianco a loro, le luci continuavano ad illuminare le increspature dell'acqua il vento continuava a scompigliare i loro capelli e i loro cuori continuavano a battere come impazziti.
Persino il bacio continuò e quando la lingua di Sebastian accarezzò per un ultima volta il labbro inferiore di Blaine, le sue mani si spostarono dal viso di questo ai suoi fianchi che tenne stretti mentre, con lo sguardo abbassato sussurrò poche parole che sembravano pesare più del marmo

“Grazie, per essere qui”

E Blaine emise una risata cristallina, accarezzando il polso di Sebastian prendendo poi la sua mano tra il suo palmo.
Sapeva di non poter ancora pretendere più di quello così come sapeva di essersi innamorato di una persone per la quale un grazie valeva come un ti amo, una persona che non era per niente perfetta e che lo avrebbe fatto soffrire ma per cui avrebbe fatto di tutto.

La risata di Blaine si trasformò in un sorriso sghembo e prima di cominciare a camminare di nuovo si alzò sulle punte dei piedi avvicinandosi all'orecchio dell'altro

“Rimani comunque un coglione, Smythe. E ora voglio andare a pagare il ridotto in qualche parco di divertimenti se non ti dispiace.”


 


 

cpchlqc (chiarimenti per chi ha letto questa cosa)

se qualcuno non è scappato alla prima riga, lo avrà fatto al titolo delle note a fine pagina ma sono sicura che almeno una persona sta leggendo ciò (perchè l'ho obbligata in pratica).

E' effettivamente la prima “cosa” che pubblicò su efp e la cosa divertente è che io shippo klaine, ma c'è un motivo e il motivo è che tutto ciò è dedicato (si te l'ho dedicato brutta stronza ora voglio qualcosa in cambio) a qualcuno che shippa seblaine come se non ci fosse un domani.

In più vedetelo anche come un emblema contro le ship wars o potete anche non vederlo, o potete chiudere la pagina e smettere di leggere farebbe bene alla vostra salute mentale perchè non ho idea di come usciranno queste note, forse più lunghe della OS. Bene.

Ah se a qualcuno potesse interessare, l'idea malsana di scrivere ciò deriva da R-evolve dei 30stm e da una fanart, ma ho effettivamente scritto ascoltando “you anchor” di Asaf avidan in a box.

Se volete dirmi che questa cosa fa decisamente schifo e che devo andare a zappare (non so fare neanche quello fidatevi) o se volete regalarmi un viaggio a Parigi (non ci sono mai stata, ho soltanto fatto ricerche su google perchè non cago soldi) cliccate su “inserisci una recensione” e ora smetto di scrivere stronzate. 



   
 
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