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Autore: Bluemask    10/03/2013    4 recensioni
Louis preme gli occhi fino a vedere tanti puntini luminosi che danzano, e si illude che siano stelle, e si illude che Harry sia accanto a lui, e si illude che siano tornati indietro nel tempo, ma apre gli occhi e lui non c'è.
[...]
Uno squillo. Due squilli. Tre squilli.
Harry si accorge che è il suo cellulare.
Quattro squilli. Cinque squilli.
Lo afferra, digrigna i denti, sta per buttarlo nel mare. Legge il nome sul display per caso.
Anche se, in effetti, qualcuno una volta gli ha detto che il caso non esiste. Forse è proprio la persona che lo sta chiamando.
[...]
Cos’è più importante, vivere o morire?
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- See ya in the Hell, baby.-
Genere: Angst, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Won’t stop til it’s over.
 






Songs of desperation, I played them for you.
A moment, a love.
A dream, a laugh.
A kiss, a cry.
Our rights, our wrongs.

 




Il vento gli gonfia la maglia, corre tra i suoi ricci, gli entra negli occhi e nelle labbra socchiuse.
Fa un passo in avanti.
Le converse nere strisciano sulla ghiaia, il respiro pesante di chi ha pianto gli scuote il petto, il suono del mare che si infrange sugli scogli lo stordisce.
Ripensa a lui e al suo sorriso; ripensa alle notti passate in bianco, Harry, rimasti svegli a raccontarsi segreti e a gemere insieme, stringendo le lenzuola macchiate di desiderio; ripensa alle cene ai ristoranti, nelle pizzerie, nel loro appartamento, in hotel, in Francia, Inghilterra, America, Italia e in molti altri posti di cui non ricorda nemmeno il nome; ripensa alle sue braccia che gli stringevano la vita, alle mani che giocavano nei suoi capelli, ai baci rubati e passionali, a quelli tristi, felici, spensierati, ansiosi; ripensa agli addii, ai pianti, ai singhiozzi, alle parole dette per metà, ai sussurri.
Un altro passo.
Si sfiora la pelle scoperta delle braccia con le dita, immaginando che fosse lui come una volta, passandole sui segni fatti con l'inchiostro che sembrano urlare dalla disperazione per non venire compresi.
Harry non può parlare o muoversi in modo inappropriato, ma può far sì che la gente capisca.
Capisca cosa?
Capisca la sua sofferenza, il suo dolore, capisca che lui la persona giusta l'ha trovata ed è un ragazzo, è Louis, capisca che lui si sente un uccello in gabbia, una gabbia all'apparenza d'orata creata dalla fama e dai soldi ma che nasconde un metallo sporco e pieno di polvere. Capisca che lui è una rondine a cui sono state tagliate le ali, capisca che deve portare una maschera di felicità e indifferenza fatta di gesso bianco, capisca che i suoi sentimenti non possono cambiare e non cambieranno mai.
Un passo, due passi, tre passi ancora.
Chiude gli occhi e sente la sua risata, il suo cuore che batte, il suo pianto soffocato dal cuscino, la sua bocca contro la propria.
Ancora un passo.
Harry guarda giù.
Guarda l'acqua scura, ammette che un po' gli fa paura, guarda le rocce appuntite dello stesso colore dei capelli di Louis, il loro profumo è un ricordo così dolce.
Guarda giù, Harry, un piede alzato e pronto a farlo cadere nel vuoto.
Cos'è più importante, vivere o morire?

Chiude gli occhi, li preme con forza, immaginandosi il suo volto.
Lo vede, davanti a sé.
Gli occhi verdi, accesi, un po' grigi e un po' strani. I capelli ricci, marroni, morbidi e umidi. Le labbra carnose, rosse, come un frutto maturo. Le fossette da bambino, specchio della sua innocenza. Le spalle larghe, forti, il corpo magro, muscoloso, il ventre piatto, coperto di segni rossastri e orme di denti.
Preme gli occhi, Louis, forse anche per non piangere più.
I ricordi si susseguono troppo in fretta, la testa gli gira, ha una fitta allo stomaco.
Il loro primo bacio ad x-factor, il loro primo 'mi piaci' dopo una lotta sul letto del più grande, il loro primo appuntamento in un ristorante di Londra, il loro primo 'ti amo' durante le prove del primo tour, la loro prima volta nel loro appartamento.
E altri ricordi, che gli fanno aumentare le lacrime.
L'assunzione di Eleanor, il primo pianto di Harry, i divieti, le regole, i sussurri, i segreti, i camerini chiusi a chiave, le camere d'albergo, l'alcol per non pensare, gli articoli falsi, le foto modificate, i baci finti, le mani intrecciate fredde e distanti.
Louis preme gli occhi fino a vedere tanti puntini luminosi che danzano, e si illude che siano stelle, e si illude che Harry sia accanto a lui, e si illude che siano tornati indietro nel tempo, ma apre gli occhi e lui non c'è.
Stringe nel pugno delle pastiglie colorate: sono solo sonniferi, li usa spesso ultimamente, ma se ingoiasse tutte quelle che ha in mano potrebbe dormire senza svegliarsi più.
Le fissa, le ammira, apre la bocca, le avvicina.
Cos’è più importante, vivere o morire?

Harry deglutisce.
Spalanca le braccia.
Vuole volare via.
Vuole spiccare il volo.
Vuole avere le ali.
Vuole, ma non lo fa.
Uno squillo. Due squilli. Tre squilli.
Harry si accorge che è il suo cellulare.
Quattro squilli. Cinque squilli.
Lo afferra, digrigna i denti, sta per buttarlo nel mare. Legge il nome sul display per caso.
Anche se, in effetti, qualcuno una volta gli ha detto che il caso non esiste. Forse è proprio la persona che lo sta chiamando.

Louis prende con la mano che trema il suo telefono dalla tasca dei jeans. Compone il numero di Harry. Vuole sentire la sua voce prima di morire.
Il cellulare suona a vuoto per un po', risponde dopo cinque squilli.
- Boo.-
Sorride.

Harry si porta il cellulare all'orecchio.
- Boo.-
- Cuppycake.-
Sorride.
- Che stai facendo?- la voce di Louis (è scossa, sta piangendo) gli rimbomba nella mente.
- Una passeggiata.- mente, pentendosi un poco di star dicendo una bugia a lui, e tanto Louis se ne deve essere accorto, ché non è bravo a recitare. - E tu?-
- Guardo un film.-
Anche lui mente, Harry non sente nessun brusio in sottofondo.
- Allora perché mi hai chiamato?- sibila, improvvisamente acido.
- Perché mi manchi.-
- Fatti consolare da Eleanor.-
- Non essere stupido.-
- Oh, mi insulti pure?-
Un sospiro strozzato da un singhiozzo.
- Stiamo litigando di nuovo.-
- Questa situazione non ci fa vivere.- Harry singhiozza con lui. China la testa, le lacrime gli solcano il viso e lo scottano.
- Ti amo così tanto da star male.- ammette poi.
- L'amore che provo per te mi sta squarciando il petto.- mormora Louis.
- Perché non possiamo amarci e basta?-
- Lo vorrei sapere anche io.-
- Sai,- Harry tira sù col naso. - ho sempre sognato una vita felice, una moglie perfetta, dei figli, le cene numerose, magari un cane. Ma poi sei arrivato tu, con la tua follia e la tua risata, che mi hai fatto amare e vivere per la prima volta.- piange, Harry, e piange anche Louis.
- Ti amo.- sussurra Louis. - E non posso farlo.-
- Solo in un posto potremo amarci.-

Louis si asciuga le lacrime con una manica della maglia.
- E cioé?- domanda, non capisce.
- All'Inferno.-
Louis ride. Ride perché sa che ha ragione.
- Ti prometto che ti sposerò, all'Inferno. Ti prometto che sarò la tua moglie perfetta, che avremo dei figli, faremo cene invitando tante persone, avremo un cane.-
Questa volta è Harry che ride.
- Ci vediamo all'Inferno, baby.- Louis cerca di mantenere un tono divertente, Harry rotea gli occhi.
- Certo amore, a tra poco.-
- Ti amo.-
- Ti amo anche io.-

Harry salta, con gli occhi che brillano dalla gioia.

Louis ingoia, con un sorriso felice che non aveva da tempo.


    

       Won’t stop til it’s over.    

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 





Avete presente quando provate quella sensazione di angoscia che vi pesa sul cuore, che vi fa respirare a fatica e che vi fa sentire le lacrime in gola quando ingoiate?
Ecco, quando io ho quella sensazione mi metto a scrivere, e inevitabilmente vengono fuori queste cose angst.
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Ho scelto questa canzone per “presentare” la os perché la adoro (è figa, ammettiamolo), perché è terribilmente triste, perché è legata al tatuaggio di Haz (lol), perché è la canzone di sottofondo di un video sdfghjk Larry e perché descrive perfettamente la os.
Sì, lo so che potrebbe non sembrare.
Won’t stop to surrender.
Si suicidino entrambi, quindi si sono arresi, no?
No.
Perché loro non si fermeranno finché non finirà, e non è ancora finita.
Perché loro si sono uccisi per continuare a vivivere, per amarsi ancora, per amarsi liberamente.
Harry e Louis si sono uccisi, insieme, ma non si sono arresi.
 
Non so se è più angst la os o se sono più angst le mie note.
Ceh, odiatemi ;_;
 
Ah, una frase presa dal testo nell’intestazione è scritta in inglese perché mi piaceva di più.
Shh, io può.
 
 

 
 
 
 
  
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