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Autore: Nnoitra5Jirga    10/03/2013    0 recensioni
Dopo un pò di inattività, riparto con una nuova fanfic che, a differenza delle precedenti, vedrà come protagonisti gli Shinigami. Buona lettura.
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Byakuya Kuchiki, Kyouraku Shunsui, Rangiku Matsumoto
Note: Nonsense | Avvertimenti: nessuno
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Era come al solito una giornata particolarmente tranquilla nel Seireitei, e tutti gli Shinigami del Gotei 13 svolgevano al meglio il loro lavoro. O meglio, quasi tutti.
Infatti, i luogotenenti Rangiku Matsumoto, Hisagi Shuuhei, Izuru Kira ed il Capitano Shunsui Kyoraku, si erano riuniti nella casata dell'Ottava brigata per concedersi un pò di riposo e di pregiato sakè offerto dal gentile Capitano. Non era certo la prima volta che questo accadeva, e non sarà di certo l'ultima.
Nel frattempo era di ritorno alla casata della Sesta brigata, dopo una passeggiata tranquilla, il Capitano Kuchiki. Conosciuto per la sua diligenza, il Capitano non si sarebbe mai sognato di marinare il proprio lavoro, infatti aveva fatto ritorno proprio per poter firmare svariate pile di pratiche, che avrebbe poi consegnato al Comandante Generale tramite il suo luogotenente Abarai Renji.
Il clima era sereno come sempre, i membri della Sesta brigata svolgevano al meglio il loro dovere ed il Capitano sembrava essere anche piuttosto di buon umore in seguito alla sua rilassante passeggiata. Insomma, non poteva andare meglio di così.
Purtroppo però, questa situazione di quiete non sarebbe durata ancora a lungo... Infatti, dopo che il Capitano cominciò a firmare quelle pratiche e ad impilarle con precisione, la porta del suo ufficio si spalancò.
Entrò nella stanza un'allegra Matsumoto, con tanto di bottiglia di sakè fra le mani. Era più che palese che avesse alzato troppo il gomito, ma per la sfortuna del Capitano, non era la sola.
Subito si avvicinò alla scrivania con passi svelti, quasi inciampando nei suoi stessi piedi, appoggiandosi ad essa e facendo così cadere sul pavimento tutta quella pila di pratiche accuratamente innalzata dall'ormai sconcertato Byakuya.


 - Kuchiki Taichou~! Hic, cosa ci fa qui?? E' una giornata splendida~! Gradirebbe un pò di sakè? E' buono~!

Cominciò così la conversazione col Capitano, che era a dir poco allibito da tale atteggiamento. Non che ci sia da meravigliarsi, essendo l'atteggiamento di una sbronza. Egli si limitò a prendere un profondo respiro, chiudendo gli occhi e continuando a mantenere la sua imperturbabile calma.

- Matsumoto... Non mi sembra di averti concesso di recarti presso il mio ufficio senza un'apparente ragione da sobria, né tantomeno di avertelo concesso da ubriaca. Sei pregata di uscire senza indugi, così da permettermi di proseguire con il mio lavoro.

La donna si limitava semplicemente ad osservarlo col capo inclinato e con un mezzo stupore, quasi come se stesse fissando una creatura aliena, ignorando completamente le sue parole. Come se poi un'ubriaca potesse anche solo comprendere lontanamente il significato del linguaggio colto del meticoloso Capitano.
Senza alcun ritegno gli avvicinò pure la bottiglia di sakè al volto, ancora mezza piena, con l'intento di "imboccarlo" per bene facendo versetti totalmente privi di senso.


- Taichou, fai aaah~... E' buono, fidati~! Hic!
- ... Matsumoto, allontana immediatamente quella bottiglia dal mio viso ed esci dal mio ufficio.


Si limitò a proferire con severità il Capitano, sempre più spazientito dall'insistenza della donna che sembrava volergli offrire a tutti i costi un pò di sakè nonostante i continui rifiuti dell'uomo. Non l'avesse mai detto, che ecco sopraggiungere nell'ufficio Shuuhei e Kira, non meno sbronzi di Matsumoto. Sentendo le loro risate totalmente prive di motivazione ma giustificate dalla sbronza, il Capitano spalancò gli occhi con stupore. La situazione stava degenerando, doveva fare qualcosa al più presto se non voleva che il suo amato ufficio finisse a soqquadro.

- Ohi Kuchiki Taichou! Hic, come sta?? La smetta di muoversi, non riesco a seguirla! Hic!
 

Esclamò Shuuhei con un sorriso largo ed ebete, nonostante il Capitano fosse assolutamente immobile, che a malapena si reggeva in piedi e che, infatti, era appoggiato a peso morto sulla spalla del ridente Kira.
Byakuya era sempre più sconvolto da tale situazione, mentre Matsumoto s'era totalmente stesa sul pavimento.
Fortunatamente una pila di pratiche era rimasta in piedi, e questo era decisamente un bene. Ma quanto sarebbe durata ancora? Ecco che, portato dal vento ed attraversando la finestra dell'ufficio, un cappello di paglia piuttosto familiare si adagiò sulla scrivania.
Byakuya assottigliò lo sguardo, facendo mente locale per riconoscere quel cappello, e non appena realizzò con orrore a chi apparteneva, ecco che sempre dalla finestra entrò, sorridendo, uno sbronzatissimo Kyoraku che si gettò sulla scrivania per recuperare il proprio cappello, facendo cadere anche l'ultima pila di pratiche sotto gli occhi del povero Byakuya.


- Oh? Buongiorno Byakuya-san... Oggi è veramente una bella giornata, non credi? Come mai da queste parti? Ti andrebbe un pò di sakè per festeggiare con noi?
 
Domandò tranquillamente il Capitano, incosciente del fatto che quella fosse la casata della Sesta brigata e che era più che palese il fatto che Byakuya fosse "da quelle parti".
Byakuya si alzò dalla sua sedia, con gli occhi chiusi e le sopracciglia piuttosto aggrottate, tentando con tutte le sue forze di mantenere la calma.
L'allegra compagnia degli sbronzi intanto cominciò a canticchiare qualche motivetto totalmente privo di significato, agitando la bottiglia di sakè qua e là, macchiando il pavimento e le pratiche su di esso.
L'ufficio del Capitano Kuchiki era nel soqquadro più totale, e la pazienza era agli sgoccioli: Byakuya aprì gli occhi, osservando con aria severa e a dir poco spaventosa i quattro. Mise poi mano all'elsa della sua Senbonzakura, estraendola lentamente e portandola dinnanzi al suo volto. A mali estremi, estremi rimedi.


- Chire... Senbonzakura.

Con quelle parole, la lama della sua katana cominciò a scindersi in una moltitudine di minuscole lame che parevano come petali di ciliegio, che trasportati dalla volontà del Capitano andarono a dirigersi proprio contro gli sfortunati ubriachi, scatenando il panico nella casata.
Shinigami nel panico, esplosioni qua e là, stanze completamente distrutte e chi più ne ha, più ne metta.
Queste furono le conseguenze che si ripercossero sulla casata della Sesta brigata.
In seguito a quello spiacevole "incidente", furono convocati presso la casata del Comandante Generale per una lavata di capo Shuuhei, Kira, Matsumoto, il Capitano Kyoraku. Anche il Capitano Kuchiki era lì, ovviamente per raccontare la versione coerente ed esatta dei fatti, visto che non si fidava a lasciar parlare quattro sbronzi come loro, che avrebbero potuto benissimo sostenere di essere in un parco dei divertimenti.
Il Comandante Generale Yamamoto ascoltò con attenzione la storia, e si limitò a far tornare il Capitano Kuchiki presso la casata della Sesta brigata, congedatosi con aria solenne, in modo da poter tenere un "discorsetto" con i quattro, che ridacchiavano ancora nonostante sapevano che le cose per loro non sarebbero andate nel migliore dei modi.

Una mela al giorno toglie il medico di torno, e sicuramente quei quattro avrebbero apprezzato se anche il sakè facesse lo stesso effetto, anzichè il contrario.
  
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