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Autore: Guminola    10/03/2013    0 recensioni
Dunque, un giorno in cui mi sentivo di buon umore mi è uscita questa mini-storia:
Una donna incontra un uomo in parco e da lì inizia il tutto...non voglio anticipare altro... ;)
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Quella mattina Maria si svegliò di buonumore. Era una bellissima giornata di sole e non doveva lavorare, essendo domenica; così, dopo aver fatto colazione con la solita fetta di pane tostata – esagerando con la marmellata, come da prassi – innaffiando il tutto con una tazza di tè, si preparò e prese la bicicletta. Pedalò senza avere veramente una meta; mentre girava per la città, il sorriso non scomparve mai dal suo volto, nemmeno per un momento. Sorrideva alle persone e queste ricambiavano, quasi contagiate dal suo buonumore.
 Alla vista di un parco di ciliegi, che incrociavano i loro rami su un sentiero, rimase incantata, e decise di addentrarvisi. Sulla strada i ciliegi lasciavano cadere i propri petali, che formavano uno splendido tappeto rosa. Una volta lì, proseguì a piedi, portando la bici a mano; i suoi occhi non smisero di osservare quello spettacolo stupendo.
Vide un uomo seduto su una panchina che ritraeva ciò che lo circondava; sembrava essere suo coetaneo. Si sedette accanto a lui, vogliosa di socializzare.
 «Che bello...» disse quasi con un sospiro, sporgendosi leggermente sul blocco da disegno di quell’uomo. Lui non sembrò infastidito dal gesto, ma, anzi, sorrise.
 «Ti piace?»
 «Molto!» sorrise a sua volta. « da molto che disegni?»
 «Non molto...che maleducato non mi sono presentato: Peter, e tu saresti...?»
 «Maria, semplicemente “Maria”.» si strinsero la mano felici di aver fatto una nuova conoscenza.
Peter continuò a disegnare gli alberi, le panchine, la gente che passava, ma ad un certo punto si bloccò, guardando il vuoto come se stesse pensando qualcosa.
 «Stai bene?» chiese Maria un po’ preoccupata.
 «Si si, tutto bene. Ti dispiace se ti faccio un ritratto? Tu dovresti stare solo in piedi... o seduta accanto ad un albero. Al resto ci penso io.» spiegò, senza abbandonare il suo sorriso sincero.
Maria restò un po’ spiazzata da questa richiesta, ma accettò con piacere; si posizionò accanto ad un albero come suggerito e guardò verso Peter.
 «Va bene qui?»
 «Perfetto!» rispose lui, iniziando a disegnare con piccoli tratti veloci ma precisi. Non cancellò neanche una volta e Maria rimase meravigliata di quanto fosse bravo nel disegno.
 
 
Dopo quell'episodio, Peter e Maria divennero buoni amici.
 
Ormai da mesi si davano appuntamento in quel parchetto, per continuare a ritrarre Maria – ritenuta da Peter «ottimo materiale» – per prendersi un caffè nel bar lì accanto, o solamente scambiare due chiacchiere.
In uno di quei tanti giorni passati insieme Peter notò che Maria era sempre solare, gentile con tutti e non si accorse di non averla mai vista triste. Sembrava ancora una bambina, che trovava la felicità nelle piccolezze: sorrideva e rideva con molta facilità, e spesso Peter si divertiva a farle il solletico, pur di sentire la sua risata, che tanto adorava.
 «Perché sei sempre dolce e gentile con tutti?» le chiese un giorno, senza staccare lo sguardo dal foglio.
 «Per mia madre.» rispose lei.
 «Tua madre?»
 
A quella frase lasciò perdere il ritratto, alzando gli occhi su di lei. Maria guardò verso l’alto, sorridendo, con gli occhi lucidi socchiusi contro la luce del sole. Lentamente, iniziò a raccontare: «“Comportati bene” mi disse in punto di morte “o non troverai mai nessuno che ti vorrà sposare.” Da allora cerco sempre di comportarmi al meglio, perché il mio sogno più grande è sposarmi per essere una principessa almeno per un giorno, e vivere come in una favola: per sempre felice e contenta.»
 
Una, una sola lacrima scappò alle sue ciglia, tracciando una calda e umida linea sulla guancia. Peter lasciò cadere le sue cose a terra alzandosi in piedi, e a grandi passi la raggiunse, stringendola al suo petto. Appoggiò il mento sulla sua testa e continuò ad abbracciarla lasciando che si sfogasse.
 «Tu sei la mia principessa e non hai bisogno d'altro.» sussurrò poi.
Abbassò lo sguardo verso di lei e con dolcezza le baciò sulla fronte.

 

 

Angolo della scrittrice:
Dunqueee...non so se la storia vi sia piaciuta o meno, o se tutti hanno capito questa storia, io mi sono divertita a scriverla e a mio parere la trovo una cosa dolcissima.
Spero che recensiate presto e la visitiate in tanti, nel mentre io vi mando un saluto e un bacione:
La vostra Gumi-chan~♥

   
 
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