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Autore: youweremysummerlove    10/03/2013    0 recensioni
Sono quel ragazzo che passa quasi inosservato. Sono piccolo, bassino, magrolino, una capigliatura da skater, capelli neri, occhi color nocciola, fisico magrolino e no, non dimostro la mia età.
William e' il figlio di Katye e Bob, ma considera Jack come un padre dal momento che lui lo ha cresciuto. Lui lo ha accompagnato per la prima volta all'asilo. Lui lo ha riaccompagnato a casa ubriaco.
William e' un ragazzo molto dolce e sensibile.
La sua migliore amica? la sua sorellastra, Elisabeth.
William cerca l'amore, un amore diverso pero'.
William e' un ragazzo gay.
William accetta il suo essere gay. Lui e' fiero della sua omosessualita'.
Lui non e' diverso dagli altri. Ha un cuore in cerca d'amore proprio come tutti noi.
Genere: Drammatico, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Quello fu il bacio più lungo e più bello che io avevo mai ricevuto-dato-provato. Attorno a noi le luci della città silenziosa, la pioggia che cadeva e alcuni turisti che si avvicinavano per fare foto all'opera house.

Le nostre mani si incrociavano per poi chiudersi in un unico abbraccio fino a diventare una cosa sola. I suoi occhi chiusi mi facevano pensare che lei stava sognando o stava pensando a non so cosa oppure non stava facendo nulla, era soltanto concentrata a fare i movimenti giusti, a non sbagliare, ad essere perfetta. Ma lei già lo era, e non lo capivo solo da un bacio, l'avevo sempre capito solo che me sono accorto troppo tardi, quando già avevo deciso da che parte stare.

Mentre la baciavo, le accarezzavo i capelli e quando mi allontanavo dalle sue labbra le sorridevo, ma lei mi tirava a se con passione e mi baciava con foga, quasi ad intendere che desiderasse da una vita quel bacio che poteva solo assaporare adesso, il giorno del suo compleanno.

-Non potevi farmi regalo migliore. Mi disse.

Stetti zitto, cercando invano una risposta tra i mille pensieri nella mente, ma nulla. Non trovai nulla di piacevole o di divertente, o di azzeccato al momento, gli sorrisi, ciò che facevo in assenza di buone idee.

-Dobbiamo andare, si è fatto tardi, le dissi.

Guardai l'orologio ed erano quasi le 11 di sera.

-Domani abbiamo scuola signorina, su svelta alzati, continuai.

-Dobbiamo proprio?

-Devo tornare a casa Eli.

-Come non detto, andiamo allora.

-Prendiamo un taxi? le proposi.

-No, possiamo andare anche a piedi.

Così ci avviammo e per tutto il resto della strada nessuno dei due parlò, fin quando non arrivammo a casa sua.

-Vuoi salire? mi chiese.

Rimasi un po' a pensare su cosa dovevo fare. Alla cosa più giusta da fare, poi presi la mia decisione:

-Ok.

So che quello che sarebbe accaduto in quella casa andava oltre al semplice bacio e quindi andava oltre ai semplici brividi che ti provoca un bacio, ma lo desideravo quanto lo desiderava lei.

-Vuoi qualcosa? mi domandò.

-Non c'è nessuno a casa tua?

-No, mia madre è partita in Thailandia per una vacanza e tornerà domenica prossima. Vedi? avrei passato questa serata da sola. Allora, prendi qualcosa?

-No, grazie.

-Sei tesissimo, che ti succede?

-Nulla, nulla, nulla, nulla, nulla, continuavo a ripeterlo a bassa voce.

Avevo le mani sudate, il cuore che batteva a mille e sì, ero abbastanza imbarazzato. 

-Dai, ti rilasso io, mi disse Eli avvicinandosi a me e sfiorandomi le labbra per farmi andare in tilt e farmi perdere decisamente il controllo di me stesso, del mio corpo e del mio cuore.

Preso dalla passione con cui la baciai qualche ora prima le presi il volto e l'avvicinai a me per poi perdermi in un lungo bacio che ci portò a rimanere mezzi nudi sul suo letto.

-William, ti devo dire una cosa, mi disse spostando il viso mentre la stavo baciando.

-Che c'è?

-E' la mia prima volta.

Quell'affermazione mi lasciò un po' perplesso e anche dubbioso riguardo ad alcune cose che erano accadute in passato, tipo la sua presunta gravidanza. Ma cacciai questi pensieri stupidi e le dissi:

-Vedrai che non lo dimenticherai mai.

Dicendo questo continuai a baciarla per poi piano piano scendere accarezzando la sua pancia con le mia labbra e sfilandogli il regiseno. Le baciai il seno e continuai a scendere sfilandogli con l'aiuto della mani le mutandine di pizzo rosa che indossava. Adesso mi ritrovavo faccia a faccia con il sesso femminile. Era la prima volta anche per me, che lo facevo con una donna però. Non sapevo che sensazione avrei provato, strana comunque. Non sapendo come muovermi, cercai di utilizzare la mia fantasia, e allora presi un po' di respiro, le allargai le gambe e affondai il mio viso sulla sua dolce patatina. Che sensazione strana, ecco. Ma vidi che le faceva piacere avere la mia lingua sulla sua patatina e allora continuai per qualche minuti fino a quando lei non ebbe un orgasmo. Accarezzai di nuovo la sua pancia e arrivai sulle sue labbra, mentre mi toglievo i miei boxe e prendevo il preservativo dentro al portafoglio.

-Vuoi che te lo metto io? mi chiese lei.

-D'accordo.

Lo spacchettò e me lo mise.

-Sei pronta?

-Sì, fai piano.

-Farò piano, tranquilla.

Le aprì le gambe, di nuovo, e in pochi minuti diventammo una cosa sola. 

-Ti faccio male? le chiesi.

-No, vai più veloce.

Così continuai dando dei colpi sempre più forti e più veloci, tanto che il aumentava anche il mio piacere e iniziavo a prenderci gusto.

Continuai a baciarla mentre mi muovevo dentro di lei e dopo un po' mi tolsi da sopra di lei e cambiammo posizione. Questa volta lei mi dominava e vedevo anche che cominciava a piacergli davvero.

Non so che quella volta potevo considerarla una semplice notte di sesso o di amore o di semplice amicizia.

Quando finimmo, lei si sdraiò accanto a me coprendosi con un lenzuolo i suoi teneri seni.

-Wow, era la prima volta anche per me, le dissi ridendo.

-Posso farti una domanda? mi disse lei quasi col fiatone.

-Sì certo, dimmi, le risposi mentre accendevo una sigaretta.

-Ti è piaciuto?

A quella domanda mi bloccai per qualche secondo. Ok, facciamo il punto della situazione.

Non era stato male, ma neanche bellissimo o emozionate. Non ho provato nulla, oltre al piacere dopo un po'.

Forse la mia vera natura era questa, forse io ero davvero gay e adesso avevo creato un bel casino.

-Non lo so, le risposi.

Fu quasi delusa dalla mia risposta e io misi in chiaro la situazione.

-E' bello baciarti, toccarti, guardarti, ma forse, no forse, io sono gay e basta. Questa è la mia natura, basta. Ho voluto provare, e facendo questo ti sto facendo del male, lo so. Sono un pezzo di merda, sono un bastardo perchè ho giocato con i tuoi sentimenti. Ma non posso amare ciò che non posso amare.

Non mi disse niente, mi abbracciò soltanto.

-Sono sempre attratta dai ragazzi gay, perchè? mi disse lei ridendo.

-Allora non sei arrabbiata?

-Arrabbiata per cosa? pensa se fosse accaduto a te e io fossi stata lesbica. Non puoi ricambiare il mio amore, ok, non fa nulla.

-Ti voglio bene davvero Eli.

-Non dirò nulla a Josh, tu dirai qualcosa a lui?

-No, sarà il nostro piccolo ricordo. E poi sei fortunata, hai fatto l'amore per la prima volta con una persona che conosci da 17 anni e che è anche tuo fratello-migliore amico.

-Io ti amerò sempre comunque, anche quando ti troverai dall'altra parte del mondo.

-Adesso devo andare.

Guardai l'orologio, era quasi l'una di notte. Presi i miei vestiti e mi vestì velocemente. Uscì di casa e in pochi minuti arrivai a casa mia col fiatone.

-Piccolo, sei tornato. Mi disse Josh.

-Sì amore, Eli non voleva più lasciarmi.

-Almeno avete passato una bella serata?

-Sì.

-Andiamo a dormire che ho sonno, mi disse trascinandomi per mano.

-Arrivo, vado un attimo in bagno a fare una doccia veloce.

Mi sedetti sul water, levandomi la camicia e rimanendo con addosso la maglietta rossa. Misi le mani dietro la testa e abbassai lo sguardo. 

Avevo finalmente capito chi ero e non ero mai stato così felice in vita mia.

  
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