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Autore: Mister_Black95    10/03/2013    1 recensioni
-Non pensate che quei soldati siano migliori di voi.- disse Hannibal alle sue reclute in riga -Noi veniamo chiamati quando si presenta un problema, la cui soluzione andrebbe contro l'etica della Confederazione, facciamo il lavoro sporco al posto loro, ci infiliamo in inferni che loro non possono nemmeno immaginare e dovete esserne fieri!- aggiunse camminando avanti e indietro di fronte ai soldati -Inoltre- aggiunse -noi veniamo pagati di più.-
Genere: Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Angel can use guns (prologo)

Prologo


Il maggiore era appena entrato nel reparto di rianimazione, sperava con tutto se stesso di essere vittima di un pessimo scherzo... purtroppo non era così.

Attaccato ai macchinari che regolavano i medicinali e monitoravano la pressione, il battito cardiaco e il respiro, immobile ed incosciente, c'era il miglior soldato che avesse mai addestrato; ma quel soldato era soprattutto la persona a lui più cara che fosse ancora viva: suo figlio Hannibal.

Subito dopo che il padre di Hannibal giunse davanti il lettino dove giaceva il figlio, arrivò anche il primario:

-Buonasera, sono il dottor Easter.- disse un uomo sulla cinquantina, con capelli grigi e sul metro e ottanta.

-Capitano Liam Anderson, fanteria anticarro di Fort Paso.- si presentò il soldato ricambiando la stretta di mano al dottore. Liam era stato convocato d'urgenza a Fort Paso mentre era in missione che, fatalità, era la stessa a cui aveva preso parte suo figlio, solo che il capitano non sapeva chi dei suoi era caduto, quando vide un membro dello squadrone sanitario sfrecciare verso il campo di battaglia, coperto dal fuoco amico, vide solo una barella che veniva portata via ed il lenzuolo sopra il ferito non era più bianco, ma rosso scuro, intriso di sangue; fu solo dopo un quarto d'ora di combattimento e cinque ordini, senza risposta, di ritirata inviati ad Hannibal, che Liam venne chiamato da un professore dell'accademia per avvisarlo del fatto che il figlio era stato ricoverato d'urgenza in seguito a ferite riportate in battaglia. Il capitano si era subito precipitato a Fort Paso e corse subito nell'ospedale situato al piano terra, alla reception, il professore che lo aveva avvisato, lo informò sulle condizioni del figlio e che quest ultimo era sotto i ferri da due ore quando il professore era giunto alla reception. Otto ore dopo, Hannibal fu portato nel reparto di rianimazione per una complicazione sortita dopo l'intervento e, una volta stabilizzato, lo lasciarono riposarsi, ma con le dovute precauzioni: battito cardiaco costantemente monitorato, così come il respiro e la pressione e maschera dell'ossigeno sempre disponibile.

-Come sta mio figlio?- chiese il soldato.

-Siamo riusciti a riportarlo a delle condizioni ottimali, in una settimana dovremmo dimetterlo e il trattamento con il quale gli abbiamo salvato la vita ha funzionato e non sembra presentare controindicazioni.-

A quelle parole Liam si tranquillizzò un po', ma la sua tranquillità fu subito spazzata via dalla visione di suo figlio legato ai macchinari, anche se sapeva che stava bene, era comunque preoccupato, attanagliato da una paura che solo un genitore può comprendere: la paura di perdere il proprio figlio.

  
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