Continuo a sfregare la testa sul cuscino e con una mano destra alla ricerca di mia sorella, ha un respiro pesante,è insopportabile, dalla sua bocca escono parole a vanvera ed io riesco a dormire, le do una pacca sulla spalla così da farla stare zitta, mi tiro su  con la schiena, ma prima di focalizzare bene sono costretta a sbattere qualche volta le ciglia,Kit, il nostro gatto, è alla fine del letto che dorme beatamente

-Smettila di russare, Ollie!- urlo accanto all’orecchio di quella pigra di mia sorella, che senza neanche sentirmi si gira dall’altro lato. “Beh l’ha voluto lei” penso, tolgo il cuscino che è dietro la mia schiena e glielo tiro addosso.

-Deficiente, ma che fai?!- si gira lei con gli occhi di fuori.

- Non ti svegliavi, stai russando e poi ti devi alzare- le dico io con il solito sorriso sulle labbra, lei ricambia e con fatica si alza dal letto, io continuo a guardarla mentre si sistema i capelli e poi scompare dalla mia vista.
Chi è lei? E’ la mia vita, è Ollie, la mia sorella gemella. Io invece sono Annie.
Qualche minuto dopo mi convinco e tolgo il piumone caldo che riscaldava le mie gambe nude. Poggio i piedi a terra ma li ritraggo subito il pavimento è gelido, cerco di cercare le ciabatte finché non vedo che sono dall’altra parte della camera, scendo in punta di piedi toccando il meno possibile le mattonelle fredde.
Passo davanti lo specchio prima di scendere in cucina e osservo le lentiggini che contornano il mio naso, sono orrende, con una mano le inizio a sfregare quasi le volessi cancellare, ma non accade nulla. Faccio un profondo sospiro e scendo in cucina.

-Ciao piccola- è papà.

-Ciao papà- gli dico, stampandogli un bacio sulla guancia

Papà ha imbastito la tavola, cornetti, biscotti e nesquik affiorarono sul ripiano di marmo lucido.

- Complimenti papà per la tavola- gli dico facendole l’occhiolino

- Grazie An- ringrazia lui
- Papà, mi chiamo Annie, non An.- ribatto io infastidita, odio quel sopranome che mi perseguita da diciotto anni, secondo lui io sono “An” e mia sorella “Ol”.

Ollie si avvicina la sua tazza stracolma di cioccolato caldo ed inizia ad inzuppare i biscotti all’interno, questa scena viene distratta dall’entrata di kit, che con passo felpato si inizia a strusciare sulle mie gambe nude.

- buongiorno palla di pelo- saluta Ollie il gatto che ricambia semplicemente inclinando il muso perplesso

Ollie sale le scale per andare a prendere il suo amato cellulare che era sotto carica, nella mia testa scorre la scena che avverà tra pochi minuti.


Sono passati pochi minuti da quando Ollie è salita in camera a prendere il cellulare ed eccola che scende per le scale.

-Ollie, quante volte ti ho detto che non devi usare il telefono quando siamo tutti insieme?- urla papà
- Papà sto messaggiando con Dafne - controbatte lei, Dafne è la nostra migliore amica fin dai tempi dell'asilo,
ma era proprio questa la scena che aspettavo, ogni giorno è la stessa storia, da ben cinque anni.

- Buona colazione eh.- dico io quasi scocciata.


Salve pipol (?) 
Sicuramente non mi conoscete e volevo presentarmi, mi chiamo Arianna e ho quasi diciotto anni, proprio come Annie, sono di Roma e frequento il quarto anno di grafica. Spero che le mie storie vi piacciono, dopo molto posso ridedicarmi a volare con la fantasia come facevo qualche mese fa, non voglio continuarvi ad annoiare, aggiungerò i capitoli appena sono pronti di volta in volta, fatemi sapere cosa ne pensate in una recensione, byee!