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Autore: akima    10/03/2013    3 recensioni
Storia a quattro mani, creata dalle menti congiunte di akima e Michiyo Ichikawa.
Una vecchia idea che è stata rispolverata per essere pubblicata.
Come ci son stati i "Promessi sposi" è l'ora di "Robin Hood".... ma con qualche piccola modifica.
Non vi anticipiamo niente, se volete leggere siete i ben venuti.
Credeteci siamo riuscite a cambiare totalmente le posizioni dei due protagonisti... beh, solo se leggete potrete capire a cosa ci riferiamo!
Un bacione da entrambe le autrici :)
Genere: Romantico, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Gon Freecss, Hisoka, Killua Zaoldyeck, Kuroro Lucifer
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Chapiter 1:
THE MEN OF THE FOREST





Era una soleggiata mattina di marzo, i raggi del sole si facevano strada tra i rami d'albero della foresta di Sherwood, gli uccellini cinguettavano, ed il vento soffiava, portando con se l'odore della primavera.
Gon Freecs ed i suoi uomini erano nascosti dietro un cespuglio: una carrozza che trasportava tanto cibo, destinato a finire nelle grandi dispense del castello di re Kuroro, stava passando da quelle parti; trainata da due cavalli neri.
“O ma guarda un po' che coincidenza, una carrozza tutta sola soletta ricolma di cibo che passa in una strada piena di banditi, non vorremo lasciarla sola vero, Biscuit?” sorrise il moro.
La ragazza comprese l'idea del suo fedele amico e fece un segnale ai suoi uomini di tenersi pronti per agire “Già, ma ci penseremo noi a farle da scorta” e schioccando le dita fece capire agli uomini dietro di loro che potevano agire.
Subito si fiondarono sulla carrozza, due di loro bloccarono la corsa dei cavalli, e altri due aprirono le porte che li separavano dal cibo, presumibilmente, contenuto.
“Gon” si sentì chiamare da uno dei suoi uomini, “Che c'è?” chiese abbastanza allegro, di sicuro avevano trovato anche qualcosina in più.
Bé di sicuro una sorpresina in più c'era ma nessuno se la sarebbe mai aspettata.
“Ecco bé... dovresti venire a vedere con i tuoi occhi” disse un po' incerto l'uomo continuando a fissare come rapito il contenuto della carrozza.
Il moro si avvicinò a grandi passi, preparandosi all'idea di trovare chissà quali ricchezze, e cibarie, che invece si trasformarono in una sagoma parecchio nascosta.
Oddio, certo che questo non se lo sarebbe mai aspettato.
Sulla carrozza, che secondo un loro informatore, avrebbe dovuto portare le cibarie a corte per un ballo che si sarebbe tenuto a breve, la carrozza trasportava due dame.
Probabilmente quella dai capelli argentati doveva essere una principessa, vista la coroncina che portava tra i capelli spettinati, ma quale principessa aveva i capelli spettinati?
“Buona giornata donzelle, potreste cortesemente dirmi dove siete dirette” chiese abilmente Biscuit, comparsa da dietro i cespugli un attimo prima.
La bionda si fece avanti coprendo l'altra, ma era una guardia del corpo? Da quando esistevano anche le donne per quei mestieri?
“Prego voi che di sicuro, in fondo, siete gentil uomini di lasciarci proseguire sino al castello del re Kuroro Cuore di Ferro”, ah ma allora era una damigella.... piuttosto un damigello, vista la voce mascolina e per niente delicata che si ritrovava, oddio ma dove andava a finire il mondo di questi tempi? Tra un po' avrebbero anche messo degli elefanti a ballare nei circhi!
Gon guardò dietro il damigello incontrando gli occhi della argentea, si innamorò subito di quegli occhi, così con aria maliziosa chiese “Che siam gentil uomini non avete torto, ma chi v'assicura che sino al castello vi condurremo? Chi vi dice che non vi porteremo come nostre schiave sin nelle nostre di dimore, le dama dietro di voi me attira assai, posso chiedervi il vostro nome, myledy?”.
La ragazza dai capelli argentei fece segno alla sua damigella di spostarsi mostrandosi interamente agli occhi allibiti dei briganti.
“Volevate vedermi ed eccomi, se vi aggrada rapirmi fatelo, se volete tenermi come vostro schiavo personale fatelo, tanto che siate voi o il re non mi cambierà niente, sporchi banditi restate entrambi” sputò con ribrezzo quella che poi tanto principessa gentile e aggraziata non era.
Ma sola Biscuit sembrava essersi accorta che la suddetta principessa non fosse proprio una ragazza.
Infatti chiese cortesemente alla presunta ragazza di rivelare il suo nome, “Mi chiamo Killua” rispose molto più tranquilla, forse perchè aveva svelato le sue vere sembianze.
Il moro sembrò essersi appena destato dall'incantesimo degli occhi dell'argenteo “Ma quindi siete un ragazzo? E che ci fate con queste vesti?” il ragazzo arrossì e barbottò qualcosa simile a un -Ma farsi i fatti propri no, eh?-.
Ed infine tornò alla carica il damigello “Queste cose non dovrebbero riguardare stranieri come voi, quindi con permesso noi dovremmo proseguire per il castello”.
Killua sembrò incupirsi e si lasciò cadere a peso morto sul cedile dal quale si era alzato, ormai nessuno l'avrebbe più salvato dalle grinfie del re Kuroro, doveva arrendersi per lui era finita.
“Va bene potete andare” acconsentì Gon, ricevendo gli sguardi stupiti di tutti e quello deluso di Killua, poi un sorriso raggiante gli incorniciò il volto e continuò “Ma Killua resta qua”.
Tutti caddero a terra per lo shock, cioè ma si poteva tenere prigioniera una princi- in questo caso un principe?
Killua si lasciò scappare una lacrima di gioia e si rialzò dal sedile tentando di uscire.
Gon lo aiutò a scendere vedendolo stranamente felice, di solito quando un bandito ti dice che devi restare con lui non bisognerebbe scappare, urlare aiuto o aggrapparsi a qualsiasi cosa?
Lo trascinò nel bosco dove erano nascosti i cavalli e lo aiutò a montarci sopra, salendo lui stesso dopo pochi secondi.
Ritornarono nel luogo della carrozza, non trovandola più “Il damigello è scappato verso il palazzo” concluse Biscuit mentre con un fischio richiamava il suo cavallo.
“Ohnno!” Killua si incupì di colpo, “Che c'è volevi andare con lui?” in quel tono si poteva benissimo sentire una nota amara, che fosse gelosia?
L'argenteo non se ne curò continuando “Quando Kurapika dirà al re Kuroro che sono stato rapito dai banditi manderà una squadra per cercarmi e credo che vi ucciderà tutti”.
Gon sorrise, rassicurato in cuor suo “Non è mai riuscito a trovare il nostro nascondiglio, e non ci riuscirà nemmeno tra cent'anni, non preoccuparti fidati di me sarai al sicuro”, il cavallo partì sollecitato da un colpo di redini di Gon.
Durante il tragitto Killua fece aderire il suo petto contro la schiene del bandito, provava calore, si sentiva protetto e al sicuro, magari non era stata una cattiva idea seguirlo, ma ciò che lo preoccupava era quello che gli avrebbe fatto Gon, infondo aveva lui stesso offerto il suo corpo pur di farsi rapire e non andare alla reggia di Kuroro.... ma avrà fatto veramente bene ad offrire addirittura il proprio corpo?
 
Intanto alla corte del re Kuroro Cuore di Ferro, era arrivata la carrozza che conteneva la futura sposa di quest'ultimo.
Aveva contrattato fino all'ultimo con i genitori del ragazzo, che finalmente avevano ceduto per cederglielo.
Anni prima aveva sentito i commenti di un monaco che era passato a trovare la famiglia Zaoldyek, e incuriosito si era fatto raccontare di più scoprendo che possedevano un figlio con un innaturale bellezza femminea per un ragazzo, e si diceva che chiunque l'avesse sposato avrebbe avuto l'eterna protezione di Dio, oltre che ad un marito fantastico da mostrare.
Perciò Kuroro aveva insistito tanto per combinare il matrimonio e ora stava per averlo tutto per lui, il più bel ragazzo di tutto il mondo.
Tutto suo, solo per lui.
La carrozza si aprì mostrando una dama, se così potesse essere definita, con le lacrime agli occhi che si inginocchiò davanti al re baciandogli la mano.
Kuroro sbirciò ma non trovando nessun altro all'interno della carrozza si chiese se fosse veramente lui il ragazzo dall'incredibile bellezza?
Oddio, ma se era lui aveva proprio fatto un buco nell'acqua, ma preferì accertarsene “Sei dunque tu la mia futura sposa?” il suo tono era evidentemente disgustato.
Kurapika alzò lo sguardo “No mio signore, il signorino Killua è stato rapito dai banditi” esalò come in fin di vita.
Il re divenne furioso nel sentirlo “E chi sarebbero questi banditi?” qualcosa gli diceva che era lui.... ma non ne era sicuro, anzi sperava che non fosse lui.
“Mi pare che il loro capo si chiamasse Gon” il re preso da una innaturale rabbia diede un calcio nello stomaco del povero damigello mozzandogli il fiato per pochi attimi.
“Guardie vi ordino di andare subito nella foresta di Sherwood, trovate la mia principessa e riportatemela qui, subito!” due squadroni partirono immediatamente, tutti armati con spade e lance, tutti su dei cavalli diretti alla foresta di Sherwood.
Un medico si avvicinò al giovane damigello a terra “Ah, l'ha rifatto.. ascoltami ragazzo riesci ad alzarti?” il biondo annuì.
Vedeva tutto offuscato e benchè avesse risposto positivamente non riusciva neanche a muoversi.
Il giovane moro lo prese in braccio scortandolo all'interno del castello, “Comunque, piacere sono Leorio” disse raggiante il ragazzo.
“Ku... Kurapi.. ka” infine cadde nella salda morsa di morfeo che già da tre giorni lo richiamava costantemente.






**ANGOLO AUTRICI**

Allora gente, come vi sembra?
Se non l'avete ancora capito da questa introduzione i ruoli di Gon e Killua sono invertiti.
Eh, attenzione udite udite: in questa fic sarà Gon il seme (attivo) e Killua l'uke (passivo).
Proviamoci, e provate anche voi a dirci le vostre opinioni, ci sembrava una bella idea staccare un po' dal solito invertendo i loro ruoli.
Beh, che altro dire.... speriamo con tutto il cuore che questa fic piaccia, e non sia un flop.
Un bacione e grazie a chiunque leggerà, recensirà, metterà tra le preferite/seguite/ricordate.
Akichan e Cikachan
  
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