“ Fuori di qui o giuro che mi metto a urlare. ” Si volta dall’altro lato e io non posso che accontentarla, forse in questo momento è ciò di cui ha bisogno.
“ Come vuoi. ” Le sfioro i capelli e mi allontano; giunto accanto alla porta mi volto sperando che mi fermi, o al massimo che si volti, invece vedo la sua schiena fare su e giù, scossa da singhiozzi silenziosi, e quella visione mi stringe il cuore in una morsa.
Quando mi chiudo la porta della stanza alle spalle capisco che il velo che è sceso su di noi è diventata una coltre spessa e tenebrosa.