Mai più felici e contenti

Rumpelstitskin aveva perso tante cose nella sua vita alla Foresta Incantata, quindi conosceva abbastanza bene la mancanza.
Aveva sperato che nel mondo senza magia le cose sarebbero cambiate, per questo aveva creato la maledizione -oh, no, non solo per ritrovare Bae, anche se quello rimaneva il suo scopo ultimo.
Ma nemmeno per mister Gold le cose erano andate meglio. L'Oscuro aveva rinnegato la luce nel momento in cui aveva affondato il pugnale nel petto dell'essere di cui poi aveva preso il posto. Tutto per il potere, tutto per poter rinnegare una codardia congenita che mai e poi mai lo avrebbe potuto abbandonare perché nata con lui, uomo, e solamente cresciuta nel suo essere Signore Oscuro.
Dunque Rumpelstitskin aveva avvertito la mancanza più di tutte le creature del suo mondo. Per i cattivi, d'altronde, non era previsto il lieto fine.
In un certo senso capiva le ragioni di Regina, per quanto poco gli importasse di chiunque non fosse se stesso -non avrebbe perso Bae prima e Belle dopo, altrimenti. Cercavano entrambi la loro felicità anche se non con i mezzi che erano conosciuti per essere vessillo dei buoni.
Forse per questo non avrebbero mai vinto.
Il libro di Henry parlava chiaro; nella Foresta Incantata come a Storybrook, nel Maine.
Loro, quelli che il destino aveva voluto nella schiera del male -soggettivo, come concetto, non avrebbero mai avuto il loro 'vissero felici e contenti'.
Perché quelle non era altro che favole. I buoni vincono e i cattivi perdono. Sarebbe sempre stato così.
Ma lui non avrebbe mai smesso di lottare, avrebbe riavuto Baelfire e Belle. Al diavolo le favole. Se non lui, allora nessuno.
Il libro avrebbe cambiato il suo finale.
Mai più felici e contenti.