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Autore: Nikkina Cullen    11/03/2013    2 recensioni
Adele dopo aver ucciso il famigerato vampiro Ramirez viene mandata alla scuola per cacciatori
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-     Non mi vuoi più bene!
Sapevo benissimo di starmi a comportare come una bambina ma era più forte di me proprio all’accademia non ci volevo andare.
-     Smettila sai benissimo che lo facciamo proprio per il tuo bene invece.
Carlos la pensava in modo diverso da me.
Io infatti credevo che non mi fosse necessaria un istruzione scolastica dopo tutto ciò che avevo appreso dal mio tutore e i suoi collaboratori.
Avevo ucciso uno dei vampiri più temuti del nostro mondo grazie ai loro insegnamenti.
E mandarmi all’accademia mi sembrava solo un modo di sbarazzarsi di me per un bel po’.
Mi sentivo come un umano il primo giorno di asilo quando non vuole staccarsi dalla gonna della madre per andare a conoscere altri bambini come lui.
Dove era la fregatura di tutta quella situazione?
Ecco quale era il mio pensiero più frequente.
-     Non ci voglio andare all’accademia lo sai benissimo!
Ripetei quasi come fosse una cantilena già detta mille altre volte e lo era davvero in realtà.
-     E questo non dipende da me lo sai benissimo!
Ecco la risposta automatica di Carlos.
Già era cosi che andavano le nostre discussioni da un bel po’ ormai.
Da quando appunto mi aveva dato la bellissima notizia secondo lui.
-     Non capisci che si vogliono prendere solo il merito di ciò che tu hai fatto con me?
Risposi io sperando che il suo orgoglio potesse essermi a favore.
-     Non succederà mai questo è una cosa talmente popolare tra di noi che nessuno crederà a questa storia che stai montando solo per farmi innervosire e non mandarti all’accademia.
Ecco la mia ultima cartuccia sparata in malo modo che non aveva per niente scalfito il mio avversario, avevo miseramente fallito anche con quella.
Frustata da ciò che mi stava accadendo, non potei fare altro che iniziare a preparare le valigie che ormai erano vuote in stanza da settimane, nella speranza che potessi solo riporle da dove erano state prese.
Riempire quelle maledette valigie era il segno tangibile che potevo anche aver ucciso un vampiro temuto in tutto il mondo, ma della vita in se per se non avevo proprio capito niente.
Le valigie si riempirono in poche ore ma io comunque restai sveglia tutta la notte perché sapevo che ciò che mi attendeva il giorno dopo sarebbe stato per me terrificante.
Pensai per tutta la notte ad un piano di evacuazione ma niente di ciò che mi venne in mente, sembrava potesse fare al mio caso, ormai ci ero dentro e dovevo iniziare a ballare.
Tutt’altro affare furono invece i perché’ non volevo andare all’accademia che mi ronzarono nella mente per tutta la notte come lame taglianti che mi sfracellavano il cervello.
Un perché ad esempio era la mia poca voglia di socializzare con i miei coetanei.
Avevo vissuto per anni con tre vampiri e un cacciatore professionista quindi il mio stile di approccio al mondo esterno era pari allo zero.
I vampiri se ne stavano per i fatti loro attenti a non far incavolare il loro protettore per niente al mondo.
Nel loro mondo erano considerati la feccia poiché avevano tradito i loro simili quindi di vita sociale non se ne parlava proprio anche se raramente spuntava qualche vampiro come loro alla porta di casa nostra che voleva seguire il loro stesso esempio ma veniva subito spediti all’accademia di rianimazione per casi come i loro.
Carlos invece era un tipo poco sociale di suo quindi di conseguenza anche io mi ero abituata al suo stile di vita.
Se c’erano dei vampiri che volevano avere tra le mani Elia, Brenna e Ryan, c’era anche un gruppo di cacciatori che non vedeva di buon occhio la legge, chiamata legge bontà da loro, che in pratica cambiava radicalmente il vecchio protocollo del cacciatore poiché se prima uccidevano e basta vampiri, dalla legge bontà in poi invece dovevano prima capire chi o cosa avevano davanti a loro e avere le prove che quel particolare vampiro aveva infranto il patto scritto e firmato tra i vampiri come Elia, Brenna e Ryan e i cacciatori come Carlos.
Io d’altronde da quando avevo ucciso Ramirez, ero agli arresti domiciliari poiché Carlos e i tre vampiri avevano avuto paura fin da subito che qualcuno dei suoi alleati potesse venire a cercarmi per vendicare la morte del vampiro.
Ecco il motivo per il quale credevo che mi stessero affibbiando in quella scuola, proprio per levarsi dall’ inghippo che mi si era venuto a creare intorno.
-     Non vi giudico per ciò che state facendo ma almeno non ce l’abbiate voi con me se non vi manderò nessuna cartolina dal luogo sperduto dove mi state mandato.
Queste furono le mie ultime parole prima di abbracciare tutti e quattro e partire verso la mia nuova destinazione.
Loro erano il mio concetto di famiglia nonostante tutto.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
  
   
 
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