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Autore: lulubellula    11/03/2013    2 recensioni
"E tu ti vergognavi, del tuo orgoglio, dei tuoi sospetti, dei tuoi soldi, del tuo volto troppo bello e fragile, della tua figura incerta e dei tuoi passi trascinati piano per non fare rumore al tuo passaggio.
Perché lo ami troppo ma non ti ami abbastanza.
E lui non ti ama abbastanza".
CalliexGeorge, post terza serie
PoV Callie
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Callie Torres, George O'Malley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Terza stagione
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La Principessa e il Ranocchio

 
“Io lo bacerei, io bacerei un ranocchio, io bacerei 100 ranocchi se potessi sposare un principe e essere una principessa”
(La principessa e il ranocchio, Disney).
 
A tutte le principesse e i ranocchi che aspettano il vero amore, questa shot è dedicata.

E’ bello, non puoi fare a meno di notarlo.

E forte, seducente, alto, dolce e perfetto.

Nulla da ridire, non avresti potuto trovare qualcuno di meglio, nemmeno se avessi cercato per il resto dei tuoi giorni.

Dolce e presente, semplice e senza macchie, come solo un principe come si deve sa essere.

Ed era così tanto tempo che stavi aspettando lui, così tanto che piangevi stringendo a te il cuscino madido di lacrime perché avevi baciato l’ennesimo ranocchio.

E lui non era un ranocchio, ma un principe o almeno era così che credevi.

Un vero principe azzurro con tanto di destriero candido e di armatura scintillante.

Senza macchia e senza paura.

Riuscivi a leggergli dentro tanto era cristallino e sincero, senza malizia, né ombre, scheletri nell’armadio o mostri sotto il letto.

L’avevi amato a tal punto da annullarti, perché amare significa diventare una cosa sola con l’altro, un solo corpo, una sola anima.

E quando la tua non aveva trovato posto in questo disegno, l’avevi cancellata, nascosta, soffocata, come si fa con qualcosa di cui ci si vergogna.

E tu ti vergognavi, del tuo orgoglio, dei tuoi sospetti, dei tuoi soldi, del tuo volto troppo bello e fragile, della tua figura incerta e dei tuoi passi trascinati piano per non fare rumore al tuo passaggio.

Perché lo ami troppo ma non ti ami abbastanza.

E lui non ti ama abbastanza.

Ti ha sposata senza esitazione, come un lancio nel vuoto, di notte, lontano da tutti, un gesto d’impulso, di fretta, per non ripensarci, non rifletterci davvero.

E l’hai seguito perché lo ami, troppo, e lui ha bisogno del tuo amore, dei tuoi occhi colmi di affetto, dedizione, passione e sostegno, delle tue braccia a stringerlo, delle tue labbra a baciarlo, del tuo corpo a completarlo.

Ma lui non ha nulla da offrirti, nulla se non le sue paure, il suo dolore, le sue incertezze e fragilità, i suoi errori.

E tu scambi la paura per amore, il suo cercarti per dedizione incondizionata, la sua proposta di matrimonio dettata dai motivi sbagliati per la premessa di una vita insieme.

E lo sposi a Las Vegas, nella Cappella di Elvis aperta ventiquattr’ore su ventiquattro, immaginandoti una grande casa piena di amore e del vociare dei vostri figli, un giardino spazioso con un dondolo sul quale avresti trascorso le sere estive abbracciata a lui, sinché la notte non sarebbe arrivata ed anche oltre.

E ti sei spenta per lasciarlo brillare più forte di te, ti sei lasciata mettere in secondo piano per non farlo sentire inadeguato, ti sei umiliata a perdonarlo quando ti aveva tradita.

Ti sei lasciata odiare da tutti senza averne alcuna colpa, hai lasciato che gli altri parlassero alle tue spalle, che ti schernissero, perché ci credevi ancora, credevi nel tuo amore per lui, che bastasse per entrambi, finché ti sei dovuta arrendere all’evidenza e hai abbandonato la nave che era già sul punto di affondare sin dal principio.

Ed hai sofferto sino a cancellare il tuo sorriso sulle labbra, sino a lasciare i tuoi occhi vuoti vagare per l’etere in cerca del nulla, sino a piangere in silenzio, di notte, sulle lenzuola macchiate di passione e peccato, dopo giorni passati a dimenticarlo senza successo.

E sei morta dentro per quel ranocchio mascherato da principe, la categoria peggiore da affrontare, perché non è mai quella che sembra.

Il tuo principe era solo un’imitazione sbiadita del vero amore, solo un’ologramma dipinto da un proiettore su un vecchio e stinto lenzuolo.

E non vuoi più trovare il vero amore, non vuoi più cercarlo, né farti trovare, vorresti nasconderti dal mondo intero e scomparire, inghiottita da tutto quello che credevi fosse tuo.

L’aria che respiravi è divenuta mortale, l’amore che hai provato, veleno per il tuo cuore, le speranze che hai nutrito, il tuo pugnale, la presenza di lui, la tua rovina.

E dovrai vagare ancora, Principessa, prima di trovare il vero amore e abbandonarvicisi, soffrire, cadere e rialzarti di nuovo, perché ne sarà valsa la pena, alla fine, il dolore provato, le umiliazioni subite, le battutine alle tue spalle, saranno solo un ricordo sbiadito e senza importanza, nulla di fronte alla gioia che proverai.

Alla fine, Principessa, l’amore ti troverà, anche se non sarai tu a cercarlo.
 
 
 
   
 
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