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Autore: taisa    27/09/2007    11 recensioni
Due persone unite solo da un’avventura, e da qualcosa che va oltre la fantasia
Genere: Generale, Mistero, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bulma, Goku
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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IT

IT’S DESTINY

*

Ha ognuno il proprio destino

*

L’ampio accesso che dava alle porte non era più lo stesso.

La luce intensa che lo illuminava era ora una luce fioca, talmente leggera da non permettere alla sola figura che uscì dalla porta di vedere oltre il proprio naso.

La sua mano fu costretta ad appoggiarsi alla parete per non rischiare d’inciampare.

Quel luogo così nero e buio aveva qualcosa di spettrale, pertanto, quando la porta automatica alle sue spalle si chiuse lei non poté fare a meno di sobbalzare.

“Ahhh!!” urlò spaventata la ragazza voltandosi alle sue spalle, giusto in tempo per vedere la porta sparire davanti ai sui occhi.

Bulma deglutì sonoramente, e con lo sguardo andò lentamente ad osservare le altre porte…quali altre porte?!

Nessuna traccia di quegli accessi alle tante stanze che sino ad ora aveva esplorato era più visibile.

Quella era ormai diventata a sua volta una stanza, “Eh…ehi…che sta succedendo qui?” balbettò la giovane con voce tremolante, evidentemente non a proprio agio.

Nessuna risposta.

“Ehi…dico a te!” urlò ancora facendo risuonare la sua voce tra i grandi corridoi di metallo, ma ancora non ottenne nessuna risposta.

Si guardò attorno preoccupata, deglutì nuovamente, “Non sono scherzi da fare questi! Perché te ne stai zitto adesso?” gridò ancora per farsi coraggio.

Passo, passo, passo.

Bulma rabbrividì voltandosi da dove provenivano i rumori di quel leggero e regolare camminare.

“C…c’è qualcuno?!” chiamò facendo alcuni passi in avanti.

*

I passi leggeri si fecero sempre più vicini.

Goku si limitò a fissare il vuoto che aveva davanti con aria interrogativa.

Non si pose domande sul fatto che la sua evanescente compagna di viaggio lo avesse improvvisamente abbandonato, ne si preoccupò della misteriosa sparizione delle porte.

“Ciao Son Goku” lo salutò la figura che apparve da dove era arrivato lui stesso la prima volta.

Goku fece un cenno con la mano “Ciao” rispose educatamente guardando la persona che aveva d’avanti con aria interrogativa.

Sorrise “Non sai chi sono vero Son Goku?” gli chiese avvicinandosi al bambino, Goku scosse la testa “No, chi sei?” chiese ingenuo.

La donna sorrise nuovamente e s’inginocchiò avanti al piccolo selvaggio “Sono Vocina” si presentò la donna.

Il bimbo strizzò gli occhi “Ohh” si limitò a dire senza porsi altre domande osservando la misteriosa donna dai capelli lunghi e neri, e dagli occhi del medesimo colore.

Goku ebbe l’impressione di averla già vista.

“Ah!” esclamò infine additandola “Tu sei la signora messa nel muro!” stabilì sovrapponendo le immagini.

Vocina sorrise “Esatto, io sono la signora del castello” affermò annuendo leggermente.

Il bambino la guardò confuso “Pensavo fossi morta come il mio nonnino” disse reclinando lievemente il capo.

Il sorriso della donna si fece leggermente triste “Lo sono infatti” affermò alzandosi ed adagiando una mano sulla testa del piccolo.

“Ora ascoltami Son Goku, ti mostrerò una cosa molto importante” annunciò muovendo una mano davanti a sé.

Un’immagine si materializzò lentamente.

*

Bulma osservò l’uomo che aveva davanti, deglutì “Chi sei?” gli chiese cercando di mantenere le distanze.

L’uomo misterioso incrociò le braccia in apparenza seccato “Non ci arrivi da sola assurda ragazzina?” brontolò con aria seria.

La ragazza sgranò gli occhi “Tu…tu…non mi dire che sei la voce del maniaco!” esclamò additandolo, per poi assumere un’espressione sospettosa “Lo sapevo che mi stavi imbrogliando” mormorò tra sé.

L’uomo ebbe uno scatto nervoso del volto “Ti ho già detto che non sono un maniaco. Io sono solo spirito” le ricordò con un atteggiamento fiero.

“Eh?” farfugliò la giovane “Questo vuol dire…che sei un fa…fan…fantasma!!!” dedusse cominciando ad urlare come una forsennata.

Lo spirito ringhiò frustrato “Dovresti esserne grata o ti avrei già uccisa ragazzina fastidiosa ed irritante!” scosse la testa “Mi chiedo come faccia il destino della mia famiglia a ricadere nelle mani di un’assurda ragazzina come te” parlottò tra sé l’uomo riportando l’altra alla normalità.

“Come sarebbe a dire?” chiese una volta tranquillizzatasi.

L’uomo sbuffò muovendo una mano davanti a sé.

Un’immagine si materializzò lentamente.

“Guarda attentamente” ordinò il misterioso individuo dal pizzetto castano, mentre l’immagine si fece nitida a chiara.

Quella che Bulma vide era l’immagine di un ragazzo, un bel ragazzo.

Doveva avere all’incirca diciassette anni, lo sguardo cupo ed imbronciato, le mani sporche di sangue. Era adagiato alla parete di una stanza buia e di metallo.

Proprio come la base in qui anche lei si trovava.

“Il suo nome è Vegeta, ed è mio figlio” annunciò l’uomo tornando ad incrociare le braccia, Bulma voltò lo sguardo verso di lui “E io cosa c’entro con questo…bel ragazzo?” chiese interessata.

L’uomo le regalò uno sguardo seccato “Egli è colui che porta sulle sue spalle il destino di un intero popolo, egli è il principe di un regno che non c’è più. Il suo sangue reale dovrà sgorgare ancora molte volte prima di potersi liberare di questo peso” cominciò a spiegare l’entità ora visibile.

Bulma inarcò un sopracciglio “Un principe?!” chiese interessata, mentre l’uomo la guardò malamente “Stai ascoltando ciò che dico?” le chiese non troppo contento di essere ignorato.

La giovane, però, continuò a non porre troppa attenzione all’intero discorso “Questo principe dov’è esattamente?” chiese giungendo le mani.

L’uomo sbuffò “Stammi a sentire assurda ragazzina. Il vostro destino è intrecciato indissolubilmente. Il tuo compito sarà quello di asciugare il suo sangue e di portarlo dentro di te. Non sarà una cosa facile, e tu dovrai farti carico della discendenza reale” concluse osservandola severo.

Bulma sembrò risvegliarsi dai suoi pensieri “Stai dicendo un sacco di cose senza senso! Se vuoi che ti capisca parla più chiaramente!” si lamentò additandolo nervosamente.

L’uomo compì nuovamente il gesto della mano facendo sparire l’immagine, si voltò verso di lei “E’ tutto…assurda ragazzina” si congedò da lei posandole improvvisamente una mano sugli occhi.

*

La bimba riflessa nell’immagine stava raccogliendo dei fiori canticchiando un motivetto sconosciuto, i lunghi capelli neri le cadevano sulle spalle e lo sguardo allegro e solare era illuminato dalla luce del giorno, alle sue spalle un enorme castello si sollevava maestoso.

“Chi è?” chiese incuriosito il giovane bimbo scimmia guardando l’immagine.

La donna sospirò con un lieve sorriso nostalgico “Lei è mia figlia Chichi” spiegò al bambino che iniziò ad ispezionare l’immagine e la sua provenienza.

Cercò di sberciare l’altro lato muovendo la sua singolare coda.

La donna lo guardò per alcuni istanti, infine decise d’interrompere i suoi giochi “Ascolta Son Goku” riprese il suo discorso facendo voltare il ragazzino verso di lei “Il tuo destino e quello di mia figlia è legato da una promessa, per il momento sei ancora molto piccolo, ma prima o poi ne capirai il significato” Goku annuì “ Quando quel momento arriverà fai in modo di non farle mai mancare nulla, dalle ciò che più desidera, non una, ma due volte. Rendila felice anche se non potrai sempre starle accanto, mi capisci?” concluse.

Goku scosse la testa e sorrise a trentadue denti “No, non ho capito nulla, però manterrò le mie promesse” confermò senza smettere mai di sorridere.

La donna lo guardò con dolcezza, “Non ha importanza, quando sarai più grande capirai” disse facendo sparire l’immagine con un gesto della mano.

Tornò a guardare il bambino dalla lunga coda chinandosi verso di lui “E’ giunta l’ora di salutarci Son Goku. Anch’io manterrò le mie promesse, presto tu e la tua amica troverete la sfera dalle sette stelle” annunciò con un sorriso posandogli delicatamente una mano sul viso.

*

Il sole estese i suoi primi, deboli, raggi sull’intera vallata, anche quella piccola casa ne fu lentamente illuminata. La nebbia, che l’aveva avvolta per tutte le ore di tenebra si diradò lentamente tornando, come risucchiata, in quella piccola foresta a pochi passi dalla casetta.

Il mattino era giunto.

*

Il rumore dei una serratura segnalò il ritorno alla vita.

Bulma aprì la porta della sua stanza, sbadigliò con aria assonnata cercando di ricordarsi, inconsapevolmente, le sensazioni che aveva assaporato durante la notte.

Si grattò il capo, mentre l’unica cosa che le tornò alla mente fu un’ultima frase sussurrata prima di riprendere i sensi: Dovrai sopportare quest’assurda ragazzina, figlio mio.

Una frase detta a qualcuno che non conosceva, da parte di qualcun altro ancora più misterioso.

“Ciao ciao Vocina!” sentì farfugliare dal suolo, mente il suo sguardo si depositò sul piccolo Goku ancora immerso in chissà quale sogno.

Imbronciò lo sguardo adagiandosi le mani ai fianchi “Svegliati Goku, non è più tempo di dormire!” urlò con l’intento di svegliarlo.

Bulma fece una smorfia, “Gokuuuu!” urlò stridula facendo tornare in sé il bambino già prossimo a svegliarsi.

Il bimbo si stropicciò stancamente gli occhi, si tirò su grattandosi il capo, “E’ ora di alzarsi” lo rimproverò la compagna di viaggio.

Goku alzò il capo incrociando gli occhi azzurri di lei, “Ah, ciao Bulma” la salutò regalandole un sorriso genuino.

La ragazza storse la bocca con stizza, mentre il piccolo selvaggio chinò il capo assumendo un’espressione pensierosa “Mmm” mugugnò con una smorfia.

Bulma addolcì lievemente lo sguardo squadrandolo con attenzione “Che ti prende adesso?” gli chiese sorpresa dalla sua inusuale aria seria.

Il bambino reclinò la testa di lato “Le promesse vanno mantenute” stabilì senza una motivazione apparente.

La ragazza lo guardò inarcando un sopracciglio, scosse la testa stabilendo di non voler indagare oltre i pensieri del bambino e si avvicinò al tavolo.

Afferrò il radar e lo guardò “Forza, preparati Goku, dobbiamo andare a cercare le altre sfere” stabilì.

Goku annuì e si alzò dal suo, modestissimo, letto, andando ad affiancarsi alla compagna di viaggio.

La loro avventura era solo all’inizio.

Il loro destino stava per compiersi…

*

FINE

*

*

Forse alcune cose non sono molto chiare, ma ho lasciato vaghi dei dettagli appositamente, diciamo che è un “esperimento personale”.

Spero non vi abbia deluso troppo.

*

Sweet Memole 87: spero di salvarmi anche con questo capitolo e di non averti troppo deluso

*

Me91: come vedi manca solo un capitolo, e temo non ce ne siano altri, ma spero che ti sia piaciuto ugualmente. Ti ringrazio per i complimenti, sei davvero fin troppo gentile. Comunque sono contenta che alcune cose siano chiare, mentre altre cose vanno pensate^^

*

Beverly Rose: spero ti abbia coinvolta fino alla fine e che sa valsa la pena di risultare tra le tue storie preferite

*

lilac: ahah! Stavolta ti ho fregato! Niente desideri, solo una specie di illusione. Gli specchi del capitolo scorso raffiguravano un bambino simile a Goku, ma senza coda, e una bambina che in parte potrebbe essere Bulma. In ogni caso ti faccio i miei complimenti, sei stata l’unica a dirmi che le due misteriose entità non erano Chichi e Vegeta ^^

*

migena: grazie davvero, sono contenta che ti abbia appassionato, e spero non sia stata una delusione

*

CHiBI cHU: grazie mille anche a te, mi auguro che la letture sia valsa la pena ^^

  
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