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Autore: Lilies    11/03/2013    3 recensioni
Uno sprazzo di vita della piccola Molly Prewett.
Dal testo: - No, no! Non così! Rovini tutto, Fab!- squittì indispettita la bimba schiaffeggiando piano la testa rossa del malcapitato Fabian.
- Lolly, questo gioco fa schifo! Perché non tiriamo fuori le scope e vol-...- cominciò Gideon iniziando seriamente a spazientirsi dopo aver lanciato un'occhiata velenosa alla tazza dipinta a nauseanti fiorellini arancioni poggiata davanti a lui sopra il tavolo.
- Perché papà non vuole che volate se lui è via!- ribatté testardamente Molly incrociando le braccia al petto. - E poi non voglio fare sempre giochi da maschi...-
- Merlino, ti avevo detto che volevo un fratello!- ruggì melodrammaticamente Fabian alzando gli occhi al cielo ed ottenendo in cambio l'ennesimo scappellotto dalla sorella.
Questa storia si è classificata 1° ad un contest indetto da Sweet Cupcake sul forum di Efp!
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro personaggio, Fabian Prewett, Gideon Prewett, Molly Weasley
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra
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Autore: Lilies
Titolo: Scrivono per te
Personaggi: Molly Prewett, Gideon e Fabian Prewett, Altro personaggio, Nuovo personaggio
Rating: Verde
Genere: Fluff, Slice of life
Avvertimenti: Missing Moments
Note dell'autore: La storia è ambientata prima dello scoppio della Prima guerra magica; immagino Alice coetanea di Lily Evans, James Potter e compagnia bella, perciò siamo nel 196o.
Non so quanti anni abbiano realmente Molly, Fabian e Gideon, nella mia storia lei ha sette anni e loro nove. I nomi dei genitori dei bambini sono ovviamente inventati. L'ultima frase è appositamente grammaticamente scorretta, dato che a pronunciarla è una bimba abbastanza piccola.

Questa storia partecipa al contest “Tutti i grandi sono stati bambini, una volta” indetto da Sweet Cupcake sul forum di Efp.

Enjoy it!

 

 

 

 

Scrivono per te

 

 

 

Era un placido mattino d'inizio settembre, il sole brillava alto nel cielo turchino finalmente sgombro dei cupi nuvoloni che l'avevano infestato fino a pochi giorni prima. Il vento sferzava dolcemente gli sconfinati paesaggi della campagna inglese, strappando le poche foglie verdognole ancora attaccate ai rami degli alberi, ormai rassegnatisi a quell'autunno incombente.
Riparati dalle fronde ombrose di una grande quercia, tre bambini infagottati nei loro logori mantelli colorati si rincorrevano senza sosta; ogni tanto gli acuti strilli della bimba più piccola spezzavano la quiete campagnola, mentre le risate dei due gemellini si facevano sempre più forti.
Dalla veranda in legno di una malconcia casupola costruita nel mezzo dei campi di grano la madre dei tre marmocchi, una donna dalle forme morbide e i setosi capelli rossicci, ridacchiò serenamente tra sé, continuando a svolgere le sue consuete faccende domestiche e talvolta controllando con un colpo di bacchetta che l'arrosto sul fuoco non bruciasse.
- Smettetela di rincorrermi! I ragni mi fanno paura... MAMMAAAAAA!- gridò a gran voce la piccola della famiglia Prewett continuando a scappare dai fratelli, uno dei quali effettivamente brandiva tra le mani un grosso ragno peloso. I riccioli rosso fuoco della bambina ondeggiavano su e giù sulla sua schiena, finendole ogni poco davanti agli occhi e facendola sbuffare spazientita.
- Gideon! Fabian! Forza, smettete subito di fare i dispetti a Molly.- ordinò fermamente Lucretia alle sue due pesti dopo essersi avvicinata, le mani sui fianchi ed un cipiglio severo che tuttavia non riusciva a celare del tutto un sorrisino divertito. I due maschietti si bloccarono immediatamente, come fossero stati pietrificati da un Basilisco, e rivolsero alla madre due identici sorrisi falsamente innocenti.
- Ma non abbiamo fatto nulla di male...- si lamentò cautamente Gideon. O Fabian.
- Mamma, guarda! Il ragno è finto!- gli diede manforte l'altro, mostrando alla donna il peluche a forma di ragno mangiucchiato dalle tarme, a cui mancavano tre occhi.
Molly in tutta risposta gonfiò le guance pienotte, assumendo la stessa posizione della madre ma apparendo ben più buffa. Fabian e Gideon diedero in un eccesso di risate all'espressione irata della sorellina, salvo poi zittirsi quando Lucretia si schiarì rumorosamente la voce.
- Molly, sai bene che a questi due piace scherzare. Non prendertela, tesoro mio.- mormorò la madre alla figlia più piccola, carezzandole lievemente il capo riccioluto.
Molly sgranò impercettibilmente i grandi occhi castani, mantenendo comunque il muso.
- Uffa! Siete una rogna, voi femmine!- declamò uno dei gemelli, sbadigliando sonoramente.
L'altro, invece, s'era avvicinato alla sorella chinandosi alla sua stessa altezza.
- Piccoletta, ora lo metto via.- le promise, facendo scomparire il pupazzetto dietro la schiena. Molly sospirò di sollievo e fece la linguaccia all'altro fratello, che se la rideva di gusto.
-Visto? Fab ha mandato via il mostro cattivo!
Molly rivolse al fratello buono un sorriso radioso, saltandogli in braccio e facendolo crollare a terra tra le risa.
- Ma ti prego!- sbottò Gideon facendo finta di vomitare, guadagnandosi un'occhiataccia dalla mamma ed un altro sberleffo dalla sorellina.
- Sei più acido di zia Muriel, Gid.- rise Fabian dopo essersi rimesso a fatica in piedi.
- Basta così. Gideon, chiedi scusa a Molly e finitela qui. Stanno per arrivare gli ospiti.- s'intromise Lucretia bloccando il tentativo di offesa di Gideon, che sbuffò prima di riuscire a trattenersi dal farlo.
- Scusa, Lolly.- borbottò infilando le mani nelle tasche dei calzoni blu notte.
Lucretia sorrise soddisfatta, baciando a turno le testoline dei tre bambini, poi si diresse in cucina.
Fabian e Molly seguirono con lo sguardo la figura della madre che andava allontanandosi, poi si scambiarono un'occhiatina d'intesa.
- Pensi a quello che penso io?- domandò il più grande senza farsi udire dal gemello, intento a scrutare torvo l'orizzonte. Molly annuì.
- Credo... di sì.- replicò lei, esitante.
- ALL'ATTAAACCO!- urlò Fabian a pieni polmoni un istante dopo, avventandosi su Gideon subito seguito da Molly, felice di aver avuto la stessa idea del fratellone.
- Ma cos-...?- strillò Gideon prima di trovarsi a contatto con l'erba sovrastato dal corpicino della sorella e da quello ossuto di Fabian. Rotolarono su sé stessi fino ai piedi del secolare tronco della quercia, riuscendo a strappare una risata persino al povero Gideon, che aveva le lacrime agli occhi.

 

Lucretia, intenta a mescolare la zuppa di carne, udì le risa dei figli e si allietò del fatto che per una volta non stessero litigando. Improvvisamente, un lieve pop l'avvisò che gli ospiti erano arrivati per il pranzo domenicale.
- Lucy!- esclamò una voce femminile. Lucretia si voltò, sorridendo raggiante ai nuovi arrivati.
I suoi cognati Howard e Margaret con la neonata Alice stretta in un fagotto rosa tra le braccia della giovane madre le sorridevano dall'ingresso, ricolmi di borsoni pieni dei pannolini e dei balocchi della figlia.
- Maggie, Howard! Finalmente siete qui... Frances arriverà fra poco, si è dovuto trattenere al San Mungo.- li informò Lucretia, avvicinandosi ai due giovani sposi. - Ma come sta la mia piccolina?- trillò poi, scrutando tra le pieghe della copertina rosa confetto.
Margaret s'illuminò, scoprendo il visino della piccola.
- Cresce che è una meraviglia! Non è vero, amore?- bisbigliò ad Alice, che si limitò a gorgogliare contenta
- Mi sembra di aver udito i toni soavi dei tre uragani, eh, Luz?- esclamò Howard con il suo solito tono cordiale.
La donna si portò la mano alla fronte con fare teatrale, prima di esalare:
- Non cambieranno mai, temo.-
Howard e Maggie scoppiarono a ridere.
- Be', meglio che vada a chiamarli. Intanto accomodatevi pure.- li invitò cortesemente la padrona di casa, avviandosi verso l'ingombro giardino.


Molly era riuscita con non poche difficoltà a convincere i gemelli a giocare al suo gioco preferito, da lei battezzato quando aveva tre anni “l'Ora del Tè con Lolly”.
I tre bambini s'erano infatti radunati attorno al tavolino verde che papà Frances aveva costruito apposta per loro; Molly sembrava sovrastare sui fratelli maggiori, comandandoli a bacchetta.
- No, no! Non così! Rovini tutto, Fab!- squittì indispettita la bimba schiaffeggiando piano la testa rossa del malcapitato Fabian.
- Lolly, questo gioco fa schifo! Perché non tiriamo fuori le scope e vol-...- cominciò Gideon iniziando seriamente a spazientirsi dopo aver lanciato un'occhiata velenosa alla tazza dipinta a nauseanti fiorellini arancioni poggiata davanti a lui sopra il tavolo.
- Perché papà non vuole che volate se lui è via!- ribatté testardamente Molly incrociando le braccia al petto. - E poi non voglio fare sempre giochi da maschi...-
- Merlino, ti avevo detto che volevo un fratello!- ruggì melodrammaticamente Fabian alzando gli occhi al cielo ed ottenendo in cambio l'ennesimo scappellotto dalla sorella.
- Uffaaaaaaaaaaaaaaaa!
-
Bambini, venite in casa! Guardate chi c'è!- li chiamò la dolce voce della madre, togliendo finalmente i gemelli a quel noiosissimo passatempo da femminucce. Gideon e Fabian balzarono in piedi contemporaneamente e corsero da Lucretia, che li attendeva pazientemente sotto il porticato.
Molly si trascinò goffamente dietro ai due, le gote arrossate e i capelli scompigliati.
- Lolly, c'è Alice!- la informò allora Lucretia, certa di ottenere la completa attenzione della figlioletta con quella semplice affermazione. Come volevasi dimostrare, Molly schizzò davanti a Fabian e Gideon, raggiungendo la porta prima di loro. Lucretia le sorrise teneramente, attendendo la fiumana di domande che la piccola le avrebbe posto.
- Dov'è? Dov'è?- chiese infatti Molly, saltellando sul posto.
- È in soggiorno con la zia, amore...- replicò la madre, facendole cenno di entrare prima di lei.
Molly saettò in casa lesta come una lepre, scomparendo alla sua vista; un istante più tardi si levò, acuto, il suo strillo di contentezza, a cui seguì uno stanco shhh di rimprovero.
La bambina era corsa a salutare la piccola Alice, e non aveva saputo trattenere la gioia.
- È bellissima! È così cicciotta!- notò Molly sgranando gli occhi e puntandoli in quelli tondi della neonata, che erano della stessa esatta sfumatura color cioccolato dei suoi.
- Bleah...- fecero i gemelli in coro, facendosi tuttavia più vicini alla cuginetta, che li osservava con curiosità emettendo buffi versetti.
- Posso tenerla? È passato un mese, adesso sono abbastanza grande per poterla prendere in braccio!- dichiarò ingenuamente Molly gonfiando il petto, fremente d'attesa.
Margaret e Lucretia si scambiarono uno sguardo divertito, poi Margaret annuì.
Molly non credette ai suoi occhi, e cominciò a battere euforicamente le manine. Howard e i gemelli scoppiarono a ridere.
- Sìììììììììì! - rise Molly, posizionandosi in tutta fretta nel divano accanto alla zia.
- Ricordati, piccina, che devi fare attenzione.- si raccomandò Margaret con un sorriso affettuoso.
Molly annuì freneticamente. - Lo so.- rispose, la voce tremula per l'emozione.
Margaret si protese verso di lei con il piccolo e caldo fagotto tra le mani, che posò dolcemente tra le braccine tese della nipotina la quale, nel momento in cui sentì la pelle di Alice sfregare contro la sua, sembrò sciogliersi come neve al sole.
- È leggerissima. È... piccolissima.- sussurrò Molly meravigliata.
- È normale, tesoro.- l'avvisò sua madre, osservando di sottecchi i suoi gemelli: entrambi erano incantati dalla scena che stava avvenendo davanti ai loro occhi di bambini, spalancati dallo sbalordimento. Lucretia sorrise sghemba.
- Voglio diventare mamma!

 

Il resto della giornata trascorse svelto e contornato delle squisite leccornie preparate con tanta dovizia da Lucretia e Margaret e dei divertenti aneddoti di scuola raccontati da Frances e Howard, ch'erano riusciti con grande maestria ad incantare i gemelli con le loro mille avventure vissute nella magica scuola di Hogwarts.
Molly non aveva distolto un attimo la sua attenzione da Alice ed aveva utilizzato ogni più piccolo pretesto per poterla riavere tra le braccia e coccolarla.
Le donne non avevano dovuto preoccuparsi di tener d'occhio gli spostamenti di Molly, poiché la bambina aveva dimostrato un innato talento nel cullare e tranquillizzare Alice.
- Ora so chi chiamare quando Alice non ne vuole sapere di dormire la notte.- ridacchiò Margaret osservando Molly che faceva le pernacchie ad Alice, che si divertiva come una matta.
- Sai, non pensavo amasse così tanto i bambini. Di solito non gioca con le bambole.- rispose una corrucciata ed intenerita Lucretia, stringendosi nelle spalle.


Venne la sera e per la giovane famigliola arrivò il momento di salutare i parenti, promettendo a breve una festa d'inizio autunno a casa loro. Gideon e Fabian avevano esultato entusiasti, mentre Molly s'era appollaiata in disparte sul gradino del porticato ad osservare Alice e i suoi genitori scomparire.
- Lolly, cosa succede?- domandò un eccezionalmente premuroso Gideon, prendendo posto accanto alla sorellina una volta che gli zii si erano Smaterializzati.
Lei si riscosse, scuotendo la testa.
- Forza, sputa il rospetto!- s'intromise allegramente Fabian.
- Non volevo che andassero via così presto...- piagnucolò Molly, asciugandosi la lacrima ch'era scivolata lungo il suo nasino.
- Presto? Ma se sono stati tutto il gior-...- sbalordì Fabian, procurandosi un calcio dal gemello.
- Sei pazza di Alice, vero?- rise Gideon passando un braccio attorno alle spalle della sorellina, che gli si strinse contro. Fabian, sentendosi escluso, fece lo stesso circondandole il fianco.
- Sì...- rispose Molly con la stessa vocina tremolante, beandosi delle attenzioni dei suoi fratelloni.
I gemelli annuirono, alzando il naso verso il cielo notturno trapunto di stelle.
Attorno a loro nulla si muoveva: la natura stessa aveva taciuto come a voler regalar loro un momento d'intima fraternità.
All'improvviso, Gideon indicò con un dito la volta celeste illuminata da quei piccoli pianeti scintillanti, colto da una strana idea.
- Vedi quelle stelle, Molly?- chiese, guardando di soppiatto il visetto lentigginoso di sua sorella, quel viso che quando erano più piccoli lui e Fabian si divertivano da morire a mangiare di baci.
- Fanno le scintille.- mugolò Molly tirando su col naso.
- Sì ma... vedi, loro, in realtà...- proseguì Gideon.
-... in realtà stanno scrivendo un messaggio per te, Lolly.- concluse al suo posto Fabian dopo avergli pizzicato di nascosto una mano, segno che aveva compreso tutto.
- Ah sì? E cosa scrivono?- s'illuminò la bimba, squadrando a turno i fratelli.
- Le stelle dicono che tu...
- … un giorno...
-... sarai la mamma...
-… migliore del mondo!-
esclamarono insieme i due bambini, gli occhi castani rischiarati da una nuova, gioiosa, luce.
Molly li fissò frastornata, gli occhi lucidi e la punta del naso umida di lacrime.
Un istante dopo li strinse in un abbraccio affettuoso, inspirando il loro dolce profumo di nocciole ed erba appena tagliata.
- E voi due scemi sarete gli zii più perfetti di tutti.

 

 

 

 

 


 


 


 


 

Trama: 40 punti – scorrevole, senza sbavature, coerente con la storia originale e con se stessa. In una parola: perfetta.
Grammatica: 25 punti – penalizzazione per la punteggiatura carente, da migliorare.
Originalità: 20 punti – la scelta dei personaggi, poco sfruttati, e del momento è risultata vincente. La caratterizzazione di Molly è perfetta, una Mamma già da bambina. Ottima l'idea di dare a Fabian e Gideon, di cui sappiamo poco, i tratti caratteriali di Fred e George.
Stile: 10 punti – punteggio pieno anche allo stile.
Punti extra: 2 punti

TOTALE: 97/100

- Sweet Cupcake

 

 

 

 

 

 

 

 

 

NdA: Ciao a tutti! Poche parole per spiegarvi questo mio piccolo delirio del lunedì pomeriggio: dovete sapere che quest'idea mi frullava per la testa già da un po' di tempo. Anzi, se devo esser sincera, m'è venuta di notte, quando le persone normali, solitamente, dormono. Ma stiamo parlando di me, aidhfidofjhk.
A parte questo piccolo inconveniente, alla fine ho deciso di provare a buttar giù qualcosina, e devo dire che dovrei farlo più spesso. Questa è una di quelle storie che quando finisci di scriverle ti convinci che, per una volta, hai fatto un buon lavoro. Per me questa volta è così... sono seriamente sconvolta, dato che tendo a disprezzare ogni singola parola, frase o storia che esce dalla mia tastiera!

La scelta dei personaggi è insolita, lo so: non sono in molti che scrivono dei fratelli Prewett o della mamma di Alice, a me piace immaginarli parenti ;)
La piccola Molly possiede un intramontabile senso materno già da piccina, già :)
Le “poche parole” stanno diventando uno sproloquio infinito, quindi... passo e chiudo!
Bisous, Veronica.

 

 

 

 

 

  
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