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Autore: always_in_my_heart_    11/03/2013    3 recensioni
Ricordo i tuoi piedi nudi
lungo il corridoio
mi ricordo le tue piccole risate
le corse delle macchinine sul pavimento della cucina
i dinosauri di plastica
ti amo fino alla luna e oltre
Genere: Drammatico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Aspettavo questo giorno da non so quanto tempo, finalmente dopo due anni e mezzo di tour interviste e appuntamenti vari ora stavamo tornando a casa. Casa per modo di dire, tutti noi ragazzi saremmo andati a casa di Liam, il che mi rendeva ancora più felice perché finalmente l’avrei rivista..  Amy.. lei è la sorella più piccola di Liam, abbiamo avuto una storia di circa un anno e mezzo, era una cosa seria ma poi lei, non so per quale motivo, mi ha lasciato all’ improvviso il giorno prima dell’inizio del tour. Non riesco ancora a capire il perché.. non penso di aver mai fatto nulla di male, sono sempre stato dolce con lei, non sono mai uscite foto mie con un'altra ragazza.                                                                                                                                È stato un periodo molto difficile per me perché lei mi manca davvero tanto, infatti non vedo l’ora di vederla, mi è mancato così tanto sentire il suono della sua voce, della sua risata, il suo nasino alla Payne così adorabile, i suoi capelli castani così lunghi e morbidi, mi manca abbracciarla, stringerla a me facendole sentire ciò che provo, però so che non potrò farlo questa volta..
-Harry, hey amico ci sei? Siamo arrivati!- annuncia Liam dandomi una pacca sul braccio destro.
-eh! Si si ci sono- dico agitando la tesa e vedendo i miei ricci muoversi intorno ai miei occhi, me li sistemo con il solito gesto mentre i ragazzi mi guardano preoccupati.
-sto bene!- affermo con tono tra lo scocciato e il divertito. Subito scendiamo dall’ autobus da viaggio uno ad uno e ci dirigiamo verso la porta di casa Payne.
Dopo un po’ Karen ci apre e si getta velocemente tra le braccia del figlio mentre lo abbraccia piangendo.
Entriamo in casa, togliamo i nostri giacconi invernali e ci mettiamo seduti sul divano mentre Karen, per la felicità di Niall, va in cucina a prendere qualcosa da mangiare.
Torna con un vassoio pieno di biscotti e pasticcini.
-mamma tu ci vuoi far ingrassare di dieci chili!!- esclama il moro mentre ne afferra uno e lo porta alla bocca.
Karen ride felice.
-non ci siete mai voi ragazzi permettetemi almeno di sfamarvi quando ci siete-
-fe il fibo è fempre cofì buono puoi pfamarfi quando vuoi- il biondo parlava masticando quattro o cinque pasticcini. Scoppiammo tutti in una calorosa risata mentre quest’ultimo ci guardava offeso e Karen sorrideva felice del complimento.
-mamma- Liam interruppe quel momento- Amy?- Karen per un momento si rabbuiò poi tornò a sorridere.
-è.. è a Manchester!- sorrise di nuovo- all’università-
-all’università? È  diventata così grande la mia sorellina?-
-già..-
L’università.. wow, così si era decisa a scegliere a quale andare..
-c-che ha scelto poi?- lo domandai in modo timoroso, come se avessi paura che mi rispondesse un ‘fatti gli affari tuoi’ ma Karen come sempre mi rispose in modo gentile e premuroso, come una mamma, perché era questo per me: una mamma, ora oltre alla mia avevo altre quattro mamme che mi volevano bene proprio come a un figlio naturale.
-medicina e chirurgia- rispose fiera. Sorrisi. Era sempre stato il suo sogno.
-mamma ma tu le permetti di dormire all’ università?- era indignato  arrabbiato. È sempre stato molto protettivo verso sua sorella, e sfido chiunque a non esserlo.
-certo! Che c’è di male? Sei sempre il solito gelosone tu eh?-
-chi è geloso??- quella voce..
L’avevo sognata ogni notte, ma il sogno non le rendeva giustizia.
Una figura alta e slanciata oltrepassò la porta. Era cresciuta anche lei in questi due anni. I capelli che di solito portava fino a metà schiena ora le arrivavano alle spalle e aveva una frangetta che le arrivava poco sopra gli occhi, ma c’era una cosa che si notava in modo particolare: il suo fisico. Se prima era lievemente in carne, non grassa ma nemmeno anoressica, ora era davvero magrissima. Chissà come mai. Anche i ragazzi sembrarono accorgersene. Li salutò uno ad uno. Arrivata a me non sapeva che dire, a dir la verità anche io ero a disagio. Le feci un lieve cenno con la mano che ricambiò aggiungendo uno di quei suoi bellissimi sorrisi.
Ci fermammo lì per diversi giorni. E anche lei studiava a casa così poteva stare con suo fratello e i ragazzi.
Dato che non sapevo che fare, senza farmi scoprire, seguivo Amy. So che non era giusto ma lei mi mancava così tanto. Avevo bisogno di sapere cosa faceva, se era felice.. perché io non lo ero, non senza di lei.
La sua routine dopo lo studio erano la pizzeria, il bar e i giardini e io la osservavo per ore chiacchierare ridere e scherzare con i suoi amici e non so cosa avrei dato per essere lì con lei. C’era anche un’altra meta a cui si fermava solitamente: il teatro, ma non avevo ancora scoperto cosa ci andava a fare perché ogni volta proprio fuori dal teatro uno dei ragazzi mi chiamava per sapere che fine avevo fatto e dovevo tornare a casa per non farli insospettire.
Oggi non aveva ancora chiamato nessuno così decisi di entrare.
Amy era sul palco in tutta la sua bellezza avvolta dalla sua giacca college che tanto amava. Stava parlando con un ragazzo ma non capivo di cosa, lui scomparve dietro la porta, tornò poco dopo dandole un bacio sulla guancia per poi scomparire all’uscita. Le prime note di una canzone partirono. Non mi sembrava di conoscerle. Poi lei iniziò a cantare.

I remember your bare feet              (Ricordo i tuoi piedi nudi
Down the hallway                           lungo il corridoio
I remember your little laugh            Mi ricordo le tue piccole risate
Race cars on the kitchen floor        Le corse delle macchinine sul pavimento della cucina
Plastic dinosaurs                            I dinosauri di plastica
I love you to the moon and back    Ti amo fino alla luna e oltre)

 
Dopo aver cantato la prima strofa scoppiò a piangere. Non capivo che stava succedendo. Proseguì con la canzone. Parlava di un bimbo di 4 anni, morto, credo di cancro. Alla fine della canzone cadde in ginocchio sul pavimento e io spaventato le corsi in contro, non mi interessava se mi avrebbe scoperto, dovevo chiederle delle spiegazioni.
-Amy!- alzò lo sguardo verso di me- stai bene?-
-vattene perfavore-
-no! Tu ora mi devi spiegare tutto!!-
-non c’è nulla da spiegare-
-a me sembra di si invece- lei scoppiò di nuovo a piangere –a partire dal motivo per cui mi hai lasciato, ho diritto ad una spiegazione!- il mio tono era accusativo.
-io-io non volevo rovinare la vostra carriera- farfugliava.. non capivo bene- io non l’avrei mai fatto, ma era per il tuo bene- davvero non capivo dove voleva arrivare. Lei continuava a singhiozzare.
-che c’è qualcuno ti ha minacciata?- ero preoccupato, alcune fan ci vanno davvero pesanti con certe cose, lo avevo provato sulla mia pelle.
-no.. Harry io qualche giorno prima di lasciarti ho.. –prese un grande respiro- ho scoperto di essere incinta. È per questo che ti ho lasciato, non potevo rovinare la carriera a te e ai ragazzi.- cosa? Per un momento mi bloccai. Incinta? Come aveva potuto nascondermelo? E dove era lui, o lei, adesso? Un misto di gioia, felicità e paura mi invasero, poi ripensai ad una cosa..
-e.. tu.. si insomma tu hai..- non riuscivo nemmeno a dire quella parola.
-abortito? No, non potevo, ti amavo troppo.- sorrisi.
-e allora dove è ora..- lei sospirò e poi ricominciò di nuovo a singhiozzare, a quel punto ripensai alla canzone e iniziai a piangere con lei stringendola forte a me.
-si chiamava Ronan.-parlò senza che le chiedessi nulla- Era stupendo.. aveva i tuoi capelli ricci, i tuoi occhi verdi e il mio colore chiaro dei capelli- un altro singhiozzo le attraversò la gola e io la strinsi più forte a me. Il suo profumo meraviglioso mi inebriava la mente e mi mandava in tilt il cervello- a due anni gli hanno diagnosticato la Leucemia, è stato davvero forte, ha lottato fino all’ultimo, ma dopo nemmeno nove mesi non ha resistito.- il suo pianto era ormai divenuto isterico.- mi manca tanto- anche io piangevo con lei. Non sapevo davvero che fare e la baciai, la baciai con passione, con trasporto, dovevo farle sentire che le ero vicino, che c’ero e la amavo ancora. E lei ricambiò. La abbracciai ancora e rimanemmo inginocchiati su quel palco a piangere per non so quanto tempo in silenzio. I nostri occhi parlavano per noi.
 






Hey!
sono di nuovo qui con un'altra OS.. spero di non annoiarvi troppo :3
sono stata indecisa fino all' ultimo se pubblicarla o no, infatti l'ho scritta circa 2 mesi fa.. però non mi ispirava molto quindi avevo deciso di non pubblicarla, ma oggi non so perchè mi ha preso voglia di mettervela.

per chi ha letto l'altra mia OS.. mi piace il fatto che la protagonista sia la sorella di uno dei ragazzi, quindi probabilmente sarà così nella maggior parte delle mie one shot :3 
se volete ascoltarla la canzone che canta Amy è Ronan di Taylor Swift.. quella ragazza scrive canzoni jnbvòkabvàbvoà *-*
ora scappo grazie a tutti  coloro che lasceranno una piccola recensione *fa gli occhi dolci sperando che ne lasceranno tante* 
un bacio <3
                                                                                      
                                                                                                   -Hatchy_1D
  
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