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Autore: EDVIGE86    28/09/2007    17 recensioni
ATTENZIONE!!!SPOILER SETTIMO LIBRO... Ambientata dopo la fine della guerra magica. Ron dovrà far capire, a una persona molto cara,che la paura e i rimorsi sono i nostri peggiori nemici.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Questa piccola ff,è nata dal mio desiderio di scrivere qualche cosa post……

Questa piccola ff,è nata dal mio desiderio di scrivere una storia  post “I DONI DELLA MORTE”.

Spero possa piacervi….un bacio.

 

 

Erano ormai le otto di sera e Ron si trovava ancora in ufficio causa mille e più documenti da archiviare.

Da quando Harry era diventato capo del dipartimento Auror e lui aveva assunto il ruolo,non solo di braccio destro del capo,ma anche di responsabile della sezione D.S.B. ,ogni giorno che passava faceva sempre più tardi in ufficio.

Il reparto volgarmente chiamato D.S.B, che Ron seguiva con particolare interesse fin dal suo primo giorno al ministero,era un reparto specializzato alla salvaguardia dei babbani che garantiva loro protezione e aiuto nell’inserimento e nella familiarizzazione del mondo della magia, da qui la sigla Dipartimento Salvaguardia Babbani.

Con il passare del tempo Harry,decretò che Ron fosse di sicuro la persona più adatta per dirigerlo e così un bel giorno Ron si era ritrovato dietro una scrivania con sempre più casi e scartoffie da risolvere.

Quella sera faceva particolarmente caldo,ci saranno stati minimo trentacinque gradi in quella stanza.

Era pieno Agosto, Rosi era tornata a casa da Hogwarts per le vacanze mentre Hugo si preparava,assieme alla cuginetta Lily, al suo imminente primo anno.

 

Ron stava per porre la sua firma sull’ennesimo documento depositato sulla sua scrivania,quando il telefono di servizio, che ormai era stato sistemato in ogni ufficio Auror, squillò.

Con poca delicatezza sollevò la cornetta per rispondere. “SI PRONTO?…..NO,QUESTO NON è L’UFFICIO DEL COMANDANTE POTTER HA SBAGLIATO…RICHIAMI IL CENTRALINO E LE PASSERANNO  LA TELEFONATA NELL’UFFICIO GIUSTO SIGNORA…….COME?…NO SIGNORA NO…LE HO DETTO CHE NON SONO IL COMANDANTE POTTER…MA CERTO CHE SONO SICURO SIGNORA!!!!ANCORA SAPRò CHI SONO IO!!!!” Ron esasperato lasciò cadere la sua penna sul tavolo.

Nello stesso momento un uomo bruno dagli occhi verdi con uno strano sorrisino sulle labbra era appena arrivato di fronte l’ufficio di Ron e, sentendolo discutere al telefono,il suo ghigno si tramutò in un vero sorriso.

 “SIGNORA,NON Sò COME RIPETERGLIELO….IO-NON-SONO-HARRY—POTTER!….IO SONO ROSSO,OCCHI CERULEI E ALTO,HARRY POTTER è BRUNO OCCHIALUTO E NANO!!”

“EHI!!!!” Sbraitò Harry appena entrato nell’ufficio; Ron gli rivolse un sorrisino fasullo e gli fece cenno di accomodarsi sperando di concludere in fretta la conversazione,ma la donna non pareva intenzionata a demordere.

Moralmente disperato Ron, passandosi una mano fra i capelli chiese. “MA,MI SCUSI…..CHI LE HA DATO QUESTO NUMERO?”

A quella domanda Harry si fece piccolo,piccolo sulla sedia.

“COME HA DETTO?……AH….” Ron squadrò Harry inarcando un sopracciglio “LA SEGRETARIA DEL SIGNOR POTTER….SI?…..QUELLA CON IL MAL DI GOLA!!”

Ora Ron fulminò Harry con  gli occhi simulando il gesto di ammazzarlo.

Già MA VEDE QUELLA SEGRETARIA è RINCOGLIONITA PERSA,è UNA VERA IDIOTA CHE NON HA DA FARE UN CAVOLO E SOPRATTUTTO Stà PER LASCIARCI!!”

Harry a discapito di tutto sorrise mentre Ron chiudeva rumorosamente la conversazione.

 

sei veramente un grandissimo coglione Potter!!!”Tuonò Ron lanciandogli contro la penna.

“senti Weasley,quella donna è uno strazio umano…mi chiama tutti i giorni,perché la mia voce gli ricorda quella del suo primo amore….e questa avrà 80 anni!!!” “e quindi io che centro?” “speravo che tu la spaventassi…” “eh?…scusa?” “bè sai ultimante a quest’ora sei sempre nervoso e così speravo che i tuoi istinti omicidi la spaventassero….” “SE SONO NERVOSO è perché SONO ORMAI LE OTTO E IO MI VORREI ANDARE A CASA!!”

 

 

Ron rietrò finalmente a casa verso le nove e appena varcò la porta sentì subito un ottimo odorino proveniente dalla cucina.

Vi trovò Hermione intenta a cucinare e Rose seduta al tavolo con ancora i libri sotto mano.

“che profumino,cosa si mangia di buono…ho una fame”

“ciao papà!!” Ron corse a dare un bacio prima a Rosi e poi a Hermione. “ma come siamo sexsi con questo grembiulino….”L e sussurrò all’orecchio baciandole il collo.

Hermione gli sorrise dolcemente baciandogli le labbra.”come mai così tardi?” “lasciamo perdere che è meglio…” Liquidò velocemente la conversazione Ron tornando a concentrarsi sulla figlia.

“Rosi,tesoro…se quello è un libro di scuola te lo brucio!” “Ma papino!!ormai è ora di riprendere!!E se poi una volta tornata non sapessi nulla?” “geneticamente impossibile tesoro….sei figlia di tua madre…” Sorrise Ron scompigliandole amorevolmente i ricci.

Hugo?” chiese Ron non vedendo, o meglio non sentendo la vocina tenera di suo figlio sempre tanto calmo e buono.

Rosi puoi andare a finire i compito in camera tua….tanto fra poco si magia”ok mamma”

Hermione aspettò di sentire la porta della figlia chiudersi prima di rivolgersi nuovamente a Ron.

“Hugo oggi è starno” cominciò “è stato tutto il girono da Harry e quando è tornato era tutto serio…si è chiuso in camera e non vuole parlarne con me” Ron si accigliò “non ti ha detto nulla?”

“no…lo conosci tuo figlio….è la tua fotocopia  Ron,è difficile che si apra se ha un problema”

Ron le fece una carezza sospirando. “vado a parlarci…spero che con me si apra” “ne sono certa” sorrise Hermione baciandolo sulle labbra.

 

Ron salì al piano superiore verso la camera del figlio. Attraverso uno spiraglio della porta,semi aperta,vide Hugo seduto sul letto con un espressione veramente molto triste stampata in viso.

Entrò piano e si andò a sedere accanto al figlio.

“ehi Hugo,che fai quì tutto solo?” gli chiese sorridendogli,ma il bambino gli voltò le spalle sfregandosi un occhio. “niente” “attacco di malinconia?…vuoi che ne parliamo?” “no!”

Ron sospirò prendendo delicatamente il figlio per le spalle e voltandolo verso di se. “mi puoi dire che succede?….se no lo sai che mi preoccupo” “non ho nulla!!!” insistette il piccolo continuando a fregarsi un occhio. “Hugo, è chiaro che qualche cosa non va…..hai litigato con James?O con Lily?” “NO,NON HO LITIGATO CON IL TUO PREZIOSO JAMES!!” Urlò il bimbo iniziando a piangere.

Ron rimase spiazzato da quella reazione; Hugo e James,sebbene quest’ultimo fosse più grande del primo,andavano molto d’accordo.

Caratterialmente erano molto simili:non tanto ligi alle regole,appassionati di Quidditch,impulsivi e testardi,insomma somigliavano tanto a Ron,ma a differenza di James,Hugo sapeva dimostrasi anche molto timido e a volte insicuro.

Spesso Ron ne aveva parlato con Hermione,dicendole che sparava che ne Hugo e Rosi potessero ereditare la sua insicurezza,che da ragazzo l’aveva spesso fatto sentire inadeguato e inferiore agli altri.

Hugo balzò giù dal letto piangendo. “tanto tu preferisci James a me!!!…anche se sono io tuo figlio….tu mi vorresti uguale a lui!Perché lui è bravo,Grifondoro ed è già nella squadra di Quidditch!!!”

“perché dici questo?..come poteri preferire James a te?” chiese Ron disperato nel vedere suo figlio piangere,cosa che proprio non poteva sopportare.

“è vero papà!!!….lui è perfetto e tu vorresti che io fosse come lui!” Ron si alzò dal letto e si mise di fronte al figlio piegandosi sulle ginocchia. “Hugo…io non sò cosa ti abbia spinto a pensare una cosa come questa….ma ti posso giurare su quello che vuoi che tu,Rosi e la mamma siete le persone più importati della mia vita. Certo voglio bene ai miei nipoti,ma l’amore che provo per la mia famiglia è infinito….e non vorrei mai che tu fossi diverso da come sei ora”

Hugo tirò su col naso guardando suo padre negli occhi,tanto blu quanto i suoi.

“mi spieghi perché hai pensato una cosa simile?” “oggi sono andato da zia Ginny”Ron annuì con capo “e abbiamo giocato a Quidditch….. James è bravissimo e zia Ginny mi ha raccontato quanto tu sei stato felice il giorno che James ha scritto dicendo che era entrato in squadra e che gli hai perfino regalato una scopa nuova,battendo sul tempo lo zio Harry” Hugo dovette fermarsi per tirare nuovamente su col naso. “mentre io…non sò se potrò entrare nella squadra quest’anno” “e allora?….ci entrerai un altro anno se lo vorrai” “NO!io non ci entrerò mai!!” Urlò nuovamente il bimbo “Hugo,perché dici così?….finchè non provi come fai a dirlo?….” “Ma io non voglio provarci” rispose mogio “perché tesoro?” chiese più serio Ron “perché se poi ci provo e non entro, tu ci rimarrai male e io non voglio” quelle parole spiazzarono Ron,teneramente mise le mani sulle spalle del figlio e con un dito gli sollevò la testa.

“Hugo….tu ci vorresti entrare in squadra?” “si,da morire” “e allora devi tentare”gli sorrise Ron. “Io tesoro sono e sarò sempre fiero di te….non me ne importa nulla del Quidditch!  A me importa la tua felicità…è questa la cosa più importante” “veramente papà?” “ma certo Hugo…se pensi che fare i provini ti renderà felice allora li devi fare senza paura,male che vada ci riproverai l’anno dopo, ma se quello che vuoi è fare parte del circolo di letteratura” Hugo fece una smorfia strappando un sorriso a Ron. “va bene il circolo della letteratura….quello che mi importa è la tua felicità…che tu ti senta realizzato….capito?” Hugo annuì sorridendo “ora te lo richiedo….hai voglia di provare a fare quei provini?” “si,però…” “però?” “e se poi non fossi all’altezza?” “Hugo,io ti ho visto montare la tua prima scopa a cinque anni,e ti posso garantire che sei molto bravo….tu sei bravissimo….e ricordati che mai bisogna rinunciare alle nostre aspirazioni per paura di non farcela.

Nella vita bisogna provare….se no poi rischi un giorno di avere dei rimpianti….e ti morderai le mani se guardandoti in dietro capirai di aver rinunciato a qualche cosa che desideravi per paura.”

“papà tu hai dei rimpianti?” Ron sorrise scompigliandogli i capelli castani. “si purtroppo…per la precisione ne ho due,e uno di questi è proprio l’essere stato per troppo tempo dominato dalla paura.

Per colpa sua ho commesso degli errori da giovane e quando sono entrato nella squadra come portiere, anche se me la potevo cavare in quel ruolo,mi facevo sempre vincere dalla paura di non essere all’altezza degli altri e temevo il giudizio degli altri….e quindi giocavo male”

“e come l’hai superato?” “grazie allo zio Harry che ha avuto fiducia in me  e un giorno grazie a un trucchetto mi ha fatto scendere in campo facendomi credere di essere particolarmente fortunato;così mi sono rilassato e tutto è andato bene perché ho avuto fiducia nelle mie capacità…esattamente come devi fare tu”

Hugo gli sorrise. “perché tu,come lo zio, credi in me?” “io crederò sempre in te Hugo”.

Il bambino gettò le braccia al collo del padre abbracciandolo forte. “ti voglio bene papà”

Ron gli baciò la testolina e poi si alzò in piedi prendendo il figlio in braccio. “ e ora campione a tavola che ho una fame da lupi” Disse avviandosi alla porta. “papà?” “si?” hai detto che avevi due rimpianti….qual è il secondo?” Ron si fermò e gli sorrise. “il non essermi dichiarato subito a tua madre”.

 

 

 Vorrei dedicare questa piccola ff, ad alcune persone a cui tengo moltissimo:a Karmy,Vale,Amy e a tutta la nostra grande famiglia!!!!(loro sanno a chi mi riferisco),a pk82,funkia e Angele87 che stimo immensamente come autori.

Grazie a tutti!!!!

  
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