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Autore: _Ash    11/03/2013    1 recensioni
fan fiction ambientata dopo il 13 film "L'Inseguitore Corvino". Conan è scampato per un pelo all'organizzazione,o così crede. nuovi membri e nuovi pericoli lo attendono, coivolgendo tutti quelli con cui ha avuto dei contatti, fino ad arrivare allo scontro finale...
Genere: Azione, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Heiji Hattori, Kaito Kuroba/Kaito Kid, Shinichi Kudo/Conan Edogawa | Coppie: Heiji Hattori/Shinichi Kudo, Ran Mori/Shinichi Kudo
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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La verità – 3° parte

Era il tramonto, quando la bambina dai capelli ramati uscì dalla porta di quella che in quei mesi era stata casa sua.
Gli sembrava ieri quando aveva varcato quella soglia, quando quell’anziano inventore un po’ matto l’aveva accolta in casa sua, senza sapere niente di lei, dandole completa fiducia.
Poi l’iscrizione a scuola sotto falsa identità di Ai Haibara. Quel nome gli piacque da subito, perfino meglio del suo vero nome, Shio Miyano.
L’aver riscoperto pezzi infranti di felicità grazie a quei bambini pestiferi.
In quei giorni ebbe avuto modo di riflettere e la sera prima aveva cercato di parlarne con Shinici, ma non andando nel dettaglio:

“E’ finita. Ora che cosa farai?” chiese il bambino con gli occhiali alla scienziatina, la quale pescò una carta e la mise nel mazzo insieme alle altre sei carte.
Quella domanda mise Ai in un completo stato di panico; già…ora che fare? Dove andrà ora? Che cosa farà?
“Be ecco,io…credo che me ne andrò…”
“E dove?” chiese il detective, un po’ pensieroso di dove potesse mai andare. Buttò tre carte e ne pescò un'altra.
Poi riprese:
“Senti, perché non rimani qui?”
Lei si voltò stupita.
“Al dottor Agasa dispiacerebbe se te ne andassi, si è affezionato e si sentirebbe molto solo se tu te ne andassi, e non sarebbe il solo…”
Quelle ultime parole catturarono la sua attenzione per un istante, un istante di illusione in cui sperò in una sua dichiarazione, ma quella sensazione d’amore svanì in un istante, lasciando il posto alla tristezza e subito dopo ad un volto a lei nota, e quel volto non era certo Shinici.
“Che intendi?” chiese.
“ Non dirmi che non te ne sei accorta!”
“Ma che dici? È solo un bambino, e io ho 17 anni!” le ricordò lei, cercando di convincere più se stessa forse, che il suo amico detective.
“Ma non adesso” disse, facendogli l’occhiolino e alzandosi.
“Dove vai? La partita non è ancora finita.” Lo rimproverò di nuovo lei.
Lui di risposta buttò la sua ultima carta.
Era un Jolly.
“Sai dirmi che significato potresti attribuirgli?”
Lei lo fissò, aspettando che finisse la sua frase.
“Hai di fronte a te la felicità: potresti semplicemente tornare adulta e sperare di trovare qualche impiego da qualche parte, andartene da qui, riprendere la vita di prima, oppure giocare il Jolly, cioè, una nuova vita, con le persone che ti voglio bene sul serio.”
Dicendo così, si avviò verso la porta di casa.
Lei prese in mano la carta, chiuse gli occhi e se la portò al petto.


“Eccomi Ai, ho fatto più in fretta che potevo!”
Quando la bambina sentì quella voce familiare, ebbe quasi un sussulto che il bambino non notò. Si sentiva quasi felice.
“Non dovevi correre così tanto.” Disse al bambino con le lentiggini chino a riprendere fiato.
“Be, al telefono sembravi un po’ strana, e così mi sono precipitato..” disse imbarazzato, mettendosi una mano dietro la testa.
Lei si sentì imbarazzata e i due rimasero per qualche secondo zitti, senza sapere cosa dire; le domande erano tante, come l’imbarazzo che si stava creando tra i due.
“Forza, andiamo al parco.” Disse Ai, riprendendosi.
“Mi dispiace aver alzato la voce l’altro giorno.” Iniziò Ai
“No, hai ragione, non dovevamo origliare…”
Lei ci pensò su un attimo, poi rispose
“In effetti, hai ragione. Non dovevate.”
Mitzuhiko iniziò a sudare, credendo di averla fatta arrabbiare
“Be, ecco, però…” iniziò a balbettare
“…Però è anche vero che se non l’avessi fatto, ora non sarei qui.”
Lui si dondolò sull’altalena.
“Perché mi hai salvata?”
“Eh? Ma che domanda è?”
“Rispondi.” Disse lei guardandolo con i suoi occhi verdi gelidi. Lui rimase senza parole per un attimo, incantato dalla sua bellezza e forza.
“Perché sei mia amica ed eri in pericolo.”
“Anche sapendo ciò che sono? Io non sono una bambina Mitzuhiko, io non sono la persona che credi!” disse lei, scendo dall’altalena con gli occhi lucidi
‘Perché sto piangendo?’
“Non mi interessa, tu mi piaci lo stesso!” confessò Mitzuhiko senza pensarci, diventando rosso un secondo dopo aver capito il gesto commesso, dandosi dello stupido.
“Scusami Ai, non dovevo, cioè, no, non è colpa mia, è più forte di me…”
“Tu non mi conosci realmente.” Lei si voltò e fece per andarsene, ma il bambino prese coraggio, gli prese la mano, fermandola e costringendola a restare.
“Be, ho un sacco di tempo. Ti prego Ai, resta con noi, con me…voglio aiutarti, voglio starti accanto, e non solo come amico…”
lei si voltò e una lacrima gli scese lungo la guancia.
Ripensò a tutto quel tempo trascorso con i bambini, con Conan, il dottor Agasa, a come Mitzuhiko l’aveva salvata, rischiando la vita per lei.
E a sua sorella.
Aveva sacrificato la sua vita per lei, e sapeva che se fosse stata li, avrebbe voluto la sua felicità.
Con chi sei realmente felice? Vuoi tornare alla vita di prima? O vuoi ricominciare? Vuoi usare il Jolly?
‘ Chissà, forse ho trovato il mio posto nel mondo…’

Ebbebe, siamo ormai giunti al penultimo capitolo...=(
ringrazio quei pochi che mi seguono e recensiscono.
Mi dispiace essere poco attiva e presente, mi piacerebbe leggere molte fan fic che ho trovato, ma non trovo il tempo.
Spero più avanti!
alla prossima <3
   
 
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