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Autore: _Amaranth    11/03/2013    1 recensioni
Altra fanfiction sulla coppia RussiaxUngheria... Seguito de'Il prezzo della libertà'!!
'Come può anche solo pensare di fargli del male? Lui, che l’ha torturata e tenuta prigioniera… Lui, è riuscito ad aprire un varco nel cuore di Elizaveta'
Spero possa piacervi,
_Amaranth
Genere: Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Russia/Ivan Braginski, Ungheria/Elizabeta Héderváry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Revenge
 
È passato del tempo. Anni. Eppure lei ricorda, come ricorda anche Russia. E le cicatrici sul bel viso dell’Ungherese, che lentamente stanno svanendo, ne sono la prova. Ma ora Ungheria vuole vendetta. L’ha promesso a sé stessa, alla sua gente, e ora ha finalmente i mezzi per farlo. È il 1989. Il suo oppressore è stremato dalla guerra contro America, è il momento perfetto. Ma qualcosa le impedisce di andare avanti. Così quando si ritrova a due centimetri da un Ivan indifeso e spiazzato, con la padella alzata e pronta a colpire... si blocca. Si blocca e le ginocchia le cedono, mentre singhiozzi silenziosi le scuotono il corpo. Come può anche solo pensare di fargli del male? Lui, che l’ha torturata e tenuta prigioniera… Lui, è riuscito ad aprire un varco nel cuore di Elizaveta. La padella cade a terra con un rumore sordo, ed è a questo rumore che Ivan reagisce. Sobbalza e si avvicina alla ragazza, cingendole le spalle con un braccio.
<< Perché piangi? Non volevi forse vendicarti? >>
Perché è così difficile colpire quel volto dagli occhi viola?! Perché?! Annuisce digrignando i denti, si è già umiliata abbastanza.
<< Allora fallo. Non te lo impedirò. Sono stanco Elizaveta… così stanco… Non voglio procurarti altro dolore. >>
Sorpresa. È la prima cosa che l’Ungherese sente, perché il Russo sembra sincero. Questa volta dice la verità. Alza i begl’occhi smeraldini, la bocca semiaperta in una smorfia stupita… E lentamente, quasi non fosse sicura di quello che sta per fare, si alza sulle ginocchia e lo bacia sulla fronte. Tutt’intorno a loro c’è silenzio. Non si sentono neanche i loro respiri, se qualcuno entrasse in quella stanza semibuia non sentirebbe nulla, vedrebbe soltanto. Vedrebbe una ragazza con le guance rigate dalle lacrime, con i pugni stretti e lo sguardo fiero, e un ragazzo, pieno di lividi e ferite, tormentato da una guerra troppo grande per lui, che fissa estasiato la figura dinanzi a lui. Rimangono così a lungo. Poi Elizaveta si alza, e pronuncia le uniche tre parole che il Russo non vorrebbe mai sentire:
<< Me ne vado. >>
E non solo da quella casa. Quella notte l’Ungheria è tornata indipendente. E Russia è stato privato della Nazione a cui teneva di più, senza aver mosso un muscolo per impedirlo.
Perché se lei lo aveva amato veramente, sarebbe tornata, e di questo suo amore il Russo si convinse. Anche ora, più di vent’anni dopo, lui la sta ancora aspettando.

 
 
Ebbene si, sono tornata : )
Seguito de ‘Il prezzo della libertà’, spero possa piacervi!
Come sempre sono aperta ad ogni critica e a consigli, purché detti con tono ragionevole ;)
A presto,
_Amaranth
  
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