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Autore: micchan91    11/03/2013    3 recensioni
TakuRan (Attenzione: in questa fan fiction Shindou e Kirino non sono migliori amici e non si conoscono. Nessuno dei due frequenta la Raimon!)
Cammino lentamente nel corridoio semi buio, sto cercando di fare meno rumore possibile per non farmi scoprire dalle persone che mi stanno disperatamente cercando. Le lacrime continuano a rigarmi il viso e saltuariamente qualche singhiozzo esce dalle mie labbra sfuggendo al mio controllo, perchè questa vita doveva capitare a me? Mi chiamo Shindou Takuto e sono il figlio dell'uomo più ricco del paese. Ora voi vi chiederete: cosa c'è di male in questo? E io vi risponderò semplicemente dicendovi: nulla, se non avete un briciolo di aspettative nella vostra vita!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Kirino Ranmaru, Shindou Takuto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Non ho idea da quanto tempo sono quì a piangere sul letto, so solo che mi fa malissimo la testa e gli occhi mi bruciano da morire, ho continuato ad urlare fino a che non mi ha bruciato la gola, poi ho capito che è tutto inutile ed ho rinunciato limitandomi a rimanere immobile sul letto. Sento la serratura della porta scattare e mi tiro immediatamente a sedere, mia madre entra con un espressione ferita sulla faccia e si viene a sedere sul mio letto

< Sono riuscita a convincere tuo padre a non salire, Takuto ci hai profondamente deluso > mi dice, com'è possibile deludere qualcuno semplicemente innamorandosi?

< Dov'è Kirino? > le chiedo

< E' dove deve stare, molto lontano da te > mi risponde seria, l'hanno cacciato!

< No, mamma non potete cacciarlo per colpa mia! > le urlo e lei mi zittisce con un gesto della mano

< Non lo abbiamo buttato fuori semplicemente perchè altrimenti rischieremmo una vertenza da parte dei parenti e non ce lo possiamo permettere, chissà cosa direbbero i vicini. Ma l'abbiamo confinato alle mansioni più degradanti nella speranza che se ne vada da solo. Tanto tu sarai parecchio lontano da quì per poter subire ancora la sua influenza negativa. L'ho sempre detto io che quel ragazzo non avrebbe portato niente di buono da quando ha messo piede in questa casa > mi dice ed io spalanco gli occhi, sono proprio senza cuore i miei genitori!

< Comunque tu partirai per il collegio domani stesso e ci starai il tempo necessario a capire il tuo errore e qual'è la normalità delle cose. E spero che quando tornerai sarai di nuovo il Takuto che conosciamo > il "Takuto che conosciamo"...loro non mi hanno mai conosciuto veramente, non si sono mai interessati a me

< Vi odio > gli dico tra i denti, ma lei non si scompone minimamente

< Lo facciamo solo per il tuo bene > e detto questo si alza ed esce dalla camera lasciandomi solo, ma non chiude la porta a chiave, evidentemente è convinta che io obbedirò e me ne starò calmo, ma non sarà così! Prendo uno zaino e ci infilo dentro poche cose essenziali e schizzo nel corridoio, poi mi dirigo velocemente verso la camera di Kirino e per fortuna lo trovo lì, non appena mi vede scatta in piedi e corre ad abbracciarmi, io lo stringo forte a me.

< Kirino, scappa con me > gli dico e lui mi guarda sconvolto

< Cosa? E dove vorresti andare? Shindou non hai soldi! E poi sei minorenne ti sguinzaglierebbero appresso la polizia! > mi dice

< Kirino, vogliono mandarmi in collegio, ci vogliono separare! Io non lo accetto, vieni con me! > e lo trascino per un polso, mentre corriamo lui continua a cercare di dissuadermi, ma non accenna a fermarsi continuando a corrermi accanto. Arriviamo alla porta secondaria e la spalanco fiondandomi nel giardino, Kirino mi tiene la mano e aumentiamo la velocità. Ma la nostra fuga però non va molto lontano, il cancello è chiuso a chiave e non c'è modo di scavalcarlo, gli tiro un calcio e inizio a mandare maledizioni verso i miei genitori. Kirino mi mette una mano sulla spalla per calmarmi

< Shindou, basta > mi dice dolcemente ed io mi volto a guardarlo con le lacrime agli occhi

< Ma non può essere finita quì! Non voglio separarmi da te > piangnucolo e lui mi abbraccia

< Nemmeno io, ma ti prometto che ti aspetterò > mi sussurra dolcemente ad un orecchio, pochi secondi dopo vedo correre verso di noi due uomini, il primo mi prende per le spalle e il secondo prende Kirino per un braccio

< Stavate pensando di scappare? > ci dice quello che tiene Kirino ed io non rispondo limitandomi a guardare il mio compagno negli occhi che mi sorride dolcemente. Poi vengo ritrascinato in casa e chiuso nuovamente a chiave nella mia stanza. Passo la notte a piangere silenziosamente nel mio letto, Kirino mi aspetterà ma non so per quanto starò via...e soprattutto non so se resisterò lontano da lui senza avere sue notizie. Alla fine passo la notte in bianco e la mattina dopo quando vengono a buttarmi giù dal letto per portarmi via mi sento malissimo, i bagagli sono già pronti ed io mi lascio trascinare verso la macchina, i miei genitori non sono nemmeno venuti a salutarmi...Mentre sto per varcare il cancello, con la coda dell'occhio noto Kirino nascosto dietro dei cespugli che mi saluta con un cenno della mano e mi manda un bacio. Immediatamente sento le lacrime ricominciare ad uscire e faccio peso per non farmi mettere in macchina, una volta dentro ricomincio a piangere a dirotto e mentre passo vicino al giardino dal finestrino vedo il suo volto rigato di lacrime, quell'immagine mi perseguiterà per tutto l'anno avvenire.

I primi mesi al collegio sono stati tremendi, non riuscivo ad abituarmi al loro ritmo ed essendo entrato a metà anno non sono riuscito a farmi amici, l'unico con cui parlavo era un ragazzino della mia età che però è tornato a casa dopo pochi mesi.

Sono in questo collegio ormai da un anno, di Kirino nessuna notizia se non una lettera che è riuscito a spedirmi dopo sei mesi (la posta quì è controllata e non so quali inciuci abbia dovuto escogitare per farmela avere) in cui mi diceva che mi amava da morire e che stava aspettando con ansia il mio ritorno.

Dopo due anni e mezzo, nei quali sono riuscito a sentire Kirino solo per tre volte, finalmente ho il permesso di tornare a casa, così il giorno prima del mio ritorno preparo in fretta e furia le valige senza riuscire ad impedirmi di sorridere come un ebete per tutto il giorno. Anche la notte non riesco a prendere sonno e continuo a girarmi nel letto osservando più volte l'orologio

< Aspettami Kirino sto arrivando! > sussurro alle tre di notte guardando la sveglia, chissà come starà. Alle 7:00 precise del mattino c'è la sveglia per tutti, l'unica cosa positiva di questo collegio è che dormivo un ora in più rispetto a casa mia, io comunque sono già sveglio dalle 6:00 ed ho dormito praticamente per tre ore, mi alzo velocemente e mi infilo finalmente i miei vestiti invece della divisa nera e tetra del collegio e mi osservo allo specchio, tra otto giorni compirò diciotto anni, ma non sono cambiato molto di aspetto nonostante mi sia alzato parecchio e sia anche dimagrito per via dell'orrendo cibo che cucinano quì.

La macchina che mi dovrebbe riportare a casa arriva puntuale alle 8:30 ed io ci lancio dentro le mie valige per poi saltare sul sedile posteriore senza degnarmi di salutare nessuno dei miei professori, il conducente non è nessuno che conosco quindi non trovo il coraggio di chiedergli di Kirino, se dovesse dire ai miei genitori che sono ancora innamorato di lui mi farebbero tornare immediatamente in quell'inferno e stavolta per sempre. Dal collegio a casa mia ci vogliono quasi quattro ore di viaggio che io passo nell'ansia totale torturandomi le mani, chissà se Kirino sa che sto tornando o gli farò una sorpresa! Nell'ultima lettera che mi ha spedito mi ha detto che stava resistendo a lavorare per i miei solo perchè voleva essere lì quando io sarei tornato e mi sono chiesto più volte chissà quale inferno gli avranno fatto passare i miei genitori. Ma non si deve preoccupare, ho un piano! L'ho studiato alla perfezione in questi due anni e mezzo e sono sicuro che funzionerà, saremo liberi di amarci e saremo soprattutto liberi dai miei genitori. Quando arriviamo davanti al cancello della mia enorme villa scendo dalla macchina sgranchiendomi le gambe, non me lo ricordavo così basso questo cancello...e si che fino a due anni fa mi sembrava così insormontabile...Anche il portone di casa non mi sembra più così minaccioso come un tempo e dovunque io posi lo sguardo non riesco a farmelo sembrare come mi sembrava quando sono partito da quì, sono proprio cresciuto! I miei genitori ovviamente non si sono degnati di venirmi incontro e nell'ingresso trovo solo una fila di volti sconosciuti che si inchinano a me

< Bentornato Shindou sama > mi dicono in coro ed io li osservo in silenzio sospirando sconsolato quando noto che Kirino non è tra loro, riconosco però sua cugina e le sorrido, lei immediatamente abbassa lo sguardo facendomi preoccupare. Non ho il tempo di chiederle nulla però che mia madre scende trionfante dalla scalinata allargando le braccia

< Takuto bentornato > mi dice venendo poi ad abbracciarmi, io alzo un sopracciglio a questa sua botta di affetto e non ricambio minimamente l'abbraccio tenendo le braccia lungo il corpo, lei sembra non curarsene e continua a sorridermi

< Ci sei mancato tanto > mi dice mettendomi le mani sulle guance

< Ma guarda quanto sei cresciuto, sei quasi un maggiorenne oramai! > continua e mi trascina verso il salottino, le mie valige vengono prese subito dai domestici che si affrettano a toglierle dall'ingresso.

< Bisognerà organizzare una grande festa per festeggiare il tuo ritorno e i tuoi diciotto anni! Che ne dici di invitare anche qualche ragazza? Adesso che sei grande direi che un tuo fidanzamento sarebbe un ottimo rilancio nella società > inizia a parlare a raffica, io non le rispondo, oramai la sua mancanza di tatto e il suo comportamento non mi toccano minimamente, dopo quello che ho passato al collegio non mi stupisco più di niente. Lei nemmeno mi chiede come sono sto, se ho sofferto in questi due anni e mezzo, cosa ho fatto, calcolando che non mi hanno mai fatto nemmeno una telefonata...ma pazienza! Mi siedo sul divano accanto a lei e ascolto le sue idee sull'organizzazione della festa dei miei diciotto anni che si terrà la settimana prossima

< E' tutto perfetto mamma > le dico concedendole un sorriso e lei si illumina

< L'unica cosa che ti chiedo è di invitare il signor Nishimura alla festa, poi puoi invitare chiunque tu voglia > aggiungo, il signor Nishimura è il preside di una grande scuola famosa in tutto il mondo per i suoi corsi di musica e alla mia festa di compleanno dei miei quindici anni mi aveva detto che gli sarebbe piaciuto offrirmi un lavoro nella sua scuola una volta terminati i miei studi, cosa che ho fatto con quasi due anni di anticipo.

< Ora vado a riposarmi, ci vediamo per la cena > le dico e mi alzo, non mi sono nemmeno informato di dov'è mio padre, ma credo che sia ancora arrabbiato con me e ho la sensazione che per lui io non esista più, poco male tra poco non mi vedrà veramente mai più! Salgo velocemente le scale e passo nel corridoio dove mi incontravo sempre con Kirino, da quando è così corto? Quando ci passavo la sera mi sembrava così dannatamente lungo... Poggio una mano sul legno scuro della porta e la apro, cammino lentamente fino ad arrivare davanti alla sua stanza, tiro un lungo respiro e busso, ma non ottengo risposta.

< Lui non c'è più > una voce femminile mi fa sobbalzare e mi volto di scatto ritrovandomi davanti la cugina di Kirino, immediatamente il mio cuore accellera i battiti, cosa vorrà dire con questa frase?

< C-che cosa significa che lui non c'è più? > chiedo piano e lei abbassa lo sguardo sul pavimento sconsolata.

 

 

Angolino dell'autrice (cattiva)

Ma quanto mi piace staccare proprio sul più bello? Buhahahhahaha ( Kirino le si affianca ridendo sadicamente con lei XD) siamo proprio due bastardi inside! XD

Mancano solo due capitoli alla fine oramai!

spero che vi sia piaciuto, fatemi sapere cosa ne pensate!

bacio <3

  
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