È
una sera come tante nella sala comune di Grifondoro.
È tardi, sono andati tutti a dormire.
Quasi tutti.
Io sono
sprofondata nella mia poltrona preferita,
vicino al fuoco, con un libro aperto sulle ginocchia.
Davanti a me
i miei due migliori amici che, come al
solito, tentano di finire i compiti per l’indomani. Con la
coda dell’occhio li
vedo confabulare, poi:
“Hermione..”
“Dimmi
Ron” rispondo in tono neutro senza staccare gli
occhi dalla pagina.
“Ecco..vedi..non
è che ci daresti una mano?”
Sono sempre i
soliti. Mi dispiace vederli sgobbare fino
a tardi, ma possono anche ritagliarsi un po’ di tempo per lo
studio! Appena
hanno un attimo libero e provo a farli mettere sotto, se ne escono con
mille
scuse.
-stasera Hermione
abbiamo il quidditch, come pretendi che..- oppure -Hermione siamo appena tornati da due ore di
pozioni! Abbiamo bisogno di
un po’ di meritato riposo..- o come era successo
qualche giorno prima -Hermione stai diventando
acida come
Alla fine
anche io mi sono
fatta tentare dal tiepido sole
primaverile, ma i compiti li ho fatti una volta tornata in sala comune!
“Allora?”
una voce supplicante mi riporta alla realtà.
Faccio finta
di pensarci su, poi dico semplicemente:
“No”
“Tipregotipregotiprego!”continua
lui.
Sento Harry
trattenere il respiro, quasi che ogni
minima alterazione dell’ambiente circostante possa influire
sulla mia
decisione.
Se non fosse
che questa scena patetica si ripete
spesso, mi verrebbe quasi da ridere.
Comunque ho
deciso che non cederò. Non stavolta. Basta
che non guardi quegli occhi azzurri e me la caverò benissimo.
“Hermione
guardaci!” No, non posso!
“Siamo
ridotti a degli stracci.. come puoi fare questo
ai tuoi migliori amici?”
Sto per
attaccare con un’altra puntata de Le
noiose ramanzine di Hermione Granger
quando Ron ricomincia a parlare.
“E
poi te lo chiediamo anche per te..”
“Per
me?” rispondo incuriosita e allo stesso tempo
scettica alzando finalmente lo sguardo.
“Certo!
Ti consumi gli occhi a forza di leggere sempre
lo stesso libro!” conclude, con una faccia così
seria che mi sfugge un sorriso.
“Credo
che
seguirò il suo consiglio medimago Weasley..su passatemi le
pergamene.” mi
arrendo chiudendo di scatto il libro e sbirciando sui rotoli pieni di
cancellature “ In fondo non vi manca molto.. ma è
l’ultima volta che vi aiuto!”
“L’ultima
volta. Promesso!” rispondono in coro Ron e Harry allungandomi
i compiti sopra
il tavolo e poi stravaccandosi nelle rispettive poltrone.
Il fuoco
disegna strani giochi di luce sui loro volti e fa sembrare, se
possibile, i
capelli di Ron ancora più rossi. E io mi ritrovo a pensare
che con la camicia
mezza fuori dai pantaloni, la cravatta slacciata, i capelli
scompigliati e
quella smorfia penitente in viso è davvero tenero.
Finalmente
sono risalita in dormitorio. Ero piuttosto stanca e ho fatto in fretta
a
lavarmi, infilarmi il pigiama e sgusciare sotto le coperte, ma ora non
sento
più tutto questo bisogno di riposarmi.
Sento Lavanda
agitarsi nel sonno. Spero per lei che non stia sognando il suo Won-Won.
Già
prima
della storia con Ron non la sopportavo molto, ma era una sorta di vivi e lascia vivere. Però
devo
ammettere che se non ci fosse stata lei non avrei mai capito
l’importanza di
quel ragazzo nella mia vita.
Ma
sì, in
fondo devo dire grazie Lavanda.
Prima Ron non
lo reggevo davvero, ma passarci del tempo insieme, rischiare con lui la
vita
nelle imprese che abbiamo affrontato con Harry, mi ha spinto a
rivalutarlo
molto.
Intanto
fisicamente devo ammettere che è diventato proprio un bel
ragazzo.
E poi lui
è
così..lui.
L’unico
che mi
fare stare giù e che poi con una battuta riesce a farmi
rispuntare il sorriso.
L’unico
che mi
tiene testa nelle discussioni (anche a costo di arrampicarsi sugli
specchi e
inventarsi baggianate pur di non darmela vinta).
L’unico..
e
basta.
Penso di
essere messa malaccio. Non posso piacergli assolutamente! È
vero, quando ha
fatto scenate di gelosia per Victor e McLaggen.. ma quello è
sicuramente il suo
carattere iperprotettivo. Dopotutto lo fa anche con Ginny e.. Merlino!
E se mi
vedesse come una sorella? Sicuramente è così.
Mi dico che
dovrei
dimenticarlo, ma come faccio?
Cercare di
evitarlo sarebbe fin troppo sospetto perfino per lui, il ragazzo
se-non-mi-succede-qualcosa-sotto-il-naso-non-me-ne-accorgo!
Ma non ce la
faccio neppure a continuare a mentirgli. Mi sento una bugiarda!
“Cos’hai
stamattina Hermione?!”
Lo so che non
devo fare certi pensieri prima di andare a letto! Non ho dormito quasi
per
niente, miseriaccia!...aspetta.. da quando ho iniziato
anch’io ad usare questo
stupido termine??!
Sono
più grave
del previsto. Dovrei correre in infermeria e farmi dare un antidoto, ci
sarà
sicuramente un repellente per i Ron!
Comincio pure
a fare pensieri stupidi..
“Hermione?
Tutto bene?”riprende a chiedermi Harry.
“Ehm..
si
certo!”
“Hai
una
faccia! Cos’hai fatto ieri sera una volta che ci hai dato la
buonanotte? Non è
che ti dai alla pazza gioia alle nostre spalle?” chiede con
uno sguardo
malizioso.
“Non
ve l’ho detto?”cerco
di fare la vaga e abbozzo un’aria da vamp.
Noto la punta
delle orecchie di Ron diventare leggermente rossa e il suo sguardo
indagatore
fisso su di me.
“Mi
vedo con
il professor Piton!” e scoppio con i miei amici (sorpresi ma
contenti del mio
buonumore) in una sonora risata.
Decisamente:
io che prendo in giro un professore non sono più io.
L’amore
mi
manda in pallone! L’amore?
Ma cos’è
l’amore? Uhm..dovrei provare a fare una ricerca in
biblioteca..
Dovevo
sospettarlo che non esistono libri al riguardo! Cosa credevo di
trovare? Mi
sono pure rincretinita. Anzi ora ho pure le allucinazioni..Ron in
biblioteca!
Tsk..
Come se fosse
possibile che lui ora stia sprecando
il suo tempo qui e si stia incamminando verso il mio tavolo!
“Ciao”
e mi
sorridi.
“Ciao.
Harry?”
dico senza pensarci.
“Harry?”
fai,
un po’ spaesato. “Dovrebbe essere in sala
comune..” ribatti.
Hai
un’espressione delusa, non riesci bene a nascondere quello
che provi.
“Allora
che ci
fai in biblioteca? Domani è domenica, e mi sembra che tu
abbia già anticipato
tutti i compiti per la prossima settimana..”
“Sto
facendo
una ricerca sull’amor..ehm..sull’amortentia! Si,
sull’amortentia. Mi è sembrata
molto difficile alla spiegazione del professore e ho deciso ehm.. di
fare una
ricerca per conto mio.”
Merlino,
stavo
per spiattellargli tutto! Adesso! Per fortuna mi sono ripresa in tempo
e il mio
autocontrollo non mi ha abbandonato, almeno non stavolta.
“Ma
daaiii! La
grande Hermione Granger che non capisce qualcosa?! Ma a chi vuoi darla
a bere?
Secondo me stai macchinando un piano diabolico per..”
“Anche
se me
la cavo a scuola questo non vuol dire che io sappia sempre tutto a
proposito di
qualsiasi argomento!” dico piccata in un tono di voce forse
un po’ troppo alto
per una normale conversazione.
“Non
volevo
dire che..”
“Basta
Ronald,
tu non vuoi mai dire quello che in realtà dici! Prova a
controllarti! E
lasciami in pace una buona volta.. non sono solo MissPerfettini, la
secchiona
che credete che sia, non sono solo quella a cui chiedere aiuto quando
non avete
voglia di sbrigarvela da soli! Anche io ho dei sentimenti e interessi
diversi
dai libri..” sbotto con la voce incrinata e le lacrime che
spingono per uscire.
Ma non voglio dargli la soddisfazione di vedermi piangere,
così mi alzo e dopo
avergli lanciato lo sguardo più truce che riesco a produrre,
abbandono a passo
spedito la biblioteca, appena in tempo per evitare Madama Pince che sta
venendo
a controllare chi disturba la quiete del suo regno.
Perché
devo
comportarmi così? Sempre a soppesare ogni minima parola.
Certo che non
se ne accorge che è importante per me!
Ma
è qualcosa
che non riesco a controllare.. qualcosa più forte di me.
Forse
è la
delusione perché so che non è venuto a cercarmi
per vedere come sto o per
chiedermi di passare un po’ di tempo insieme.. e questo amaro
in bocca proprio
non se ne vuole andare.
Comunque non
posso continuare ad annodarmi il cervello in inutili congetture, devo
fare
qualcosa e presto.
Mi asciugo
prepotentemente una lacrima e apro la porta del bagno con risoluzione:
non
posso assolutamente diventare come Mirtilla Malcontenta!
Acchiappo la
borsa che avevo lasciato vicino al lavandino e corro verso il
dormitorio
femminile.
Purtroppo in
dormitorio c’è Lavanda impegnata con
Calì in un’accanita discussione sui
rossetti, così sono costretta a trasferirmi, armata di
piuma, calamaio e
pergamene, in sala comune.
Sì,
ho deciso
che gli scriverò una lettera.
È
l’unico modo
che mi permette di farglielo sapere senza balbettargli addosso frasi
senza
senso e senza vergognarmi più di tanto.
Allora..
Mamma mia che
stanchezza! Devo essermi pure addormentata.. che ore saranno?
Sto per
alzarmi dalla poltrona in cui mi sono accoccolata, quando sento delle
voci
familiari e decido di non muovermi, facendo finta di dormire ancora per
evitare
domande scomode.
“..e
l’ho
cercata per tutto il castello! Non so cosa le abbia preso. Ultimamente
è
molto..”
“..schiva?”
suggerisce Harry.
“Si,
ma
anche..”
“..strana?”
“Harry
mi fai
parlare?”sbotta Ron in tono scocciato.
“Scusa
amico. Comunque
vedo che la faccenda innervosisce pure te..”
“Volevo
dire
che è più suscettibile del solito! E io non sono
nervoso.”
“Se
lo dici
tu. Però il fatto che litigate non è affatto
nuovo.. è un po’ una garanzia,
l’unica cosa certa al mondo!” conclude Harry
tragicamente.
“Già..”sospira
Ron prima di sparire dietro la porta del dormitorio maschile.
Fiuu..per
fortuna non mi hanno notata. Stavano parlando di me o sbaglio?
E Ron mi
sembrava dispiaciuto per la questione della biblioteca..
Non posso
arrendermi ora!
Io la lettera
intanto l’ho scritta, poi vedrò come agire.
E nel
peggiore
dei casi, mi sarò tolta un peso dalla coscienza.
Il giorno
dopo, a colazione
“Buongiorno!”
esordisco con voce squillante raggiungendo il mio posto a tavola.
“
‘ao” è
l’unico suono che proviene da un Ron assonnatissimo, al quale
sta per cadere la
faccia nella scodella del porridge.
Poi si
accorge
che sono io e visto che ieri non mi sono fatta vedere da dopo la nostra
litigata, sembra voler trovare delle scuse per giustificarsi.
“No
Ron,
davvero, ieri è stata colpa mia” lo vedo un
po’ sconcertato.
“S-sicura
di
stare bene?” mi dice preoccupato.
È
vero, di
solito non sono io a dovermi scusare, ma è davvero
così strano che qualche
volta riesca a sottomettere questo dannato orgoglio?
“Mai
stata
meglio! Senti io devo andare, ho ancora dei compiti da
rivedere” rispondo
piuttosto sbrigativa frugando nella borsa “questo
è per te.”
“Cos’è?”
fa,
incuriosito.
Il mio
“Ciao”
non lascia spazio a repliche e così me ne vado mentre lui
guarda con aria
diffidente la pergamena che gli ho passato.
Ce
l’ho
fatta!! Non ci posso credere. Beh, potevo anche evitare di scappare,
però
l’importante è che la missione sia stata compiuta!
Però
mi sto
già pentendo.. e se poi non ne volesse sapere più
di me? Come potrò rinunciare
pure alla sua amicizia?
A chi voglio
darla a bere.. per me quella non era più
un’amicizia!
In genere non
sogno di baciare il mio migliore amico, eppure quando vedo lui eccome
se ne
avrei voglia. Non c’era altra soluzione.
Hermione, hai
fatto
la cosa più giusta.
Sono stata
chiusa in dormitorio per tutto il giorno. Avevo paura di incontrarlo e
di
sentirmi dire che ero un’illusa se solo potevo pensare di
essere corrisposta.
Ora che ci
penso, Ron non farà mai un discorso del genere.
Semplicemente
mi ignorerà a vita.
È
quasi ora di
cena, scendo un po’ a leggere in sala comune prima di andare
incontro al mio
crudele destino.
Mi accorgo
tropo tardi che una poltrona è già occupata dal
mio amico rosso.
“Ciao!”
è fin
troppo allegro.
“Hermione
posso
parlarti?” so che sta per scoppiarmi il cuore mentre lo
stomaco mi si intreccia
con le budella.
Annuisco.
“A
proposito
del foglio che mi hai dato stamattina”
Annuisco.
“Cosa
devo
farci con i tuoi appunti di storia della magia? Quel compito
l’abbiamo fatto
insieme due giorni fa!”
“C-cosa?”
che
cosa c’entra storia della magia con..
No, non dirmi
che ho sbagliato pergamena! Com’è potuto succedere
a una strega ordinata come
me?
Devo prendere
in mano la situazione.
“In
realtà non
è quello il foglio che avrei dovuto darti..”
comincio io.
“Se
volevi
darmi gli appunti della lezione di Piton, sei un angelo! Aspetta, non
è che
volevi darmi una lettera d’amore?..” ribatte con un
sopracciglio alzato e la
voce maliziosa.
Io mi
irrigidisco alle parole angelo e lettera d’amore. Cosa che
stranamente
(infatti non se ne accorge mai quando dice baggianate o cose che non
dovrebbe
dire) non sfugge ai suoi occhi.
“Ehi
che ti
prende? Non ti arrabbiare pure stavolta, stavo solo
scherzando!”
“Io..sì!”
riesco a sillabare.
“Io sì cosa? Anche tu stavi
scherzando?”
dice con aria da pesce lesso.
“No,
non stavo
scherzando. Sì, volevo darti un altro tipo di
lettera..” ancora una volta non
so se sono io a pronunciare queste parole senza senso.
La vera
Hermione Granger ora farebbe uno di quei discorsi da premio nobel,
senza
esitazioni e senza vergogna!
Mentre sto
scavando nella mia mente per trovare le parole più adatte
per esprimermi, lo
sento di nuovo prendere la parola.
“Hemione,
ti
piaccio?” è sconcertante la serietà e
la sicurezza con le quali ha pronunciato
queste tre parole.
Però
in viso è
più rosso dei suoi capelli.
E guarda
molto
interessato la cucitura della poltrona.
“Si”
è quasi
un sussurro, ma lui l’ha percepito di sicuro.
La sala
comune
non è mai stata così vuota e silenziosa.
Alza gli
occhi
per guardarmi, come se fosse un abile Legilimens e potesse scrutare i
miei
pensieri per capire se sto dicendo la verità.
Ora
è il mio
turno di arrossire. E di guardare il pavimento.
“E
ti piaccio
tutto?”
Che significa
tutto?
“Che
significa
tutto?” faccio, ormai esasperata.
“Tutto..
tutto!”
“Aah
ora mi è
sicuramente più chiaro” riesco sdrammatizzare.
Gli faccio
spuntare un sorriso sul viso lentigginoso.
“Dai,
anche la
mia stupidità? La mia superficialità? La mia
immaturità?..”
“Ok,
basta con
l’elenco! Ho capito.” Ci penso su, poi:
“In
effetti
visto che sei composto solo di queste, come dire..qualità..
suppongo che tu mi piaccia tutto!” dico sorridendo
appena.
Non so cosa
mi
prende! Non sono nemmeno sicura che lui mi corrisponda e gli rispondo
così..
così complice? Non so nemmeno definire in che modo gli ho
risposto.
Aspetto la
sua
prossima mossa, ma mi arriva solamente un cuscino in faccia. Me ne sto
in piedi
come una cretina, ma poi vedo che lui si sta alzando e armato di un
altro cuscino
sta venendo verso di me.
Faccio appena
in tempo a svaligiare le poltrone vicine per raccogliere munizioni, che
insceniamo una lotta all’ultima cuscinata.
“Come
hai
osato insultarmi? Prendi questo.. e questo..”
Io corro come
una bambina e forse è davvero questo che mi piace in lui; mi
fa tornare bambina
con la sua semplicità, mi intenerisce con la sua
ingenuità, mi fa dimenticare i
problemi con la sua simpatia.
Io ho il
fiatone. Non sono mica una giocatrice di quidditch allenata come lui!
Mi lascio
cadere
sul divano davanti al camino e anche lui fa lo stesso.
Mi si
avvicina
un po’, sorride e dice semplicemente:
“Anche
tu mi
piaci. Tutta.”
Ok, ok, ok.
Lo so che non è il massimo, però è
anche la
mia primissima fanfiction!..di solito leggo le altre e recensisco, ma
stavolta
mi è venuta voglia di scrivere e non mi sono fermata
più fino a quando non ho
finito..!
Fatemi sapere
se è stata di vostro gradimento..grazie!
Un bacio*
Ronvin