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Autore: misslegolas86    12/03/2013    2 recensioni
Un’unica lacrima solitaria solcò la sua guancia, un’unica stilla per esprimere il dolore immenso dell’addio, un miracolo per quegli occhi inariditi dall’oscurità e dal male.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Belle, Signor Gold/Tremotino
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tremotino sentiva il veleno avanzare nelle vene e contemporaneamente la vita abbandonarlo. La fronte era bollente eppure il suo corpo era scosso da brividi di freddo.
Stava morendo lo sapeva bene, tuttavia nel momento finale non provava paura.
Aveva pensato poco alla morte nei tanti anni da Oscuro, forte della sua immortalità. Aveva visto gli altri morire e, in molti casi, aveva impartito lui stesso il colpo ferale ma non si era mai concentrato sulla sua morte. Adesso era giunta la sua ora e non era spaventato  semplicemente provava dolore per le cose che non era riuscito a mettere a posto e che sarebbero rimaste in sospeso. Belle non era accanto a lui e Bae ancora lo odiava pur se aveva deciso di accompagnarlo fino a Storybrooke. A New York era certo che con il tempo avrebbe sistemato ogni cosa ma ora non c’era più tempo per lui e questo gli spezzava il cuore.
Il respiro era sempre più foco e irregolare e faceva ormai fatica ad aprire gli occhi, le forze lo stavano abbandonando eppure l’unica cosa a cui riusciva  a pensare non era alla vita che lo stava lasciando ma alla sua amata Belle sola e confusa in ospedale , non avrebbe mai saputo che donna unica e speciale era.
Non era giusto doveva fare qualcosa per lei e ascoltare la sua voce per l’ultima volta.
Era il suo unico desiderio, l’ultimo.
 
Mr Gold I tell you before I don’t remember you
I know.. I know.. it’s just.. sweetheart I’m dying
 
Le parole gli erano sfuggite con sincerità dalle labbra, le aveva promesso che non le avrebbe più mentito e rimaneva fedele alla parola data, anche se lei non ricordava nulla. E poi Belle aveva diritto di sapere che quel mr Gold, di cui adesso non aveva memoria, stava morendo, un giorno forse avrebbe riottenuto la sua memoria e Tremotino era certo che la sua Belle non lo avrebbe perdonato mai  per averla tenuta all’oscuro di una cosa così importante.
 
I know that you are confused about who you are, so I’m going to tell you.
You are a hero, who helped your people. You’re a beautiful woman, who loved an ugly man.
Really, really loved me. You find goodness in others, and when it’s not there, you create it.

 
L’emozione rischiava di sopraffarlo da un momento all’altro ma doveva proseguire, aprire il suo cuore all’unica donna che lo avesse mai amato, l’unica che lo faceva sentire migliore. Doveva farlo non per se stesso ma per lei . Belle doveva sapere chi era e lui era l’unico che poteva farle dono della sua identità. Anche in quel momento estremo a  Tremotino importava solo di lei, niente aveva importanza.
 Il viso di Belle era lì dietro al buoi delle sue palpebre chiuse, vedeva i suoi stupendi occhi azzurri, la sua pelle candida, le labbra rosa come se lei fosse lì. Nella mente scorrevano veloci  i momenti passati insieme il loro primo incontro ad Avonlea,  la vita insieme nell’Oscuro Castello, il ritrovamento a Storybrooke.
 
You make me want to go back, back to the best version of me, and that never happened before. 
 
Un’unica lacrima solitaria solcò la sua guancia, un’unica stilla per esprimere il dolore immenso dell’addio, un miracolo per quegli occhi inariditi dall’oscurità e dal male.
 
So when you look in the mirror and you don’t know who you are that’s you are. Thank you Belle
 
Sussurrò come addio quel nome soave dell’unica  persona  che aveva portato un raggio di luce nell’oscurità della sua anima. Di tutta la telefonata era il solo gesto egoistico che si era riservato. Sapeva che adesso Belle odiava essere chiamata così  ma lui aveva bisogno di pronunciare per l’ultima volta il suo nome e lo aveva fatto sottovoce per non turbarla.
 Accarezzò con la voce per l’ultima volta quel nome, come se avesse in sé il potere di redimere la sua anima oscura, come se avesse la forza di accompagnarlo sereno verso la fine inevitabile, cercando di illudersi che il suo Vero Amore fosse lì accanto a lui nel momento finale.
 
 
Il telefono tornò muto.
Belle si asciugò le lacrime che avevano bagnato inaspettatamente il suo volto mentre il cuore le batteva a mille nel petto. Quel signor Gold che aveva temuto, che l’aveva curata inspiegabilmente e che aveva invocato dal nulla una palla di fuoco nel palmo della mano era riuscito ad emozionarla. Le aveva detto parole sincere che mai nessuno  le aveva donato. Quell’uomo chiunque fosse l’amava, era il cuore che glielo diceva anche se la mente non ne aveva memoria.
Possibile che lei era tutto quello? Un’eroina, una persona così speciale? Qualcosa in lei le diceva che doveva fidarsi, che forse il signor Gold aveva ragione.  Ed ora lui stava morendo. Belle si chiese perché provasse tanto dolore per uno sconosciuto, perché le lacrime continuavano a bagnare i suoi occhi e perché si sentiva  il cuore a pezzi per qualcuno che non conosceva e di cui aveva avuto paura? Ma la mente non può comandare il cuore e questo rivelava che  piangeva la perdita di quell’uomo di cui non aveva memoria adesso ma che forse veramente aveva amato quando era Belle.

SPAZIO AUTRICE
La scena della telefonata nella 2x16 è stata qualcosa di dolcissimo e straziante. Rumple è stato così romantico e le sue parole così perfette che realmente mi ha fatto piangere. Robert ed Emilie sono unici quando recitano insieme. 
Ogni volta che le emozioni mi travolgono non posso non fare a meno di mettere penna su carta. Recensite se volete i commenti fanno sempre piacere e grazie per aver letto.
  
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