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Autore: acculturazione    12/03/2013    3 recensioni
Questa storia è la prima classificata al Baby-Sitter contest, indetto da Andromeda Black ma la giudicia è stata sostituita da _Ophleia.
Un bel giorno i signori Tonks decidono di passare un pomeriggio con la serena compagnia l'una dell'altro, ma chi curerà la piccola Dora, di appena tre anni? Ma naturalmente il caro cugino Sirius, che per l'occasione chiederà un valido aiuto al suo migliore amico.
Genere: Commedia, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: James Potter, Nimphadora Tonks, Sirius Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Prima Classificata Fra struzzi, lady Cannuccia e un grosso debito di MadameTonks 

 

Grammatica 9.80/10 

Ho trovato solo due piccoli errori, brava! 
- Un ragazzo alto, bello e incasinato, teneva per le caviglie una bambina dai corti capelli arancioni che rideva come una pazza. 
Dopo incasinato non ci vuole la virgola. -10 
- Boccino d’Oro si scrive in maiuscolo. -10 

Originalità 10/10 

Non so come tu sia riuscita a scrivere una storia così fantasiosa e simpatica, le idee che hai avuto sono davvero geniali! 
Il disegno di uno struzzo, o meglio stluzzo ( perché questo animale poi? ), lady Cannuccia, un nome decisamente singolare da dare ad un broccolo e il futuro ricatto di Ted e Andromeda per la foto sono solo alcune delle cose che mi hanno più colpita e fatto ridere, ancora brava! 

Caratterizzazione personaggio e IC 10/10 

Il massimo punteggio non può mancare nemmeno qui, ho letto e riletto la storia alla ricerca di qualche espressione non adatta ai personaggi, ma non ho trovato nulla! 
Sirius è semplicemente Sirius, ironico come solo un Black può essere e dolce come solo Felpato può, sembra quasi scocciato da Ninfadora, ma è palpabile l’affetto che prova nei confronti della nipotina. 
Anche James sembra essere IC, almeno secondo le informazioni che abbiamo di lui, è maturato rispetto al ragazzino che era nei ricordi, eppure è sempre pronto a scherzare, ovviamente il Boccino resta una costante. 
Ninfadora è divertente, una piccola peste con un certo caratterino che si presenta già dall’infanzia, insomma è proprio lei. 


Gradimento personale 10/10 

Questa è sicuramente la storia che mi è piaciuta di più, nulla togliendo alle altre ovviamente. 
I protagonisti sono dei personaggi che amo e hai saputo renderli tutti alla perfezione, mi hai fatta ridere e meravigliare in molti punti, ma mai annoiare. 
Ho letto la storia tutta d’un fiato e subito mi sono fiondata a rileggerla perché si è rivelata piacevole e divertente, una storia sui Malandrini e su Tonks fuori dai soliti standard! 


Totale 39.80 

Fra struzzi, lady Cannuccia e un grosso debito


La casa non era particolarmente grande, ma molto accogliente; la cosa più carina di tutte era che il pavimento fosse quasi interamente coperto da giocattoli e peluche.
Un ragazzo alto, bello e incasinato teneva per le caviglie una bambina dai corti capelli arancioni che rideva come una pazza.
In quell’istante la porta del salone si aprì e James entrò sorridendo seducente, - Finalmente fratello... questa specie di terremoto rischia di uccidermi. – esclamò allora Sirius, che ancora teneva la bimba.
James rimase interdetto un paio di secondi, ma poi non riuscì a trattenersi dallo scoppiare in una risata strafottente. Il suo migliore amico, sempre stato un gran rubacuori, aveva il viso rosso e non sembrava saper cosa fare, gli occhi azzurri erano dilatati dalla stanchezza, non c’era traccia del sedicenne sfrontato che tutti conoscevano; e la bambina, che sembrava divertirsi da matti lì appesa a testa in giù e che non poteva avere più tre anni, lo scrutava curiosa.
-Tappati Ramoso, non è divertente. – lo sgridò Sirius quasi isterico. – ‘Amoso! Ciao, io sono Dola. – lo salutò la bimba, tendendogli una manina paffuta. – Ehi, ciao Dora, ti senti proprio a tuo agio a testa in giù... pipistrello. – la salutò James avvicinandosi, si piegò per portare il suo viso all’altezza di quello della piccola e le strinse la mano  con un sorriso. Dora scoppiò a ridere, quella risata libera e acuta che riecheggia sempre nei parchi giochi.
- Giù! – strillò la piccola, con tanta forza che i capelli, da arancioni presero una tonalità giallognola. – Che? – chiese terrorizzato Sirius, senza capire cosa chiedesse la cuginetta. – Ehmm, Felpato? Credo che voglia essere messa in terra. – gli venne in aiuto James, l’amico obbedì, appoggiò Dora per terra e lei subito schizzò in piedi. – Disegniamo! – urlò tirando la veste di James per rendere meglio la richiesta.
- Disegniamo! Yeppa. – disse Sirius sfinito e sarcastico. James rise di nuovo mentre Dora, che aveva seguito gli scambi curiosa ma non li aveva capiti, corse a prendere i suoi fogli e le sue matite colorate; li distribuì a tutti. Sirius era fiacco dato che aveva dovuto sopportare quel piccolo uragano per quasi tre ore da solo, prima che James arrivasse, ma comunque si mise a disegnare. Rimasero in silenzio giusto un paio di minuti, poi Dora, che aveva disegnato un grande fiore un po’ deforme, alzò sguardo sui fogli degli altri due. Spalancò gli occhi nel vedere gli schizzi dei suoi baby-sitter- WOOW! - disse. Sirius aveva raffigurato un bel bosco di notte, con la luna piena che risplendeva in cielo e quattro sagome scure all’orizzonte; James aveva fatto una serie di disegnini sconnessi fra di loro, c’era un Boccino d’Oro, un grande cuore e due lettere che Dora non riuscì a riconoscere, c’era una scopa da corsa, c’era un cervo.
- Mi disegni uno stluzzo? – chiese Dora al cugino che, sollevando gli occhi azzurri su di lei, scoppiò a ridere, - Uno struzzo hai detto? Va bene... – rispose allegro e prese un nuovo foglio per poterlo abbozzare mentre la piccola, con i capelli ancora gialli, si rivolgeva a James. – Ciao. – disse
- Ciao.- rispose divertito James. – Tu ce l’hai la fidanzata? – domandò la piccola facendolo arrossire fino alla punto dei capelli. – Uhmm, no, e tu ce l’hai il ragazzo? – chiese in risposta. – Certo, ma però lui non lo sa. – rispose Dora solenne, provocando nuovamente le risate dei due ragazzi. – Sei uno spasso, piccola. – commentò Sirius intento a disegnare lo struzzo. – Mi piace andale a spasso.– rispose Dora convinta.
- Ehi senti Dora, mentre aspettiamo che questo qui finisca il tuo struzzo, non è che ci sarebbe qualcosa da mangiare? – fece James, massaggiandosi lo stomaco. – È l’ora del tè! – strillò felice Dora e scappò in cucina, dimenticatasi totalmente del suo struzzo. – Mio dio Ramoso, tu non sai cos’hai fatto... non lo sai. – gemette Felpato per non farsi sentire dalla cuginetta che trafficava nell’altra stanza. –In che senso? – domandò James incuriosito dal tono spaventato che aveva assunto l’amico, anche perché mai l’aveva visto spaventato. In quel momento la bimba tornò. Portava un grande vassoio rosa con sopra sei tazzine (ma perché sei? Si domandò James), una teiera decorata e tre peluche.
- Ecco qua. – disse, poggiando il vassoio al centro del tavolino da salotto, distribuì le tazzine a tutti quanti e mise davanti alle tre di troppo i suoi pupazzi.
- Buon tè, signo’ Black, signo’ Amoso... vi presento Mr. Lizzy. – Iniziò Dora, indicando prima un piccolo cagnolino nero a cui mancava un orecchio, - Mr. Tibbles, - continuò facendo cenno a un grande coniglio bianco, - e per finie vi presento a lady Cannuccia. – concluse tutta felice, accennando a quello che sembrava un enorme broccolo sorridente.
- Cannuccia? – domandò James trattenendo una risata, meritandosi così una gelida occhiata da Dora, che lo fece zittire.
 
I tre bevvero il tè, poi si vestirono con i costumi di carnevale, poi giocarono a palla, poi Dora costrinse Sirius e James a fare delle bolle di sapone con la bacchetta, poi disegnarono di nuovo e infine, verso le undici e mezzo, grazie al cielo, la bambina si addormentò poggiando il viso al busto del cugino. Sorrideva, nel sonno.
-Beh, sei un vero amico... diciamo che ti devo un favore. – sussurrò Felpato al fratello, con un debole sorriso.
- Si, mi devi un favore... però dai, è stato divertente. – mormorò Ramoso in risposta, sedendosi vicino a Dora che russava debolmente.
- Lo è stato. –
 
-> Quasi due ore dopo...
 
Quando Ted entrò in casa, seguito dalla moglie, la scena che trovò fu sorprendente. Peluche e tazzine da te in plastica erano sparsi ovunque, insieme ai vestiti di carnevale di Dora, a matite colorate e a palloncini verdi, ma la cosa più sorprendente di tutte erano le persone. Sirius era spaparanzato occupando gran parte del divano, dormiva placidamente e con una mano cingeva Dora che sognava serena abbracciandolo, mentre James russava sonoramente, aveva gli occhiali storti e la testa mollemente appoggiata a lady Cannuccia.
Ted sorrise, e decise di non svegliarli, anche se non resistette all’impulso di fare loro una foto.
-Uhmm, adesso li potremo ricattare. – bisbigliò Andromeda.

  
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