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Autore: Ivan_    13/03/2013    1 recensioni
Mi fa abbastanza senso ammettere che sia la storia di un vampiro perchè mi sembra di venir etichettato assieme a tutte le ragazzine che venerano quella specie di Swarovski tagliato male..
In realtà io cerco di raggiungere il mio ideale di Nosferatu, quello tormentato, cinico e spietato.
Ci provo, a voi il giudizio, potete essere cattivi
"una volta io e te eravamo amici. [...] ora non ho più nessuna fiducia in te, sappilo."
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Tormento, Sip.

 

Perchè dev'essere così fastidiosa?

Muove le labbra ininterrottamente parlando a sproposito, vomitando un fiume di parole che per me suonano senza alcun nesso logico.

E dovrei sposarla?

Diceva mia madre “Andate Llewellyn, passate qualche tempo assieme alla damigella, così approfondirete la vostra conoscenza, è così interessante”

pensavo io “per quanto possa suscitare il mio interesse la nuova corrente di moda sui capi d'abbigliamento o magari le nuovissime tendenze in fatto di acconciature oppure -ancora meglio- quanto sdegno dilaghi in città a proposito dei bordelli.

Temo non abbia afferrato il genere di persona a cui si sta rivolgendo.

Starò al gioco solamente perchè questa famigerata fanciulla possiede un grado di nobiltà più elevato del mio, potrei trarne ulteriore prestigio.

Inoltre ogni diceria sul mio conto si smorzerebbe.

Chi ha mai detto che il sottoscritto frequenta di nascosto strade malfamate e quell'adorabile figlio di contadini?

Mai detto.

A vent'anni non si è poi così giovani di questi tempi, le minacce del capofamiglia hanno cominciato a piovere come grandine in pieno Agosto, lamenta che lui a sedici anni era già sposato.

A me non interessa.

I legami fissi non mi piacciono, sono fatto per il mondo, per le esperienze divertenti, per i viaggi rischiosi. Ancora non so quanto tempo avrò a disposizione per far tutto ciò che mi aggrada.

Per ora mi limito ad annuire con aria cordiale, con un lieve sorriso che cela la serpe nera il cui unico e preciso scopo è il programma 'sposami e muori'.

Voglio solo i tuoi soldi e il tuo titolo, donna.

Non mi intrigano quel corpo piatto, quei lineamenti grezzi, quella parlantina infinita.

Non mi ricordo nemmeno come ti chiami.

 

●●●

 

E finalmente eccoti. Che sorseggi tranquillamente il mio vino avvelenato appositamente per te.

Ti ho sopportata cinque lunghissimi anni di chiacchiere inutili, ma ringrazio la tua convinzione che il vino aiuti a dormire. Questo è il prezzo per esserti accorta delle mie tresche amorose, per avermi impedito di vedere il mio caro contadinello che ora rosola sotto il sole con una vanga in mano.

Questo è per colpa tua, ma ringrazio i tuoi soldi che da domani saranno miei.

Sto già facendo scorrere le dita della mia immaginazione tra le monete d'oro quando tu posi il calice e mi guardi con quell'atteggiamento languido che mi da il voltastomaco.

Per l'ultima volta sorrido accomodante e ti raggiungo. Sento già la libertà soffiarmi contro la nuca.

Ed è quando accetto i tuoi capricci senza far lagne che ti accorgi di qualcosa che non gira nel meraviglioso meccanismo della vita di coppia.

Sarà quella schiuma rosata che ti sale alla bocca, mentre io con aria falsamente dispiaciuta ti arriccio il bordo della veste da notte, che mi spalancherà le porte arrugginite che portano a Liberolandia?

Ora si che hai capito tutto.

Non riesci nemmeno a gridare che muori tradita tra le mie braccia mentre io godendo nel tuo corpo ti chiamo sommessamente con il nome di un uomo inchiodato nel sogghigno che mi attraversa il viso.

  
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