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Autore: iclemyer87    13/03/2013    1 recensioni
Per il terzo giorno della week, finalmente pubblico in tempo, ecco a voi la mia "first kiss" super fluffosa ma non troppo
+ -Domanda. Che succede se per caso ti innamori?
-Non dirmi che ci credi. Ci credi?
-Sto parlando dell’amore, mica di Babbo Natale
+la nostra non è amicizia: il nostro è amore
+come dice il proverbio: al cuor non si comanda.
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi, Slash | Personaggi: Jeff Sterling, Nick Duval | Coppie: Nick/Jeff
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Niff Week 2013'
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Sembra un miracolo di natale ma sono riuscita a pubblicare in tempo, stranamente.
Leggetela, poi ditemi che ne pensate.
Vi aspetto giù, Lichy.






Di promesse fatte e strane domande


Erano seduti uno di fronte all’altro, con i libri  aperti e poca voglia di studiare, nel cortile di casa Duval.

 

-Domanda. Che succede se per caso ti innamori?
 

-Non dirmi che ci credi. Ci credi?
 

-Sto parlando dell’amore Jeff, mica di Babbo Natale.
 

La domanda improvvisa di Nick aveva totalmente spiazzato Jeff, che ora aveva preso a giocherellare con una ciocca dei suoi capelli con una mano, mentre con l’altra faceva tamburellare una penna sul libro.
 

-Jeff- lo richiamò Nick.
 

-Hum?- Jeff rivolse appena lo sguardo verso Nick, che poté notare il colorito leggermente purpureo che avevano assunto le guance dell’amico a causa di quella domanda, nonostante si fosse voltato solo di poco. Nick accennò un sorriso, e Jeff notandolo disse: -che c’è?
 

-Niente, è solo che parlando con te, il mio migliore amico, non sono mai usciti fuori discorsi di amore e di ragazze, quindi mi pareva giusto farti una domanda del genere-
 

-Hum? Tu credi? Bah, non so, forse non siamo quel genere di amici, di quelli che si raccontano le reciproche conquiste-
 

-Ah, si? E allora dimmi, che genere di amici saremmo noi due?-
 

-Beh, noi siamo degli amici normali, o meglio, un genere che ormai è in via di estinzione, perché a quanto pare ultimamente la normalità sarebbe il genere che ti ho descritto prima, non quelli come noi, quelli normali a cui non gliene frega un’emerita minchia di ciò che combina il proprio amico in privato, ma solo delle cazzate che combinano insieme-
 

-Hum, ok. Se lo dici tu. Ora però ricominciamo a studiare-
 

                                                                     * * * * * * * *
 

Erano tutti nella camera di Sebastian e di Thad: era stata organizzata una specie di festicciola per il recente fidanzamento dei due co-inquilini e si erano riuniti tutti lì.
 

C’erano: Sebastian, Thad, Hunter, Trent, Nick e Jeff.
 

Erano ancora alla prima lattina di birra a testa, anche se in realtà c’erano Thad e Jeff che, essendo alla loro prima sbronza, ne avevano già bevute due o tre, e poi c’era Nick, che nonostante fosse ancora a metà della prima, era già ubriaco fradicio, perché lui l’alcol non lo reggeva proprio.
 

Ad un certo punto, mentre Sebastian e Hunter stavano discutendo di qualcosa di segretissimo a detta loro e Trent si era gettato sui salatini insieme a Thad che somigliava più un cagnolino che sgranocchiava ciò che gli veniva lanciato, Jeff sbottò senza preavviso: -Wow, Bas, graaaaaaaazieee, come lo sapevi che mi piaceva questa birra..- e dicendo questo, cadde con un tonfo sul pavimento dal letto a cui era appoggiato, finendo addosso a Nick.
 

-Ciao Nicky- gli disse con un sorriso ebete stampato in volto, tentando poi di rialzarsi, fallendo miseramente e ricadendo addosso al povero Nick che ne frattempo si stava rialzando anche lui, e ch quindi, senza dire niente, lo afferrò per le braccia e lo fece rialzare con lui.
 

-Grazie- disse Jeff, assumendo l’espressone di un bimbo che ha incollati della pasta nei capelli della sorella per sbaglio, poi riprese a camminare nella sua terra di unicorni e arcobaleni, andando a sedersi vicino a Thad, che al momento era steso sul suo letto a testa in giù, e chiedendogli: -Ma tu, tu tu tu- mentre gli picchiettava il dito sul petto – tu lo sapevi che mi piaceva questa birra?-
 

-No, questa è la prima volta che la bevo, come te. Sai io mi sono fidanzato con quel figone laggiù- indicando Sebastian -e quindi per festeggiare abbiamo fatto questa festa, e io e tu ci stiamo ubriacando per la prima volta, lo sai?-
 

-Si che lo so- rispose Jeff, poi riprese, serrando gli occhi a due fessure e squadrando l’amico -ma tu ci credi nell’amore?-
 

-Io si, e tu?-
 

-Io si, però sono confuso, vedi, devi sapere che a me piace Nick-
 

-AH-AH, lo sapevo io- esclamò Thad tutto preso, rendendosi poi conto di aver catalizzato tutta l’attenzione su di se, quindi riprese -scusate, sapete, Jeff mi stava dicendo che gli pi- Jeff gli tappò la bocca in un microsecondo, facendolo mugugnare per un po’-scusatelo, non gli avevo detto niente, è solo un po’ confuso- e detto questo Jeff riuscì a deviare gli sguardi curiosi degli altri.
 

Gli tolse la mano dalla bocca, poi gli sussurrò a due centimetri dal volto: -Non devi dire niente di niente a nessuno di questa storia, chiaro Thad? Altrimenti dirò a Sebastian quella cosa-
 

-No, ok, mi starò zitto, ma ora continua- e si mise a gambe incrociate pronto ad ascoltare ogni sua singola parola.
 

-Ora no, ma ne parleremo domani, ok?
 

-Ma..- sbotto Thad facendo il labbruccio
 

-Ricorda Thad, io so qualcosa che tu non vuoi che una certa persona venga a sapere, quindi, bocca chiusa e aspetta a domani, intesi?-
 

-Intesi- e, deciso questo, la serata continuò tra urla varie e minacce.
 

* * * * * * * *
 

Erano andati al Lima Bean per la loro consueta cioccolata calda delle domeniche d’inverno, niente di strano, solo due amici che prendono una bibita calda insieme.
 

Pochi giorni prima era stato il compleanno di Jeff, dove oltretutto avevano anche fatto comingout insieme, sotto gli sguardi allibiti dei loro parenti e amici, esclusi ovviamente gli amici della Dalton e la sorella di Jeff, Jessie.
 

Il vero problema ora però erano quelle persone che non erano davvero loro amiche, e che ora avevano saputo della loro diversità e quindi avevano deciso che erano sbagliati.
 

Solo quella mattina avevano già ricevuto due commenti omofobi da parte di alcuni bestioni sulla strada per andare al bar; Nick non gli dava alcun peso, ma Jeff si sentiva davvero male sentendoli, e non riusciva a darsi pace, però non lo dava a vedere al suo amico, per non farlo preoccupare.
 

Arrivati a destinazione ordinarono il solito e si andarono a sedere, cominciando a parlare del più e del meno, fino a quando non passò vicino a loro un tizio, un vecchio compagno di scuola di Jeff, che disse: -Hey Sterling, ho saputo che hai gusti diversi, he? Che è successo,non riuscivi a rimorchiare o semplicemente sei troppo affemminato per una donna, eh?-
 

Quella fu la goccia che fece traboccare il vaso, perché questo non era un commento, era un vero e proprio insulto, qualcosa che fece scattare in Nick un istinto che non aveva mai tirato fuori prima: -Senti scimmione, prima di tutto chiedi scusa a Jeff, poi in secondo luogo a te non deve interessare minimamente di lui, perché non sei suo amico e mai lo sei stato, quindi vedi di scusarti all’istante e poi smammare, altrimenti..-
 

-Altrimenti cosa, mi getti in faccia la tua polverina magica gay, nanetto?-
 

Nick stava per replicare, ma inaspettatamente si fece avanti Jeff: -Stammi bene a sentire Greg, io non ti ho mai sopportato, non ti sopporto tuttora e mai ti sopporterò, perché sei solo un’ignorante deficiente stronzo che non sa neanche la differenza tra un cappuccino e una cioccolata, figuriamoci se saprebbe mai capire che gay non è sinonimo di sbagliato, quindi vedi di andartene subito, altrimenti non te la vedrai con soli due gay, ma bensì con quattro, perché da come parli sembra che tu ne abbia paura. Ah, un’ultima cosa: solo io posso chiamare Nick nanetto, chiaro il concetto? E ora vattene dove almeno non ti possiamo ne vedere ne sentire.-
 

Appena quello praticamente se ne scappò, i due amici si sedettero e ricominciarono a parlare: -Wow Jeff, da dove te ne sei uscito con quel discorso, pensavo che ti dessero talmente fastidio certi tizi da riuscire a zittirti-
 

-Beh Nick, non so se te ne sei accorto, ma oggi, ogni volta che uno di quelli ci insultava, io ho accumulato ognuno di quelli insulti dentro di me, mi laceravano, fino a quando non è arrivato Greg, e il tuo intervento mi ha aperto gli occhi. Ho capito che non posso starmene senza reagire, altrimenti non la finiranno mai. Ma come mai tu sei rimasto indifferente a tutti meno che a lui?-
 

-Senti forse è meglio non parlarne qui, te lo spiegherò più tardi, ok?-
 

-Ok-
 

Finirono di bere la loro cioccolata chiacchierando un po’, poi quando arrivò il momento di ritirarsi, uscirono fuori: il parcheggio era deserto,era rimasta solo la macchina di Nick.
 

Si avvicinarono frettolosamente all’auto, soprattutto per il freddo, entrarono, Nick tentò di mettere in moto, ma il motore faceva uno strano rumore.
 

-Probabilmente è per il freddo, fallo riscaldare un po’- suggerì Jeff.
 

E così fecero; mentre erano in macchina, Nick cominciò a parlare: -Riguardo a prima, al fatto che solo quel tizio non mi era rimasto indifferente, beh, era per il fatto che..- indugiò appena su quest’ultima parte della frase -… è che ho capito che la nostra non è amicizia: il nostro è amore. Jeff, credo di essermi innamorato, di te-
 

Questa confessione lasciò Jeff un po’ sconvolto, allora Nick riprese: -Lo so che ti sentirai un po’ confuso, e potrò capirti se mi rifiuterai, spero solo che rimaniamo- fu interrotto subito da Jeff –non ti azzardare nemmeno a dirlo, Nick Duval, io stavo aspettando questo momento da nemmeno io so quanto. Io ho capito di amarti da tanto di quel tempo che neanche mi ricordo più. Questa cosa la sapeva solo Thad, e gli ho fatto giurare di non dirla a nessuno. Guarda, non so, non- fu interrotto da due labbra morbide he si posarono sulle sue: un bacio.
 

Tutto ciò che desiderava fin da troppo tempo, si stava realizzando, in quel preciso istante, proprio lì in quella macchina.
 

Nick gli portò una mano tra i capelli, approfondendo quel bacio, il bacio: era semplice, solo labbra, solo loro, perché non c’era bisogno di nient’altro in quel momento.
 

Era perfetto!
 

Si staccarono dopo circa un minuto, entrambi con il fiatone.
 

-Grazie, grazie per avermi difeso-
 

-Jeff, ricordati sempre, come dice il proverbio: al cuor non si comanda.
 

-e cosa dovrebbe c’entrare ora, scusa?
 

-Beh, c’entra, perché è stato il cuore a spingermi a fare la maggior parte delle cose che ho fatto oggi.
 

-Beh, allora dovresti lasciarlo fare un po’ più spesso- e detto questo se lo ritirò vicino tirandolo per la cravatta, lasciandogli un altro bacio che, era sicuro, non gli sarebbe bastato se non per soli altri due minuti. 







Il mio angolino insignificante
 
Non so se sia bella, ma mi paicerebbe tanto sapere che ne pensate, comunque ho aggiornato la mia bio, e in più ho collegato il mio account a fb, per chi volesse andare a vedere
A presto, Lichy ;)

  
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