Anime & Manga > Naruto
Ricorda la storia  |      
Autore: habanerossosangue    13/03/2013    3 recensioni
«E questa sarebbe una dichiarazione?!»
«Che cosa?! Come scusa?! Volevi un mazzo di fiori?!» disse Ino sarcasticamente con gli occhi sgranati.
«Tanto non dovevi nemmeno pagarli visto che è tuo il negozio!»
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ino Yamanaka, Shikamaru Nara | Coppie: Shikamaru/Ino
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
«Va bene, mi arrendo. Hai vinto!»
Il tempo si fermò di colpo, tutti i clienti del locale in cui il team 10 abitualmente andava a mangiare si erano voltati a guardare la ragazza che pochi secondi prima aveva praticamente urlato quelle parole. Solo Choji e Shikamaru non erano sconvolti dall'improvvisa affermazione della compagna, anche perchè non era la prima volta che facevano i conti con suoi repentini cambi d'umore. Uno stava tranquillamente continuando a mangiare le proprie fette di carne e l'altro alzò leggermente il sopracciglio seccato per un'altro pensiero di Ino, per lui senza senso, che prendeva voce.
«Di cosa stai parlando?» disse sbuffando mentre incrociava le braccia, chiudeva nuovamente gli occhi e pogiava la testa sul comodo schienale del divanetto. 
«Non fare finta di non capire adesso! Sto parlando della scommessa!»
Fu in quel momento che per la prima volta vide Choji smettere di mangiare e Shikamaru rimanere a bocca aperta.
 
«Quindi noi saremo il team 10. Che seccatura.» Si erano incontrati nel campo d'allenamento del loro team e stavano aspettando di conoscere il loro maestro. 
«'che seccatura'? Guarda con chi sono capitata! Con uno che non fa altro che mangiare patatine e con uno che si secca persino di respirare! Sakura ha avuto una sfortuna sfacciata a capitare con Sasuke-kun!»
«Non mi dire che ti piace l'Uchiha.» le chiese con voce strisciante coricandosi sotto un albero 
«Lo amo! è affascinante e sa fare praticamente tutto! Un giorno ci sposeremo e ..»
«Ti prego ... non ti degna nemmeno di una sguardo ... fattene una ragione. Non stare mai insieme.» la troncò bruscamente mentre guardava rilassato le nuvole attraverso i rami.
«Che vuoi sapere tu dell'amore?»
«Non passerà un anno che ti scorderai di lui perchè ti piacerà un'altro..»
«Impossibile! Di chi dovrei innamorarmi? del ragazzo degli insetti?»
«Di me»
«Neanche morta!»
Il giovane Shikamaru incurvò lievemente le labbra in un sorriso per poi chiudere gli occhi. 
«Scommessa aperta»
 
«Il vostro lavoro di squadra è praticamente perfetto, ma manca solo da definire un dettaglio: il corpo di Ino.»
«Cos'ha il mio corpo che non va?» chiese allarmata la Yamanaka al maestro Asuma durante uno dei tanti allenamenti del team 10.
«Troppo piccolo e fragile. Un nemico ti spezzerebbe anche solo sfiorandoti.» rispose prontamente Shikamaru osservandola da capo a piedi. Ricevette un potente pugno nello stomaco e i lunghi capelli biondi gli arrivarono in pieno viso.
«Il mio corpo è perfetto!»
Per fortuna Asuma si mise in mezzo alla piccola zuffa dei due e spiegò con cautela il problema.
«Non ha niente che non va. Intendo dire che quando ti trasferisci in un'altro corpo il tuo rimane un libero bersaglio dei nemici, ci vuole qualcuno che lo tenga sotto controllo e... già te lo dico da adesso ... non può essere Choji a farlo, lui deve occuparsi del colpo finale e si sposta sempre. Shikamaru, invece, deve stare fermo tutto il tempo, quindi mentre usa la sua tecnica dell'ombra ti può facilmente prendere sotto la sua ala. Forza non perdiamo tempo, proviamo!»
«Non azzardarti a farmi qualcosa di losco o di pervertito.»
«Tutto tu stai dicendo.»
Quel giorno il ragazzo tornò a casa con un occhio nero per aver 'accidentalmente' messo la mano sul sedere della compagna.
 
«Non ci posso credere. Sasuke-kun traditore del villaggio? Alleato con l'Organizzazione Alba? Contro tutti i Kage?»
Si era messa a piangere sopra un vaso di fiori del negozio quando i suoi compagni di team le comunicarono della pessima notizia.
«Naruto già si sta mettendo sulle sue tracce, non ti preoccupare, tornerà presto!» cercò di consolarla Choji, ma Shikamaru era troppo realista su ogni cosa e non ci pensò due volte a chiarire la situazione alla ragazza.
«Non lo farà, lo sanno tutti! Suo fratello ha sterminato tutto il suo clan. Poi ha scoperto che era per ordine del villaggio e quindi ha ucciso l'unica persona che amava senza una vera ragione plausibile. E' accecato dalla vendetta, non rinuncerà alla sua rivincita e questo causerà la nascita di una guerra.»
Ino si era girata a guardarlo con occhi rossi dal pianto e furente di rabbia, stava per rispondergli a tono, ma le parole non uscirono dalla bocca. Quella era stata la prima volta che non sapeva cosa dire.
«Hai ragione...non posso frignare per queste cose che nemmeno mi riguardano direttamente. Chissà come stanno invece Sakura e Naruto ...» disse infine ragionandoci per qualche secondo mentre si asciugava le lacrime con dorso della mano. Stavano per uscire Choji e Shikamaru ma prima che quest'ultimo si chiudesse la porta alle spalle fece arrossire la compagna dicendole:
«Non devi piangere per nessun ragazzo, Ino. Sei superiore a tutti gli altri. Non voglio più vederti in quello stato ... Non lo sopporto.»
 
Era notte inoltrata, il vento faceva muovere le foglie degli alberi ad un ritmo vertiginoso, rumori di animale feroci rimbombavano nel bosco ed il freddo colpiva senza sosta il team 10 che quel giorno era partito per una missione. Shikamaru era avvolto nelle coperte a cercava un pò di calore incollandosi al suo migliore amico. Il fuoco era spento per non far trovare la loro postazione ai nemici e il maestro Asuma era in giro per il turno di sorveglianza. Controllò con lo sguardo in giro per controllare un pò quello che li circondava e scorse la figura di Ino difronte alla brace del fuoco avvolta in giacche e coperte in cerca di calore.
«Ino ... vai a dormire, domani non faremo nessuna sosta.»
«Non ci riesco, fa troppo freddo.»
Seccato dalla situazione sbuffò e si rigirò nel sacco a pelo. Stava per lasciarla stare, ma poi ci ripensò. Non voleva sentirsi in colpa se il giorno dopo la ritrovavano morta dal freddo o ammalata.
«Vieni a dormire in mezzo...»
«Cosa? Non se ne parla.»
«Perchè no? Fino a due secondi fa hai detto che avevi freddo.»
«Ma non posso dormire con voi! Sono una ragazza!»
«Ma se siamo cresciuti insieme! Abbiamo dormito anche nella stessa culla! Non fare la cocciuta e muoviti!»
«Adesso è diverso, non siamo più bambini. Abbiamo quindici anni.»
Non si mosse da li. Stizzito, allora, ritornò a dormire prendendola a male parole mentalmente. Lui l'aveva avvisata era con la coscienza pulita. Dopo un paio di minuti sentì qualcuno intrufolarsi silenziosamente in mezzo a lui e Choji.
«Ti sei decisa finalmente.»
«Stai zitto.»
«Si sta avvicinando la mia vittoria Yamanaka. Sei sempre un passo più vicina ad innamorarti del sottoscritto»
«Dici un'altra parola e ti taglio la gola mentre tormi.»
Rise di gusto mentre accuratamente la copriva anche con la sua coperta facendola avvicinare di più a se. Da quella notte,Ino, in ogni missione dormiva sotto la stessa coperta del Nara e quella notte, Shikamaru, capì che non era un semplice cotta quello che provava verso la compagna.
 
Chiuso in casa, isolato da tutti da due settimane. Il tempo non sembrava scorrere mai anche se osservava il calare e il sorgere del sole. Non dormiva quasi per niente, mangiare non se ne parlava, fumare invece ... aveva preso il vizio del suo maestro. Asuma, morto. Il suo maestro morto per una stupida lotta, morto lasciando senza un padre suo figlio che ancora doveva nascere, morto lasciando il team 10 senza la colonna portate! Morto lasciando vuoto dentro Shikamaru. La porta della stanza scivolò lentamente facendo entrare uno spiraglio di luce. Fece finta di niente convinto che era sua madre a portargli la cena. Un vassoio venne delicatamente poggiato a terra e la porta si richiuse di nuovo lentamente. Successivamente sentì dei passi avvicinarsi dietro di lui. Continuava a rimanere seduto a terra scompostamente ad osservare il cielo stellato fuori dalla finestra. Non voleva sapere niente, non voleva vedere nessuno, voleva stare solo. Perchè era così tanto complicato da capirlo?
Delle esili braccia gli circondarono il torace ritrovandosi stretto in un abbraccio affettuoso. Sentì che poggiava il viso sulla sua schiena e un dolce profumo di fiori gli entrò nelle narici. Se persino Ino era andato a consolarlo allora era messo piuttosto male, si ritrovò a pensare.
«Che ne dici di mangiare?»
«Non ho fame.»
Rispose netto sentendo poi la ragazza prendere un grosso respiro.
Una mano gli accarezzò i capelli lasciati sciolti da parecchio tempo, poggiò la testa sulle sue gambe facendosi cullare da quelle carezze e finalmente dopo due settimane dalla morte del suo maestro, si mise a piangere.
 
«Quindi...vai di nuovo al villaggio della Sabbia.»
«Dobbiamo scoprire di più su questa Organizzazione Alba.»
La guardò di sfuggita e notò un certo irritazione nei suoi occhi.
«gelosa Yamanaka?»
«Non dire cavolate.»
All'improvviso arrivò col fiato corto Kiba, per la corsa fatta per arrivare in cima alla collina, e comunicò a Ino che da li a qualche minuto si dovevano incontrare alle porte del villaggio. Salutando con un gran sorriso un Shikamaru perplesso e assonnato, si allontanò di nuovo più veloce di prima.
«Dove dovete andare?» domandò il Nara.
«Vacanza. L'Hokage ci ha dato dei biglietti per qualche giorno alle terme ad alcuni di noi. Gli altri sono ancora in missione o devono andare in questi giorni. Io e lui siamo gli unici liberi questa settimana.»
«Sarete solo voi due?»
«Geloso Nara?»
«Si, Ino. Ti amo e sarò sempre geloso.»
Arrossì vistosamente e per gli ultimi minuti che rimasero insieme dominò il silenzio tra i due. Quando lui era ritornato dalla missione e lei dalla vacanza sorvolarono sempre quello che era successo quel giorno. 
 
Entrò in punta di piedi nella tenda, cercando di guardare attraverso il buio dove si potesse trovare quella specie di letto che davano a disposizione agli shinobi. Raggiunse, trattenendo il fiato, la piccola brandina e la prima cosa che notò fu la coda mal fatta a forma di ananas del compagno. Scostò lentamente le coperte per non svegliarlo e ci si infilò assaporando l'odore di fumo e il calore emanato da Shikamaru. Erano da giorni che non riusciva a dormire e lei era consapevole che l'unica cosa che sarebbe riuscita a tranquillizzarla era stare sdraiata accanto a lui. Ma aveva troppa paura di sembrare fragile e bambina come le rinfacciavano quasi tutti. Quando appoggiò la testa sul sottile cuscino sentì il suo respiro profondo sul viso. Stava per cadere finalmente nelle mani di Morfeo quando un braccio gli cinse la vita e venne stretta fortemente in un caloroso abbraccio. Le loro gambe s'intrecciarono e Shikamaru cominciò ad accarezzarle i capelli. Appoggiò la testa nell'incavo del collo e si sentì come se fossero diventati una cosa sola che niente e nessuno avrebbe potuto dividere. Arrossì a quel contatto così intimo che ancora non avevano raggiunto fino a quel momento e imbarazzata gli diete un piccolo bacio sul collo. 
«Grazie Shikamaru.»
 
Era ricoperto di sangue sia suo che degli altri feriti, era più bianca di un lenzuolo, capelli sciolti e spettinati, la tuta in brandelli, stava morendo di fame e sete e l'unica cosa che voleva sotto il suo corpo era un morbido materasso. Finalmente la guerra era finita. Tutti ridevano, festeggiavano, saltavano e lei, invece, cercava una sola figura. Si era allontanato forse da un intero giorno dal suo gruppo e non sa se era ferito o, peggio, morto. La sua mente elaborava possibili cause della sua morte, mentre il suo cuore diceva che era ancora vivo, che era sopravvissuto perchè lui non poteva lasciarla. Ma troppa gente ha visto morire sotto i propri occhi che anche la più piccola speranza non riusciva a coglierla. Si fece largo tra la gente esultante e finalmente lo vide, aggrappato ad un albero con lo sguardo che saettava da una persona ad un'altra. Gli saltò addosso con le lacrime agli occhi mentre Shikamaru faceva qualche verso di dolore.
«Sei vivo ... sei vivo!» disse stringendolo ancora di più
«Se continui così non per molto.»
 
Erano passati mesi da quando la guerra si era conclusa e nessuno dei due si era sentito in vena di toccare quel tipo di argomento. Ma entrambi non riuscivano più a resistere a sopprimere i proprio sentimenti e quasi tutti lo avevano notato il primo di tutti Choji che in  quel momento sorrideva mostrando tutti i denti e per poco non cominciava a battere le mani come un bambino. Quei due non si toglievano gli occhi di dosso. Lei decisa su quello che aveva appena detto e l'altro leggermente imbarazzato ma soprattutto scocciato dalla situazione.
«Bhè ... io vado ... .a fare un passeggiata ... si ... ho bisogno di digerire.»
Ino guardò Choji uscire dal locale mentre osservava di sottecchi Shikamaru che, seduto davanti a lei, si sistemava sul posto come per stare più comodo indeciso su cosa dire. Poi lo vide corrugare le sopracciglia come se era arrabbiato e incrociò nuovamente le mani sul petto.
«E questa sarebbe una dichiarazione?!»
«Che cosa?! Come scusa?! Volevi un mazzo di fiori?!» disse Ino sarcasticamente con gli occhi sgranati.
«Tanto non dovevi nemmeno pagarli visto che è tuo il negozio!»
«Fino a prova contraria sono io la ragazza quindi tu dovevi portarmi un mezzo di fiori! Non solo l'ho detto davanti a tutti hai anche la faccia tosta ...»
«Detto cosa, Yamanaka?»
La fermò con quel tono strisciaste e suadente allo stesso tempo mentre si sedeva accanto a lei. Per qualche secondo buono Ino non capiva cosa volesse intendere, ma poi quando vide un sorriso divertito e malizioso sulle sue labbra, mentre appoggiava la testa sulla mano per guardarla meglio, capì dove il Genio della Foglia voleva andare a parare.
«Vuoi proprio sentirtelo dire vero?»
In risposta fece una scrollata di spalle come se non gli importasse anche se in realtà era tutto il contrario.
«Non ti basta aver ammesso la sconfitta?»
Negò con la testa mentre lentamente si avvicinava sempre di più al viso della ragazza. Sfiorò le labbra con le sue e trattenendosi a stento di annullare la distanza le sussurrò
«Dillo»
Titubante alternava lo sguardo dalle sue labbra ai suoi occhi neri.
«Ti am..»
Non finì nemmeno di dirlo che Shikamaru si appropriò di quelle labbra per troppo tempo desiderate. 
  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: habanerossosangue