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Autore: Silvia1601    13/03/2013    2 recensioni
Charlotte,al termine della sua vita incontra lui,la sua ancora di salvezza.
Lei soffre di leucamia e sta per morire,lui la ama più di se stesso.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: Triangolo
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Mi svegliai in ospedale, come tutti i giorni.
Odiavo quel posto ma ero malata.
Avrei voluto fare così tante cose quando ancora ero stabile..
E invece eccomi qui senza amici in un lettino di ospedale.

“Mi chiamo Charlotte Brown ed ho 18 anni.
Prima di ridurmi in questo stato amavo la vita, ma ancora oggi mi rimpiango di non aver realizzato alcuni miei sogni.
Da un anno soffro di leucemia e la mia situazione non è delle migliori.
Potrei contare con  le dita i mesi di vita che mi rimangono.
Quando sono sola piango, quasi sempre.
Mi rimpiango così tante cose.
Molte amiche se ne sono andate.. Solo due, tre sono rimaste.
I miei sono distrutti dopo la chiamata dell’ospedale.
Non ho mai avuto un ragazzo, non ho mai baciato.
Amavo il ballo e la musica.
 Amavo la mia vita. 
La porta della stanza si aprì e intravidi un ragazzo biondo con un altro riccio entrare nella stanza di ospedale.
Accanto a me una dolce anziana.
I ragazzi entrarono e mi fissarono quasi increduli del fatto che una ragazza della mia età fosse collegata a tubi e non potesse nemmeno correre libera.
Uno accennò un sorriso imbarazzato.
L’altro continuò a fissarmi dispiaciuto, io abbassai lo sguardo, cercando di trattenere le lacrime già pronte ad uscire, mordendomi il labro.
I ragazzi si avvicinarono alla vecchia signora.
Il biondo sussurrò all’orecchio della donna, mentre l’altro le strinse la mano.
La donna aprì di scatto gli occhi e, alla vista dei due, sorrise.
“Piccoli miei” sorrise abbracciandoli.
Mi sentì in più in quella stanza.
Allora, avendo anche un po’ di fame, cercai l’orologio.. Però non lo trovai..
“S-scusi signora.. Può dirmi che ore sono?” Chiesi, attirando l’attenzione dei tre, con la mia voce debole ogni giorno di più.
“Certo bellezza” la tristezza si leggeva sui suoi occhi.. Facevo tutta questa pietà?
“Sono le otto di sera.” Aggiunse il ragazzo biondo sorridendo.
“Grazie” dissi per poi cercare di alzarmi.
Cercai…Ero senza forza e i tre mi fissavano ancora.
I miei pochi capelli rossi rimasti scesero davanti i miei occhi azzurri.
“Hai bisogno d’aiuto?” Una voce alle mie spalle..
“S-si grazie” dissi imbarazzata. Mi dovevo fare pure aiutare per alzarmi.
Davanti a me un ragazzo dalla pelle ambrata, occhi verdi e capelli ricci scuri.
Afferrai le sue spalle e mi appoggiai al suo petto inspirando il suo buon profumo di dopobarba.
Io puzzavo di ospedale.
Delicatamente mi alzò per poi farmi appoggiare i piedi nel freddo pavimento.
“Grazie..”
“Harry, mi chiamo Harry.”
“Grazie Harry” lo fissai meglio.
Sembrava un angelo,forse l’angelo che mi avrebbe portato in paradiso.
  
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