La fuga di Rinoa
Di Monny & Robby
Rinoa aprì gli occhi lentamente. Le faceva male la testa.
Quando aprì gli occhi si rese conto di essere sdraiata su un letto.
Alzo la testa dal cuscino e si guardò intorno.
Dove si trovava. Non era più nel Garden. Si alzo
lentamente; barcollava, dovevano averla drogata. Era buio e non vedeva nulla.
Camminava con le mani davanti per evitare un qualsiasi ostacolo. Toccò una
parete, era fredda. Continuando a toccarla ,trovò un interruttore lo premette e
si accese la luce.
Era molto forte e fu costretta a pararsi gli occhi con una
mano.
Quando li riaprì si guardo intorno. Si trovava in una
stanza con le pareti e il pavimento in acciaio. Ad arredare la camera c’erano
solo un letto,un comodino ed una sedia. Vide la porta e tentò di aprirla ma era
chiusa a chiave.
Doveva trovarsi in una prigione.
Mille domande si affollarono nella sua testa: Come era
arrivata lì? Chi c’è l’aveva portata, ma soprattutto perché?
Non ricordava niente, e nonostante cercasse di dare una
risposta a quei tanti interrogativi , nella sua mente c’era il vuoto più
assoluto.
Come un flashback delle immagini apparirono agli occhi di
Rinoa; immagini confuse, un assolato pomeriggio di primavera, un corridoio,
probabilmente quello del Garden, lei che camminava accanto ad Angelo, poi tutto
divenne buio fino al risveglio in quella prigione. Si mise una mano sulla
fronte. La testa le faceva ancora male, sembrava dovesse scoppiare.
Nella parete opposta c’era una finestra. Riconobbe nel
paesaggio la terra di Esthar. Ad un tratto la porta si aprì, rivelando un soldato
di Galbadia. Si girò a guardarlo. Aveva un vassoio in mano contenente una
brodaglia che doveva essere del cibo. Rinoa, presa da uno scatto di rabbia, cercò
di assalire il soldato e cominciò a dargli pugni che vennero bloccati
prontamente dal soldato che era sicuramente più forte della fragile ragazzina
di 17 anni.
Dopo questo mini-combattimento, uscì dalla stanza chiudendo
la porta a chiave.
Allora Rinoa si precipitò verso la porta e incominciò a darle
pugni con tutta la forza che aveva, gridando < FATEMI USCIRE, FATEMI USCIRE
SUBITO > e continuando a prendere a
pugni la porta.
La porta si spalancò di nuovo e lei si scansò per non
essere colpita. Un altro soldato fece il suo ingresso. Doveva essere un generale
dato che indossava una divisa diversa da quella del soldato entrato in
precedenza. Rinoa cercò di uscire dalla porta, ma il soldato la respinse con
tanta forza da farla cadere sul sedere. < Ferma ragazzina, se non vuoi
peggiorare la tua situazione!! > esclamò il soldato irritato. < Dove
sono? Perché mi avete portata qui? >
< Sei in una prigione per streghe >
Varie emozioni presero forma sul volto di Rinoa. Avrebbe
dovuto capirlo subito che era a causa dei suoi poteri che era stata
imprigionata. < Il tuo potere è molto forte e ci serve! > esclamò il
soldato .< Galbadia > continuò, < ha bisogno di un esercito potente e
ci servono i tuoi poteri e quelli di tutte le altre streghe esistenti al
mondo!! >
.< Non voglio darvi il mio potere. Se ci proverete
io…> Rinoa non fece in tempo a finire la frase che venne tirata con violenza
dal braccio dal soldato.< Non puoi fare niente ragazzina, sei in trappola. Finito
di perfezionare la nostra speciale macchina, ti verranno tolti i poteri insieme
alla vita > disse il soldato con rabbia e la gettò di nuovo a terra. Uscì
dalla stanza e chiuse la porta a chiave.
Rinoa si alzo velocemente e corse verso la porta riprendendo
a dargli pugni ed esclamando terrorizzata < NOOOOO,LASCIATEMI ANDARE!!!!!!! >
.La rabbia divenne tristezza, poi rassegnazione. Smise di accanirsi contro la
porta e si appoggiò con le spalle su di essa scivolando pian piano verso il
pavimento. Il suo volto venne rigato dalle lacrime. Si porto le gambe al petto e
le strinse forte. Ogni tanto veniva scossa da qualche singhiozzo. Non vedeva come
sarebbe potuta riuscire ad uscire da lì. Quasi con un gesto automatico strinse
la collana con l’anello di Squall, ma era inutile, il suo cavaliere non sarebbe
venuto a salvarla questa volta. Non era neanche a Balamb; era stato mandato nel
continente di Trabia insieme ad altri Seed per combattere insieme al
Garden di Trabia, che
aveva avviato una guerra contro Deling City. Non aveva idea di quanto sarebbe
durata ancora quella stupida guerra ma non poteva certo aspettare Squall, questa
volta avrebbe dovuto farcela da sola. Non aveva molto tempo per studiare un
piano di fuga. Si guardò intorno ancora una volta.
Come animata da una nuova forza si alzò ed andò di nuovo
alla finestra. Cerco di aprirla, ma era blindata. Doveva averlo immaginato. L’aria
entrava da una piccola grata situata molto in alto e se anche fosse riuscita ad
arrivarci non sarebbe riuscita ad entrarci date le dimensioni.
Poteva saltare. No, tentare un salto da lì sarebbe stato un
suicidio. Doveva trovare un altro modo per scappare.
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< Rinoa!! RINOAA!! >
Di Rinoa non c’era traccia. Angelo continuava ad abbaiare
quando Zell si avvicinò a lui e lo accarezzo.
Ormai era ovvio che Rinoa non si trovava più nel Garden. Aveva
passato tutto il giorno a cercarla insieme ad Irvine, Selphie e Quistis ma senza
alcun risultato.
Si era già fatta notte, e si diresse con Angelo verso la
sua stanza. Prima di entrare qualcosa colse la sua attenzione: un nastrino
nero. Lo esaminò, era quello che Rinoa
portava sempre legato al braccio. Rinoa doveva essere stata rapita. Ma da chi?
Era in grave pericolo?
Intanto dal corridoio passarono Irvine e Selphie < Guardate
cosa ho appena trovato! > disse Zell col fiatone dovuto alla corsa per
raggiungere i suoi amici. Selphie prese il nastrino e lo guardò con occhi
malinconici. Non servirono parole, avevano capito.
< Chi può averla presa? >
Si guardarono con aria triste. < Potrebbe essere stato chiunque > sospirò Zell . Appena finì di pronunciare
questa frase, Quistis li raggiunse correndo < che cosa è successo? >. Chiese Selphie all’amica. Quistis respirò
profondamente.< La guerra a Trabia è finita ,tra una settimana i Seed
torneranno qua > annunciò Quistis con la voce un po’ affannata. Irvine e
Selphie sorrisero, presto Squall sarebbe tornato a casa.
Zell rimase per un attimo in silenzio
< Ragazzi avete idea di quello che farà Squall quando
scoprirà che hanno rapito Rinoa? > chiese Zell preoccupato. Si guardarono in
faccia per un attimo.< Dobbiamo trovarla prima che torni...anche se non sarà
facile col lagunarock fuori uso...non lo sopporterebbe > concluse Quistis.
Irvine e Selphie accennarono un si con la testa. Poi
decisero a che ora incontrarsi, si diedero la buona notte e andarono ognuno
nelle proprie stanze, tranne Angelo che seguiva Zell.
Una settimana dopo:
Ancora nessuna traccia di Rinoa.
Era come se fosse scomparsa nel nulla.
I Seed erano appena arrivati a Balamb e presto sarebbero
arrivati al Garden che per l’occasione era tornato a terra.
Selphie organizzò un piccolo comitato di benvenuto per
tutti i Seed. Ma il suo compito e quello dei suoi amici era molto più
complicato. Dovevano dire a Squall della scomparsa di Rinoa.
Intanto la nave era appena approdata al porto.
All’orizzonte si vedeva il tramonto. Squall lo guardò pensando a Rinoa. Non
vedeva l’ora di riabbracciarla. Stava per salire in macchina quando vide una
venditrice di fiori che gironzolava per il porto.
Andò verso di lei e comprò una rosa. Era la prima volta che
Squall comprava un fiore…e “ sarebbe
stata anche l’ultima ” pensò il ragazzo tra sé e sé.
Mise la rosa nel borsone facendo uscire soltanto i petali.
Salì in macchina e partirono. In pochi minuti arrivarono al
Garden.
Appena
entrati nel garage l’intero Garden era venuto ad
accoglierli. Erano passati quattro mesi dalla loro partenza e tutti non
vedevano l’ora di riabbracciare i propri amici. Quando Squall
scese dalla
macchina andò dai suoi amici e dopo tanti saluti ed abbracci ,
fece la domanda che
i suoi amici stavano aspettando e temendo. < Dov’è
Rinoa? > chiese, cercandola
con lo sguardo. < emm…bè…vedi
Squall…mmm…Rinoa…bè…si…>
disse Zell che fu
subito interrotto da Selphie < si insomma…mentre tu eri a
Trabia…a proposito
come stanno i ragazzi e i professori? >
Squall li guardo con aria strana, non capendo il loro
strano atteggiamento.
Irvine si abbassò il cappello da cow-boy sugli occhi e
diede una gomitata a Quistis che fece un passo indietro.
Prese un profondo
respiro
< Rinoa è stata rapita una settimana fa > disse tutto d’un fiato
Squall rimase pietrificato.
Quelle semplici parole gli avevano fatto cadere il mondo
addosso.
Il borsone gli cadde di mano seguito da lui che cadde sulle sue ginocchia.
I suoi amici lo guardarono straniti per un momento. Non si
aspettavano una reazione simile. Piuttosto pensavano avrebbe reagito in maniera
più impulsiva, come nel suo stile.. i capelli, mossi dalla leggera brezza di quel
pomeriggio, gli coprivano gli occhi velati di rabbia.
Quistis, incerta sul da fare, si abbassò e gli mise una
mano sulla spalla. Lui non reagì ma rimase fermo con la faccia bassa
nascondendo la smorfia che gli era comparsa sul viso.
< L’abbiamo cercata dappertutto > proseguì lei <…e
anche gli altri del garden erano preoccupati perchè…>
Non riuscì a finire di parlare che Squall gli fece un segno
con la mano per zittirla. Capì che voleva essere lasciato da solo, si alzò e si
mise di nuovo vicino ai suoi amici. Lui diede un pugno a terra.
I suoi amici sobbalzarono. Rimasero fermi a fissarlo senza
dire nulla. Con quel pugno riuscì a sfogare la sua rabbia. Alzò la testa per
poter osservare i suoi amici. La rabbia era scomparsa dai suo bellissimi occhi
azzurri ed era stata sostituita dalla tristezza. Guardò i suoi amici rimanendo
in quella posizione. Nel garage c’era talmente tanta confusione che nessuno si
accorse che il valoroso capitano era a terra.
< Devo andare a cercarla > Disse Squall alzandosi di
scatto e andò verso una macchina. Aveva appena aperto lo sportello quando Quistis
lo raggiunse , fermandolo < Squall adesso è tardi, sei appena tornato da un
guerra,riposati…la cercherai domani…e noi ti aiuteremo >. Gli disse. Lo
sguardo di Squall si posò prima sullo sportello aperto, poi su di lei per poi fare
un sospiro e chiuderlo con forza. Si incamminò verso il dormitorio senza dire
niente a nessuno.
Intanto i suoi amici erano rimasti immobili a guardare.
Ad un certo punto Irvine guardò a terra e notò la borsa. <
Squall ha dimenticato la borsa ,gliela vado a portare > disse.
Intanto Squall era arrivato in camera sua. Doveva pensare. Sbattè
la porta dietro di se. Si buttò sul letto a pancia all’aria e mise le mani sul
viso. Perchè l’avevano rapita?... che cosa aveva fatto di male. Nulla. Era
perfetta la sua Rinoa. Non riusciva a trovarsi pace. Si alzò dal letto e si
tolse il giubbotto di pelle. Aveva caldo. Andò verso la finestra. Il sole era
tramontato e cominciavano a spuntare le prime stelle. Appoggiò il braccio sulla
parete continuando a guardare fuori. Qualcuno bussò alla porta. < Avanti
> disse. Non gli importava chi era a bussare.
Irvine entrò nella stanza e posò la borsa di Squall sul
pavimento. Lo fissò, incerto sul da farsi..”meglio
dirgli qualcosa” pensò < Squall non
ti preoccupare la troveremo. Abbiamo cercato per tutta Balamb > disse lui.
Squall rimase immobile. < Perchè non siete andati a Galbadia con
Squall si girò e appoggiò le spalle al muro. Lo guardò per
qualche istante. Fece un cenno con la testa e poi riappoggiò la testa al muro
con gli occhi chiusi.< dì agli altri che ci vediamo domani alle 7:30
nell’atrio > disse ,senza neanche guardarlo.
< Ok > Fu la semplice risposta di Irvine, che lo
salutò con la mano e se ne andò chiudendo la porta alle sue spalle per poi
riaprirla e lasciare il nastrino di Rinoa sul comodino. Squall lo guardò e lo
prese...lo riconobbe subito e lo strinse forte nella mano. Chiuse gli occhi e
poi diede un altro pugno con la mano aperta sul comodino. Lo guardò di nuovo.
Prese la rosa che aveva nella borsa e gli legò intorno il nastrino nero. Poi
appoggiò la rosa sulla scrivania. Non importa quanto tempo sarebbe passato ma sarebbe
riuscito a regalargliela. Poi si sedette sul letto, con i gomiti appoggiati
sulle gambe. Gli mancava la sua Rinoa. La voleva di nuovo tra le sue braccia. Non
smetteva di pensare a lei.
Si sdraiò sul letto e chiuse gli occhi.
Intanto, rinchiusa in quella piccola stanza d’acciaio,
Rinoa sedeva in un angolo. Pensava. Era passata una settimana. tra pochi giorni
le avrebbero tolto i poteri...e non solo. Aveva osservato le guardie, sentito
le voci, memorizzato la mappa di quella orrenda prigione. Aveva un piano.
Ogni giorno alle 17:00 precise passava la stessa guardia che
le portava la stessa identica brodaglia disgustosa. Il suo piano era colpirla, stordirla. Legarla alla sedia e mettere la
sua divisa. Dopo le cinque non passava più nessuno, fino alle 8:00
dell’indomani. Aveva sentito parlare di una saletta “incontri” dove i soldati
andavano con le proprie donne ed aveva sentito dire che si trovava al pian
terreno dietro la scala, nascosta in modo da non farla trovare ai generali. Non
sapeva di preciso dov’era ,ma intanto doveva riuscire ad arrivarci. Se
l’avrebbe trovata si sarebbe nascosta li fino al calare delle tenebre, per poi uscire
da una porta nascosta.. Quel passaggio, aveva sentito dire, sbucava fuori
dall’edificio e non era sorvegliato da guardie,perciò poteva uscire
tranquillamente. C’era una recinzione che però poteva essere semplicemente
distrutta.
Con la spada del soldato sarebbe riuscita a tagliarla.
E a scappare. Anche se voleva dire camminare tutta la notte
quella sera, sarebbe andata fino ad Esthar. Non doveva essere poi così lontano.
Si sapeva orientare bene utilizzando le stelle e sarebbe potuta arrivare
abbastanza facilmente. Il suo piano sembrava perfetto. Ora però doveva trovare
un oggetto abbastanza pesante da stordire il soldato. Si guardò intorno. A
parte il letto e la sedia non c’era niente in quella stanza. A destra c’era una
piccola porta che portava all’altrettanto piccolo bagno, contenente un
gabinetto e un lavandino.. Vi entrò e si guardò intorno. C’era una ventola che
si metteva in moto ogni ora e rimaneva accesa per 30 minuti circa. Aspettò
paziente che si spegnesse, poi cominciò a tirarne una sbarra. Si sforzò
tantissimo ,ma non riuscì a toglierla ,doveva essere proprio massiccia. Diede
un calcio molto forte alla ventola. La sbarra che poco prima stava tirando si
mosse leggermente. Allora cominciò a tempestarlo di calci fino a che un lato si
staccò permettendole di prenderlo con le mani e tirare sempre più forte, finché
si staccò di colpo facendola cadere.
Si ritrovo con la sbarra in mano. < perfetto. Domani
potrò scappare. >
Pensò con un sorriso che le si allargava sul viso.
Uscì dal bagnetto e nascose la sbarra sotto il letto.
Andò alla finestra e guardò fuori.
Nel cielo scuro brillavano le stelle. Era stanca di stare rinchiusa
là dentro. Non si respirava. Mentre guardava quel cielo stellato pensava solo a
Squall... chissà dov’era adesso. In quel momento voleva solo trovarsi tra le
sue braccia. Voleva di nuovo sentire il suo profumo, le sue labbra toccare
quelle di lui. Quanto gli mancava in quel momento.. Distolse lo sguardo dal
cielo. Doveva capire in che parte del continente di Esthar si trovava. Poteva
scorgere la casa della strega. La città non doveva essere molto lontana. Sospirò.
Presto sarebbe uscita da quel inferno… e avrebbe potuto riabbracciare il suo
Squall...andò verso il letto e cercò di addormentarsi, sicura che se anche ci
fosse riuscita sarebbe stata tormentata dai suoi soliti incubi...
Una stanza di acciaio, senza porte né finestre...
< Squall!! > continuava a chiamare nel sonno, ma nessuno
le rispondeva. A poco a poco le pareti si chiusero intorno a lei, stavano per
soffocarla... < Squall!! Aiuto Squall!! > Si svegliò, sudata e con le
lacrime agli occhi. Era solo un incubo.. quando si fu calmata andò verso il
bagno e si lavò il viso con l’acqua fredda. Tornò a letto e si sedette con le
spalle a muro e le gambe coperte da quelle orrende lenzuola bianche. Strinse la
collana di Squall e poi chiuse gli occhi. Appoggiò la testa sul cuscino
cercando di riprendere sonno, ma non ci riuscì.
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Squall non riusciva
a dormire. Pensava a dove si poteva trovare la sua streghetta. Si alzò e guardò
fuori dalla finestra... fece un profondo sospiro. < Dove sei Rinoa? che cosa
ti hanno fatto > . Tornò a letto e cercando di addormentarsi.
L’indomani mattina si svegliò alle 7:00...si alzò subito
dal letto e si vestì velocemente. Uscì dalla stanza. Si cominciava a vedere un
po’ di movimento all’interno del garden. Nel corridoio incontrò Selphie, Irvine
Zell, Quistis e Angelo. Squall si abbassò e accarezzò il cane...
< allora come ci dividiamo? > chiese Quistis. Squall
si alzò < con il laguna rock vi porterò a Timber e chiederete aiuto a Zone e
Watson. Dovrete dividervi e andare per le città. Io nel frattempo col laguna
rock andrò a centra e in alcune isole…ok? > i ragazzi annuirono. Poi si
diresse verso l’entrata…a un certo punto Zell lo fermò un attimo. < ehy
squall perchè non chiami Laguna? Magari può controllare nella zona di Esthar! >
< hai ragione... lo chiamo subito > disse Squall
correndo verso un telefono.
Compose il numero del palazzo presidenziale e aspettò.
< palazzo presidenziale di Estar ,chi parla? > chiese
la segretaria.
< Si,sono Squall Leonheart, Seed del garden di Balamb..
vorrei parlare con il presidente Laguna >
< In questo momento il presidente è in riunione signor
Leonheart.. la farò richiamare > la segretaria stava per chiudere il
telefono ma fortunatamente Laguna, che passava da lì, le prese il telefono
dalle mani < Squall che piacere sentirti,cosa posso fare per te? > chiese
Laguna < ma tu non eri in riunione? > domandò Squall con tono
inquisitorio...< emm…è solo un modo per non essere disturbato, ma quando la
segretaria ha detto il tuo nome ho preso subito il telefono…ho saputo che sei
tornato dalla guerra.. come è andata…stai bene? > disse laguna sorridendo
nervosamente, cercando in modo evidente di cambiare argomento..< io sto bene
ma ho chiamato per chiederti un favore… una settimana fa hanno rapito
Rinoa…puoi controllare nella zona di Estar…qui la stiamo cercando tutti >
< oh…mi dispiace Squall…naturalmente ti aiuterò a
cercarla…ti farò sapere se scopriremo qualcosa > disse Laguna facendo
scomparire il suo sorriso dalle labbra < grazie Laguna. Ciao > disse
Squall chiudendogli il telefono in faccia.
Tornò all’ingresso dai suoi amici. Andò fuori dal garden e
raggiunse il Lagunarock vicino alla caverna di fuoco. Salirono e una volta
raggiunta Timber, Squall fece scendere Zell, Selphie, Quistis e Irvine. Poi
andò verso centra, nell’isola più vicina all’inferno e al paradiso…ma non la
trovò da nessuna parte. Aveva impiegato tutto il giorno a cercarla. Aveva detto
a tutti che si sarebbero rivisti a Timber entro le 20
.00.. erano le 19:30. aveva ancora un po’ di tempo. Allora
decise di andare all’orfanotrofio di Edea. Non sapeva perchè c’era andato…era
stato un qualcosa di naturale...forse per quella promessa...non doveva pensarci
ora... Ormai era tardi. Andò a timber e prese i suoi amici. Non trovarono
niente. Neanche un indizio. Niente di niente. Tornarono al garden appena in
tempo, perché la benzina stava finendo. Durante il volo Squall rimase in
silenzio. Era sempre più preoccupato. Arrivato al garden il preside Cid andò
incontro a Squall < Squall penso sia il momento di muoverci. Dove andiamo? >
chiese il preside. Squall non prestò ascolto a quello che gli disse il preside.
Era sovrappensiero. Capì solo che bisognava muovere il garden. Pensò che fosse
meglio andare a F.H. dato che il lagunarock era senza benzina e quindi era la
strada più breve per andare ad Estar. < F.H. > disse Squall. Il preside
andò da Nida e gli disse di dirigersi verso F.H... era passata mezzora da quando
erano partiti...mancava poco all’arrivo nella città, Squall era tornato nella
sua stanza. Era sdraiato sul suo letto ,e pensava. Ad un certo punto
l’altoparlante chiamò il nome di Squall. Qualcuno lo cercava al telefono.
Squall uscì dalla stanza, a malincuore, e andò a rispondere al telefono.
All’altro capo c’era Laguna < Squall …menomale... ho delle informazioni molto
importanti per te. Devi venire subito qui!!! > disse Laguna con una voce piena
di preoccupazione mista ad euforia. < cosa è successo. L’avete trovata? >
< forse…devi venire subito qui > < arrivo subito > disse Squall e chiuse
il telefono.
Corse verso l’ascensore e salì al 3° piano.< Nida…quanto
manca a F.H.? > chiese Squall.< siamo arrivati. Tra 5 minuti ci fermeremo
> Squall tornò giù. La speranza di aver trovato la sua Rinoa si fece viva in
lui. Mentre aspettava di fermarsi a F.H. decise di andare nel balcone del
garden. Poteva vedere la città che si avvicinava...incominciò a riordinare
tutti quei pensieri che aveva in testa...”forse
Rinoa si trova ad estar... chissà
se sta bene...e...” Ma i suoi
pensieri vennero interrotti dalla frenata poco ortodossa di Nida il che
indicava che erano appena arrivati a F.H.
Dopo avere preso una macchina Squall si diresse verso Estar utilizzando
la strada che era stata costruita vicino la ferrovia. Era abbastanza lontana.
Dopo circa 15 minuti arrivò ad Estar. Entrato nella città posò la sua macchina
nel garage e si diresse con uno dei Plate-Lift che riempivano la città verso la
residenza presidenziale.
Arrivati fu accolto da laguna con un abbraccio. Era da quando
avevano sconfitto Artemisia che Squall non vedeva suo padre... “bei tempi” pensò Squall...era in quei
giorni che aveva imparato a conoscere meglio Rinoa...ad amarla....
Indistinte frasi venivano mormorate dal dottor Odine, che
in quel momento si trovava nell’ufficio di Laguna dove Squall aveva appena
fatto l’accesso...< allora perchè mi hai fatto correre qui così
velocemente?? Avete notizie di Rinoa?! > chiese Squall impaziente. Laguna
accese lo schermo che si trovava dietro la sua scrivania. Apparve l’immagine di
un enorme edificio. Era alto almeno 10 piani. Era ricoperto d’acciaio.
L’immagine si vedeva male, ma Squall notò dei soldato di Galbadia che si
trovavano all’entrata.
< Hai sentito parlare della base missilistica costruita
da galbadia nel territorio di Estar? > Squall fece un cenno con la testa
continuando a guardare l’immagine. < in realtà non è una base missilistica. E’
tutta una copertura. Il dottor Odine ha saputo da fonti attendibili che in
realtà è una prigione per streghe...> Lo sguardo di squall si infiammo.
Guardò laguna che continuò a parlare. < Pare che stiano cercando di avere il potere delle
streghe per poter rafforzare il loro esercito, e vincere più facilmente le
battaglie...> il dottor Odine lo interruppe. < hanno nuova tecnologia che permette ti
estrarre i poteri dalle streghe e
trasferire in armi, per rendere più potenti .> disse Odine in un
pessimo italiano...< tutto per efitare di inserire streghe nelle battaglie...
Non fogliono ripetere lo stesso errore tell’anno scorso. In questo moto avranno
più possibilità di vittoria kon altri eserciti e non saranno comandati a
bacchetta da strega. Inoltre dopo afer estratto i poteri at una di esse, quella
morirà così non poter più riprendere poteri. > concluse .
Squall ci mise un po’ a capire, ma appena tutto fu chiaro
rimase scioccato. Si sedette su una sedia fissando il vuoto. Forse avevano già
tolto i poteri a Rinoa...non voleva pensarci...non poteva...< hanno già preso i poteri di qualche strega? >
chiese squall con un filo di voce < proprio per questo ti ho chiamato.
Abbiamo saputo che hanno preso una strega che la tengono rinchiusa lì da circa
una settimana, ma non le hanno ancora preso i poteri. Purtroppo questo avverrà
domani sera...> disse Laguna. Squall lo guardò. < quella strega potrebbe
essere Rinoa? > chiese Squall. < potrebbe esserlo, come potrebbe non
esserlo. Ripeto, per questo ti ho chiamato>. Squall era sicuro che Rinoa si
trovava lì...era sicuro che era lei…non era sicuro di come lo sapeva...se lo
sentiva e basta... uscì dall’ ufficio e si diresse verso l’uscita. Laguna lo
raggiunse < Squall fermati!!...dove credi di andare?! > Laguna aumentò la
velocità per stare al passo di Squall...< vado a riprendermi rinoa >
disse squall più deciso che mai. Laguna lo fermò per un braccio. Squall si
fermò e si girò a guardarlo.
< Sono le 23:00...non puoi andare lì, bussare e dire “
Scusate per l’orario, sono Squall e voglio riprendermi la mia ragazza.... posso
entrare?” non credi?! > ironizzò Laguna accennando un sorriso. Squall guardò
l’orologio che stava sulla parete, fece
un sospiro e seguì laguna nel suo ufficio. < Qual è il tuo piano allora? >
chiese Squall leggermente imbronciato .< domani mattina presto andremo verso
la prigione. E cercheremo di raccogliere più informazioni possibili. Intanto
alloggerai qui > Squall fece di si con la testa. Allora Laguna cambiò
direzione e gli indicò la camera dove avrebbe alloggiato.
Dopo essersi salutati, lasciò Squall da solo in camera.. si
sentiva tranquillizzato in un certo senso. Ora sapeva dove si trovava Rinoa e
presto sarebbe andata a prenderla. Si sdraiò sul letto e si addormentò.
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Il piano stava per realizzarsi...mancavano pochi secondi
alle 17:00 precise. Rinoa prese la sbarra da sotto il letto e la nascose sotto
il soprabito azzurro. Poi quando sentì la porta che si stava aprendo, corse verso un angolo per poi accovacciarsi a
terra fingendo un malore... aspettò che la guardia entrasse. Come sospettava
era entrata la stessa guardia degli altri giorni, con lo stesso vassoio, con la
stessa roba che loro chiamavano “cibo”. Continuava a Credere che le dassero da
una settimana la stessa brodaglia che lei prontamente non aveva mangiato.
Ma basta con le constatazioni...il piano doveva iniziare. Cominciò
a mugolare. La guardia vedendola a terra si avvicinò e si abbassò nel tentativo
di vedere cosa aveva. Ma di colpo Rinoa aprì gli occhi colpendolo con la sbarra
di ferro. Con un solo colpo la guardia era KO. Controllò quali magie aveva nel
suo inventario...qualche Shell, blizzard e quake. Non erano per niente utili in
quel momento. Poi notò una magia Morfeo. Ne aveva solo una...non doveva
sbagliare... scagliò la magia contro il povero soldato steso a terra che non si
sarebbe svegliato fino all’indomani, o almeno sperava. Buttò la sbarra a terra
e tolse al soldato la sua divisa. Poi con molta fatica riuscì a metterlo sulla
sedia. Gli legò le gambe e le braccia alla sedia con il lenzuolo. Poi lo
imbavagliò e gli coprì gli occhi. Non sarebbe riuscito a fuggire molto facilmente.
Dopo essersi assicurata di averlo legato abbastanza stretto indossò la sua divisa.
Era orrenda, prudeva e puzzava. Fece un respiro profondo, indossò il casco e
aprì la porta. “ Per la libertà questo ed
altro!” pensò amaramente.. si assicurò che non ci fosse nessuno... poi spense
la luce e uscì dalla stanza chiudendola a chiave. Mise le chiavi in una tasca e
cominciò a cercare la stanza segreta. Non fu per niente facile orientarsi....
Lesse su di un cartello che si trovava al 9 piano di quell’ edificio. Cominciò
a cercare le scale per scendere al pian terreno.
I corridoi erano pieni di soldati. Il cuore le batteva
fortissimo talmente tanto che era convinta che se qualcuno si fosse avvicinato
lo avrebbe potuto sentire. Cercò di non far insospettire nessuno...di
comportarsi normalmente... ma era difficile se non riusciva ad orientarsi. Poi,
con l’aria più disinvolta del mondo, si avvicinò a dei soldati per ascoltare
quello che dicevano.
Uno dei due era un generale, e stava dando degli ordini ad
un soldato semplice.
Rinoa si avvicinò per cercare di captare qualche
informazioni...Capì che il soldato semplice doveva portare una busta al suo
superiore che si trovava al 3° piano. Quando smisero di parlare, seguì il
soldato semplice senza farsi vedere. Finalmente riuscì a trovare le scale. Le
scese rapidamente e arrivò al pian terreno. Andò dietro la scala e trovò una
porta nascosta. Doveva essere quella...la aprì e ci entrò. Si ritrovo in uno
dei lunghi corridoi. Lo percorse tutto e arrivò davanti ad una altra porta.
Stava per bussare quando la porta si aprì. Lei sobbalzò.
Usci un soldato semplice che le diede la chiave della
stanza, e si allontanò < buon divertimento > disse il soldato mentre se
ne andava...
Appena il soldato fu lontano Rinoa entrò nella stanza e la chiuse
a chiave. Ora doveva essere al sicuro. Si guardò intorno. Quella stanza era
stata preparata apposta per incontri “romantici”. Anche questa era
completamente in acciaio. Al centro c’era un letto a due piazze. Alle pareti
c’erano degli scaffali di metallo ke contenevano di tutto. Dalle candele allo
champagne. C’erano alcolici vari, cibo, qualche bottiglia d’acqua.... a terra
sotto gli scaffali c’erano delle scatole con delle riviste tipo “la mia
vicina”. Rinoa si sedette a terra con la schiena appoggiata alla porta. Si
tolse il casco e chiuse gli occhi. Appoggiò la testa alla porta. Era al sicuro.
Lo sguardo si posò sullo scatolone contenente le riviste...ok,non si sentiva
molto a suo agio e quella stanza non era proprio quello che pensava...ma era al
sicuro... c’e l’aveva fatta...da sola...Squall sarebbe stata fiera di
lei. Era stanchissima. aveva sonno ma non si azzardò ad avvicinarsi a quel
letto…chissà quali orrori si nascondevano sotto quelle coperte. Aveva fame, ma
decise saggiamente di non toccare quel cibo…chissà da quanto tempo era lì.
Prese un bottiglia d’acqua ancora chiusa. Almeno sapeva ke li non poteva
esserci niente di sospetto. L’aprì e bevve. Era fresca. Alla parete c’era un
orologio, che segnava le 18:00... doveva aspettare ke facesse buio.
Rimase tutto il tempo seduta a terra. Quando l’orologio
segnò le 23:00 si alzò e si mise a cercare la porta segreta. Si trovava tra due
scaffali.. l’aprì e vi entrò. Si ritrovo in uno corridoio buio. Dopo qualche
passo incerto, brancolante nel buio riuscì a toccare l’uscita segreta. Si ritrovo
fuori. Sentiva l’aria fresca sfiorarle il viso. Sarebbe stata una lunghissima
notte...infilò il casco e chiuse la porta. Era sul retro e di lì fortunatamente
non passava nessuno. Andò verso la recinzione. Cercò un punto dove poterla
tagliare, quando notò che era già stata tagliata. La fortuna doveva essere
tornata dalla sua parte...vi passo e uscì. Finalmente era libera. Era riuscita
a scappare da quella prigione...cominciò a correre via. Quando fu abbastanza
lontana allentò il passo. Era senza fiato,aveva sonno e fame…ed era molto
tardi. Ogni tanto incontrò qualche Mesmerize, ma furono facili da battere.
Infatti la spada del soldato era molto forte e con qualche colpo riuscì ad
eliminarli facilmente. Camminò per tutta la notte. Solo alle prime luci
dell’alba riuscì a vedere Estar all’orizzonte. Era stanchissima. Erano giorni che
non dormiva. Camminò un altro po’ ma poi stanca si sedette a terra. Si tolse il
casco e l’armatura. Buttò tutto a terra poi andò verso un masso e si sedette
appoggiando la testa sul masso. Chiuse gli occhi e strinse la collana con
l’anello di Squall. Fece un sospiro e aprì gli occhi. Era troppo stanca e non
riusciva nemmeno a tenere gli occhi aperti. Ormai presa dalla stanchezza chiuse
definitivamente gli occhi e si addormentò.
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Laguna e Squall si diressero verso il garage e presero la
macchina per andare alla famigerata prigione. Non avevano detto una parola
durante il viaggio. Squall guardò tutto il tempo fuori dal finestrino, quando
notò qualcosa a terra. Era una figura indistinta...probabilmente non era niente…ma
sentiva che doveva fermarsi...doveva vedere cos’era. < Ferma la macchina >
ordinò Squall alzando le spalle dal sedile. Quando Laguna fermo la macchina
Squall scese ed andò verso l’oggetto che aveva attirato la sua attenzione. Era
una divisa di galbadia... si abbassò e la controllò. Le tasche erano vuote, ma se
li c’era una divisa allora là vicino doveva esserci un soldato...si guardò
intorno, e notò qualcos’altro…un lembo di un vestito azzurro che spuntava da
dietro una roccia. “non può essere..”
pensò Squall, e corse a vedere cosa c’era dietro la roccia. Quando la vide gli si illuminarono gli
occhi... era proprio lei. LEI...la sua Rinoa.... aveva gli occhi chiusi...
Squall la scosse con delicatezza chiamandola..< Rinoa…Hey Rinoa…> poi la
scosse un po’ più forte. Senti un mugolio. Rinoa aprì leggermente gli occhi e
guardò la figura che era inginocchiata davanti a lei…stava sognando...no...era
vero...lo riconobbe subito. Lui le sorrideva. Era troppo stanca per tenere gli
occhi aperti. < Squall…> disse con un filo di voce. Lui continuava a sorridere. Era tutto perfetto.. l’aveva
trovata e stava bene. Rinoa richiuse gli occhi. Squall le passò una mano sul
viso, e poi la prese tra le sue braccia…lei gliele cinse attorno al collo.. Lei
si strinse al suo petto. < Tranquilla…ora ti porto a casa > gli sussurrò
squall all’orecchio. Lei sorrise. Sentiva il suo profumo, il suo calore. Quanto
gli era mancato. Si strinse ancora più forte. Squall la guardò di nuovo e
sorrise. Si incamminò verso la macchina,stringendola a sua volta a se. Intanto
laguna, che era rimasto in makkina, vide Squall con Rinoa in braccio dallo
specchietto retrovisore, e quasi non svenne.. uscì dalla macchina e andò verso
di loro. < come..? Ma...Dov’era?! > disse laguna incredulo. <...si era
addormentata dietro una roccia…credo che sia riuscita a fuggire da sola..>disse
Squall guardandola fiero. Rinoa aprì di nuovo gli occhi, perchè aveva sentito
la voce di un’altra persona. < ciao laguna > disse con un filo di voce
dopo averlo visto con la coda dell’occhio. Laguna sorrise. Era adorabile.
Squall aprì lo sportello di dietro e la distese sui sedili.
Lei si mosse un po’ per mettersi comoda. Lui si inginocchiò per poterla
guardare in viso. Lei aprì di nuovo gli occhi. Lo guardò e sorrise, e lui
ricambio il sorriso. Le passo la mano sul viso per scostarle i capelli. < ho
tanto sonno > disse semplicemente lei. Lui si alzò e le diede un bacio sulla
fronte, le accarezzo i capelli e poi le sistemò il suo giubbotto sulle spalle.
Chiuse delicatamente lo sportello continuando a sorridere...era come se quel
sorriso non potesse sparire dal suo volto...Laguna salì al posto di guida
mentre Squall si sedette al posto del passeggero. Si allacciò la cintura e la
guardò di nuovo. Laguna accese la macchina e partì. < andiamo ad Estar e
li…> non finì di parlare che Squall lo interruppe .< no…accompagnaci a
casa > poi si girò e la guardò dormire sui sedili. Laguna fece un
cenno d’assenso con la testa. Squall guardava Rinoa come lui guardava sempre
Raine.
Cambiò strada e si diresse verso F.H. arrivarono al garden
alle 8:30 circa. Laguna posteggiò la macchina nel garage. Selphie avendo visto
la macchina che si avvicinava era andata a chiamare gli altri. La sera prima
Squall se ne era andato senza dire niente a nessuno; forse era in quella macchina.
Intanto Squall aprì la portiera e riprese rinoa in braccio.
Le sistemò meglio il giubbotto in modo da coprirla meglio. Era caduta in un
sonno profondo, e in quel momento neanche le bombe sarebbero riuscite a
svegliarla. Si era addormentata con il sorriso sulle labbra. Un rumore di passi
distolse Squall dai suoi pensieri erano arrivati Selphie e gli altri che
corsero subito verso Squall e lo tempestarono di domande su Rinoa. Squall non
rispose ma si limitò solo a fare “shhhh” ...non voleva che tutto quel fracasso svegliasse
Rinoa. Si incamminò insieme agli amici verso l’infermeria. Lì la dottoressa la
visitò velocemente. < sta bene ha solo bisogno di dormire, di calore e
magari di cibo vero…chissà cosa le davano da mangiare...> disse la
dottoressa con lo sguardo assorto pensando alla sua ultima affermazione. A Squall
scappò un sorriso, poi la riprese in braccio e la portò nella sua stanza.
Angelo li aveva raggiunti e aveva cominciato a fare le feste alla vista della
sua padrona. Nella sua stanza Squall l’adagiò sul letto. Lei si mosse un poco.
Si inginocchiò sul pavimento vicino al letto in modo da poterla vedere in viso.
Le accarezzò il viso poi la baciò sulla guancia e si alzò…mentre usciva la
guardò di nuovo e chiuse la porta delicatamente. Squall stava andando verso la
sua stanza quando incontrò gli altri < come sta? > chiese Quistis < sta
bene ha solo bisogno di riposo > rispose Squall sollevato. < dove la
tenevano prigioniera? > chiese Zell < in una prigione per streghe ma…>
non finì la frase che Selphie fece la sua domanda < come hai fatto a
salvarla? > Squall la guardò un
attimo e poi rispose < io nn l’ho salvata…l’ho trovata addormentata vicino
ad una roccia…molto lontano da dove la tenevano prigioniera…> smise di
parlare per un secondo <..deve essere riuscita a scappare > rifletté. Gli
amici lo guardarono scioccato. < come ha fatto a fuggire? > continuò
l’interrogatorio Irvine con voce sempre più scioccata. Squall fece spallucce:
< non so…quando si sveglia potremmo chiederglielo > concluse Squall. <
già… vieni con noi in mensa? > esclamò Selphi con un sorriso < magari
dopo > < ok non fa niente ciao…!!!! > disse Zell al quale, non appena sentito
la parola “mensa” , si erano rizzati i capelli e improvvisamente aveva ricordato
di avere fame. Subito Quistis e gli altri furono trascinati in mensa a forza da
Zell, facendo appena in tempo a salutare Squall con la mano. Squall rise
guardando quella buffa scenetta. Aprì la porta ed entrò in camera.
Erano passate 2 ore da quando Squall era tornato al garden.
Ora sedeva su una sedia con i piedi poggiati sulla scrivania. Stava guardando
fuori dalla finestra. Pioveva. Guardò l’orologio…erano le 11:30 e ancora Rinoa
non si era svegliata. Squall decise di andare da lei. Stava per uscire quando
si ricordò della rosa che le aveva comprato 3 giorni fa... Era ancora sulla
scrivania. La prese e andò verso la camera di Rinoa. Bussò ma non sentì niente
dall’altra parte. Doveva stare ancora dormendo... aprì piano la porta, attento
a non fare rumore.. come sospettato lei stava ancora dormendo. Non voleva
svegliarla. Si limitò solo a posare la rosa con il nastrino nero intorno sul
comodino. Poi uscì e chiuse la porta.
Rinoa aprì lentamente gli occhi. Capì subito di trovarsi a Balamb.
Era confusa. Non ricordava bene quello che era successo. Ricordava che alle
prime luci dell’alba si era addormentata appoggiata ad una roccia. Poi
ricordava di aver sentito qualcuno che la chiamava per nome, poi il viso di
Squall, ancora dopo il suo sorriso, il calore della sua mano sul viso e poi la
promessa di riportarla a casa sussurrata in un orecchio.. c’era anche Laguna,lo
aveva salutato. Poi veniva distesa sui sedili di una macchina e squall la copriva con il suo giubbotto…poi doveva
essersi addormentata…Provò a rimettere in ordine i suoi pensieri mettendosi a
sedere sul letto. Aveva ancora il giubbotto di squall sulle spalle. Riusciva a
sentire il suo profumo. Guardò l’ora; erano le 13:15. Doveva aver dormito
molto, si alzò e andò verso il bagno. Aprì l’acqua calda della doccia e si
spogliò. Provò un senso di pace quando l’acqua calda toccò il suo corpo. Dopo
essersi insaponata un paio di volte uscì dalla doccia; si asciugò e si vesti,
poi tornò in camera. Si sedette sul letto. Guardò il comodino e notò la rosa
rossa. La prese e ne sentì il profumo. Intorno c’era legato il suo nastrino
nero. Se lo rimise al braccio. Prese il giubbotto di Squall e lo indossò. Le
stava enorme. Sorrise.. poi mise la rosa sul comodino e uscì dalla camera.
Subito si diresse verso la camera di Squall, il quale
continuava ad essere seduto sempre coi piedi sulla scrivania...
Sentì bussare alla porta < Avanti! >. Non parlava
nessuno...si girò verso la porta per vedere chi era.. quando la vide,sobbalzò.
Rinoa si era svegliata. Era sulla sua porta che sorrideva con indosso il suo
giubbotto. Corse verso di lei e l’abbracciò forte. Squall la stringeva per i
fianchi mentre lei gli cingeva il collo con le braccia. Si tennero stretti per
qualche minuto. Poi squall la guardò in viso. Le prese il volto con una mano e
la baciò dolcemente sulle labbra. Quanto gli erano mancati i suoi baci. Quando Squall
si staccò, si guardarono negli occhi sorridendo. < Quando sei tornato? > questa era l’unica cosa che riuscì a dire Rinoa.
< tre giorni fa. Quando ho saputo
della tua scomparsa...beh...sono subito partito per cercarti. > disse Squall
tenendola stretta pei i fianchi. < Questa volta però non mi hai salvato tu...
> disse lei scherzando. Poi si strinse al suo collo. < ti amo > le
sussurrò squall all’orecchio. Poi la baciò di nuovo. < anch’io > rispose
Rinoa quando Squall si staccò. Poi lui le lasciò i fianchi e la prese per mano
trascinandola fuori dalla stanza. < vieni, sono sicuro che tutti vorranno
sapere come hai fatto a fuggire da quella prigione...> disse lui sorridendo.
< non li accontenterò facilmente...ah…tieni > Rinoa si tolse il giubbotto e lo porse a Squall.
Lui lo prese e lo indossò. La riprese per mano ed andarono insieme verso la
mensa. < Come era la permanenza ? > le chiese Squall con aria scherzosa. Lei gli
fece la linguaccia e poi un gran sorriso. < mi mancano i panini della
mensa!!! > esclamò lei sorridendo. Quando entrarono in mensa i suoi amici le
andarono incontro tempestandola di domande, un pò come avevano fatto con
Squall, ma forse anche peggio... la trascinarono ad un tavolo e lei cominciò a
raccontare la storia della sua fuga. Era un quadretto adorabile. Tutti ridevano,
scherzavano e facevano cavolate. Rinoa , guardando i suoi amici, sentiva che un
senso di pace si impossessava di lei…come non succedeva più da giorni...
Era circondata dai suoi amici che le volevano un mondo di
bene ma soprattutto era accanto al
ragazzo che amava. Ora Rinoa poteva dire di essere finalmente a casa.
The end
P.S.
questa fan fiction è stata scritta da Monny & Robby…a Monny la storia e a
Robby la tastiera.