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Autore: Monny e Robby    30/09/2007    3 recensioni
Rinoa è scomparsa...nessuno sa dove si trova o se sta bene...riuscirà la nostra Rinoa a fuggire dall'inferno in cui è stata rinchiusa?
Genere: Romantico, Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Rinoa Heartilly, Squall Leonheart
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La fuga di Rinoa

Di Monny & Robby

Rinoa aprì gli occhi lentamente. Le faceva male la testa. Quando aprì gli occhi si rese conto di essere sdraiata su un letto.

Alzo la testa dal cuscino e si guardò intorno.

Dove si trovava. Non era più nel Garden. Si alzo lentamente; barcollava, dovevano averla drogata. Era buio e non vedeva nulla. Camminava con le mani davanti per evitare un qualsiasi ostacolo. Toccò una parete, era fredda. Continuando a toccarla ,trovò un interruttore lo premette e si accese la luce.

Era molto forte e fu costretta a pararsi gli occhi con una mano.

Quando li riaprì si guardo intorno. Si trovava in una stanza con le pareti e il pavimento in acciaio. Ad arredare la camera c’erano solo un letto,un comodino ed una sedia. Vide la porta e tentò di aprirla ma era chiusa a chiave.

Doveva trovarsi in una prigione.

Mille domande si affollarono nella sua testa: Come era arrivata lì? Chi c’è l’aveva portata, ma soprattutto perché?

Non ricordava niente, e nonostante cercasse di dare una risposta a quei tanti interrogativi , nella sua mente c’era il vuoto più assoluto.

Come un flashback delle immagini apparirono agli occhi di Rinoa; immagini confuse, un assolato pomeriggio di primavera, un corridoio, probabilmente quello del Garden, lei che camminava accanto ad Angelo, poi tutto divenne buio fino al risveglio in quella prigione. Si mise una mano sulla fronte. La testa le faceva ancora male, sembrava dovesse scoppiare.

Nella parete opposta c’era una finestra. Riconobbe nel paesaggio la terra di Esthar. Ad un tratto la porta si aprì, rivelando un soldato di Galbadia. Si girò a guardarlo. Aveva un vassoio in mano contenente una brodaglia che doveva essere del cibo. Rinoa, presa da uno scatto di rabbia, cercò di assalire il soldato e cominciò a dargli pugni che vennero bloccati prontamente dal soldato che era sicuramente più forte della fragile ragazzina di 17 anni.

Dopo questo mini-combattimento, uscì dalla stanza chiudendo la porta a chiave.

Allora Rinoa si precipitò verso la porta e incominciò a darle pugni con tutta la forza che aveva, gridando < FATEMI USCIRE, FATEMI USCIRE SUBITO > e continuando a prendere a pugni la porta.

La porta si spalancò di nuovo e lei si scansò per non essere colpita. Un altro soldato fece il suo ingresso. Doveva essere un generale dato che indossava una divisa diversa da quella del soldato entrato in precedenza. Rinoa cercò di uscire dalla porta, ma il soldato la respinse con tanta forza da farla cadere sul sedere. < Ferma ragazzina, se non vuoi peggiorare la tua situazione!! > esclamò il soldato irritato. < Dove sono? Perché mi avete portata qui? >

< Sei in una prigione per streghe >

Varie emozioni presero forma sul volto di Rinoa. Avrebbe dovuto capirlo subito che era a causa dei suoi poteri che era stata imprigionata. < Il tuo potere è molto forte e ci serve! > esclamò il soldato .< Galbadia > continuò, < ha bisogno di un esercito potente e ci servono i tuoi poteri e quelli di tutte le altre streghe esistenti al mondo!! >

.< Non voglio darvi il mio potere. Se ci proverete io…> Rinoa non fece in tempo a finire la frase che venne tirata con violenza dal braccio dal soldato.< Non puoi fare niente ragazzina, sei in trappola. Finito di perfezionare la nostra speciale macchina, ti verranno tolti i poteri insieme alla vita > disse il soldato con rabbia e la gettò di nuovo a terra. Uscì dalla stanza e chiuse la porta a chiave.

Rinoa si alzo velocemente e corse verso la porta riprendendo a dargli pugni ed esclamando terrorizzata < NOOOOO,LASCIATEMI ANDARE!!!!!!! > .La rabbia divenne tristezza, poi rassegnazione. Smise di accanirsi contro la porta e si appoggiò con le spalle su di essa scivolando pian piano verso il pavimento. Il suo volto venne rigato dalle lacrime. Si porto le gambe al petto e le strinse forte. Ogni tanto veniva scossa da qualche singhiozzo. Non vedeva come sarebbe potuta riuscire ad uscire da lì. Quasi con un gesto automatico strinse la collana con l’anello di Squall, ma era inutile, il suo cavaliere non sarebbe venuto a salvarla questa volta. Non era neanche a Balamb; era stato mandato nel continente di Trabia insieme ad altri Seed per combattere insieme al

Garden di Trabia, che aveva avviato una guerra contro Deling City. Non aveva idea di quanto sarebbe durata ancora quella stupida guerra ma non poteva certo aspettare Squall, questa volta avrebbe dovuto farcela da sola. Non aveva molto tempo per studiare un piano di fuga. Si guardò intorno ancora una volta.

Come animata da una nuova forza si alzò ed andò di nuovo alla finestra. Cerco di aprirla, ma era blindata. Doveva averlo immaginato. L’aria entrava da una piccola grata situata molto in alto e se anche fosse riuscita ad arrivarci non sarebbe riuscita ad entrarci date le dimensioni.

Poteva saltare. No, tentare un salto da lì sarebbe stato un suicidio. Doveva trovare un altro modo per scappare.

________________

< Rinoa!! RINOAA!! >

Di Rinoa non c’era traccia. Angelo continuava ad abbaiare quando Zell si avvicinò a lui e lo accarezzo.

Ormai era ovvio che Rinoa non si trovava più nel Garden. Aveva passato tutto il giorno a cercarla insieme ad Irvine, Selphie e Quistis ma senza alcun risultato.

Si era già fatta notte, e si diresse con Angelo verso la sua stanza. Prima di entrare qualcosa colse la sua attenzione: un nastrino nero. Lo esaminò, era quello che Rinoa portava sempre legato al braccio. Rinoa doveva essere stata rapita. Ma da chi? Era in grave pericolo?

Intanto dal corridoio passarono Irvine e Selphie < Guardate cosa ho appena trovato! > disse Zell col fiatone dovuto alla corsa per raggiungere i suoi amici. Selphie prese il nastrino e lo guardò con occhi malinconici. Non servirono parole, avevano capito.

< Chi può averla presa? >

Si guardarono con aria triste. < Potrebbe essere stato chiunque > sospirò Zell . Appena finì di pronunciare questa frase, Quistis li raggiunse correndo < che cosa è successo? >. Chiese Selphie all’amica. Quistis respirò profondamente.< La guerra a Trabia è finita ,tra una settimana i Seed torneranno qua > annunciò Quistis con la voce un po’ affannata. Irvine e Selphie sorrisero, presto Squall sarebbe tornato a casa.

Zell rimase per un attimo in silenzio

< Ragazzi avete idea di quello che farà Squall quando scoprirà che hanno rapito Rinoa? > chiese Zell preoccupato. Si guardarono in faccia per un attimo.< Dobbiamo trovarla prima che torni...anche se non sarà facile col lagunarock fuori uso...non lo sopporterebbe > concluse Quistis.

Irvine e Selphie accennarono un si con la testa. Poi decisero a che ora incontrarsi, si diedero la buona notte e andarono ognuno nelle proprie stanze, tranne Angelo che seguiva Zell.

Una settimana dopo:

Ancora nessuna traccia di Rinoa.

Era come se fosse scomparsa nel nulla.

I Seed erano appena arrivati a Balamb e presto sarebbero arrivati al Garden che per l’occasione era tornato a terra.

Selphie organizzò un piccolo comitato di benvenuto per tutti i Seed. Ma il suo compito e quello dei suoi amici era molto più complicato. Dovevano dire a Squall della scomparsa di Rinoa.

Intanto la nave era appena approdata al porto. All’orizzonte si vedeva il tramonto. Squall lo guardò pensando a Rinoa. Non vedeva l’ora di riabbracciarla. Stava per salire in macchina quando vide una venditrice di fiori che gironzolava per il porto.

Andò verso di lei e comprò una rosa. Era la prima volta che Squall comprava un fiore…e “ sarebbe stata anche l’ultima ” pensò il ragazzo tra sé e sé.

Mise la rosa nel borsone facendo uscire soltanto i petali.

Salì in macchina e partirono. In pochi minuti arrivarono al Garden.

Appena entrati nel garage l’intero Garden era venuto ad accoglierli. Erano passati quattro mesi dalla loro partenza e tutti non vedevano l’ora di riabbracciare i propri amici. Quando Squall scese dalla macchina andò dai suoi amici e dopo tanti saluti ed abbracci , fece la domanda che i suoi amici stavano aspettando e temendo. < Dov’è Rinoa? > chiese, cercandola con lo sguardo. < emm…bè…vedi Squall…mmm…Rinoa…bè…si…> disse Zell che fu subito interrotto da Selphie < si insomma…mentre tu eri a Trabia…a proposito come stanno i ragazzi e i professori? >

Squall li guardo con aria strana, non capendo il loro strano atteggiamento.

Irvine si abbassò il cappello da cow-boy sugli occhi e diede una gomitata a Quistis che fece un passo indietro.

Prese un profondo respiro

< Rinoa è stata rapita una settimana fa > disse tutto d’un fiato

Squall rimase pietrificato.

Quelle semplici parole gli avevano fatto cadere il mondo addosso.

Il borsone gli cadde di mano seguito da lui che cadde sulle sue ginocchia.

I suoi amici lo guardarono straniti per un momento. Non si aspettavano una reazione simile. Piuttosto pensavano avrebbe reagito in maniera più impulsiva, come nel suo stile.. i capelli, mossi dalla leggera brezza di quel pomeriggio, gli coprivano gli occhi velati di rabbia.

Quistis, incerta sul da fare, si abbassò e gli mise una mano sulla spalla. Lui non reagì ma rimase fermo con la faccia bassa nascondendo la smorfia che gli era comparsa sul viso.

< L’abbiamo cercata dappertutto > proseguì lei <…e anche gli altri del garden erano preoccupati perchè…>

Non riuscì a finire di parlare che Squall gli fece un segno con la mano per zittirla. Capì che voleva essere lasciato da solo, si alzò e si mise di nuovo vicino ai suoi amici. Lui diede un pugno a terra.

I suoi amici sobbalzarono. Rimasero fermi a fissarlo senza dire nulla. Con quel pugno riuscì a sfogare la sua rabbia. Alzò la testa per poter osservare i suoi amici. La rabbia era scomparsa dai suo bellissimi occhi azzurri ed era stata sostituita dalla tristezza. Guardò i suoi amici rimanendo in quella posizione. Nel garage c’era talmente tanta confusione che nessuno si accorse che il valoroso capitano era a terra.

< Devo andare a cercarla > Disse Squall alzandosi di scatto e andò verso una macchina. Aveva appena aperto lo sportello quando Quistis lo raggiunse , fermandolo < Squall adesso è tardi, sei appena tornato da un guerra,riposati…la cercherai domani…e noi ti aiuteremo >. Gli disse. Lo sguardo di Squall si posò prima sullo sportello aperto, poi su di lei per poi fare un sospiro e chiuderlo con forza. Si incamminò verso il dormitorio senza dire niente a nessuno.

Intanto i suoi amici erano rimasti immobili a guardare.

Ad un certo punto Irvine guardò a terra e notò la borsa. < Squall ha dimenticato la borsa ,gliela vado a portare > disse.

Intanto Squall era arrivato in camera sua. Doveva pensare. Sbattè la porta dietro di se. Si buttò sul letto a pancia all’aria e mise le mani sul viso. Perchè l’avevano rapita?... che cosa aveva fatto di male. Nulla. Era perfetta la sua Rinoa. Non riusciva a trovarsi pace. Si alzò dal letto e si tolse il giubbotto di pelle. Aveva caldo. Andò verso la finestra. Il sole era tramontato e cominciavano a spuntare le prime stelle. Appoggiò il braccio sulla parete continuando a guardare fuori. Qualcuno bussò alla porta. < Avanti > disse. Non gli importava chi era a bussare.

Irvine entrò nella stanza e posò la borsa di Squall sul pavimento. Lo fissò, incerto sul da farsi..”meglio dirgli qualcosa” pensò < Squall non ti preoccupare la troveremo. Abbiamo cercato per tutta Balamb > disse lui. Squall rimase immobile. < Perchè non siete andati a Galbadia con la Lagunarock? >disse lui in tono gelido, osservando il proprio riflesso nella finestra. < Era guasto lo hanno riparato oggi >

Squall si girò e appoggiò le spalle al muro. Lo guardò per qualche istante. Fece un cenno con la testa e poi riappoggiò la testa al muro con gli occhi chiusi.< dì agli altri che ci vediamo domani alle 7:30 nell’atrio > disse ,senza neanche guardarlo.

< Ok > Fu la semplice risposta di Irvine, che lo salutò con la mano e se ne andò chiudendo la porta alle sue spalle per poi riaprirla e lasciare il nastrino di Rinoa sul comodino. Squall lo guardò e lo prese...lo riconobbe subito e lo strinse forte nella mano. Chiuse gli occhi e poi diede un altro pugno con la mano aperta sul comodino. Lo guardò di nuovo. Prese la rosa che aveva nella borsa e gli legò intorno il nastrino nero. Poi appoggiò la rosa sulla scrivania. Non importa quanto tempo sarebbe passato ma sarebbe riuscito a regalargliela. Poi si sedette sul letto, con i gomiti appoggiati sulle gambe. Gli mancava la sua Rinoa. La voleva di nuovo tra le sue braccia. Non smetteva di pensare a lei.

Si sdraiò sul letto e chiuse gli occhi.

Intanto, rinchiusa in quella piccola stanza d’acciaio, Rinoa sedeva in un angolo. Pensava. Era passata una settimana. tra pochi giorni le avrebbero tolto i poteri...e non solo. Aveva osservato le guardie, sentito le voci, memorizzato la mappa di quella orrenda prigione. Aveva un piano.

Ogni giorno alle 17:00 precise passava la stessa guardia che le portava la stessa identica brodaglia disgustosa. Il suo piano era colpirla, stordirla. Legarla alla sedia e mettere la sua divisa. Dopo le cinque non passava più nessuno, fino alle 8:00 dell’indomani. Aveva sentito parlare di una saletta “incontri” dove i soldati andavano con le proprie donne ed aveva sentito dire che si trovava al pian terreno dietro la scala, nascosta in modo da non farla trovare ai generali. Non sapeva di preciso dov’era ,ma intanto doveva riuscire ad arrivarci. Se l’avrebbe trovata si sarebbe nascosta li fino al calare delle tenebre, per poi uscire da una porta nascosta.. Quel passaggio, aveva sentito dire, sbucava fuori dall’edificio e non era sorvegliato da guardie,perciò poteva uscire tranquillamente. C’era una recinzione che però poteva essere semplicemente distrutta.

Con la spada del soldato sarebbe riuscita a tagliarla.

E a scappare. Anche se voleva dire camminare tutta la notte quella sera, sarebbe andata fino ad Esthar. Non doveva essere poi così lontano. Si sapeva orientare bene utilizzando le stelle e sarebbe potuta arrivare abbastanza facilmente. Il suo piano sembrava perfetto. Ora però doveva trovare un oggetto abbastanza pesante da stordire il soldato. Si guardò intorno. A parte il letto e la sedia non c’era niente in quella stanza. A destra c’era una piccola porta che portava all’altrettanto piccolo bagno, contenente un gabinetto e un lavandino.. Vi entrò e si guardò intorno. C’era una ventola che si metteva in moto ogni ora e rimaneva accesa per 30 minuti circa. Aspettò paziente che si spegnesse, poi cominciò a tirarne una sbarra. Si sforzò tantissimo ,ma non riuscì a toglierla ,doveva essere proprio massiccia. Diede un calcio molto forte alla ventola. La sbarra che poco prima stava tirando si mosse leggermente. Allora cominciò a tempestarlo di calci fino a che un lato si staccò permettendole di prenderlo con le mani e tirare sempre più forte, finché si staccò di colpo facendola cadere.

Si ritrovo con la sbarra in mano. < perfetto. Domani potrò scappare. >

Pensò con un sorriso che le si allargava sul viso.

Uscì dal bagnetto e nascose la sbarra sotto il letto.

Andò alla finestra e guardò fuori.

Nel cielo scuro brillavano le stelle. Era stanca di stare rinchiusa là dentro. Non si respirava. Mentre guardava quel cielo stellato pensava solo a Squall... chissà dov’era adesso. In quel momento voleva solo trovarsi tra le sue braccia. Voleva di nuovo sentire il suo profumo, le sue labbra toccare quelle di lui. Quanto gli mancava in quel momento.. Distolse lo sguardo dal cielo. Doveva capire in che parte del continente di Esthar si trovava. Poteva scorgere la casa della strega. La città non doveva essere molto lontana. Sospirò. Presto sarebbe uscita da quel inferno… e avrebbe potuto riabbracciare il suo Squall...andò verso il letto e cercò di addormentarsi, sicura che se anche ci fosse riuscita sarebbe stata tormentata dai suoi soliti incubi...

Una stanza di acciaio, senza porte né finestre...

< Squall!! > continuava a chiamare nel sonno, ma nessuno le rispondeva. A poco a poco le pareti si chiusero intorno a lei, stavano per soffocarla... < Squall!! Aiuto Squall!! > Si svegliò, sudata e con le lacrime agli occhi. Era solo un incubo.. quando si fu calmata andò verso il bagno e si lavò il viso con l’acqua fredda. Tornò a letto e si sedette con le spalle a muro e le gambe coperte da quelle orrende lenzuola bianche. Strinse la collana di Squall e poi chiuse gli occhi. Appoggiò la testa sul cuscino cercando di riprendere sonno, ma non ci riuscì.

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Squall non riusciva a dormire. Pensava a dove si poteva trovare la sua streghetta. Si alzò e guardò fuori dalla finestra... fece un profondo sospiro. < Dove sei Rinoa? che cosa ti hanno fatto > . Tornò a letto e cercando di addormentarsi.

L’indomani mattina si svegliò alle 7:00...si alzò subito dal letto e si vestì velocemente. Uscì dalla stanza. Si cominciava a vedere un po’ di movimento all’interno del garden. Nel corridoio incontrò Selphie, Irvine Zell, Quistis e Angelo. Squall si abbassò e accarezzò il cane...

< allora come ci dividiamo? > chiese Quistis. Squall si alzò < con il laguna rock vi porterò a Timber e chiederete aiuto a Zone e Watson. Dovrete dividervi e andare per le città. Io nel frattempo col laguna rock andrò a centra e in alcune isole…ok? > i ragazzi annuirono. Poi si diresse verso l’entrata…a un certo punto Zell lo fermò un attimo. < ehy squall perchè non chiami Laguna? Magari può controllare nella zona di Esthar! >

< hai ragione... lo chiamo subito > disse Squall correndo verso un telefono.

Compose il numero del palazzo presidenziale e aspettò.

< palazzo presidenziale di Estar ,chi parla? > chiese la segretaria.

< Si,sono Squall Leonheart, Seed del garden di Balamb.. vorrei parlare con il presidente Laguna >

< In questo momento il presidente è in riunione signor Leonheart.. la farò richiamare > la segretaria stava per chiudere il telefono ma fortunatamente Laguna, che passava da lì, le prese il telefono dalle mani < Squall che piacere sentirti,cosa posso fare per te? > chiese Laguna < ma tu non eri in riunione? > domandò Squall con tono inquisitorio...< emm…è solo un modo per non essere disturbato, ma quando la segretaria ha detto il tuo nome ho preso subito il telefono…ho saputo che sei tornato dalla guerra.. come è andata…stai bene? > disse laguna sorridendo nervosamente, cercando in modo evidente di cambiare argomento..< io sto bene ma ho chiamato per chiederti un favore… una settimana fa hanno rapito Rinoa…puoi controllare nella zona di Estar…qui la stiamo cercando tutti >

< oh…mi dispiace Squall…naturalmente ti aiuterò a cercarla…ti farò sapere se scopriremo qualcosa > disse Laguna facendo scomparire il suo sorriso dalle labbra < grazie Laguna. Ciao > disse Squall chiudendogli il telefono in faccia.

Tornò all’ingresso dai suoi amici. Andò fuori dal garden e raggiunse il Lagunarock vicino alla caverna di fuoco. Salirono e una volta raggiunta Timber, Squall fece scendere Zell, Selphie, Quistis e Irvine. Poi andò verso centra, nell’isola più vicina all’inferno e al paradiso…ma non la trovò da nessuna parte. Aveva impiegato tutto il giorno a cercarla. Aveva detto a tutti che si sarebbero rivisti a Timber entro le 20

.00.. erano le 19:30. aveva ancora un po’ di tempo. Allora decise di andare all’orfanotrofio di Edea. Non sapeva perchè c’era andato…era stato un qualcosa di naturale...forse per quella promessa...non doveva pensarci ora... Ormai era tardi. Andò a timber e prese i suoi amici. Non trovarono niente. Neanche un indizio. Niente di niente. Tornarono al garden appena in tempo, perché la benzina stava finendo. Durante il volo Squall rimase in silenzio. Era sempre più preoccupato. Arrivato al garden il preside Cid andò incontro a Squall < Squall penso sia il momento di muoverci. Dove andiamo? > chiese il preside. Squall non prestò ascolto a quello che gli disse il preside. Era sovrappensiero. Capì solo che bisognava muovere il garden. Pensò che fosse meglio andare a F.H. dato che il lagunarock era senza benzina e quindi era la strada più breve per andare ad Estar. < F.H. > disse Squall. Il preside andò da Nida e gli disse di dirigersi verso F.H... era passata mezzora da quando erano partiti...mancava poco all’arrivo nella città, Squall era tornato nella sua stanza. Era sdraiato sul suo letto ,e pensava. Ad un certo punto l’altoparlante chiamò il nome di Squall. Qualcuno lo cercava al telefono. Squall uscì dalla stanza, a malincuore, e andò a rispondere al telefono. All’altro capo c’era Laguna < Squall …menomale... ho delle informazioni molto importanti per te. Devi venire subito qui!!! > disse Laguna con una voce piena di preoccupazione mista ad euforia. < cosa è successo. L’avete trovata? > < forse…devi venire subito qui > < arrivo subito > disse Squall e chiuse il telefono.

Corse verso l’ascensore e salì al 3° piano.< Nida…quanto manca a F.H.? > chiese Squall.< siamo arrivati. Tra 5 minuti ci fermeremo > Squall tornò giù. La speranza di aver trovato la sua Rinoa si fece viva in lui. Mentre aspettava di fermarsi a F.H. decise di andare nel balcone del garden. Poteva vedere la città che si avvicinava...incominciò a riordinare tutti quei pensieri che aveva in testa...”forse Rinoa si trova ad estar... chissà se sta bene...e...” Ma i suoi pensieri vennero interrotti dalla frenata poco ortodossa di Nida il che indicava che erano appena arrivati a F.H. Dopo avere preso una macchina Squall si diresse verso Estar utilizzando la strada che era stata costruita vicino la ferrovia. Era abbastanza lontana. Dopo circa 15 minuti arrivò ad Estar. Entrato nella città posò la sua macchina nel garage e si diresse con uno dei Plate-Lift che riempivano la città verso la residenza presidenziale.

Arrivati fu accolto da laguna con un abbraccio. Era da quando avevano sconfitto Artemisia che Squall non vedeva suo padre... “bei tempi” pensò Squall...era in quei giorni che aveva imparato a conoscere meglio Rinoa...ad amarla....

Indistinte frasi venivano mormorate dal dottor Odine, che in quel momento si trovava nell’ufficio di Laguna dove Squall aveva appena fatto l’accesso...< allora perchè mi hai fatto correre qui così velocemente?? Avete notizie di Rinoa?! > chiese Squall impaziente. Laguna accese lo schermo che si trovava dietro la sua scrivania. Apparve l’immagine di un enorme edificio. Era alto almeno 10 piani. Era ricoperto d’acciaio. L’immagine si vedeva male, ma Squall notò dei soldato di Galbadia che si trovavano all’entrata.

< Hai sentito parlare della base missilistica costruita da galbadia nel territorio di Estar? > Squall fece un cenno con la testa continuando a guardare l’immagine. < in realtà non è una base missilistica. E’ tutta una copertura. Il dottor Odine ha saputo da fonti attendibili che in realtà è una prigione per streghe...> Lo sguardo di squall si infiammo.

Guardò laguna che continuò a parlare. < Pare che stiano cercando di avere il potere delle streghe per poter rafforzare il loro esercito, e vincere più facilmente le battaglie...> il dottor Odine lo interruppe. < hanno nuova tecnologia che permette ti estrarre i poteri dalle streghe e trasferire in armi, per rendere più potenti .> disse Odine in un pessimo italiano...< tutto per efitare di inserire streghe nelle battaglie... Non fogliono ripetere lo stesso errore tell’anno scorso. In questo moto avranno più possibilità di vittoria kon altri eserciti e non saranno comandati a bacchetta da strega. Inoltre dopo afer estratto i poteri at una di esse, quella morirà così non poter più riprendere poteri. > concluse .

Squall ci mise un po’ a capire, ma appena tutto fu chiaro rimase scioccato. Si sedette su una sedia fissando il vuoto. Forse avevano già tolto i poteri a Rinoa...non voleva pensarci...non poteva...< hanno già preso i poteri di qualche strega? > chiese squall con un filo di voce < proprio per questo ti ho chiamato. Abbiamo saputo che hanno preso una strega che la tengono rinchiusa lì da circa una settimana, ma non le hanno ancora preso i poteri. Purtroppo questo avverrà domani sera...> disse Laguna. Squall lo guardò. < quella strega potrebbe essere Rinoa? > chiese Squall. < potrebbe esserlo, come potrebbe non esserlo. Ripeto, per questo ti ho chiamato>. Squall era sicuro che Rinoa si trovava lì...era sicuro che era lei…non era sicuro di come lo sapeva...se lo sentiva e basta... uscì dall’ ufficio e si diresse verso l’uscita. Laguna lo raggiunse < Squall fermati!!...dove credi di andare?! > Laguna aumentò la velocità per stare al passo di Squall...< vado a riprendermi rinoa > disse squall più deciso che mai. Laguna lo fermò per un braccio. Squall si fermò e si girò a guardarlo.

< Sono le 23:00...non puoi andare lì, bussare e dire “ Scusate per l’orario, sono Squall e voglio riprendermi la mia ragazza.... posso entrare?” non credi?! > ironizzò Laguna accennando un sorriso. Squall guardò l’orologio che stava sulla parete, fece un sospiro e seguì laguna nel suo ufficio. < Qual è il tuo piano allora? > chiese Squall leggermente imbronciato .< domani mattina presto andremo verso la prigione. E cercheremo di raccogliere più informazioni possibili. Intanto alloggerai qui > Squall fece di si con la testa. Allora Laguna cambiò direzione e gli indicò la camera dove avrebbe alloggiato.

Dopo essersi salutati, lasciò Squall da solo in camera.. si sentiva tranquillizzato in un certo senso. Ora sapeva dove si trovava Rinoa e presto sarebbe andata a prenderla. Si sdraiò sul letto e si addormentò.

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Il piano stava per realizzarsi...mancavano pochi secondi alle 17:00 precise. Rinoa prese la sbarra da sotto il letto e la nascose sotto il soprabito azzurro. Poi quando sentì la porta che si stava aprendo, corse verso un angolo per poi accovacciarsi a terra fingendo un malore... aspettò che la guardia entrasse. Come sospettava era entrata la stessa guardia degli altri giorni, con lo stesso vassoio, con la stessa roba che loro chiamavano “cibo”. Continuava a Credere che le dassero da una settimana la stessa brodaglia che lei prontamente non aveva mangiato.

Ma basta con le constatazioni...il piano doveva iniziare. Cominciò a mugolare. La guardia vedendola a terra si avvicinò e si abbassò nel tentativo di vedere cosa aveva. Ma di colpo Rinoa aprì gli occhi colpendolo con la sbarra di ferro. Con un solo colpo la guardia era KO. Controllò quali magie aveva nel suo inventario...qualche Shell, blizzard e quake. Non erano per niente utili in quel momento. Poi notò una magia Morfeo. Ne aveva solo una...non doveva sbagliare... scagliò la magia contro il povero soldato steso a terra che non si sarebbe svegliato fino all’indomani, o almeno sperava. Buttò la sbarra a terra e tolse al soldato la sua divisa. Poi con molta fatica riuscì a metterlo sulla sedia. Gli legò le gambe e le braccia alla sedia con il lenzuolo. Poi lo imbavagliò e gli coprì gli occhi. Non sarebbe riuscito a fuggire molto facilmente. Dopo essersi assicurata di averlo legato abbastanza stretto indossò la sua divisa. Era orrenda, prudeva e puzzava. Fece un respiro profondo, indossò il casco e aprì la porta. “ Per la libertà questo ed altro!” pensò amaramente.. si assicurò che non ci fosse nessuno... poi spense la luce e uscì dalla stanza chiudendola a chiave. Mise le chiavi in una tasca e cominciò a cercare la stanza segreta. Non fu per niente facile orientarsi.... Lesse su di un cartello che si trovava al 9 piano di quell’ edificio. Cominciò a cercare le scale per scendere al pian terreno.

I corridoi erano pieni di soldati. Il cuore le batteva fortissimo talmente tanto che era convinta che se qualcuno si fosse avvicinato lo avrebbe potuto sentire. Cercò di non far insospettire nessuno...di comportarsi normalmente... ma era difficile se non riusciva ad orientarsi. Poi, con l’aria più disinvolta del mondo, si avvicinò a dei soldati per ascoltare quello che dicevano.

Uno dei due era un generale, e stava dando degli ordini ad un soldato semplice.

Rinoa si avvicinò per cercare di captare qualche informazioni...Capì che il soldato semplice doveva portare una busta al suo superiore che si trovava al 3° piano. Quando smisero di parlare, seguì il soldato semplice senza farsi vedere. Finalmente riuscì a trovare le scale. Le scese rapidamente e arrivò al pian terreno. Andò dietro la scala e trovò una porta nascosta. Doveva essere quella...la aprì e ci entrò. Si ritrovo in uno dei lunghi corridoi. Lo percorse tutto e arrivò davanti ad una altra porta. Stava per bussare quando la porta si aprì. Lei sobbalzò.

Usci un soldato semplice che le diede la chiave della stanza, e si allontanò < buon divertimento > disse il soldato mentre se ne andava...

Appena il soldato fu lontano Rinoa entrò nella stanza e la chiuse a chiave. Ora doveva essere al sicuro. Si guardò intorno. Quella stanza era stata preparata apposta per incontri “romantici”. Anche questa era completamente in acciaio. Al centro c’era un letto a due piazze. Alle pareti c’erano degli scaffali di metallo ke contenevano di tutto. Dalle candele allo champagne. C’erano alcolici vari, cibo, qualche bottiglia d’acqua.... a terra sotto gli scaffali c’erano delle scatole con delle riviste tipo “la mia vicina”. Rinoa si sedette a terra con la schiena appoggiata alla porta. Si tolse il casco e chiuse gli occhi. Appoggiò la testa alla porta. Era al sicuro. Lo sguardo si posò sullo scatolone contenente le riviste...ok,non si sentiva molto a suo agio e quella stanza non era proprio quello che pensava...ma era al sicuro... c’e l’aveva fatta...da sola...Squall sarebbe stata fiera di lei. Era stanchissima. aveva sonno ma non si azzardò ad avvicinarsi a quel letto…chissà quali orrori si nascondevano sotto quelle coperte. Aveva fame, ma decise saggiamente di non toccare quel cibo…chissà da quanto tempo era lì. Prese un bottiglia d’acqua ancora chiusa. Almeno sapeva ke li non poteva esserci niente di sospetto. L’aprì e bevve. Era fresca. Alla parete c’era un orologio, che segnava le 18:00... doveva aspettare ke facesse buio.

Rimase tutto il tempo seduta a terra. Quando l’orologio segnò le 23:00 si alzò e si mise a cercare la porta segreta. Si trovava tra due scaffali.. l’aprì e vi entrò. Si ritrovo in uno corridoio buio. Dopo qualche passo incerto, brancolante nel buio riuscì a toccare l’uscita segreta. Si ritrovo fuori. Sentiva l’aria fresca sfiorarle il viso. Sarebbe stata una lunghissima notte...infilò il casco e chiuse la porta. Era sul retro e di lì fortunatamente non passava nessuno. Andò verso la recinzione. Cercò un punto dove poterla tagliare, quando notò che era già stata tagliata. La fortuna doveva essere tornata dalla sua parte...vi passo e uscì. Finalmente era libera. Era riuscita a scappare da quella prigione...cominciò a correre via. Quando fu abbastanza lontana allentò il passo. Era senza fiato,aveva sonno e fame…ed era molto tardi. Ogni tanto incontrò qualche Mesmerize, ma furono facili da battere. Infatti la spada del soldato era molto forte e con qualche colpo riuscì ad eliminarli facilmente. Camminò per tutta la notte. Solo alle prime luci dell’alba riuscì a vedere Estar all’orizzonte. Era stanchissima. Erano giorni che non dormiva. Camminò un altro po’ ma poi stanca si sedette a terra. Si tolse il casco e l’armatura. Buttò tutto a terra poi andò verso un masso e si sedette appoggiando la testa sul masso. Chiuse gli occhi e strinse la collana con l’anello di Squall. Fece un sospiro e aprì gli occhi. Era troppo stanca e non riusciva nemmeno a tenere gli occhi aperti. Ormai presa dalla stanchezza chiuse definitivamente gli occhi e si addormentò.

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Laguna e Squall si diressero verso il garage e presero la macchina per andare alla famigerata prigione. Non avevano detto una parola durante il viaggio. Squall guardò tutto il tempo fuori dal finestrino, quando notò qualcosa a terra. Era una figura indistinta...probabilmente non era niente…ma sentiva che doveva fermarsi...doveva vedere cos’era. < Ferma la macchina > ordinò Squall alzando le spalle dal sedile. Quando Laguna fermo la macchina Squall scese ed andò verso l’oggetto che aveva attirato la sua attenzione. Era una divisa di galbadia... si abbassò e la controllò. Le tasche erano vuote, ma se li c’era una divisa allora là vicino doveva esserci un soldato...si guardò intorno, e notò qualcos’altro…un lembo di un vestito azzurro che spuntava da dietro una roccia. “non può essere..” pensò Squall, e corse a vedere cosa c’era dietro la roccia. Quando la vide gli si illuminarono gli occhi... era proprio lei. LEI...la sua Rinoa.... aveva gli occhi chiusi... Squall la scosse con delicatezza chiamandola..< Rinoa…Hey Rinoa…> poi la scosse un po’ più forte. Senti un mugolio. Rinoa aprì leggermente gli occhi e guardò la figura che era inginocchiata davanti a lei…stava sognando...no...era vero...lo riconobbe subito. Lui le sorrideva. Era troppo stanca per tenere gli occhi aperti. < Squall…> disse con un filo di voce. Lui continuava a sorridere. Era tutto perfetto.. l’aveva trovata e stava bene. Rinoa richiuse gli occhi. Squall le passò una mano sul viso, e poi la prese tra le sue braccia…lei gliele cinse attorno al collo.. Lei si strinse al suo petto. < Tranquilla…ora ti porto a casa > gli sussurrò squall all’orecchio. Lei sorrise. Sentiva il suo profumo, il suo calore. Quanto gli era mancato. Si strinse ancora più forte. Squall la guardò di nuovo e sorrise. Si incamminò verso la macchina,stringendola a sua volta a se. Intanto laguna, che era rimasto in makkina, vide Squall con Rinoa in braccio dallo specchietto retrovisore, e quasi non svenne.. uscì dalla macchina e andò verso di loro. < come..? Ma...Dov’era?! > disse laguna incredulo. <...si era addormentata dietro una roccia…credo che sia riuscita a fuggire da sola..>disse Squall guardandola fiero. Rinoa aprì di nuovo gli occhi, perchè aveva sentito la voce di un’altra persona. < ciao laguna > disse con un filo di voce dopo averlo visto con la coda dell’occhio. Laguna sorrise. Era adorabile.

Squall aprì lo sportello di dietro e la distese sui sedili. Lei si mosse un po’ per mettersi comoda. Lui si inginocchiò per poterla guardare in viso. Lei aprì di nuovo gli occhi. Lo guardò e sorrise, e lui ricambio il sorriso. Le passo la mano sul viso per scostarle i capelli. < ho tanto sonno > disse semplicemente lei. Lui si alzò e le diede un bacio sulla fronte, le accarezzo i capelli e poi le sistemò il suo giubbotto sulle spalle. Chiuse delicatamente lo sportello continuando a sorridere...era come se quel sorriso non potesse sparire dal suo volto...Laguna salì al posto di guida mentre Squall si sedette al posto del passeggero. Si allacciò la cintura e la guardò di nuovo. Laguna accese la macchina e partì. < andiamo ad Estar e li…> non finì di parlare che Squall lo interruppe .< no…accompagnaci a casa > poi si girò e la guardò dormire sui sedili. Laguna fece un cenno d’assenso con la testa. Squall guardava Rinoa come lui guardava sempre Raine.

Cambiò strada e si diresse verso F.H. arrivarono al garden alle 8:30 circa. Laguna posteggiò la macchina nel garage. Selphie avendo visto la macchina che si avvicinava era andata a chiamare gli altri. La sera prima Squall se ne era andato senza dire niente a nessuno; forse era in quella macchina.

Intanto Squall aprì la portiera e riprese rinoa in braccio. Le sistemò meglio il giubbotto in modo da coprirla meglio. Era caduta in un sonno profondo, e in quel momento neanche le bombe sarebbero riuscite a svegliarla. Si era addormentata con il sorriso sulle labbra. Un rumore di passi distolse Squall dai suoi pensieri erano arrivati Selphie e gli altri che corsero subito verso Squall e lo tempestarono di domande su Rinoa. Squall non rispose ma si limitò solo a fare “shhhh” ...non voleva che tutto quel fracasso svegliasse Rinoa. Si incamminò insieme agli amici verso l’infermeria. Lì la dottoressa la visitò velocemente. < sta bene ha solo bisogno di dormire, di calore e magari di cibo vero…chissà cosa le davano da mangiare...> disse la dottoressa con lo sguardo assorto pensando alla sua ultima affermazione. A Squall scappò un sorriso, poi la riprese in braccio e la portò nella sua stanza. Angelo li aveva raggiunti e aveva cominciato a fare le feste alla vista della sua padrona. Nella sua stanza Squall l’adagiò sul letto. Lei si mosse un poco. Si inginocchiò sul pavimento vicino al letto in modo da poterla vedere in viso. Le accarezzò il viso poi la baciò sulla guancia e si alzò…mentre usciva la guardò di nuovo e chiuse la porta delicatamente. Squall stava andando verso la sua stanza quando incontrò gli altri < come sta? > chiese Quistis < sta bene ha solo bisogno di riposo > rispose Squall sollevato. < dove la tenevano prigioniera? > chiese Zell < in una prigione per streghe ma…> non finì la frase che Selphie fece la sua domanda < come hai fatto a salvarla? > Squall la guardò un attimo e poi rispose < io nn l’ho salvata…l’ho trovata addormentata vicino ad una roccia…molto lontano da dove la tenevano prigioniera…> smise di parlare per un secondo <..deve essere riuscita a scappare > rifletté. Gli amici lo guardarono scioccato. < come ha fatto a fuggire? > continuò l’interrogatorio Irvine con voce sempre più scioccata. Squall fece spallucce: < non so…quando si sveglia potremmo chiederglielo > concluse Squall. < già… vieni con noi in mensa? > esclamò Selphi con un sorriso < magari dopo > < ok non fa niente ciao…!!!! > disse Zell al quale, non appena sentito la parola “mensa” , si erano rizzati i capelli e improvvisamente aveva ricordato di avere fame. Subito Quistis e gli altri furono trascinati in mensa a forza da Zell, facendo appena in tempo a salutare Squall con la mano. Squall rise guardando quella buffa scenetta. Aprì la porta ed entrò in camera.

Erano passate 2 ore da quando Squall era tornato al garden. Ora sedeva su una sedia con i piedi poggiati sulla scrivania. Stava guardando fuori dalla finestra. Pioveva. Guardò l’orologio…erano le 11:30 e ancora Rinoa non si era svegliata. Squall decise di andare da lei. Stava per uscire quando si ricordò della rosa che le aveva comprato 3 giorni fa... Era ancora sulla scrivania. La prese e andò verso la camera di Rinoa. Bussò ma non sentì niente dall’altra parte. Doveva stare ancora dormendo... aprì piano la porta, attento a non fare rumore.. come sospettato lei stava ancora dormendo. Non voleva svegliarla. Si limitò solo a posare la rosa con il nastrino nero intorno sul comodino. Poi uscì e chiuse la porta.

Rinoa aprì lentamente gli occhi. Capì subito di trovarsi a Balamb. Era confusa. Non ricordava bene quello che era successo. Ricordava che alle prime luci dell’alba si era addormentata appoggiata ad una roccia. Poi ricordava di aver sentito qualcuno che la chiamava per nome, poi il viso di Squall, ancora dopo il suo sorriso, il calore della sua mano sul viso e poi la promessa di riportarla a casa sussurrata in un orecchio.. c’era anche Laguna,lo aveva salutato. Poi veniva distesa sui sedili di una macchina e squall la copriva con il suo giubbotto…poi doveva essersi addormentata…Provò a rimettere in ordine i suoi pensieri mettendosi a sedere sul letto. Aveva ancora il giubbotto di squall sulle spalle. Riusciva a sentire il suo profumo. Guardò l’ora; erano le 13:15. Doveva aver dormito molto, si alzò e andò verso il bagno. Aprì l’acqua calda della doccia e si spogliò. Provò un senso di pace quando l’acqua calda toccò il suo corpo. Dopo essersi insaponata un paio di volte uscì dalla doccia; si asciugò e si vesti, poi tornò in camera. Si sedette sul letto. Guardò il comodino e notò la rosa rossa. La prese e ne sentì il profumo. Intorno c’era legato il suo nastrino nero. Se lo rimise al braccio. Prese il giubbotto di Squall e lo indossò. Le stava enorme. Sorrise.. poi mise la rosa sul comodino e uscì dalla camera.

Subito si diresse verso la camera di Squall, il quale continuava ad essere seduto sempre coi piedi sulla scrivania...

Sentì bussare alla porta < Avanti! >. Non parlava nessuno...si girò verso la porta per vedere chi era.. quando la vide,sobbalzò. Rinoa si era svegliata. Era sulla sua porta che sorrideva con indosso il suo giubbotto. Corse verso di lei e l’abbracciò forte. Squall la stringeva per i fianchi mentre lei gli cingeva il collo con le braccia. Si tennero stretti per qualche minuto. Poi squall la guardò in viso. Le prese il volto con una mano e la baciò dolcemente sulle labbra. Quanto gli erano mancati i suoi baci. Quando Squall si staccò, si guardarono negli occhi sorridendo. < Quando sei tornato? > questa era l’unica cosa che riuscì a dire Rinoa. < tre giorni fa. Quando ho saputo della tua scomparsa...beh...sono subito partito per cercarti. > disse Squall tenendola stretta pei i fianchi. < Questa volta però non mi hai salvato tu... > disse lei scherzando. Poi si strinse al suo collo. < ti amo > le sussurrò squall all’orecchio. Poi la baciò di nuovo. < anch’io > rispose Rinoa quando Squall si staccò. Poi lui le lasciò i fianchi e la prese per mano trascinandola fuori dalla stanza. < vieni, sono sicuro che tutti vorranno sapere come hai fatto a fuggire da quella prigione...> disse lui sorridendo. < non li accontenterò facilmente...ah…tieni > Rinoa si tolse il giubbotto e lo porse a Squall. Lui lo prese e lo indossò. La riprese per mano ed andarono insieme verso la mensa. < Come era la permanenza ? > le chiese Squall con aria scherzosa. Lei gli fece la linguaccia e poi un gran sorriso. < mi mancano i panini della mensa!!! > esclamò lei sorridendo. Quando entrarono in mensa i suoi amici le andarono incontro tempestandola di domande, un pò come avevano fatto con Squall, ma forse anche peggio... la trascinarono ad un tavolo e lei cominciò a raccontare la storia della sua fuga. Era un quadretto adorabile. Tutti ridevano, scherzavano e facevano cavolate. Rinoa , guardando i suoi amici, sentiva che un senso di pace si impossessava di lei…come non succedeva più da giorni...

Era circondata dai suoi amici che le volevano un mondo di bene ma soprattutto era accanto al ragazzo che amava. Ora Rinoa poteva dire di essere finalmente a casa.

The end

P.S. questa fan fiction è stata scritta da Monny & Robby…a Monny la storia e a Robby la tastiera.

  
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