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Autore: Altariah    13/03/2013    4 recensioni
Abbassò il viso e rimase immobile qualche istante, scrutando le centinaia di file dentro di sé in cerca di quel qualcosa d'indefinito e irraggiungibile che forse, dopotutto, non la infastidiva nemmeno più. Ma una parte di lei continuava a spingerla a verificare, controllare ed elaborare soluzioni per eliminare quell'alone di corruzione che le aveva macchiato i circuiti.
Joker e EDI
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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IDA non capiva bene cosa le dicessero i suoi processori. Le capitava spesso di scansionarli per ricercare danni o anomalie, ma sembrava che le sue potenzialità fossero sempre al massimo. 
Abbassò il viso e rimase immobile qualche istante, scrutando le centinaia di file dentro di sè in cerca di quel qualcosa d'indefinito e irraggiungibile che forse, dopotutto, non la infastidiva nemmeno più. Ma una parte di lei continuava a spingerla a verificare, controllare ed elaborare soluzioni per eliminare quell'alone di corruzione che le aveva macchiato i circuiti. 
Joker stava accanto a lei e le sorrideva, aspettando tacitamente la fine di quel suo nuovo conflitto interiore, qualcosa che lui non poteva comprendere ma accettava.
IDA simulò una brevissima risata e sul suo volto metallico si plasmò un sorriso. Era falso come lei, irreale, astratto. Ma in quel sorriso Joker si perse, sentendolo più vero di ogni altra cosa. 
"Sai, Jeff" Disse IDA, puntando il pilota con gli occhi. "Ho ricordato la prima cosa che hai detto di me." 
Mentre lei si portava le mani in grembo e alzava le spalle, Joker la osservò sorpreso. Lui trovava bello il suo nuovo modo di relazionarsi perché IDA cercava in ogni modo di trovare termini comprensibili per un organico come lui, voleva quasi ossessivamente imparare. Di tanto in tanto gli sembrava addirittura che cercasse di negare la propria costituzione meccanica. 
"Cosa ho detto di te?" Domandò sovrappensiero, mentre i suoi occhi seguivano i riflessi delle cromature sul corpo dell'IA.
Lei produsse una nuova risata e si alzò in piedi. "Un cancro." Proruppe seccamente, portando lo sguardo verso un led bluastro sulla parete, per poi farlo scorrere nel cielo stellato al di là del vetro dell'oblò. Il pilota trattenne il respiro, conscio per la prima volta di quanto pesantemente l'avesse insultata. Stavolta fu lui ad abbassare il capo, involontariamente, sentendosi in colpa, dandosi dello stupido incoerente. 
Dopo alcuni istanti, IDA elaborò che lui non avesse trovato piacevole ciò che lei gli aveva detto. Il suo collo lucido si piegò e si ritrovarono entrambi a fissarsi, in silenzio. "Jeff, io non avevo intenzione di-" 
"No, IDA." La interruppe. "Non mi sono mai scusato per tutto quello che ti ho fatto e forse dovrei farlo ora." Lei valutò se dire o no qualcosa, poi decise di restare immobile e tenere la bocca chiusa.
Joker inspirò profondamente, stringendosi convulsamente le mani. L'IA assimilò quel gesto e lo incastrò tra altre molteplici espressioni corporee umane già immagazzinate nella sua memoria dati.
"Mi... dispiace per averti... offesa. Ogni volta. Per avere eluso con frasi idiote le tue legittime domande e non essere riuscito ad essere abbastanza esauriente per colmare i tuoi dubbi."
Quando quell'uomo le parlava così, lei sentiva i propri circuiti venire percorsi da scariche elettriche differenti. Era forse la sensazione che più si avvicinava al concetto di calore che provavano gli esseri organici, e le piaceva. Quegli impulsi la facevano sentire qualcosa di più di un computer, oltrepassavano l'immobilità morta di un corpo che altro non era che un fantoccio. Un curato e prezioso fantoccio, ma nulla più.
"Vieni qui?" Il pilota la guardava quasi supplicante, mentre la sua mano destra le indicava di sederglisi accanto. IDA rizzò la schiena e percorse qualche passo verso di lui, ormai abituata alla sua forma corporea umana e al rumore provocato dai propri passi contro il pavimento.
Perdono. Quale significato aveva per lei? Cos'era? Era come se non sapesse definirlo bene, ma una piccola parte di lei sapeva cosa volesse dire, e non in termini meccanici. Lei era l'unica ad essere così, in tutto l'universo, e questo segreto lo condivideva silenziosamente insieme a Joker. La sua peculiarità era proprio che i suoi circuiti avessero iniziato a produrre qualcosa di impossibile, una sequenza di bit che fossero diventati terribilmente simili all'affetto.  
"Io ti perdono, Jeff." Era inutile dargli una spiegazione in termini che lui avrebbe capito con difficoltà. In lei naque un algoritmo che non si era mai composto prima di allora e che le guidò il corpo. Le sue membra si fecero dolci e i circuiti sotto la lastra delle labbra si mossero, duttili. 
IDA baciò Joker e si sentì come se fosse stata creata solo per lui. L'uomo riuscì solo a percepire un tepore che negava con forza  la materia di cui il corpo dell'IA era composto. Ogni cosa in loro gridava all'assurdo, non vi era un senso logico che li spingeva a stare assieme, ma nessuna forza all'universo sarebbe riuscita a dividerli, non in quel momento. 
La ragione rovinò sulle ginocchia e si frantumò come un vetro, tintinnando e scomparendo, in tutta la sua  inutilità.
Dopo altri istanti Joker le afferrò le spalle, allontanando IDA e cercando di dare una spiegazione a lei, a se stesso, a loro. 
"IDA, credi che sia giusto?" Il pilota si morse l'interno di una guancia e sospirò. 
No, lei non avrebbe potuto rispondere. Non ne era in grado. Così, senza più dire niente, lui si slacciò le scarpe e si distese sul letto. Con un gesto della mano chiamò l'IA e lei gli andò accanto con un delicato e fluido movimento, poi la stanza crollò nel buio. 
IDA chiuse gli occhi e finse di dormire finchè non sentì il respiro di Joker farsi profondo e regolare, quindi lo osservò con attenzione e curiosità.
Gli sfiorò con una mano i capelli ma evitò di accarezzargli il viso perché il contatto con il metallo freddo l'avrebbe potuto svegliare, e infine appoggiò la testa sul suo petto con tenerezza, quasi come se si stesse illudendo di essere perfetta per lui e potergli dare tutto ciò di cui avrebbe avuto bisogno.
 
 
















HAHAHAH. Perché la sto pubblicando? 
Mi voglio forse far odiare? Probabilmente. 
Questa robetta ha poco meno di mille parole. Non so cosa mi sia preso, ma è da ieri che sono fissata con EDI e Joker. Non so perché. Cioè, ho trovato un'immagine su deviantart ieri sera ed è partito il mio amore latente per loro, credo. Sonocosìpessima. 
E a scuola ho fatto quella roba lì in alto in biro. Oddei.
Però non posso farci niente. Amo EDI. È qualcosa di stupendo <3 GHHH. Lorodue.


 
  
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