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Autore: akiko1010    14/03/2013    0 recensioni
Haruto, ragazzino di sedici anni, è fidanzato con Kyuhyun Cho, membro dei Super Junior.
Il maggiore, lascia solo il ragazzo per troppo tempo, senza far avere sue notizie, facendo così cadere in depressione il piccolo Haru.
Genere: Drammatico, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Kyuhyun, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ssssalve a tutti!
Allora, questa è la mia prima fanfiction, nata in una domenica di noia.
Che dire.. So che non scrivo bene, anzi, a mio dire faccio schifo( ), ma delle mie amiche mi hanno consigliato di pubblicarla qui, e così ho fatto.
Questo capitolo è un po' corto, cercherò di farli più lunghi i prossimi.

I personaggi descritti non mi appartengono, tutto quello che leggerete è puro frutto della mia immaginazione e nulla è accaduto in realtà.

Capitolo 1 - 
The Return

 


Quella mattina uscii da casa, avevo bisogno di prendere un po’ d’aria. Presi la strada per arrivare al parco, e arrivato, mi sedetti su una panchina. Guardavo il vuoto, con quegli occhi ormai più senza vita da quando lui se ne andò. Era passato un mese o anche più. Passai li un paio d’ore, tremante. Infondo, ero uscito con solo una maglietta e dei manicotti che andavano a coprire quei profondi tagli che ormai era come abitudine farmi. Pensai che così poteva andare, non m’importava se mi sarebbe salita la febbre o altro. Non m’importava più di nulla.
Mi alzai dopo un lasso di tempo, non so quanto di preciso, e, sospirando presi la via che portava a casa. Non era molto distante. Arrivato dopo una manciata di minuti, ormai sul vialetto mi fermai. Un capogiro m’accolse, e le gambe non ressero più. Il buio.
Mi ripresi mezz’oretta dopo. Ero avvolto da un piacevole calore. Avrei tenuto volentieri gli occhi chiusi, se non fosse per la mia curiosità. Li aprii e vidi lui, che mi cullava dolcemente, tenendomi in braccio. –K-Kyu.. – riuscii solo a sussurrare; ero felice, così tanto felice che la voce mi mancava. Sentendomi, posò subito le labbra alle mie, in un bacio che poteva spiegarmi tutto: Mi dispiace, ti prego perdonami, ecc..
Posai una mano sulla sua guancia e gliel’accarezzai, dolcemente, passando due dita sulla sua cicatrice. Non era visibile da lontano, ma da vicino si, o almeno io ci facevo caso. Era per colpa di un incidente d’auto. Almeno la sua non era per stupidità, come quelle che sarebbero rimaste a me. Oh, vero.. Lui non sapeva ancora che mi tagliavo.
Mi alzai, con un po’ di fatica, ma ci riuscii. –Attento scricciolo. Ce la fai? Come ti senti? – Mi chiese, preoccupato. Mi girai verso di lui e accennai un sorriso, come per dirgli che andava tutto bene, ed era così, fino a quando, passati pochi secondi ebbi un altro capogiro, questo molto più forte.
Mi svegliai in una stanza dal color bianco quasi accecante. Sentivo freddo, non il freddo che provavo fuori, certo, ma stavolta come se fossi nudo. Non era proprio così, ma non portavo i miei vestiti. Ero avvolto da uno scomodo camice di stoffa leggera, le gambe erano coperte da una coperta, almeno quella morbida e calda, alzata fino ai gomiti. –Mhh.. – Mi lamentai; Sentivo tutto il corpo dolorante.
–Tranquillo scricciolo, non agitarti. Siamo in ospedale. – Mi sussurrò, con cono dolce Kyuhyun. –M-ma.. – Non feci a tempo a parlare che mi zittì con un leggero bacio, poi sorrise. Nonostante quel comportamento, scorsi la preoccupazione nei suoi occhi.
All’improvviso si sentì la porta aprirsi, e da li comparve un uomo giovane e alto, in camice; era sicuramente il dottore. –Ben svegliato, Haruto. – Disse con voce dolce, anche se sul viso aveva dipinta un’espressione seria. –Dottore, perché Haru continua a svenire? – Chiese immediatamente Kyu, in preda quasi all’ansia della risposta. –Beh, vede.. – Prima di concludere la frase, s’avvicinò al lettino, e, delicatamente alzò le coperte, mostrando gli svariati tagli, profondi e non, sulle mie braccia. Abbassai lo sguardo, sentendo gli occhi riempirsi di lacrime. –Come vede, il suo ragazzo si è tagliato le vene svariate volte, causando una discreta perdita di sangue, ma non grave. Ma questa è solo una delle cause che hanno favorito al suo svenimento. L’altra, è la non nutrizione. Haruto era già sottopeso quando era venuto a far delle analisi, ma ora è affetto da anoressia, se non bulimia. Questo ce lo deve dire lui. – Fece una piccola pausa, per poi riprendere. –Ragazzo, da quant’è che hai iniziato a mangiare così poco? – Mi chiese. –Io.. Io sinceramente, non tocco nemmeno cibo, da circa due settimane. Se lo faccio, vomito.. – Ammisi, per poi mordermi un labbro, cercando di trattenere le lacrime, che sembravano voler uscire da un momento all’altro.
Il medico si schiarì la voce. –Signor Kyuhyun, dovremo tenerlo qui per un po’.. – ma Kyu l’interrompe’ –Voglio portarlo a casa. Mi occuperò io di lui, giorno e notte. Mi assicurerò che mangi adeguatamente e che non si ferisca. – disse serio; non l’avevo mai visto così prima d’ora. –Va bene, ma ricordi di disinfettargli i tagli e di cambiargli le fasciature almeno due volte al giorno. Se non lo farà, il suo ragazzo potrebbe avere delle infezioni. – Fece una piccola pausa, per poi riprendere. –In più, dovrà fargli seguire una dieta che lo riporterà a prendere peso. – Il maggiore annuì. –Quando lo posso riportare a casa? –
–Domani. Stanotte lo terremo qui. – Concluse il dottore, per poi congedarsi con un semi-inchino, poco prima di uscire dalla stanza.    


Svariati minuti di silenzio passarono, sembravano ore, ed ogni uno di essi mi trafiggeva il cuore. Non l’avrei mai dovuto fare, l’ha fatto star male, ma lui non s’immagina nemmeno come sia stato io. Tutte le lacrime che ho versato, i singhiozzi, le preghiere perché lui tornasse.. Poi ho conosciuto lui, il taglierino. Credo sia stato mio amico per quel lasso di tempo. Quando non ne potevo più, c’era lui: Si faceva strada fra i vari pensieri e il dolore nel mio cuore. Mi trafiggeva la pelle come solo lui sapeva fare. All’inizio ci andavo piano, lievi tagli, nulla di ché, il sangue dopo poco smetteva d’uscire; ma poi, ci ho preso gusto, se così posso dire. Pian piano andavo sempre più in profondità. Mi portava brividi lungo la schiena, gemiti. Forse qualche lacrima, ma sapeva cancellare per quel tempo il dolore del mio cuore.
–Kyu, i-io.. Io.. – Lo guardai, con tristezza negli occhi. –Non dire nulla.– Sospirò. –E' tutta colpa mia. Non avrei mai dovuto lasciarti solo, mai. Dovevo immaginarmi che l'avresti fatto. Sei così debole, piccolino.. – Si sedette sul lettino accanto a me e mi abbracciò, per poi stamparmi un bacio sulla fronte. Li, scoppiai in lacrime.
Rimanemmo così per non so quanto tempo. Era tutto sparito, tutto. Ora stavo così bene. Sentivo di poter alzare una montagna solamente con la forza del pensiero.
Da li a poco ci addormentammo, stanchi, ma felici d'esser nuovamente insieme.  

  
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