Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Nyssa    30/09/2007    15 recensioni
I guai non arrivano mai da soli... Draco Malfoy se ne accorge la mattina in cui si ritrova con Pansy innamorata (e non di lui stranamente!), Goyle pescato a mettere petardi incendiari e un imminente coloquio con la McGranitt sul suo calo scolastico
Ovviamente niente potrebbe essere peggio, ma deve presto ricredersi, il collegio decide di assegnargli un tutor per recuperare nelle materie e chi meglio di Hermione Granger, la migliore studentessa di Hogwarts? Va bene, questo può anche andare a suo vantaggio, ma cosa succederebbe se oltre ai suoi voti Hermione cambiasse anche lui? E cosa ci fa un bambino in giro per la scuola?
Genere: Romantico, Avventura, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'L'oro e l'argento' Questa storia è tra le Storie Scelte del sito.
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Il luogo dove si trovava assomigliava molto al mondo dei My little Pony che trasmettevano in tv qualche estate fa

Premessa: questo capitolo è un cappy un po’ strano che ho scritto durante un momento di pura follia, quindi vi prego di prenderlo con le dovute pinze, non è essenziale ai fini della storia, anche se c’è un avvenimento che dà il via a qualcosa di molto particolare che si protrarrà poi per i prossimi cap.

Spero che nonostante la pazzia intrinseca, vi piaccia e mi auguro che mi lascerete un commentino… ^^

Aspetto fiduciosa

Nyssa

 

Il luogo dove si trovava assomigliava molto al mondo dei My little Pony che trasmettevano in tv qualche estate fa.

C’era un grande prato verde, costellato di fiorellini multicolori che brillavano di rugiada, lei stava distesa sotto un’imponente albero con delicati boccioli bianchi e rosa pastello osservando l’orizzonte, limpido e azzurro come nel cartone di Lady Oscar. Alle sue spalle svettava un gigantesco castello bianco che risplendeva della luce del sole, con il tetto azzurro e alte torri che si slanciavano longilinee come a voler toccare il cielo: insomma, il Castello della Bella Addormentata della Disney, spiccicato.

Animali dall’aria serena passeggiavano lì attorno, unicorni e cavalli alati, creature su cui aveva fantasticato fin dall’infanzia, saltellavano sul prato e volavano sull’arcobaleno che faceva da cornice al castello.

Una leggera brezza faceva sventolare stendardi e gonfaloni fissati alle estremità delle torri, tutti con colori caldi e intensi.

Stava coccolando un draghetto viola che poco aveva di simile al gigantesco ungaro spinato che Harry aveva dovuto combattere al quarto anno, decisamente un sogno poco realistico.

In lontananza, come a comparire direttamente dall’orizzonte, un cavaliere in armatura dorata si sta avvicinando su un baldo destriero candido e possente, dritto verso di lei, mentre la corazza baluginava sotto il sole.

Sorrise, contenta che, finalmente, anche per lei, il cavaliere dall’armatura scintillante fosse giunto. Un cavaliere tutto per lei, che la volesse per quella che era davvero e non per quello che appariva.

Un bussare violento ad una porta la distrasse momentaneamente dalla contemplazione del fusto a cavallo, il suono, inconsueto per un sogno all’aria aperta, fu seguito da una frase gridata

-          Herm! Che cazzo stai facendo ancora! Alzati immediatamente c’è un casino allucinante!!!

Innegabile. Quella era la voce da “Siamo nei casini più neri e non sappiamo cosa fare” di Harry Potter.

Il Bambino Sopravvissuto stava infatti dall’altro capo della porta di quercia della sua stanza a bussare con insistenza perché scendesse, altro che “casini neri”…

Il sognò svanì velocemente, addio cavaliere dall’armatura scintillate e addio mondo e futuro roseo, Hermione si domandò cosa avesse da rompere Harry la mattina della domenica alle… 8.30! No, ma dico, erano tutti pazzi in quella scuola! Svegliare una persona addormentata alle otto e mezza della domenica mattina era un reato che sarebbe dovuto essere punito con l’ergastolo ad Azkaban!

Come si permetteva Harry si farle questo, oltre, vabbè, a far fuggire il bellissimo a cavallo e rovinando il suo sogno d’amore.

Buttando le gambe giù dal letto, calzò le pantofole di peluche, notando solo in quel momento che il primo piede che aveva toccato terra era stato il sinistro.

Malissimo. Si preannunciava una domenica con i controfiocchi.

-          Arrivo! Arrivo! – gridò all’indirizzo della porta dove Harry stava continuando a battere il pugno.

Prima di girare la chiave nella serratura, prese un bel respiro.

Poi, lentamente, fece scattare gli ingranaggi e aprì l’uscio.

Cappuccetto Rosso le attraversò la strada con tanto di mantellina scarlatta, cestino di vimini al braccio e grembiulino a quadretti bianchi, i boccoli biondi che ondeggiavano e i fiorellini che crescevano sulla fredda pietra della loro Torre dormitorio al suo passaggio.

Un momento, ma il suo sogno non era già terminato?

Sollevò gli occhi assai preoccupata, trovando Harry dall’altra parte del corridoio che guardava la bambina con altrettanto sconcerto.

-          Harry? – chiese cauta, temendo che, a quel punto, il suo migliore amico le rispondesse con la voce di Titti.

-          Herm, siamo nella merda – allelujah, strano ma vero!

-          Harry, dimmi che sto sognando – implorò cauta la riccia

-          Vorrei dirlo anche io… - rispose mesto il moro – adesso vieni, abbiamo grossissimi problemi e non solo noi…

Conducendola come una malata di mente fino all’imboccatura delle scale, lasciò che la ragazza scendesse da sola fino alla Sala Comune.

A metà della rampa Hermione si fermò ancora più sconvolta

-          Harry! – disse costernata voltandosi verso di lui – che cosa ci fa Bambi che pascola nella nostra Sala Comune?

Harry Potter scosse la testa, ignaro della risposta e raggiungendola, mentre la Caposcuola avanzava di qualche gradino con estrema cautela, cosa mai era successo alla rinomata Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts?

Con circospezione fece girare lo sguardo: il camino scoppiettava come ogni domenica, riscaldando la stanza in pietra, peccato che sul resto del pavimento fosse spuntato caprifoglio ed erbetta fresca che Bambi, che sembrava uscito da un film, brucava amabilmente, attirando gli sguardi costernati, ma carichi di “very cute” di Calì.

L’appendiabiti dalla porta era diventato un albero e Tamburello con Fiore facevano la loro parte nella stanza, rincorrendosi sotto i divani.

Proprio su uno dei due divani posti davanti al fuoco, stava seduto il Principe delle Serpi in persona.

Al ricordo di quel che la sera precedente era successo, Hermione arrossì, affrettandosi subito a mascherare la cosa con uno starnuto, allorché Harry prese a guardarla strano.

Decisa a rispettare il patto che si erano fatti, la ragazza si voltò svelta verso il suo migliore amico

-          Harry – chiese dubbiosa – che ci fa Malfoy nella nostra Sala Comune alle otto del mattino? Fa anche lui parte della follia generale? – Harry sospirò

-          Più o meno – rispose evasivamente

Hermione scese gli ultimi scalini e si ritrovò in quella che, fino a poche ore prima, era stata il luogo di ritrovo dei Grifoni.

-          Granger – disse il biondo accennando un saluto col capo e rivolgendole un sorriso divertito

Però, che cambiamento! Rifletté la mora guardandolo, cambiava da così a così da quando era solo con lei nelle cucine a quando si trovava fuori da esse.

-          Qualcuno mi spiega che sta succedendo? – chiese infine la ragazza osservando le facce dei compagni di Casa, forse più a disagio di avere Malfoy nel loro dormitori che Bambi che pascolava quieto accanto al camino. – e lui cosa ci fa qui? – disse additando l’altezzoso Slytherin con le lunghe gambe allungate sul tavolino

-          Sempre di buonumore al risveglio – celiò il diretto interessato portandosi le mani dietro la testa

-          Non cominciare, Malfoy – chiarì lei, per niente in vena di fare del sarcasmo

-          Era una semplice constatazione – disse la serpe con finta noncuranza – come quella sul tuo bel pigiamino

Impossibile! Inconcepibile! Ma come faceva Malfoy a farla uscire così tanto di testa? Eppure la sera prima era sì fuori di testa, ma non come adesso, non allo stesso modo…

Quando si comportava “da Draco Malfoy” era decisamente odioso…

Arricciando la bocca su un lato e incrociando le braccia al petto, si preparò per il primo scontro verbale della domenica mattina.

-          Primo, Malferret, io non ti ho chiesto qualcosa sul mio pigiama e, secondo, cosa importante, non mi interessa cosa pensi a riguardo!

La sua faccia divertita la mandò ancora più in bestia

-          Adesso basta, Herm – disse Harry facendola sedere – stavamo discutendo del casino di questa roba che gironzola per la scuola, a quanto pare tutte le Case ne sono state contagiate…

Hermione sollevò le sopracciglia stupita, facendo scemare parte della collera

-          Anche da voi? – chiese all’indirizzo della Serpe, Malfoy annuì

-          Abbiamo avuto qualche problema con una certa strega cattiva di Biancaneve che si è piazzata davanti allo specchio di Pansy cominciando a chiedergli chi fosse la più bella… anche se, in tutta sincerità, quella non mi sembrava molto una strega… - lo scetticismo di Malfoy era più che comprensibile, quelle erano favole babbane, che ci facevano i personaggi delle favole babbane a Hogwarts?

-          Dove sono i Caposcuola di Corvonero e Tassorosso? – domandò guardando intorno alla ricerca degli altri due

-          A Corvonero hanno avuto qualche problema perché si sono ritrovati la sirenetta che sguazzava nella vasca da bagno del dormitorio maschile e poi c’era una pazza che rincorreva Oscar, il ranocchio di Neville, farfugliando che doveva trasformarsi in principe… quindi hanno problemi ancor più gravi dei nostri

-          La favola del principe ranocchio, - disse quasi soprappensiero – e i Tassi?

-          A loro è toccata Cenerentola – spiegò ancora il moro – e adesso sta rassettando tutta la loro Sala Comune

-          Sempre la solita fortuna – sentì borbottare Malfoy

-          E io che dovrei farci, scusa? – domandò infine lei, rivolgendosi al suo compagno di Casa

-          Non conosci qualche controincantesimo per mandarli via? – rispose Harry, lei scosse la testa

-          Come faccio, non so neppure da dove vengono!

Harry si lasciò andare sul divano e guardò pensieroso il soffitto

-          Senti – disse infine la grifoncina – dammi il tempo di vestirmi e vado dalla McGranitt, vediamo che si può fare… - Harry annuì, consapevole che quella era l’unica strada – Malfoy! – disse imperiosa all’indirizzo del biondastro – tu verrai con me – scandì

-          Ehi! – gridò l’altro – non pensare neppure di darmi ordini in questo modo!

-          Senti Malferret – disse perentoria lei avvicinandosi pericolosamente – TU VERRAI CON ME

-          Non pensare di trattarmi in questo modo! – protestò il Caposcuola verde-argento

Vedendoli litigare così furiosamente al centro della saletta, Harry si domandò se quella che aveva avuto quella notte non era stata una visione.

Sembravano due persone diverse, non quiete, calme e rilassate, due galletti bizzosi che si beccavano malamente, mentre il loro spirito li bruciava impedendo loro di cedere terreno.

Sospirò sconsolato.

-          Ve bene, - disse chiudendo la discussione – finirete di ammazzarvi più tardi, per il momento Herm, vai a cambiarti, Malfoy, ti do da bere qualcosa

La Caposcuola dei grifoni si allontanò di corsa su per le scale con il dente avvelenato verso la serpe malefica, ma, soprattutto, verso il suo migliore amico.

Giusto, e l’altro migliore amico che fine aveva fatto?

Sbirciò nella sua stanza mentre saliva alla camera del Caposcuola, Ron non si stava nuovamente dando da fare con la Brown, peccato, dopo tutto quel che era successo il giorno prima, probabilmente se l’avesse trovato di nuovo in analoga situazione avrebbe spalancato la porta cominciando ad elencare le norme che avevano contravvenuto.

Un vero peccato…

 

*          *          *

 

Un quarto d’ora dopo, lei e Malfoy stavano nuovamente percorrendo le scale per raggiungere il primo piano dove erano gli uffici dei prof.

Avevano deciso di non passare per la scorciatoia per vedere un po’ in che stato era la scuola e, dopo averla vista, decisero che era molto peggio di quel che immaginava. O meglio, LEI decise che era molto peggio di quel che si era figurata perché lui aveva già visto quello spettacolo e in quell’ammasso di persone provenienti dalle favole babbane e non ci stava capendo niente di niente.

-          Granger – disse rivolgendole la parola e guardando di sotto da una balaustra, il suo tono, decise la mora, era lo stesso di tutti i giorni, lo sguardo con cui la studiò no: erano dei grandi attori. No, correzione, lui era un grande attore perché quando l’aveva provocata al Grifondoro, lei aveva davvero creduto che fosse tornato il Draco Malfoy di tutti i giorni e avesse cancellato quanto accaduto. Beh, dopotutto gliel’aveva detto, lui erano strano solo quando erano solo loro due e neppure sempre, su questo doveva convenirne

-          Chi è quel tipo in mezzo al corridoio – domandò la serpe indicando un vecchietto con la barba lunga, gli occhiali a mezzaluna e una lunga tunica blu a stelle gialle fluorescenti;

Hermione guardò oltre il corrimano e scorse la figura

-          Quello è Mago Merlino – spiegò senza degnarlo di troppa attenzione, sembrava uscito dalla Spada nella Roccia

Per un attimo vide affiorare un sorriso divertito alle labbra, ovviamente l’idea di magia dei babbani era molto diversa da quella dei veri maghi…

-          Granger – disse trattenendo a stento il sorriso – se quello è Merlino io sono la Fata Turchina

Hermione lo guardò sorpresa, per la prima volta in vita sua lo sentiva fare del sarcasmo su se stesso

-          Mi spiace dirtelo, ma quello è proprio Merlino… - chiarì immaginandolo vestito con la tunica turchese e la bacchetta magica a forma di stella in mano, sicuramente avrebbe avuto un’espressione molto meno amabile dell’originale – ovviamente è un Mago Merlino immaginato dai babbani… quindi forse farai meglio a prepararti il vestitino azzurro… - disse con una punta di cattiveria

L’espressione che Malfoy le rivolse avrebbe sintetizzato quella che avrebbe mostrato al mondo se davvero si fosse dovuto vestire da Fata Turchina. Blaise sicuramente non avrebbe perso tempo a vendersi lo scoop.

Stava ancora scendendo, ridacchiando della cosa, con l’espressione per niente conciliante di Malfoy che l’accompagnava, quando venne praticamente investita da Ginny che correva come una forsennata su per le scale

-          Oddio Herm, è terribile – disse quasi travolgendola, sia correndo che con le parole – c’è una mezza matta vestita da odalisca che ha improvvisato una lap-dance nella Sala Grande e alcuni studenti che le lanciano soldi! L’hanno presa per una pornodiva!

Le sopracciglia di Malfoy volarono in alto con aria felicemente sorpresa

-          Questa non me la voglio perdere – disse all’indirizzo delle due grifondoro

Il pizzicotto che la Granger gli diete sul braccio esprimeva perfettamente i suoi pensieri in proposito

-          Ginny – disse la mora passando in Berserk Mode – voglio Luna e la Bones sobrie, dille di intervenire e di sospendere immediatamente questo schifo mentre tu…

-          Draco! – ecco, questo era Blaise, anche lui di corsa su per le scale di Grifondoro alla ricerca del suo migliore amico, tra un po’ avrebbero potuto allestire un’assemblea

-          È terribile – disse il moro dagli occhi blu coinvolgendo anche Hermione nella cosa – la Strega di Biancaneve è venuta alle mani con Pansy e c’è Daphne che sta per avere una crisi isterica! Eppoi abbiamo sette nani bruttissimi che se la girano per la Sala Comune facendo strage del tuo firewiskey – la Granger rivolse ad entrambi un’occhiata accigliata e sufficientemente eloquente

-          Ginny, puoi occupartene tu? – chiese la more alla rossa

-          Scherzi? – disse l’altra – io a Serpeverde non ci metto i piedi! – si schifò la sorellina di Ron, Hermione sospirò

-          D’accordo, prendi Luna e dille di mettere a posto questo casino e tu vai a fermare la spogliarellista della Sala Grande – Blaise drizzò istantaneamente le orecchie a sentire la parola “spogliarellista”.

Ginny annuì e corse via da dove era venuta in un modo che a Hermione ricordava parecchio “Mamma ho perso l’aereo”.

-          Blaise – disse rivolgendosi all’altro Serpeverde – per favore, cerca Harry e digli di venire davanti all’ufficio della McGrannit, gli parlerò quando avrò finito con la prof

-          Detta così sembra una minaccia – constatò la serpe

-          Harry dovrebbe essere al gazebo o da qualche parte al pianterreno – specificò ancora senza degnare di attenzione le parole prima pronunciate da Zabini

-          E tu e Draco? – chiese rivolgendo un’occhiata interrogativa al suo compagno

-          Parliamo con la McGrannit – rispose per entrambi lei

Blaise non si preoccupò di mascherare la sua scrosciante risata quando sentì quelle parole

-          Ci vediamo dopo – articolò allontanandosi senza riuscire a smettere di ridere, i due rimasti si guardarono perplessi

 

Davanti all’ufficio della prof stavano due studenti di Tassorosso, McMillan e la Habbott, lui sembrava piuttosto malconcio.

-          Che succede – chiese Hermione ai due Prefetti dei Tassi con il tono della crocerossina

-          Degli esserini piccolissimi ci hanno teso un’imboscata – si giustificò Ernie

-          Dicono di appartenere all’Esercito di Liberazione di Lilliput

Hermione sospirò ancora più sconsolata, perfino i lillipuziani…

-          Porta Ernie dalla Chips – si affrettò a dire – parlo io con la McGrannit, anche se, ormai, aveva perso il conto di quante favole si era vista passare davanti agli occhi in versione Disney

-          Ah, Finnigan mi aveva detto di riferirle anche che c’era una ragazza piccolissima che aveva allestito un discorso nell’aula conferenze sulle differenze razziali tra chi ha le ali e chi no… solo che poi è caduta dentro un calamaio d’inchiostro e credo si sia intossicata…

Ci mancava solo Pollicina, rifletté la riccia annuendo alla Habbott

-          Dirò anche questo – confermò, poi i due Tassi se ne andarono

-          Dì un po’, mezzosangue – chiese Malfoy – ma tu conosci davvero tutti questi cerebrolesi che girano per la scuola?

Hermione annuì tristemente, quello non era certo uno spettacolo in grado di assegnare qualche punto al mondo babbano

-          Sono favole del mio mondo – spiegò con calma – tra i babbani le conoscono quasi tutti, solo che normalmente non sono vive…

Senza dargli il tempo di replicare, e quindi insultare il mondo dal quale lei proveniva, girò la maniglia della porta ed entrò nell’ufficio della sua Responsabile.

-          Signorina Granger, signor Malfoy, prego, sedete – disse la prof indicando le due poltroncine che avevano segnato l’inizio dell’incubo delle ripetizioni

-          Professoressa… - iniziò la Caposcuola

-          Lo so – annuì la donna – la scuola è invasa da favole distorte – Hermione annuì

-          Strada facendo ho sentito di tutto – chiarì – Cenerentola, Biancaneve, streghe cattive, i nani e i lillipuziani, perfino Pollicina! – s’infervorò

-          Per non parlare di Merlino – aggiunse Malfoy che aveva indelebilmente impressa la scena del vecchio mago allucinato che scambiava un primino per un certo “Semola”.

-          Lo so, lo so – fu la risposta della prof – è successo un disastro e a qualche modo dobbiamo rimetterlo a posto.

Disastro, decisero i due studenti, era un volgare eufemismo per definire la CATASTROFE che si era abbattuta su di loro.

-          Inoltre – continuò la Granger – gli studenti sono nel panico e non sanno come gestire la situazione – la vicepreside annuì

-          È nato tutto questa notte – disse – qualcuno ha versato inavvertitamente una pozione PrendiVita su un libro delle favole che stava nell’aula di Raimond e adesso ci sono tutti questi personaggi che girano a piede libero – la grifoncina annuì

-          Si sa chi è stato? – domandò Malfoy, la prof scosse la testa e lui imprecò silenziosamente, quando gli avesse mezzo le mani addosso, questo personaggio avrebbe fatto una brutta fine

-          Si sa almeno cosa ci faceva nell’aula di Raimond? – chiese a sua volta la mora, ma la risposta fu la stessa

-          Ho chiesto al professor Piton di preparare una pozione per distruggere i famigli – spiegò la Responsabile dei Grifoni – ve ne fornirò un po’, il vostro compito sarà quello di recuperare tutti i personaggi e toccarli con questa, in modo che scompaiano

Le due facce allibite degli studenti erano lo specchio dei loro pensieri: i professori si erano ammattiti tutti in una notte, probabilmente per colpa di qualche favola, magari era stato il perfido mago Rotbart del Lago dei Cigni…

Come era già successo la volta precedente, alla punizione non c’era scampo, non ci si poteva rifiutare. E la prof, forte di questa convinzione, si affrettò a far uscire i due ragazzi dall’ufficio.

 

Come richiesto, davanti alla porta stavano, seduti sul divanetto e infischiandosene del cartello “Vietato Fumare” stavano Harry e Blaise, con al seguito Colin Canon e fratellino.

Studiò le quattro persone che sembravano uscite da una maratona, stanche e stremate

-          Che vi è successo? – chiese a Harry

-          Ho visto una marionetta che camminava senza fili – specificò il bambino sopravvissuto – e mi sembrava di essere in uno di quei film dell’orrore, così mi sono lasciato prendere dal panico e sono corso via, Blaise e gli altri mi hanno seguito… - chiarì

-          Ma Harry, era solo Pinocchio – sottolineò la sua migliore amica facendo 2+2, Draco ghignò sadicamente all’indirizzo suo e del suo migliore amico

-          Beh, ho avuto meno paura quando mi sono trovato faccia a faccia con Voldemort! – scandì il ragazzo con gli occhiali

-          Tu e Ron la dovete smettere di guardare tutti quegli horror d’estate – lo ammonì – basta The Ring e basta Esorcista, solo commedie brillanti!

Harry fece finta di annuire, per niente allettato dall’idea di vedere quei film smielati.

-          Colin – disse poi al biondino con fedele macchina fotografica e fratello cozza al seguito – ho un lavoretto per te

Fiutando odore di scoop, il responsabile della Gazzetta di Hogwarts si affrettò a ritrovare la sua serenità e si avvicinò alla mezzosangue che lo prese leggermente in disparte

-          Ascolta – disse al compagno di Casa – ti propongo un patto, - l’altro la guardò interessato – lascia perdere questa storia delle favole che camminano e vai nell’aula 2 di Raimond, a quanto pare è nato tutto da lì, hanno messo una pozione PrendiVita su un libro babbano – l’espressione del ragazzino sembrava sempre più interessata – come Caposcuola ti lascerò pubblicare tutto quel che vorrai sulla storia se tu mi troverai chi è stato

Gli occhi di Colin brillarono sadicamente

-          Consideralo fatto, Herm – disse allungando la mano – ti porterò quell’imbecille su un piatto d’argento se mi lascerai dire chi è stato – Hermione gli strinse la mano convinta con una luce strana negli occhi

-          Siate discreti, non voglio voci di corridoio né prof che si lamentano

-          Lascia fare a noi – annuì il biondino – mio fratello è appassionato di gialli magici, sappiamo come procedere

-          Mi raccomando, voglio il colpevole sulla prima pagina della Gazzetta di domani

-          Contaci – rispose l’altro facendo il gesto della vittoria, raccattando il fratellino e scomparendo al di là del colonnato.

Harry, Draco e Blaise la guardarono perplessi.

-          Su, mettiamoci al lavoro – decretò la ragazza con rinnovata energia – dobbiamo catturare tutte le favole sparpagliate per la scuola

-          Ehi, mezzosangue, frena – disse Draco – puoi pure scordartelo che io muova un dito per darti una mano.

Hermione si avvicinò al suo interlocutore fino a piantargli un dito esattamente a metà del petto e premendo un poco

-          Ascoltami bene, dannato furetto – scandì con voce pericolosa – tu mi darai una mano con questa faccenda o, come è vero che mi chiamo Hermione Granger, quel che resta del tuo anno scolastico sarà un tale inferno che rimpiangerai di non trovarti ad Azkaban! – Malfoy strinse gli occhi fino a due fessure, per niente intimorito dall’aria minacciosa e dallo sguardo e la fissò con altrettanta sfrontatezza

-          È una minaccia, Granger? – chiese

-          Precisamente – sibilò lei mordendosi il labbro inferiore, vide i suoi occhi d’argento brillare

-          D’accordo – annuì la serpe

Hermione alzò fieramente il mento come segno di vittoria e lo squadrò.

Blaise cominciò a ridere di nuovo, beccandosi, questa volta, l’occhiataccia di Draco.

Che fosse.

FIAT!

 

-          Harry – e si rivolse all’amico – ho Ginny, Luna e la Bones impegnate, portami giù Neville, Padma, Thomas e Calì, mi servono rinforzi… anche Ron se lo trovi, stamattina non l’ho visto in giro, ti aspetto qui tra cinque minuti

Harry annuì, perfettamente conscio che se la situazione la gestiva Hermione, allora si sarebbe sistemato tutto.

-          BlaiseZabini scattò sull’attenti – portami Daphne, credo che sia la più sana della vostra casa e potrà dare una mano… niente Parkinson e niente di niente – Zabini annuì – ci ritroviamo qui tra cinque minuti

-          Malfoy – disse poi all’indirizzo del biondo – tu andrai da Piton a farti dare la pozione

-          Perché, tu che devi fare?

-          Cominciare a mettere a posto qualche casino, voglio le porte della scuola sigillate e soprattutto, - disse assottigliando gli occhi, vado a salvare Tiger e Goyle dalla casa di marzapane della strega di Hansel e Gretel

Senza dire nulla lui annuì e percorse il corridoio avviandosi verso l’ufficio di Piton, scorrendo prima quelli degli altri prof, segnati con la targhetta della materia che insegnavano e il loro nome.

 

*          *          *

 

Cinque minuti dopo una discreta folla chiacchierava davanti all’ufficio della vicepreside aspettando che Hermione Granger decidesse il da farsi.

Quando la riccia Caposcuola tornò, si compiacque del lavoro che Blaise e Harry avevano fatto.

-          Benissimo – disse all’indirizzo dei presenti – non sto a spiegarvi la nemesi di questa giornata che stiamo vivendo, i professori vogliono che recuperiamo tutte le favole che vede camminare; vi dico che rientrerà nella valutazione di Difesa contro le Arti Oscure e Incantesimi, il vostro obiettivo sarà fondamentalmente quello di portare tutti i famigli in Sala Grande, a mezzogiorno arriveremo con la pozione e li faremo scomparire. Sia chiaro – aggiunse – non voglio disastri

Assoggettati alla dittatura Granger, il gruppo annuì compatto come uno squadrone dell’esercito: pronti per la missione.

-          Mi raccomando – aggiunse la mora – setacciate la scuola, frugate ogni angolo, ogni Casa, ogni ripostiglio, ogni aula: li voglio tutti in Sala Grande.

Ripetendo il gesto, tutti la guardarono.

-          Harry, Zabini e Malfoy con me – decretò all’ultimo – gli altri si dividano in gruppetti e comincino la ricerca.

Sparpagliandosi, gli studenti si affrettarono a cercare qualche compagno e, con la grinta di chi si sente il salvatore del mondo, si diressero verso gli altri piani, decisi alla vittoria.

I rimanenti guardarono Hermione, un po’ sconvolti da quella presa di posizione

-          Noi ci occupiamo della Torre di Astronomia – disse lei

-          Perché, che succede alla Torre? – chiese Blaise mentre s’incamminavano

-          C’è Raperonzolo che vuole impiccare Nott

-          E perché non possiamo lasciarglielo fare? – domandò Harry, beccandosi un’occhiata truce da Malfoy e una accigliata dalla sua migliore amica.

 

*          *          *

 

Era mezzogiorno suonato e la Sala Grande sembrava una scolaresca alla mensa.

 

Definire rumore il livello di suono che si percepiva era scorretto, ma al momento Hermione non riusciva a ricordare un termine che potesse definirlo con maggiore precisione.

Dopo aver salvato Nott dall’impiccagione, il lupo di cenerentola dalla brama della Brown che voleva farne una pelliccia e Geppetto che tentava di affondare nel lago della scuola su una zattera, avevano deciso di cominciare a far scomparire le favole fino ad allora raccolte e la cosa non era stata propriamente facile.

In fila indiana davanti a lei, trattenuti da vari studenti, i famigli aspettavano la loro condanna a tornare alla carta stampata della Bloomsbury.

La Bella Addormentata era stata portata in Sala Grande servendosi di un tavolo come di una barella, dato che quella, anche con la sveglia di Neville, non si era ridestata dal suo sonno secolare; qualche problema era nato quando la Bestia aveva dato spettacolo ballando il tip-tap in mezzo alla cucina, grazie al cielo Vitius e la Sprite erano riusciti a sedarla e a portarla agli studenti per farla sparire, Belle, che lo accompagnava, non ne era stata contenta e aveva piantato una crisi isterica davanti al bagno di Mirtilla che, improvvisamente, aveva ritrovato il buonumore e si era messa a psicanalizzare la tormentata anima della ragazza.

Era nato qualche problema anche con Hansel e Gretel, che si erano persi al terzo piano ed erano incorsi nell’ira di Gazza, ovviamente dopo aver disseminato i corridoi con briciole di pane.

Dal Libro della Giungla avevano fatto la loro comparsa Mowgli, che si stava ancora dondolando sul lampadario dell’ingresso, Baghera e Biss che, grazie all’aiuto di Harry, era stato fatto scomparire con una certa facilità.

Al momento si contavano i danni tra le fila dei lillipuziani, il loro Esercito di liberazione aveva invaso il quartier generale del Comitato Studentesco, provocando il panico tra la presidentessa e le altre sue associate, che si erano affrettate, con modi poco adatti a delle signorine, a mettere k.o. gli aggressori.

Ariel era stata portata in Sala Grande a bordo di una vasca da bagno volante, peccato solo che la povera sirena soffrisse di vertigini e quindi aveva avuto il mal d’aria nel tragitto da Corvonero ai piani inferiori, anche se i problemi più grandi li avevano riscontrati con i membri maschili della Casa, che la contemplavano incantati mentre cantava e sguazzava nel loro bagno, coperta dolo dai lunghi capelli rossi.

La piccola fiammiferaia aveva dato fuoco alla Sala Comune di Serpeverde, finalmente felice di poter avere un po’ di calduccio e lanciando accidenti assai imbarazzanti al suo creatore Andersen.

Blaise, seduto ad uno dei tavoli, teneva il conto dei personaggi che avevano fatto sparire e la lista era piuttosto lunga: la prof aveva fornito loro una copia del libro incriminato, in modo che potessero controllare a che punto del lavoro fossero, peccato che la grande stanza fosse ancora piena di personaggi in tenuta medievale e altri squinternati.

Scassinare la bara d’oro e cristallo che i nani avevano costruito per Biancaneve (la ragazza era arrivata con il necessaire) era stato tutt’altro che facile e diversi studenti avevano dovuto collaborare con piedi di porco e altri strumenti poco adatti ad una futura professione regolarmente retribuita.

Silente in persona era sceso a parlare con Mago Merlino e i due erano ancora chiusi nell’ufficio del preside a discutere di magia.

Insomma, era un delirio, sia tra i famigli che tra gli studenti.

 

Malfoy se ne stava svaccato su una seggiola accanto all’amico, mentre Potty e la mezzosangue lavoravano a far scomparire i tormentatori della quiete pubblica.

Le due gemelle Patil avevano fatto un ottimo lavoro psicologico con il Principe e il Povero che giocavano a nascondino nell’aula di Aritmanzia, minando nel profondo le loro radicate credenze sociali.

A quel punto la lista si allungava e piano piano i personaggi scomparivano.

Pollicina era tornata al suo mondo dopo che la Chips l’aveva disintossicata dall’inchiostro, Piton aveva stretto amicizia con Rotbart e la Sprite con Maga Magò che, pressappoco, seguiva i suoi stessi criteri di moda.

Alle cinque del pomeriggio e senza pranzo, mancavano gli ultimi famigli: Rosarossa voleva ricongiungersi al suo amato nanetto ricco, quindi non faceva storie, Barbablù, dopo aver decretato che le ragazze della scuola erano tutte racchie e non facevano per lui, si era dato una calmata, contento di poter tornare dalle sue mogli più o meno cadaveriche, la Fata Smemorina, invece, continuava a saltellare per la stanza trasformando in zucca ogni oggetto che trovava e facendo diventare Grattastinchi, giunto alla ricerca della padrona, un servile cameriere.

Quando anche l’ultimo nome fu scritto sulla pergamena, trecento figure di carta erano tornate al loro mondo.

Le facce sconvolte dei presenti, comunque lieti di essersene liberati, indicavano lo stato di precario equilibrio mentale degli stessi.

Controllando l’orologio da polso, Hermione dichiarò chiusa quella giornata e decretò la fine dell’operazione.

Fu a quel punto che, oltrepassando velocemente la porta, Colin Canon, per una volta senza fratello, andò a comunicare l’esito delle indagini alla sua Caposcuola.

-          Herm – disse all’orecchio della ragazza con tono assai serio – ci sarebbero un paio di cose da discutere perché Dennis ed io abbiamo scoperto qualcosa circa il colpevole…

Sembrava molto preoccupato, rifletté la Caposcuola, ma al momento voleva solo sedersi su una poltrona e rimanere tranquilla fino all’ora di cena.

-          Non potete aspettare fino a dopo la cena? – chiese speranzosa al ragazzino che, a malincuore, annuì

-          Ti aspettiamo su all’aula di Raimond appena terminato, io e mio fratelli non lasceremo la classe

Annuendo, la mora si domandò il motivo di tanta preoccupazione, ma conoscendo le strane fissazioni dei fratelli Canon, decise di soprassedere momentaneamente sulla cosa.

 

-          Harry, qui abbiamo finito – disse al suo migliore amico che aveva un’aria terribilmente sbattuta, - se ne hai voglia possiamo tornare al Grifondoro e riposarci fino alla cena, poi dobbiamo terminare ancora una cosa…

-          Sono così contento che tutto sia finito che credo offrirò da bere a Blaise e, ma sì, perché no, mi sento buono, Malfoy, vuoi unirti?

Il biondo fu enormemente tentato di rifiutare la cortesia di Potter, ma analizzando lo sguardo serio che la mezzosangue gli lanciava, traducibile come “per una volta vedi di non fare il solito cafone” era sufficientemente convincente.

 

La Sala Comune di Grifondoro era stranamente tranquilla rispetto al solito fermento che regnava tra i discendenti della casa rosso-oro; molti studenti che quel pomeriggio avevano partecipato alle ricerche erano ora appisolati nelle loro stanze, sfiniti da tanto lavoro extra, come avevano messo piede dietro al ritratto, Neville si era volatilizzato su per le scale, mentre Draco e Blaise avevano preso placidamente posto sul divanetto di velluto scarlatto, in attesa del tanto sospirato whiskey incendiario che Harry aveva promesso loro.

Aspettando che Hermione fosse distratta, il ragazzo dagli occhi verdi ne approfittò per battere tre volte con la bacchetta su alcune pietre del muro, accanto al camino, aprendo quindi uno scomparto segreto della parete che si rivelò vuoto.

Il bambino sopravvissuto studiò perplesso lo spazio dove normalmente nascondeva il suo prezioso corroborante.

-          Andiamo, Harry – disse Hermione trafficando con alcune cose su un tavolino e senza neppure guardarlo in faccia – non ti sarai davvero creduto che ti lasciassi tenere del firewhiskey nella nostra sala comune?

Harry la guardò senza capire, ancora preoccupato per le sorti della bevanda, Malfoy e Zabini, dall’altra parte, stavano invece ghignando malignamente.

Ora che ci pensava, rifletté il moro grifonodoro, aveva ancora qualche bottiglia di riserva in camera e una nascosta nell’armadio.

-          E a proposito – continuò la ragazza – non pensare neppure di fare uso di quelle che mi hai così meschinamente nascosto nella tua stanza – precisò – sono scomparse anche quelle

La tentazione di ammazzarla era forte, decisamente.

E se in quel momento non fosse entrata Daphne Greengrass in persona dalla porta, probabilmente avrebbe ceduto alla malsana tentazione di uccidere la sua migliore amica e far passare la cosa per un incidente.

 

La bionda Serpeverde fece il suo ingresso in un turbinio di boccoli color miele trattenuti da un cerchietto di velluto marrone, indossava un maglioncino di lana bianca a collo alto che la fasciava perfettamente e una gonna a scacchi marrone con calze coordinate e scarpe basse e sembrava appena uscita da una di quelle riviste per ragazze perbene tipo Seventeen.

Sbattè qualche volta le lunghe ciglia scure per scrutare la stanza, metà dei presenti la guardarono allarmati, c’erano decisamente troppe serpi al grifondoro, l’altra stava già perdendo bava dalla bocca

-          Daphne – chiese Malfoy, ormai rassegnato a bere una volgare burrobirra – che ci fai in questa topaia? – l’occhiataccia di Potty non riuscì a cancellare il perenne ghigno brevettato

-          Stavo cercando il mio fidanzato – cinguettò la ragazza mandando in visibilio alcuni del secondo anno

-          Il tuo ragazzo? – domandò circospetto Zabini che già sentiva odore di notiziona

-          Sì – disse candidamente lei

-          E chi sarebbe? – chiese a sua volta Harry, domandandosi quale altra serpe si fosse intrufolata nel loro dormitorio

-          Neville Paciock – fu la serena risposta della bionda che si premurò di aggiungere una buona dose si miele al nome

Quel che si udì dopo fu un coro poco intonato di “Paciock?” e “Neville?” da parte dei presenti che assalirono le povere e delicate orecchie della giovane serpeverde

-          Sì – disse offesa da tanta mancanza di buone maniere – l’avete visto?

Hermione, che romantica lo era di natura, decise che la ragazza non sembrava avere cattive intenzioni

-          Perdona questo branco di barbari – disse all’indirizzo di Harry, Blaise e Malfoy – ma noi non sapevamo niente – si giustificò sorridendole

-          Già – confermò l’altra sorridendo a sua volta – infatti siamo fidanzati solo da questa mattina

-          Congratulazioni! – fu l’esultante, anche se un po’ scettica, risposta della Granger che si affrettò a baciarla sulle guance in segno di felicitazione

-          Sono molto felice – disse la nuova fidanzata di Neville ricambiando – pensi che il mio completo potrebbe piacergli?

Hermione annuì sfoderando il più convincente dei sorrisi da repertorio, anche se la sua testa stava riflettendo che Daphne Greengrass sarebbe sembrata una principessa anche vestita con un sacco da patate.

-          Ci tenevo molto a fare bella figura – specificò ancora la principessa in questione – so che è stato tutto così improvviso, ma spero che Neville mi accetterà con gioia…

A parte il fatto che qualunque ragazzo sano di mente non avrebbe desiderato altro che di avere Daphne Greengrass come ragazza, la mora si domandò se Neville non fosse, invece, oltre che bacato nella mente, anche un tantino a disagio dalla cosa.

Nonostante gli fosse capitata la più grande fortuna sul piano amoroso, si sentiva di compatirlo un poco, ma la bionda non le diede tregua

-          Spero che diventeremo amiche! – esclamò con enfasi stringendole la mano – tu sei l’unica che capisce… che ha accettato volentieri la cosa… - fece una pausa triste – gli altri invece mi additano e mi guardano male, come se ci fosse qualcosa di strano in me… - e fece un gesto in direzione del gruppetto del divano

Probabilmente stava fingendo, analizzò la grifondoro, ma sembrava davvero dispiaciuta per quel comportamento che le riservavano e lei non riusciva mai ad abbandonare qualcuno in difficoltà… la sua anima da crocerossina, come la definiva Harry, prendeva sempre il sopravvento, anche se si trattava di una viscida e subdola serpe salita dagli inferi (o meglio, dai sotterranei) alla ricerca della sua nuova preda.

Scacciando quei pensieri, si impose di tentare di stringere amicizia con la bellissima ragazza che stava mandando a farsi una passeggiata il cervello di metà degli abitanti della saletta

-          Sarà un onore essere tua amica – disse stringendo la mano che l’altra ancora le teneva, la bionda sorrise, forse sinceramente – e se cerchi Neville, credo che sia in camera sua…

Regalandole un sorriso riconoscente, la ragazza volò su per le scale con le sue scarpe di camoscio, interrompendo la pace dei sensi dei presenti.

-          Herm, ma che ti è saltato in mente?! – fu l’elegante commento di Harry

-          Hermione Granger che stringe amicizia con Daphne Greengrass – sibilò sarcastico Malfoy sorseggiando quella disgustosa burrobirra… il suo fisico ormai rifiutava le bevande analcoliche

-          Potreste fare un calendario insieme! – celiò invece Zabiniimmagina quante copie potrei vendere come vostro manager!

Harry, Malfoy e la Granger lo guardarono storto

-          Non fate quella faccia – disse alzando le spalle il moro – scommetto che almeno metà scuola sogna di vedere Hermione in costume sadomaso!

La Caposcuola ebbe il buongusto di arrossire mentre Malfoy, tremendamente tentato di lanciare il suo migliore amico dalla finestra, si limitò a fulminarlo con lo sguardo, senza tuttavia sortire alcun effetto.

-          Credo che per l’occasione ti lascerò bere un firewhiskey – intervenne la riccia cercando di cambiare argomento e correndo a prendere quelli che aveva trovato da Harry e nascosto nel baule di Ginny.

Più che desideroso di sciacquarsi la bocca, il biondo fu il primo ad avventarsi sulla bottiglia con il bicchiere in mano, inveendo contro il dilagante perbenismo dei grifoni.

A quel punto, mentre la parte maschile del gruppo si fingeva oltremodo felice della notizia appena ricevuta, sentirono passi e una specie di grido sulle scale.

Hermionesi alzò in piedi preoccupata mentre le due serpi si fermavano con il bicchiere a mezz’aria e…

 

*          *          *

 

Spazio Autrice: Eh già, eccomi nuovamente qui a scrivere.

Come vi sarete accorti (e io vi avevo avvisati) il capitolo potrebbe essere sintetizzato come pura follia, spero comunque che l’abbiate apprezzato e che continuerete a seguire la storia adesso che si sta avviando ad entrare nel vivo della vicenda.

Novità a go go, quindi, una Daphne Greengrass fidanzata con Paciock e qualche bel pasticcio in arrivo, come ha sottolineato Canon, come avevo preannunciato, tra poco cominciano i casini seri, ihihihi; vabbè, per questo aggiornamento è tutto (sigh, sembro una presentatrice del tg), spero che ci rivedremo al prossimo post!
Ciao!

 

Summers84: ciao! Grazie mille del complimento, sono contenta che la fanfic ti piaccia… eh già, Harry forse è meno tardo di quel che si crede… che l’abbia fatto troppo saggio? Io comunque sostengo che non l’abbia fatto solo per Herm, ma anche per nona vere alle calcagna altre rogne oltre a quelle che già lo rincorrono ^_^. Grazie mille del commento, un bacio! Nyssa

 

MartyViper: aspettati tranquillamente di tutto, ho un paio di programmini per il prossimo futuro che metteranno ben bene in subbuglio gli abitanti della fic. Beh, io l’aggiornamento l’ho fatto, me la merito la statua? Scherzo, non ho la supervelocità, anche se mi tornerebbe utile, è solo che quando le fanfic sono sempre in attesa di quel che succederà e gli autori non aggiornano mai *ç* così cerco di non fare lo stesso… spero che mi lascerai un commento anche al cap 7, soprannominato FOLLIA PURA, ciao! Un kiss, Nyssa

 

Selene87: premetto che recensire la tua Fatal Sin è stato un mio dovere morale come grande fan delle Draco/Herm e TUA grande fan (scrivi meravigliosamente *_*). Sono felice che ti piaccia come prosegue la storia e anche che la scena del bacio sia sembrata romantica, mi auguro che ti piaccia lo stesso anche per questo cappy un po’ fuori di testa… aspetto un tuo commento!

PS: no, non ho ricevuto una tua mail, ma ti mando un mess privato con la mia, così ci possiamo sentire un po’ più semplicemente… ciao! Nyssa

 

Shavanna:e poi una specie di spogliarello da parte di Malfoy chi nn lo vorrebbe” appunto, sono perfettamente d’accordo! Sono felice che i problemi di personalità di Draco ti piacciano, anche io mi diverto a scriverli perché lui è proprio fissato su certe cose (se mi trovasse sono sicura che mi ucciderebbe ghghghg). Spero che anche il 7 cap ti piaccia, kiss Nyssa

 

Lisanna Baston: addirittura spettacolare? Io mi commuovo davvero con tutti i tuoi complimenti, sul serio, finirà che mi monterò la testa! Sono contenta che il trio sia stato rivalutato, Harry sta facendo la sua parte, Ron la farà, tutto da vero Weasley, tranqui! Beh, spero che mi lascerai un commentino anche al mio folle cappy 7, un bacio! Nyssa

 

potterina88: effettivamente nel progetto originale della storia, questo cappy doveva stare un pochino più avanti, magari verso le vacanze di Natale, ma poi ho avuto qualche altra idea e allora ho dovuto modificare un po’ la cronologia, dopotutto i tempi erano maturi… Sono molto felice che il mio Harry abbia riscosso tutto questo successo, ma per me l’amicizia tra Harry ed Herm è impareggiabile e quindi cerco sempre di esaltarla in tutti i modi.

Per quanto riguarda gli spoiler, invece, non posso ancora farne, ho tutto in testa e sto scrivendo come una matta mentre i compiti di mate mi chiamano e io continuo a ignorarli. Spero che anche questo cap ti piaccia, ci sentiamo, ciao! Nyssa

 

laretta: mi fa piacere che la fanfic migliori, effettivamente all’inizio ero così paurosa… adesso mi sono lasciata più andare e sono contenta di essere migliorata perché scrivere di più e ancora peggio sarebbe stato veramente un supplizio… grazie del complimenti, spero che mi commenterai anche questo cap di passaggio! Kiss Nyssa

 

Guenny: eh, queste fanfic piene di uomini… per quanto riguarda i pigiami di Herm, mi ci sono messa d’impegno, volevo proprio vederlo contrariato Draco quando cominciano a comparire mici, scoiattoli e roba varia, eppoi sono cose che mi serviranno più avanti nella storia (Se non deciderò di cambiare per l’ennesima volta il prosieguo). Sono contenta che, anche se scrivessi 100 cap, tu continueresti a seguire la mia storia, mi sento molto orgogliosa… grazie! Spero che anche questo capitolo un po’ anomalo ti piaccia e che mi lascerai un commentino… ciao!

 

Luana1985: ho avuto un consulto con due miei amici per decidere cosa significava quella parola (alla fine avevo ragione io) e non ce n’era uno che dicesse qualcosa di normale, sigh, beata pazienza… comunque cercherò di fare più attenzione, effettivamente mi sono lasciata molto trasportare l’ultima volta… vabbè, sono sicura che Draco apprezzerà senz’altro la cioccolata, se lo incontri però fammi vedere una bella fotina, così tutti sapremo che bel figliolo è davvero Draco! Ciao! Nyssa

 

mars: dato che hai cominciato da poco ti accolgo con gioia! E grazie per tutti i complimenti, voi mi viziate troppo… spero che anche questo cappy 7 ti piaccia anche se è un po’ un’anomalia rispetto agli altri… lasciami un commento, un bacio! Nyssa

 

LaTerrestreCrazyForVegeta: mi fa piacere che Malfoy non sembri troppo OC, un po’ ok, ma se poi esagero non sembra neppure più il maledetto bastardo che è davvero… per quanto riguarda LavLav, non ho ancora deciso la sua sorte, vedrò come si evolve la storia, magari ce la infilo di nuovo, però premetto che nei prossimi capitoli comparirà, anche se solo come comparsa, per Ron, invece, ho l’happy ending assicurato perché in realtà questa fic nasce al contrario, io l’epilogo lo conosco quasi, è il resto che sto ancora scrivendo, ihihihi. Spero che ti piaccia anche questo cappy e che me lo commenterai, ciao! Nyssa

 

Giorgia_Malfoy: già, finalmente è successo, pensa che sono contenta pure io (mi sono levata un bel peso…), mi fa piacere che anche l’atmosfera ti sia piaciuta e mi auguro che ti piaccia anche questo, anche se è completamente diverso. Un bacio! Nyssa

 

8x4: beh, ecco qui anche il 7° cap, mi fa piacere che tu continui a seguire la mia storia, spero che continuerai anche dopo aver letto questo… e anche che mi lascerai un commentino… ciao! Nyssa

 

 

   
 
Leggi le 15 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Nyssa