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Autore: Larrystattoos    14/03/2013    2 recensioni
"So I take you to the beach, and walk along the sand and I’ll make you a heart pendant with a pebble held in my hand."
LARRY, what else?
Genere: Fluff, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Marzo 2017.
 
Oggi stranamente mi sono svegliato felice. Oggi è l’anniversario di fidanzamento mio e del mio ragazzo Harry. Sono steso nel letto, pensando.. Sono già 6 anni che stiamo insieme, eppure a me sembrano volati. Sembra ieri che lui era un ragazzino spaventato e ancora insicuro dei suoi sentimenti, mentre io ero il ragazzo, innamorato del suo migliore amico, che non riusciva più a tenersi dentro i suoi sentimenti; sembra ieri che abbiamo deciso di provarci. Eppure, dopo 6 anni, siamo ancora qui, insieme e più innamorati che mai.
Dopo il coming-out, avvenuto circa 3 anni fa, le cose sono molto migliorate. Certo, la band ha perso molti fan, ma non così tanti quanto ci aspettavamo; e i momenti in cui possiamo uscire in pace, senza paparazzi tra i piedi, sono quasi nulli; ma a parte questo, il nostro rapporto è solido e finora nulla è riuscito a scalfirlo.
Oggi gli ho preparato una sorpresa, spero ne sarà felice.
Mi giro e dall’altra parte del letto c’è quella meraviglia del mio ragazzo che è ancora nel mondo dei sogni. Mi fermo ad osservare i suoi lineamenti angelici per un po’, poi decido di alzarmi. Deve essere tutto perfetto. Mi dirigo in cucina per preparare la colazione. Se quando ci siamo conosciuti io ero un imbranato di prima categoria in cucina, ora, con l’aiuto di Harry, me la cavo egregiamente. Certo, non sono bravo come lui, ma almeno riesco a preparare un pasto decente senza far esplodere la casa. Preparo caffè, the, latte caldo e frittelle, e posiziono tutto sul tavolo. Sono impegnato a cercare di impedire che la cioccolata calda si bruci sui bordi della pentola, quando due braccia muscolose si stringono intorno ai miei fianchi e un petto ampio e solido aderisce alla mia schiena nuda. Sento un po’ di solletico sulla parte destra del collo. Sono i ricci di Harry, che ha appoggiato la testa sulla mia spalla, osservando il mio ormai disperato tentativo di salvare la cioccolata.
-Sei sempre il solito, Boo. Ti ho detto tante volte che la cioccolata deve essere girata così..- e va ad afferrarmi le mani per guidarmi nei movimenti. A quel tocco sussulto. Sono passati tanti anni, eppure un semplice contatto come quello mi manda fuori di testa. Dio, è proprio vero che l’amore ti fa rammollire.
 
-Abbiamo salvato il salvabile, dai!- dico qualche minuto dopo, quando le nostre cioccolate mezze bruciate sono nelle tazze.
-Io ho salvato il salvabile!- ribatte piccato il mio riccio.
Non gli rispondo e continuo a mangiare. Dopo un po’, lo guardo e gli dico: -Ma lo sai che sei proprio uno stronzo?-
Per poco Harry non si strozza con il the, mentre mi guarda interrogativo e mi chiede: -E ora cosa ho fatto?-
Sorrido della sua espressione allarmata. –Volevo portarti la colazione a letto, almeno oggi che è un giorno speciale! Mi sono alzato presto apposta!- gli rispondo, per poi far sporgere il labbro inferiore e sfoderare la mia migliore espressione da cucciolo.
Il volto del mio ragazzo si rilassa e la sua espressione si addolcisce, si sporge verso di me per baciarmi, ma io mi scanso sorridendo e gli dico: -Muoviti che ti voglio portare in un posto, e dobbiamo andare prima che si faccia troppo tardi.-
-E proprio non puoi baciarmi prima?- mi dice, e questa volta la faccina dolce la fa lui. Con quel labbruccio all’infuori e quegli occhioni che, nonostante abbia ormai 23 anni e sia un uomo, sono grandi, verdi ed espressivi come quelli di un bimbo; sembra proprio un cucciolo. E forse lo è. E’ il mio cucciolo. Mi sono preso cura di lui da quando aveva 16 anni ed eravamo solo amici, a quando ci siamo messi insieme e lui era ancora un po’ spaventato, fino ad ora, che è diventato un bellissimo uomo. L’ho visto crescere, modellarsi sotto le mie mani, abbandonare le fattezze da bambino e prendere quelle da ragazzo prima e da adulto poi, sotto i miei occhi; cambiare eppure rimanere lo stesso. E’ il mio cucciolo, e l’ho cresciuto; e lo amo, ogni giorno di più.
Mi sono quasi dimenticato che attendeva una risposta, perso com’ero nei miei pensieri. Mi riscuoto e lo bacio, facendogli capire tutto l’amore che provo. Ci stiamo ancora baciando, quando prendo una sua mano e l’avvicino al mio petto nudo, all’altezza del cuore. Ora può sentire i miei battiti accelerati, causati da un innocente bacio. Lo sento sorridere sulle mie labbra, dopo aver capito.
Quando si stacca mi dice: -Ma non dovevamo prepararci?-
-E’ vero, andiamo amore.- lo prendo per mano e lo trascino in camera. Ci vestiamo ed in poco tempo siamo pronti per uscire. Controllo di aver preso tutto, soprattutto la cosa più importante, e mi dirigo in macchina, dove già mi aspetta Harry.
Mi siedo al volante e ingrano la retromarcia, uscendo dalla nostra villetta e iniziando a guidare per le strade affollate di Londra. Quando usciamo dalla città, però, Harry inizia a tempestarmi di domande su dove stiamo andando. Gli rispondo vagamente e lui mette su un adorabile broncio, di fronte al quale non posso fare a meno di sporgermi leggermente e lasciare un bacio su quelle bellissime labbra piene e increspate. Lui sorride, mostrando le fossette, ed io gli sorrido di rimando, per poi tornare a posare gli occhi sulla strada. Iniziamo a parlare del più e del meno, e ogni tanto Harry mi poggia una mano sulla coscia, facendo perdere un battito al mio povero cuore.
 
Dopo una buona mezz’ora di viaggio, ci ritroviamo di fronte al luna park. Vedo Harry sgranare gli occhi e rivolgermi un’occhiata felice: -Luna Park? Lo sai che ti amo tanto, Boo Bear?- e mi salta al collo. E io, ancora una volta, sorrido. E’ lui la mia felicità.
-E questa è solo la prima tappa, Cuppycake. Ah, per la cronaca, ti amo anch’io.-
Mano per mano, ci dirigiamo verso i tornelli per fare la fila. Molta gente ci riconosce, molta altra ci guarda male, ma noi pensiamo solo a stare insieme, ignorando chi ci sta intorno. 
Dopo una fila che sembrava infinita, finalmente riusciamo ad entrare nel parco. Subito Harry inizia ad eccitarsi come un bambino, e mi trascina di qua e di là, urlando e parlando a raffica.
 -Guarda Louis, guarda quella giostra! E guarda quell’altra! Lì ci voglio assolutamente andare! Oohhh, lo zucchero filato, ce lo prendiamo amore? Ti prego ti prego ti prego..-
-Si piccolo, lo prendiamo, dopo però, ora andiamo un po’ sulle giostre.-
Gli sorrido, e lui, con un sorriso a 32 denti, mi abbraccia e mi trascina verso una giostra, a suo parere, “assolutamente imperdibile”. Ma, a parere mio, è la giostra peggiore che potesse scegliere: le montagne russe. Dio, quanto le odio! Ho sempre avuto paura dell’altezza, esito ad affacciarmi da un balcone, figurarsi andare sulle montagne russe! Ma Harry sembra così contento che non voglio scalfire il suo entusiasmo. Perciò, prendo un respiro profondo e gli dico: -Okay, andiamo.-
 
Così passa la giornata, tra giostre, cibo e risate. Ogni tanto ci ferma qualche fan, e noi siamo ben contenti di fare una foto con loro.
E’ ormai pomeriggio inoltrato, e sta per compiersi la seconda parte della mia “sorpresa”. Saliamo sull’ultima giostra (il grattacielo, con mio enorme disappunto) e, prima di andarcene, compro ad Harry lo zucchero filato, come gli avevo promesso stamattina. Ci dirigiamo verso la macchina; Harry non fa che ringraziarmi per la magnifica giornata trascorsa, ed io sorrido, orgoglioso di averlo fatto felice, e gli dico che non è niente di che e di non ringraziarmi.
E’ il crepuscolo quando arriviamo al mare. Già, l’ho portato in spiaggia, un luogo che amiamo entrambi e perfetto per quello che voglio fare. Camminiamo mano nella mano, a piedi scalzi, sul bagnasciuga. La sensazione della sabbia bagnata sotto i piedi è una delle più belle del mondo; poi, se aggiungiamo che sto passeggiando con la mia mano intrecciata a quella della persona più perfetta del mondo, nonché mio ragazzo, Harry Styles, direi che mi sento quasi in paradiso.
Camminiamo per un po’, poi ci imbattiamo in un venditore di ciondoli. Harry mi fa cenno di fermarmi, mi dice di aspettarlo lì e si dirige verso la bancarella. Discute per un po’ con il mercante, poi sembra aver trovato un accordo e paga. Vedo il venditore ambulante trafficare con qualcosa, ma non riesco a capire cosa, visto che Harry è proprio davanti. Dopo qualche minuto, il mio ragazzo ritorna verso di me. Non riesco a vedere cosa ha comprato, ma in mano ha un sacchetto. Mi sorride dolcemente e mi dice: -Il mio regalo per te. Non ti avevo fatto nulla, per cui è un po’ arrangiato, ma spero ti piaccia, anche se non è niente di che..-
Non lo lascio finire, apro il sacchetto e in mano mi cade un ciondolo. E’ bianco, con qualche sfumatura rossa, a forma di cuore. E’ piuttosto piccolo, ma è bellissimo. Dietro c’è un incisione: “Alla persona più perfetta del mondo. Ti amo, Louis Tomlinson. Tuo Harry.”
Gli occhi mi si riempiono di lacrime. E’ una delle cose più dolci che qualcuno abbia mai fatto per me. Alzo gli occhi verso Harry e l’unica cosa che riesco a fare è sorridergli e ringraziarlo con lo sguardo, prima di buttarmi tra le sue braccia. Stringo le gambe intorno ai suoi fianchi e allaccio le braccia dietro al collo, iniziando a riempirgli la faccia di baci. Harry, che probabilmente non si aspettava questa reazione, non regge il mio peso e cade all’indietro, con me ancora sopra. Rimaniamo così per un tempo indefinito, con gli occhi persi negli occhi, i nasi che si sfiorano e le bocche che sorridono. Poi, porto una mano sulla sua guancia e lo bacio. Lo bacio facendogli capire tutto quello che provo, cercando di fargli provare almeno un decimo della mia felicità in quel momento. Ci stacchiamo solo quando entrambi siamo a corto d’aria, ma non ci muoviamo da come siamo. Anzi, Harry porta le sue mani sulla mia schiena e mi attira più vicino a sé, facendo aderire i nostri petti. Ora entrambi possiamo sentire l’uno il battito del cuore dell’altro, e sono contento di sentire che il suo è accelerato, come il mio. Non so per quanto tempo rimaniamo in quella posizione, abbastanza perché si faccia buio. Poi, mi alzo e lo tiro su, conducendolo verso quella che doveva essere la nostra meta già da un po’. Era una piccola casetta in riva al mare, vecchia e in disuso, che avevo affittato per quella notte.
Entriamo e vedo Harry illuminarsi. C’è un piccolo tavolino apparecchiato con gusto, su cui ci sono due candele e le varie pietanze su dei vassoi d’argento. La stanza è immersa nel buio, salvo per la flebile luce delle candele, che illumina  appena lo spazio circostante. Ringrazio mentalmente Liam per aver preparato tutto perfettamente. Ci avviciniamo al tavolo ed Harry su una sedia trova un pacco. Sopra c’è un biglietto: “Fatene buon uso. Buon anniversario ragazzi! ;) Z., L. e N. xx P.S. Non vi stancate troppo! ”. Lo apriamo e troviamo una scatola di preservativi e del lubrificante.
-Carino il pensiero.- dice Harry malizioso.
Io arrossisco violentemente, ma poi rido e lo guardo in modo seducente, per poi leccarmi le labbra. Lo vedo abbassare gli occhi e arrossire leggermente, e poi dire: -Beh, perché non mangiamo?- rido di nuovo per poi avvicinarmi a lui e sussurrargli nell’orecchio: -Va bene, mangiamo, ma muoviamoci che voglio il dopocena.-, gli mordo il lobo e mi allontano. Lo sento fremere alle mie parole, per poi arrossire e sorridermi.
 
Prendiamo posto e iniziamo a mangiare.
Nel frattempo inizia a salirmi l’ansia per quello che sto per fare. Ho paura di un rifiuto, di sentirmi dire che è troppo presto o che non mi ama abbastanza per compiere un passo importante come quello. Ciononostante, sono deciso a farlo. Io sono pronto.
Finiamo di mangiare e lui viene a sedersi su di me. Mi circonda il collo con le braccia, per poi lasciarmi un bacio a fior di labbra e sussurrarmi: -Ti amo.-
Io vorrei sorridergli e rispondergli che lo amo anch’io, ma la morsa dell’ansia è così forte che mi esce solo un sorriso molto tirato. E lui se ne accorge.
-Cosa c’è, Lou?- mi chiede preoccupato.
Prendo un respiro profondo e finalmente mi decido a parlare.
-Haz, devo dirti una cosa.-
Lui cambia espressione e dice: -Bella o brutta? Lou, mi sto preoccupando.-
Sorrido della sua apprensione. –Dipende dai punti di vista. Per me è bella, per te non so. Spero sarà bella anche per te.-
Detto questo lo faccio alzare, mi alzo a mia volta e mi dirigo verso l’ingresso. Estraggo dalla giacca una scatolina e ritorno verso Harry, che è ancora in piedi vicino al tavolo e ha un’espressione un po’ confusa. Quando m’inginocchio davanti a lui, però, capisce, e il suo volto diventa una maschera sconvolta.
Inizio a parlare; fiumi di parole escono dalla mia bocca quasi senza che me ne renda conto.
-Harry Edward Styles, ti amo. Ti amo come non ho mai amato nessuno, anche se siamo entrambi maschi, anche se a volte sei un coglione rompiballe. Ti amo con tutti i tuoi pregi e difetti, non ti cambierei per nulla al mondo. Ci conosciamo da 7 anni, e da 6 anni a questa parte sei diventato la mia fottuta vita. Io non vivo più senza te. Sono veramente, pazzamente, profondamente, follemente innamorato di te, e nulla cambierà mai questo. Non riesco ad immaginare la mia vita senza te, di svegliarmi al mattino senza il calore del tuo corpo premuto sul mio, di vivere senza la tua presenza in casa, di stare un giorno senza ascoltare la tua voce.. Insomma, sei la parte più indispensabile e incredibile di me. Mi hai rubato il cuore e te ne sei preso cura, hai fatto cose per me che non aveva mai fatto nessuno, ogni giorno mi fai sentire bene, mi fai sentire importante. Perciò, voglio chiederti una cosa. Probabilmente hai già capito, ma te la chiedo lo stesso.- Apro la scatolina e rivelo una fedina d’argento, poi, dopo aver preso un respiro profondo, concludo: -Harry, mi vuoi sposare?-
Finisco di parlare e attendo, ad occhi bassi, con il cuore che batte forte e il nodo in gola che non accenna a diminuire. Ma, con il passare del tempo, non ottengo risposta. Trovo il coraggio di alzare lo sguardo e lo trovo in lacrime. Sento distintamente il mio cuore spezzarsi. Non c’è bisogno che risponda, ho capito. Harry, però, mi sussurra tra le lacrime: -Scusa, ma non posso.. Non fraintendermi, ti amo, tantissimo, ma non sono ancora pronto per un passo del genere.-
-Tranquillo piccolo, aspetterò.- gli rispondo, forzando un sorriso e mettendo da parte l’anello, con il cuore a pezzi. –Andiamo a casa, dai.- gli dico poi.
Lasciamo quella casa con il cuore pesante e ci dirigiamo in macchina. Il tragitto è silenzioso, nessuno dei due ha la forza o il coraggio di parlare. Arriviamo a casa e sempre silenziosamente ci svestiamo e io mi metto nel letto.
Harry mi sussurra: -Buonanotte Boo.-
Io non rispondo e mi stendo dandogli le spalle. Sento un sospiro, poi un singhiozzo. Non voglio che pianga per me, ma proprio non ce la faccio a consolarlo. Non ce l’ho con lui, ma mi sento.. Rifiutato. So che mi ama, ma la sensazione di essere stato respinto mi ha fatto a pezzi. Perciò, rimango immobile quando entra nel letto, e faccio finta di dormire. Poco dopo lo sento abbracciarmi da dietro e sento le sue guance bagnate contro la stoffa del mio pigiama. Nonostante tutto, le sue braccia sono ancora un rifugio sicuro. Tra di esse mi sento meglio.
Harry mi bisbiglia di nuovo uno: -Scusa amore.- per poi appoggiarsi alla mia schiena e addormentarsi. Non passa molto che anch’io cado tra le braccia di Morfeo.
 
Passano i giorni e le cose tra noi vanno sempre peggio. Non ci baciamo, non ci sfioriamo, non ci parliamo se non obbligati. I ragazzi più volte hanno cercato di capire cosa stesse succedendo, ma li abbiamo semplicemente ignorati. Ma non possiamo andare avanti così all’infinito, e lo sappiamo entrambi. Ciononostante, nessuno dei due sembra voler fare il primo passo. Io vorrei tanto chiarire, ma ho paura di sbagliare ancora. Però, in fondo, ormai cosa potrebbe succedere? Non siamo più gli stessi, non siamo più noi. Siamo praticamente degli estranei, e questa cosa mi spaventa. E la cosa che fa più male è che è tutta colpa mia.
E’ passato un mese dal “fatto”, ma ancora nessun progresso. Oggi abbiamo un concerto a New York. E’ l’ultimo prima della fine del tour e, in fondo, sono contento. Magari a casa le cose si risolveranno, magari abbiamo solo bisogno di quella quotidianità che ci manca da tempo.
Sono immerso nei miei pensieri, quando Harry entra in camera. Ha lo sguardo scuro e, quando mi parla, mi sembra di sentire la sua voce tremare.
-Louis, dobbiamo parlare.-
-Lo so, piccolo. Scusa se non l’ho fatto finora, se ho preferito aspettare, ma avevo solo paura di peggiorare le cose. Perdonami Haz! Dimentica la mia proposta e ricominciamo tutto da capo, ritorniamo l’Harry e il Louis di prima e smettiamo di farci del male, ti prego..- Avevo iniziato a piangere, preso dal rimorso. Harry però rimane impassibile, e, dopo un po’ mi dice due semplici parole che mi riducono a brandelli. –E’ finita, Louis.-
-C-cosa? Harry perché dici questo, n-non può.. Io ti amo, tu mi ami.. O no?- Sono sconvolto e non glielo nascondo. Ma lui continua a indossare quella maschera insensibile e, con un tono fin troppo freddo, dice: -Io ti amo Louis, o meglio, pensavo di amarti. Quando mi hai fatto quella proposta, però, ho capito che forse non ti amavo così tanto come pensavo. Finiamola qui, è meglio per entrambi. Non possiamo continuare a fingere di amarci e andare avanti facendo finta che non sia successo nulla. Io non me la sento. Perdonami, Lou.- Mi si avvicina per lasciarmi un bacio in fronte, e sento qualcosa scivolarmi in mano. E’ il ciondolo a cuore spezzato con incisi i nostri nomi dietro, che avevamo comprato per il nostro primo anniversario. Io ne ho una metà e lui ne aveva l’altra. Ora le ho entrambe io. E’ davvero finita e non voglio crederci.
Harry lascia la stanza e io mi accascio a terra abbandonandomi al pianto più disperato. Dopo quelle che sembrano ore, qualcuno entra in camera. Sento Niall chiamarmi, ma non rispondo, non voglio vedere nessuno. Lui però sembra intenzionato a volermi parlare e mi si avvicina. Quando è abbastanza vicino da vedere il mio viso solcato dalle lacrime, senza dire nulla mi abbraccia, e mi culla fin quando non mi calmo. Poi mi dice: -Tommo, abbiamo il concerto tra un’ora, dobbiamo andare.-
Mi alzo e come un automa inizio a prepararmi. So che rivedrò Harry, ma in fondo basta solo fingere che non esista. Sono stato costretto a farlo per anni, oggi lo farò un’altra volta.
Una volta pronto, Niall mi abbraccia di nuovo e insieme usciamo dalla camera. Che la farsa abbia inizio.
 
23 Dicembre 2017
 
Eccomi qui, a Doncaster, il giorno prima del mio 26esimo compleanno. Sono steso sul letto, fissando il soffitto. Tra poco arriverà Stan a prendermi. Ha voluto organizzare una festa con tutti i vecchi amici e i miei compagni di band, tra cui ovviamente non può mancare Harry. Da quando ci siamo lasciati, più di 6 mesi fa, le cose sono cambiate drasticamente. Lui è andato via dall’appartamento che condividevamo, e da quel giorno non mi parla, non mi guarda, semplicemente mi ignora. In un primo periodo, a causa di questo suo comportamento, stavo anche per cadere in depressione, poi, grazie all’aiuto degli altri ragazzi, mi sono ripreso e ho cercato di continuare la mia vita senza di lui. Ma è una vita vuota.
Sono mesi che non lo vedo e il pensiero di rivederlo stasera mi fa stranamente sentire meglio,completo. Con un gesto quasi involontario mi tocco il collo, dove è situata la collana con il mezzo cuore, a cui poi ho attaccato anche il ciondolo che mi ha regalato Harry quel giorno sulla spiaggia. Non l’ho mai tolta e mai lo farò, non mi importa che ci siamo lasciati, lui è stato, è e sarà per sempre il mio unico amore. Lui ha tutto il mio cuore, anche se simbolicamente me l’ha restituito insieme con la collana.
Ero perso nei miei pensieri quando entra in camera Stan. A vedermi ancora sul letto, inizia ad intimarmi di muovermi e che è tardi, e mi porta di peso in bagno. Mi faccio una doccia, mi vesto e finisco di prepararmi, e, quando esco dal bagno, il mio amico mi osserva soddisfatto e insieme usciamo dalla camera, diretti al locale.
 
Arriviamo al locale verso le 10. E’ il più famoso della città, ed è gremito di gente, anche se l’abbiamo prenotato tutto per noi. Stan ha proprio fatto le cose in grande. Entro con la seria intenzione di divertirmi, ma quello che vedo una volta entrato mi fa cambiare istantaneamente idea.
Ci sono tutti i miei amici del posto da una parte, e vicino, un piccolo gruppetto formato da Zayn, Liam e Niall con le rispettive ragazze, Harry e.. Nick Grimshaw? Non l’ho invitato, non capisco perché sia qui. A meno che.. Non voglio neanche pensarci. Scaccio subito quel pensiero molesto, ma una brutta sensazione mi attanaglia lo stomaco. Appena mi vede, Nick mi viene vicino, prendendo per mano il mio Harry e facendomi gli auguri. Harry si limita ad un cenno con la mano e un –Auguri.- appena udibile, ed io mi sento morire. Poi Nick parla:-Beh Louis, spero non ti dispiaccia che io sia venuto con Harry alla tua festa di compleanno, ma tutti hanno portato le ragazze e così mi sono autoinvitato, visto che sono il ragazzo di Harry.-
Sento qualcosa di molto pesante cadere sul mio cuore e mozzarmi il respiro. La mia sensazione era giusta, purtroppo. Si è avverato ciò che più temevo al mondo: Nick, quel Nick, si è preso Harry. Ma in fondo, cosa potevo aspettarmi, che rimanesse single a vita?! Però non riesco ad accettare che il riccio l’abbia portato anche qui, sa che lo amo ancora. Lo guardo con astio e lo vedo rivolgermi uno sguardo di scuse, ma ignoro quella muta richiesta e, forzando un sorriso, dico: -Sono contento per voi! Ora scusate, devo salutare un mio vecchio amico..- e mi dileguo.
 
A metà serata, sono al tavolo delle bibite, già mezzo ubriaco. Sento la testa scoppiare e lo stomaco sottosopra, ma il pensiero di Harry con Nick è ancora vivido nella mia testa. Ad un tratto sento qualcuno toccarmi la spalla. Mi giro e riconosco Harry. Il suo viso però è stravolto da sentimenti che fatico a riconoscere. Rabbia, ma anche.. Tristezza? Non saprei dirlo con certezza. Mi prende per un braccio e mi trascina in bagno. Chiude la porta dietro di sé e mi ci sbatte contro, iniziando a baciarmi con foga. Ricambio, ma un po’ esitante. Ho bevuto molto, ma sono ancora lucido. Perciò, lo scosto dal mio corpo e gli chiedo: -Perché?-
Lui mi guarda intensamente e mi risponde: -Semplicemente perché ti amo.- e fa per baciarmi di nuovo, ma mi scanso ancora una volta e gli ricordo: -E Nick? E’ lui il tuo ragazzo.-
-Al diavolo Nick, io amo solo te. Ora zitto e baciami.-
Sorrido e finalmente lo bacio. Le nostre labbra sembrano fatte l’una per l’altra e i nostri sapori insieme formano qualcosa di assolutamente perfetto. Mi erano mancate quelle labbra. Ora mi sento bene di nuovo. Continuiamo a baciarci sempre con più foga e finiamo per fare l’amore lì, in uno squallido bagno di uno squallido locale.
Il suo corpo caldo premuto contro il mio, i sospiri, le parole sussurrate, i gemiti, le urla.. Tutto sembra tornato come prima. E mentre vengo, urlando un’ultima volta il suo nome, penso che non mi sono mai sentito così completo prima d’ora.
-Ti amo.- gli sussurro, con ancora il respiro mozzo. Harry non risponde, ma lo sento sorridere sulla mia spalla. Inizia a lasciarmi casti baci lungo la clavicola, e io chiudo gli occhi, godendomi il momento. Dopo un po’ (troppo poco tempo per me), ci separiamo. Mentre ci rivestiamo, gli chiedo: -Che ore sono?-
Lui recupera il cellulare dai pantaloni che ha in mano, guarda l’ora e mi risponde: -Mezzanotte e un quarto. Ciò significa.. E’ ufficialmente il tuo compleanno.- Mi guarda, per poi avvicinarsi ancora al mio volto e sussurrarmi all’orecchio: -Buon compleanno piccolo.- e lasciarmi un bacio a fior di labbra. E io sorrido, felice che lui sia stato il primo a farmi gli auguri. Non mi sentivo così.. Bene.. Da molto. Da quando ci siamo lasciati, precisamente. E adesso è come se fossi ritornato a casa dopo tanto tempo. Tuttavia conservo ancora un briciolo di paura per il timore di essere abbandonato di nuovo da lui, ma tengo questi pensieri per me. Non voglio rovinare questo momento, che per me in questo momento è la cosa più vicina alla perfezione. Harry però sembra leggermi nel pensiero, e mi dice dolcemente: -Lascerò Nick. Non oggi, ma lo farò subito dopo Natale. Te lo giuro.-
Lo guardo negli occhi e capisco che non mente. Perciò, non posso fare a meno di sorridere, perché sarà di nuovo mio. E così, lo abbraccio, stringendolo forte a me, beandomi del contatto nei nostri corpi e respirando il suo profumo. Lui mi cinge i fianchi, attirandomi più vicino a sé e facendomi alzare leggermente in punta di piedi per baciarmi. Quando ci stacchiamo, in silenzio, usciamo dal bagno. Mi saluta con un ultimo, breve, furtivo e dolce bacio, poi ritorna da Nick.
 
Passa ancora qualche ora e la festa finisce. Quando mi ritrovo nel letto, a pensare a questa sera e ad Harry, un sorriso sorge spontaneo sul mio viso. Finalmente mi addormento, e sogno ancora una volta il mio angelo riccio. Ma, il mattino seguente, trovo sul cellulare un messaggio che mi fa sprofondare di nuovo in un baratro senza fine.
“Da: Cuppycake
Quello che è successo stanotte è stato solo un errore. Ero ubriaco e non sapevo ciò che facevo. Io amo Nick. Scusa per averti illuso di nuovo. H.”
Non so che dire, non so che fare. Mi sento male. Vado in bagno e vomito anche l’anima. Non riesco a crederci. Inizio ad urlare, ad insultarlo.
-Ti odio Harry! Cosa cazzo ti ho fatto per essere trattato così? Sei un bastardo, uno stronzo di merda, ti odio, ti odio! –
Faccio per strapparmi la collana dal collo, ma mi blocco. Voglio davvero distruggere la parte migliore di me, ed abbandonare i ricordi, per sempre? La risposta è semplice ed immediata. No. Non voglio farlo. Perciò la lascio lì, decidendo di dimenticare solo la notte passata. E mi sembra anche di riuscirci.
 
Questi giorni festivi sono trascorsi abbastanza velocemente per i miei standard, ed ora ci troviamo al 31 Dicembre. Liam mi ha convinto ad andare a Londra per passare il Capodanno con lui, Andy ed altri amici. Perciò, ora sono a casa di Liam, che in questo momento mi sta intimando di muovermi. Quando finisco di prepararmi, ci dirigiamo verso casa di Andy, dove si terrà la festa.
Mi sorprendo di trovare solo una ventina di persone, tra cui c’è anche Zayn, che mi saluta con un sorriso ed un abbraccio. Rimaniamo lì per poco, infatti, verso le 11 Liam e Zayn mi dicono che vogliono imbucarsi in un’altra festa. Decido di seguirli. Però, una volta in macchina, mi bendano gli occhi. Io protesto, ma loro mi intimano di stare zitto, così mi accomodo e aspetto. Quando sento la macchina fermarsi, faccio per togliermi la benda, ma Zayn me lo impedisce. Sbuffo, e aspetto (non proprio pazientemente) che mi guidino, ovunque mi stiano portando. Dopo un po’, si fermano e finalmente mi tolgono la benda. Riconosco il posto. Sono gli studi di X-Factor, precisamente è.. Il corridoio che porta ai bagni. Quei bagni. Liam mi dà una spinta e allora io cammino in direzione dei bagni. Man mano che mi avvicino mi sembra di sentire una voce che.. No, non è possibile! Mi giro verso gli altri due e fortunatamente li trovo ancora lì. Li guardo a bocca aperta, Liam mi sorride e Zayn mi sussurra un : -Muoviti!- . Così continuo a camminare, e più mi avvicino, più sento quella voce cantare.
-.. She wonderful? Isn’t she precious?-
Prendo un respiro profondo, poi abbasso la maniglia.
 
Mi sembra di essere tornato indietro nel tempo. Harry è posizionato esattamente dove e come l’ho visto la prima volta. Davanti allo specchio, appoggiato al lavandino, mentre canta la canzone del suo provino. Appena sente la porta aprirsi, si gira verso di me e, con un sorriso, mi dice: - Oops!  Scusa, non ti avevo sentito! Stavo provando la mia esibizione. Sai, sono un po’ nervoso..-
Sorrido e decido di stare al gioco. –Hi! Non preoccuparti, sei bravissimo! Come ti chiami?-
-Harry Styles. Tu?- E, come quella volta, viene verso di me e mi stringe la mano, e io, come quella volta, rispondo: -Louis Tomlinson. Harry, farai strada, ne sono sicuro, sei bravissimo! Me lo fai un autografo? Così quando sarai famoso potrò dire di essere stato il primo a cui hai fatto un autografo! –
Stiamo ripetendo il nostro primo incontro, ma non capisco il perché. Lui sta con Nick e non vuole saperne più niente di me. Forse vuole solo riallacciare i rapporti, per il bene della band. L’unico modo per scoprirlo è andare fino in fondo.
Vedo Harry illuminarsi e tirare fuori un foglietto. Ma, a differenza di 7 anni prima, non scrive solo “HARRY”, ma: “Ti amo, scusa per averti fatto soffrire. Ricominciamo? HARRY”. Mi porge il foglio e io lo guardo stralunato, per poi annuire. Non riesco a fare nient’altro. Harry mi sorride, se possibile, ancora più largamente, e le fossette sulle guance diventano irresistibili, tanto che infilo un dito in una di esse. Lui si sottrae al mio tocco e si allontana, per poi mettere la mano in tasca ed estrarre.. No, devo aver visto male! E’ un cofanetto. Lo apre, rivelando un anello argentato. Si inginocchia davanti a me e inizia a parlare, guardandomi negli occhi.
-Louis, non so come iniziare e da dove. Parto con lo scusarmi. Ti chiedo scusa per tutto quello che ti ho fatto passare, dalla prima volta che ti ho detto no, all’averti lasciato e poi ignorato, ti chiedo scusa per il messaggio, la notte della festa. Sono stato uno stupido a rifiutare il tuo amore quella sera. So che scusarsi non basta, ma vorrei farmi perdonare.. Se me lo permetterai. Se vuoi ancora, ti voglio chiedere di passare la mia vita con te, di trattarti come meriti, di farti sentire importante e di donarti tutto il mio cuore, di nuovo. Perché ti amo, Louis William Tomlinson, ti amo così tanto da non poter stare senza di te. La tua assenza nella mia vita è più rumorosa della tua presenza. Perciò, ti faccio quella domanda che è stata l’inizio della nostra fine, quella che nei video diaries dicevi essere la tua frase per abbordare una ragazza, quelle 3 parole che cambiano la vita. Amore, mi vuoi sposare?-
Aveva parlato senza staccare lo sguardo da me, ed io, che nel frattempo avevo portato le mano sul volto a coprirmi la bocca, non posso fare a meno di lasciarmi travolgere dall’emozione. Inizio a tremare, e qualche lacrima scende sul mio viso mentre dico ripetutamente: -Si si si che voglio sposarti Harry!-
Lui sorride dolcemente, forse il sorriso più bello che gli abbia mai visto, mentre lascia che una lacrima solchi quel suo viso perfetto. Mi chino e l’asciugo con un bacio. Poi mi alzo in piedi, prendendogli le mani e portandolo su con me. Lo bacio e stavolta lo sento mio fino in fondo. Quando ci stacchiamo Harry sorride, forse un po’ imbarazzato, e mi chiede: -Posso mettertelo?- accennando alla piccola scatolina che ancora tiene tra le mani. Io annuisco e lo osservo prendere l’anello. Harry mi fa notare la piccola incisione all’interno: forever. Poi quell’anello finisce al mio dito. Lo ammiro per un po’, con un sorrisino dolce stampato in viso, poi mi fiondo su Harry baciandolo con foga, tirandogli i ricci e spingendolo verso la parete, spalmandomi su di lui. Dopo un’infinità di tempo passata a baciarci, gli sussurro all’orecchio: -Okay l’anello, però vorrei che tu mi mettessi anche un’altra cosa.- e lo guardo eloquentemente.
Lui ride e mi risponde: -Con piacere, però a casa!-
-Andiamo allora!- Lo bacio di nuovo, mi sono mancate troppo le sue labbra. Ci stiamo ancora baciando, quando vibra il mio cellulare. Mi stacco con riluttanza e lo tiro fuori dalla tasca: è la sveglia che mi sta avvisando che è mezzanotte. Allora sorrido, e gli sussurro: -Buon anno amore.-
-Buon anno futuro signor Styles!-
Sorrido e penso che Louis William Tomlinson Styles sia proprio un bel nome, così come Harry Edward Styles Tomlinson. Perciò, rivolgo ad Harry il mio sorriso più malizioso e gli dico: -Andiamo a casa, Harry Styles Tomlinson.-
E così, mano nella mano, usciamo dagli studi e ci dirigiamo verso casa, sapendo che l’anno appena iniziato porterà qualcosa di nuovo e molto bello. E di indissolubile, come il nostro amore. 



Un applauso a chi è arrivato fin qui! *si spella le mani a furia di applaudire*. No okay, è una cagata assurda, ma alla fine l'ho pubblicata lo stesso, visto che ci ho passato quasi un mese qui sopra. 
Che dire, mi è stata ispirata da Wake Me Up di Ed Sheeran (sia benedetto quel ragazzo!), è una Larry incredibilmente fluff (in alcuni punti diabetica), in altre parti invece è un po' depressa. L'unico clichè credo sia il lieto fine, però la parte finale è l'unica che mi piace davvero.
Prima che scrivo un romanzo mi dileguo. Se vi fa piacere lasciate una recensione c:
Alla prossima!
  
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