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Autore: xlouisjuliet    14/03/2013    0 recensioni
Louis non lo sa, ma il cuore di Harry ha iniziato a galoppare sin da quanto ha bussato alla porta, accelerando sempre più i battiti man mano che la distanza tra loro diminuiva. Ed ora, ora che sono corpo contro corpo, cuore contro cuore, ora che i loro respiri ed i loro profumi si mischiano, Harry potrebbe restare così per sempre. Lui lo sa, lo sa benissimo che il castano lo considera solo il suo migliore amico. Lo sa che è fidanzato con Eleanor, lo sa che è un ragazzo etero. Ma non può fare a meno di sperarci, di farsi fantasie su loro due. Sa anche che finirà per soffrire, come ogni volta d’altronde.
{Larry}
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Why don’t you love me?
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Parte I.
 

Harry non ha mai visto nulla o nessuno di più bello di lui, di questo ne è certo. Chi altro ha due pozze azzurre al posto degli occhi? Chi altro ha delle labbra così fini, delicate? Chi altro ha un sorriso così luminoso? E la sua risata, cristallina, capace di far terminare una guerra. Le sue espressioni buffe mentre si concentra. Il mento perennemente coperto da un leggero strato di barba che lo fa impazzire. I capelli, così morbidi e spettinati ad arte. Le mani che immagina accarezzassero il suo viso mentre guardandolo negli occhi gli dichiara amore eterno. La pancetta che tanto adora nonostante il proprietario la odiasse –Harry pensa sia una cosa dolcissima invece. Le gambe muscolose determinate da anni e anni di calcio. E poi  di nuovo quegli occhi che sembrano scrutarlo dentro. Così azzurri da..
«Terra chiama Harry Styles, terra chiama Harry Styles!»
Harry spalanca gli occhi, sbatte le ciglia una, due, tre volte come se si fosse appena risvegliato dopo un sonno lungo e profondo. Si scruta intorno con i suoi grandi occhi verdi, cerca di ritornare alla realtà scacciando le sue fantasie, ma gli risulta estremamente difficile.
«Ehi principessa, sei tra noi?» lo richiama Zayn ridacchiando.
Harry lo fulmina. Se gli sguardi potessero uccidere a quest’ora il moro sarebbe già morto, sepolto. Harry odia essere chiamato principessa, cosa che i suoi amici fanno spesso. Dicono che è perché ha quest’aria da bambino sognante, gli occhi grandi incorniciati dalle ciglia folte, le labbra rosse, le fossette ad adornargli le guance piene, i ricci che gli incorniciano il viso chiaro. Louis è l’unico a non chiamarlo in quel modo, perché lo sa. Lo sa quanto al suo migliore amico questo da fastidio, e Louis non farebbe mai niente per farlo star male.
«Vaffanculo Zayn»
Allora Harry si alza, le guance arrossate come succede ogni volta che lo chiamano in quel modo, e cerca di fare un’uscita teatrale. Ma il riccio è un bambino cresciuto troppo in fretta, in troppo poco tempo è passato dall’essere il più basso del gruppo al più alto, e la sua coordinazione non è degna di essere chiamata tale. Per questo urta malamente il tavolino basso, unico ostacolo tra lui e le scale che lo avrebbero portato alla sua camera. Impreca a bassa voce massaggiandosi la parte di gamba colpita.
«Harry, svegliato con la luna storta stamattina?» chiede ancora Zayn che quel giorno è in vena di battutine. Liam gli tira un pugno leggero sul braccio come per rimproverarlo ma provoca solo le risatine generali degli altri.
Harry, che pensa che forse davvero si è alzato con il piede sbagliato, non si gira nemmeno mostrando soltanto il dito medio ad i suoi amici che, per tutta risposta ridono più forte. Allora il riccio si convince che no, non è lui ad avere qualcosa che non va. Sono i suoi amici quelli stupidi ed immaturi. Pensa anche che la sua reazione sia esagerata, ma non gli interessa.
Louis invece lo guarda, studia la sua figura esile salire le scale con passi pesanti. Gli occhi gli si addolciscono notando che la sua è stata sul serio una reazione infantile. Pensa non ci possa essere nulla di più dolce al mondo –a parte forse Harry che dorme, l’espressione beata, le labbra leggermente dischiuse.
Il castano si sente in colpa. Non ha fatto nulla per bloccare Zayn e le sue stupide frecciatine –solo ora si rende realmente conto di quanto ridicole fossero. Si da del coglione da solo, perché lo sa anche troppo bene quanto ad Harry dia fastidio essere chiamato principessa nonostante trovi assolutamente dolce ed azzeccato quel nomignolo.
Allora si alza dal divano dov’era sprofondato. Scuote la testa guardando l’espressione divertita del moro, il ghigno che non accenna a diminuire.
«Malik, scarica la tua frustrazione sessuale da qualche altra parte» quello di Louis è solo un mormorio mentre sale le scale a due a due, ma gli amici lo sentono lo stesso.
«Zitto Tomlinson, sicuramente scopo più di te! Da quant’è che Eleanor non te la da?»
Louis ridacchia esasperato passandosi una mano tra i capelli. Il suo amico non cambierà mai, ne è fermamente convinto. Ed in fondo va bene così, perché lui vuole bene al Zayn silenzioso ma che quando inizia a fare battutine non la smette più. Gli vuole bene in ogni sua sfumatura.
Sorride e bussa alla camera di Harry attendendo una risposta che però non arriva. Allora sorride nuovamente addolcito dalla testardaggine del suo migliore amico e socchiude la porta lasciando entrare uno spiraglio di luce nella stanza semibuia. Aspetta qualche secondo per far abituare gli occhi al cambio di luminosità, poi entra chiudendosi la porta alle spalle. Scruta la camera in cui regna il disordine e nota un fagotto di vestiti nel mezzo del letto ad una piazza e mezza. Si avvicina piano ad esso scostando qualche vestito che il riccio aveva indossato il giorno prima. Scosta le coperte e ci si infila sotto, cerca con le mani il corpo del riccio e lo trova. Gli si avvicina avvolgendogli il busto con le braccia forti, fa aderire la schiena del più piccolo al suo petto ed inspira profondamente l’odore dei suoi ricci.
Louis non lo sa, ma il cuore di Harry ha iniziato a galoppare sin da quanto ha bussato alla porta, accelerando sempre più i battiti man mano che la distanza tra loro diminuiva. Ed ora, ora che sono corpo contro corpo, cuore contro cuore, ora che i loro respiri ed i loro profumi si mischiano, Harry potrebbe restare così per sempre. Lui lo sa, lo sa benissimo che il castano lo considera solo il suo migliore amico. Lo sa che è fidanzato con Eleanor, lo sa che è un ragazzo etero. Ma non può fare a meno di sperarci, di farsi fantasie su loro due. Sa anche che finirà per soffrire, come ogni volta d’altronde. Ma sente che questa volta è diverso, sente che molto infondo c’è una via d’uscita a tutto questo. E’ piccola e difficile da raggiungere, ma è pronto ad affrontare questa sfida. Perché Louis gli spezza il cuore ogni volta che bacia la propria ragazza, ma è anche vero che è l’unico balsamo in grado di risanare il suo cuore ogni volta.

Non sanno quanto tempo sono rimasti così, abbracciati in silenzio, il solo rumore dei loro respiri e dei loro cuori a far loro compagnia. Non sanno nemmeno se Zayn, Liam e Niall se ne siano andati. Non sentono più il loro vociare sommesso quindi presumono che si siano stancati di aspettarli e abbiano deciso di lasciar loro un po’ di intimità.
Allora Louis «Haz, cos’hai oggi?» chiede sussurrandogli nell’orecchio.
Harry rabbrividisce al suono della sua voce, al suo fiato sul collo.
Ma ciò non gli impedisce di innervosirsi. Andava tutto così bene, erano solo loro due senza bisogno di parole. E per l’ennesima volta Louis ha rovinato tutto. Con una semplice domanda ha rovinato l’atmosfera che si era creata. Ed il castano non sembra capirlo.
Il riccio si gira, guardando quegli occhi azzurri che tanto ama e trova la conferma che cercava. Davvero Louis non ha capito, non riesce a decifrare il temporale di emozioni che si scatena negli occhi –e nella pancia- di Harry non appena si tratta di loro due.
Allora sospira affranto mentre il suo migliore amico non capisce, di nuovo.
«Niente Lou, mi sono svegliato male. Aveva ragione Zayn, davvero»
Sorride rassicurante creando così quelle fossette che tutti, Louis compreso, amano. In realtà vorrebbe dirgli tutto, tutto quello che gli passa per la testa. Ma -un po’ perché non ne ha il coraggio, un po’ perché pensa che nessuno dei due sia pronto- non lo fa. Si limita invece ad appoggiare la testa nell’incavo del collo del maggiore mentre questo, non del tutto sicuro della risposta, gli accarezza la schiena per fargli sentire che lui c’è e sempre ci sarebbe stato.
«Lo sai Harry che puoi parlarmi di tutto vero?»
No Louis, non è vero. Perché se ti dicessi che sono gay e che sono innamorato di te dal primo istante che i nostri sguardi si sono incontrati.. beh credimi non saremmo qua ad abbracciarci. «Si Lou, lo so. Io ti.. ti voglio bene, tanto.»
«Pure io Haz, non ti immagini quanto»
Ed Harry si ritrova a trattenere le lacrime sul collo di Louis.



Harry è tutto il pomeriggio che cucina per quella sera. Vuole fare una sorpresa a Louis, vuole vederlo tornare a casa stanco mentre il suo sguardo si illumina alla vista della tavola imbandita. Vuole che lo ringrazi abbracciandolo stretto come solo lui sa fare. Lo avrebbe coccolato invertendo le parti del maggiore e minore.
Ed è felice, perché è tanto tempo che non passano una delle loro serate. Solo loro, una cena perfetta –o una pizza ordinata se era Louis ad organizzare-, un film strappalacrime, le coccole sul divano e poi la buonanotte.
Controlla l’orologio appoggiato sul caminetto. Le 19.35. E’ in ritardo, ma Harry non ci fa caso. Louis è forse il ragazzo meno puntuale sulla faccia della terra e probabilmente Liam gli aveva fatto fare un giro più lungo del solito. Perché si, il più grande ha deciso buttare giù qualche chilo –con grande disappunto di Harry- e Liam si era gentilmente offerto di fargli da personal trainer.
Poi lo sente, o meglio sente la sua risata inconfondibile. Si passa una mano tra i capelli.
Louis infila la chiave nella toppa ed Harry si inumidisce le labbra.
La porta si apre ed il riccio sfoggia il suo sorriso migliore.
Sente Louis imprecare contro qualcosa –probabilmente la chiave difettosa- e salire le scale di corsa lamentandosi del ritardo. Sta per seguirlo e dirgli che non c’è alcun problema, non si deve preoccupare. Se fosse stato per lui l’avrebbe aspettato per l’eternità. Poi però sente chiaramente quello che stava effettivamente dicendo.
«Cazzo sono in ritardo, ritardissimo. Eleanor questa volta mi picchia sul serio. Cazzo Tomlinson muovi il culo o sei fottuto»
Ma Harry sente solo la prima parte della frase.
Eleanor. E l e a n o r.
Louis doveva andare da Eleanor, non avrebbe passato la serata con lui. Non l’avrebbe fatto ridere con le sue battute, non l’avrebbe abbracciato e riempito di attenzioni, non lo avrebbe tenuto stretto durante la parte più triste del film. Sarebbe andato da Eleanor. Le avrebbe portato un mazzo di rose presentandosi sulla soglia della porta con un sorriso smagliante, avrebbero cenato insieme. Si sarebbero baciati distesi sul divano con le gambe intrecciate. E va bene così, lei è la sua ragazza. Lui è etero ed è il suo migliore amico, nulla di più. E per l’ennesima volta è Harry quello a starci male, quello il cui cuore risuonò di un sonoro crack spezzandosi dove altre innumerevoli volte si era già spezzato.
«Harry, Harry grazie a Dio sei qua. Mi aiuteresti a.. –ma non termina la frase vedendo lo sguardo smarrito del suo migliore amico- piccolo, va tutto bene?»
Il minore caccia  indietro le lacrime che nel frattempo si erano fatte largo nel condotto lacrimale. Batte un paio di volte le palpebre e guarda Louis, l’espressione preoccupata sul volto ed una cravatta in mano. Allora annuisce sorridendo incerto cercando di impedire la visuale della cucina all’altro. Ma Louis ci riesce, nonostante fosse più basso di cinque buoni centimetri rispetto ad Harry, a vedere il cibo pronto e la tavola ricoperta con la tovaglia pulita ed il servizio di piatti di porcella.
«Oh aspetti qualcuno ed immagino sia qui a momenti. Scusami adesso vado via subito»
Ad Harry sembra che il tono che ha usato sia troppo allegro, innaturale, forzato perfino. Ma poi pensa che è ovvio che sia allegro, nel giro di mezz’ora sarebbe stato con la ragazza che ama. E non vuole mostrarsi debole davanti a lui, non per l’ennesima volta. Non ne può più di essere sempre il piccolo indifeso, il piccolo con il cuore spezzato. Quindi annuisce all’affermazione di Louis.
Lo aiuta a mettersi la cravatta e gli sistema i capelli, lo saluta sull’uscio della porta e poi la richiude rannicchiandosi sul pavimento.






LOL

*sbuca dall’angolino*
*si guarda intorno*
*prepara l’ombrella per eventuali lanci di oggetti poco carini*

Non so cosa sia, giuro cwc.
E’ nata come one shot, ma è venuta decisamente troppo lunga per lasciarla tutta insieme quindi ho deciso di dividerla in due parti. La seconda parte la pubblicherò sabato, o domenica. Insomma nel week-end. Tanto non ve ne frega niente, lo so. Soprattutto perché sono tante le storie in cui uno ama l’altro che però è etero (o crede di esserlo?), però avevo in testa tante di quelle scene che ho deciso di metterle tutte insieme. E poi volevo scrivere qualcosa in cui Zayn chiama Harry principessa lololol. Dai è così carino pricess!Harry abjsak.
Non vi dico se finirà bene o male, non voglio rovinarvi la sorpresa e.e
Okay la smetto di rompere le ovaie, ci si vede pipol.
*scappa prima di beccarsi una scarpa in testa*
*fa ciao ciao con la manina da dietro l’angolo*


Ps. Il banner l'ho fatto io, si e.e
  
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