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Autore: Padmini    15/03/2013    1 recensioni
Una bambina sola in casa, un temporale e una sorpresa inaspettata ...
Genere: Avventura, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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IL DONO DEL TEMPORALE





 

 

Il cielo si illumina improvvisamente. Un lampo è arrivato per preannunciare il suo amico tuono, che infatti non tarda a farsi sentire.

Che botto!!

 

Sono da sola stasera. I miei genitori sono andati ad accompagnare a casa la nonna, dopo la cena passata insieme, ma appena arrivati mi hanno telefonato dicendomi che preferivano aspettare che il temporale si calmasse prima di tornare indietro.

“…stai tranquilla, mi raccomando cucciola” mi aveva rassicurato mia mamma “se hai paura dei tuoni stringi forte forte il tuo orsacchiotto, nasconditi bene sotto le coperte e vedrai che la mamma e il papà torneranno presto…”

Hanno dovuto andare insieme perché nonna non riesce a camminare bene e ha bisogno dell'assistenza di due persone. Io ormai sono grande e posso rimanere a casa da sola senza problemi, almeno per un paio di ore.

 

La giornata era passata in allegria. Era il mio compleanno. Per l’occasione i miei genitori erano andati a prendere nonna Stella, che abita lontano. Avevo invitato anche dei miei compagni di scuola e tra giochi, dolci e bibite varie, ci eravamo divertiti come non mai! Ero proprio spensierata, anche se ogni tanto mi sembrava di sentire degli strani rumori sinistri provenienti dai cespugli di alloro.

 

Fino a prima di cena il sole splendeva alto e caldo nel cielo, ora invece ci sono grossi nuvolosi grigi e minacciosi, squarciati dalla luce dei lampi e attraversati dal botto assordante dei tuoni.

Ma io non ho paura, la mia mamma non lo sa. Mi piace stare tranquilla in casa ad ascoltare il temporale. La pioggia cade dolcemente sulle finestre e ticchetta allegramente sui vetri. Al piano di sopra poi, è ancora più bello. Le gocce cadono sul tetto, sul giardino, sugli alberi, sulle strade, ma io sono al sicuro e al calduccio. Anche i miei genitori sono al caldo, insieme a nonna Stella. Mi raggomitolo sul lettone grande e sprofondo tra il piumino e i cuscini colorati… che bello!

 

criiiiiikk…….bom!.......pok….aooooo…..gnik gnik gnik….

 

Che cos’è? Mi metto seduta di scatto e tendo le orecchie.

Silenzio.

Devo essermelo immaginata. Resto in ascolto ancora qualche istante e sprofondo nuovamente nel piumino.

 

Sgrat sgrat sgrat sgrat…

 

Di nuovo? Allora non me lo sono immaginata… Cosa faccio adesso? Non ho paura del temporale, ma dei ladri si! E se sono entrati i ladri? Certo, non hanno visto la macchina e hanno pensato bene di dare un’occhiata ai gioielli di mia mamma… E adesso? Adesso si ho paura! Mi viene da piangere ma cerco di non fiatare. Mentre mi nascondo velocemente sotto il letto, cerco di capire da dove viene il rumore.

 

Sgrat sgrat… tok…tok… sbum…

 

Mamma mia… è al primo piano… quello dove sono io!! Sono molto vicini… sono in corridoio…

Azzardo uno sguardo verso la porta, ma non vedo luci. Neanche il fascio di una torcia elettrica. Strano.

Forse non sono ladri? La tentazione di andare a vedere è forte, anche perché non rischio di far cigolare la porta che è già aperta.

Esco pian piano dal mio nascondiglio, gattonando nel buio. Appena metto la testa fuori dalla camera i rumori smettono.

Mi guardo attorno, circospetta. Non vedo sagome alte… non sono ladri…

Non c’è nessuno!!

 

tok…tok…tok…tok…tok…

 

Sento un leggero venticello provenire dal bagno. Ecco cos’era! Il vento ha fatto aprire una finestra che, sbattendo sulla parete, ha prodotto quei suoni! Per fortuna che non avevo paura del temporale!

Faccio per alzarmi per andare a chiuderla, quando sento un rumore del tutto nuovo…

 

miaoooooow……miaoooooooow……miaooooooow….

 

Miao?” Mi alzo velocemente e accendo la luce del corridoio. Davanti a me, bagnato e impaurito, c’è un piccolo micetto bianco.

Da dove vieni?” chiedo, senza aspettarmi risposta.

Il micio continua a miagolare e si gira verso il bagno. Poverino! È tutto bagnato! Lo prendo in braccio e cerco di seguire la scia d’acqua che ha formato arrivando fin lì. Il pavimento è pieno di piccole gocce che mi portano in bagno. Accendo la luce e vedo che c’è veramente una finestra aperta che sbatte. La chiudo velocemente e, mentre tiro giù le persiane, noto le gocce d’acqua sul pavimento…sulla lavatrice… sul balcone… Ecco come sei entrato, furbetto! Sorrido ai rami dell’albero che si affaccia alla finestra e finisco di chiuderla.

Mentre cerco di asciugare come posso il pavimento, noto che ora il micio è più tranquillo. È sempre bagnato, ma ora mi fissa dolcemente, come se con me si trovasse a casa.

Ora penserò a te!” gli dico prendendolo in braccio. Lo accarezzo un po’ per farlo sentire a suo agio, prendo una salvietta per togliergli un po’ d’acqua dal pelo e scopro che è una femmina, visto che papà mi ha insegnato a riconoscere il sesso con i gatti dei miei cugini. Finisco di asciugarla con l’asciugamano e la porto in cucina, dove le preparo un po’ di latte caldo con il pane.

La guardo con affetto e mi rendo conto di due cose. La prima è che ha smesso di piovere. La seconda riguarda oggi pomeriggio. Ora ho capito da dove venivano quei rumori nel cespuglio! Eri tu, vero micetta?

In poco tempo ha finito il latte e sembra volerne ancora. Dopo tre porzioni sembra sazia, così la prendo in braccio e la porto fuori per vedere le stelle.

Il cielo è limpidissimo. Le nuvole si stanno diradando pian piano e una in particolare mi colpisce. In mezzo al cielo scurissimo, vicino alla luna, c’è una nuvola grande, bellissima, bianchissima… Guardo la mia amica micia, i suoi occhi blu come il cielo e la bacio dolcemente sul musetto…

Benvenuta ‘Nuvola Bianca’!”

   
 
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