Libri > Twilight
Ricorda la storia  |      
Autore: Camilla L    15/03/2013    8 recensioni
Il primo incontro di Alice e Jasper visto dal punto di vista di lei: dalla prima visione, al momento in cui i loro sguardi si incrociano per non lasciarsi mai più, passando per i pensieri contorti di una giovane vampira veggente.
QUESTA STORIA FA PARTE DELLA SERIE "IL MONDO DI JASPER"
Seconda classificata al contest “Edward & Bella, Jasper & Alice a suon di musica-il ritorno!” indetto da Alice_Nekkina_Pattinson sul forum di Efp.
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alice Cullen, Jasper Hale | Coppie: Alice/Jasper
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Precedente alla saga
- Questa storia fa parte della serie 'Il mondo di Jasper'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Nome efp e forum: Camilla L (camilla L)

Titolo storia: La duplice variante del rosso e del nero

Raiting: Giallo

Protagonisti: Alice Cullen/ Jasper Hale

Prompt e Frase: Blu: “ti vorrei stringere il respiro su di me, su di me” (Nek- Darei Di Piu' Di Tutto Quel Che Ho-2005)

Nda: le parti in corsivo sono le parole che la Alice del passato pensava di dire direttamente a lui.

Vampiri o umani: vampiri (precedente alla saga)

Introduzione storia: Il primo incontro di Alice e Jasper visto dal punto di vista di lei: dalla prima visione, al momento in cui i loro sguardi si incrociano per non lasciarsi mai più, passando per i pensieri contorti di una giovane vampira veggente.

Storia partecipante al contest “Edward & Bella, Jasper & Alice a suon di musica-il ritorno!” indetto da Alice_Nekkina_Pattinson sul forum di Efp.
 
 

 
 La duplice variante del rosso e del nero
 
Pov Alice
 
Se dovessi scegliere dei colori per descrivere il mio passato, senza ombra di dubbio, sceglierei il rosso ed il nero.
Nero come la fitta nebbia che avvolge i miei ricordi: la mia vita umana, purtroppo, è solo un enorme buco nero nella mia testa. E rosso come il sangue, quel sangue che tuttora bramo e che mi permette di vivere.
Questo l'ho pensato fino al giorno in cui tutto cambiò, fino a quando incontrai lui, l'amore della mia vita, colui che ha dato un senso alla mia nera e triste esistenza. Ora, infatti, tutto è diverso, il colore predominante del mio presente è sempre il rosso, ma non un rosso qualsiasi: tutto è dipinto di un rosso acceso, quasi brillante, tutto intorno a me, ora, è rosso come l'amore, un amore così forte che è riuscito a cambiare il mio presente, il mio futuro e, forse anche, il mio passato.
Insieme a lui, il nero è quasi completamente sparito...
 
Io sono Alice, sono un vampiro e quello che sto per raccontarvi è il giorno più importante e meraviglioso della mia lunga vita...
Inizio col dire che mi risvegliai vampira un caldo pomeriggio di Maggio del 1920, la mia gola bruciava e la mia mente era confusa, avevo dei continui flash di gente che non conoscevo e questo mi mandava quasi in completo stordimento. Era un continuo susseguirsi di immagini a cui non riuscivo a dare un senso finché, tra tutti, riconobbi un volto che mi sembrava famigliare. Non sapevo perché, ma quel bel ragazzo dagli occhi rossi e agghiaccianti mi dava sicurezza. Quando nella mia testa appariva lui, mi sentivo subito meglio e l'ansia e lo stordimento sparivano improvvisamente. Iniziai a concentrarmi su di lui, aggrappandomi a quell'unica ancora di salvezza che avevo a disposizione.
Non sapevo dare un nome a quel bel volto, così per me divenne “il mio angelo sconosciuto”. Cercavo di concentrarmi esclusivamente su di lui, in modo che la sua immagine prevalesse su tutte le altre e, fortunatamente, quel piccolo trucco sembrava funzionare: ormai nella mia testa apparivano solo il mio bell'angelo e il suo meraviglioso sorriso.
Grazie a lui, col passare dei giorni, riuscii a far funzionare meglio la mia testa, ma continuavo a convivere con un bruciore alla gola che sembrava non darmi tregua; avevo capito che bere sangue lo faceva placare, ma dissanguare poveri innocenti non mi faceva solo passare il bruciore, innescava in me tanti di quei sensi di colpa che, forse, mi facevano stare ancora peggio. Vi convissi finché non mi vidi nella mia testa mentre lottavo contro un puma per poi berne avidamente il sangue. Per me fu una benedizione e una liberazione da tutti quei rimorsi che mi attanagliavano senza sosta. Non riuscii subito a rinunciare completamente al sangue umano, quello animale placava un po' la mia sete, ma non mi saziava completamente, era buono, caldo e mentre lo bevevo mi sembrava che la mia gola trovasse finalmente un po' di pace, ma erano sensazioni brevi, troppo brevi perché soddisfacessero pienamente me e la mia gola assetata. Quando proprio non riuscivo a resistere mi avventavo ancora su qualche malcapitato umano, ma con tanta forza di volontà riuscii a farli diventare avvenimenti sempre più rari.
La mia vita trascorreva lenta e, tutto sommato, tranquilla, ma sentivo che mi mancava qualcosa; “il mio angelo sconosciuto” mi teneva compagnia, ma sembrava non essere sufficiente, ogni volta che la sua immagine scompariva facevo di tutto perché riapparisse nuovamente, ormai vivevo in funzione di quello.
Ero sulla strada giusta per vivere serenamente, ma il mio viaggio era appena all'inizio.
Tutto divenne più chiaro quando, finalmente, capii chi fosse quel bel ragazzo che, involontariamente, mi salvò la vita. Lo capii quando mi resi conto che le immagini che vedevo in continuazione erano flash della mia vita futura. Improvvisamente realizzai che potevo vedere nel futuro e, in quel preciso istante, vidi il “mio angelo sconosciuto” venirmi incontro e presentarsi a me. All'inizio non capivo dove fossimo, ma con un po' di ulteriore concentrazione, focalizzai tutto alla perfezione e il mondo intorno a me iniziò a cambiare tonalità. Da quel momento il mio unico scopo fu quello di incontrare il mio angelo il più presto possibile.
Vidi che il nostro incontro sarebbe avvenuto in una locanda ben precisa in una città chiamata Philadelphia.Io non conoscevo quella città e nemmeno sapevo dove fosse, ma avrei fatto di tutto per arrivare puntuale all'incontro con quello che sarebbe stato l'amore della mia vita. Si, lui, il mio angelo, in un futuro non molto lontano, mi avrebbe amato e io avrei amato lui, anzi, probabilmente, io già lo facevo...con ogni probabilità, io ero già follemente innamorata di lui, anche se ancora non conoscevo altro di lui che il suo magnifico volto.
Quando entrai nella locanda che sarebbe stata l'ignara testimone della nascita del nostro amore infinito, mi sembrò di sentire il mio cuore sussultare e avevo l'impressione che tutti mi guardassero perché sapevano che la mia vita, da lì a poco, sarebbe cambiata per sempre.
Ormai passavo ogni attimo in quel locale o nelle sue vicinanze e l'attesa si faceva sempre più estenuante. Decisi che sarebbe stato inutile andarlo a cercare, visto che, sapevo per certo che, prima o poi sarebbe passato di lì, ma aspettare qualcuno che non sapevo quando sarebbe arrivato era davvero dura.
Il tempo trascorreva inesorabile, del mio bel salvatore non c'era nessuna traccia e l'impazienza si stava impossessando di me sempre di più, giorno dopo giorno, ma ero ben determinata a non rinunciare, non dovevo farlo. Non dovevo mollare solo perché avevo troppa fretta di incontrarlo, lui sarebbe arrivato, ne ero più che sicura e, ci sarebbero voluti anche anni, al suo arrivo io sarei stata lì.
 
Ma dove sei, angelo mio? Perché non vieni da me?
Non farmi aspettare ancora, io sento già la tua presenza, ma tu ancora non ci sei, sento che già ti vorrei stringere, il respiro su di me, su di me le tue mani scivoleranno delicate e tu, dolce angelo sconosciuto, mi farai innamorare perdutamente di te...

Ormai pensavo solo ed esclusivamente a lui e a come sarebbe stata la nostra vita insieme; mentre lo facevo vedevo impresse nella mia mente ogni immagine relativa al nostro futuro e questo riempiva la mia vita di una gioia immensa e mi aiutava a non impazzire mentre aspettavo ansiosa il suo arrivo che sembrava non arrivare mai.
Ero riuscita a mettere ogni tassello al proprio posto, ormai conoscevo la nostra vita insieme in ogni minimo particolare: vidi che ci saremmo uniti ad una famiglia di vampiri che per vivere si nutriva di sangue animale e questa cosa mi rendeva ulteriormente felice, vidi che, subito dopo, ci saremmo sposati e questo mi faceva toccare il cielo con un dito...saremmo stati inseparabili...se solo non si fosse fatto attendere così tanto...
 
Vedo già la nostra vita insieme, la nostra vita che non avrà più il sapore della sofferenza, ma quello della gioia e dell'amore, tu ed io non saremo più sconosciuti, ma amanti felici di essersi finalmente trovati, in questo mondo che, prima di aver capito chi fossi, era nero, nero come il buio che ha circondato la mia vita fino a qui; quando ti incontrerò non sarà più così, ora lo so, angelo mio, da quel momento tutto intorno a noi, sarà rosso, rosso come il nostro amore che presto nascerà...
 
Ci vollero anni e una dose infinita di pazienza per vivere, finalmente, quel giorno che sapevo che sarebbe stato l'inizio di tutto.
Era Dicembre e faceva freddo e, finalmente, la mia costanza venne premiata. Ero seduta in un tavolino un po' staccato dagli altri nell'angolo più buio della locanda e, improvvisamente, la porta si aprì e le mie narici vennero invase dall'aroma più sublime che, tuttora, abbia mai sentito. Non appena alzai lo sguardo, una visione celestiale si materializzò davanti ai miei occhi: era lui, era il mio angelo, era lì davanti a me, ancora non ci potevo credere.
Immediatamente notai che anche lui fu subito attratto da me, era come se una forza invisibile, ma altrettanto potente, lo stesse guidando fino al mio cospetto senza che lui potesse ribellarsene; era come se, finalmente, le due metà di un intero stessero per ricongiungersi dopo essersi per anni cercate invano.
-Era ora che arrivassi, stavo iniziando a pensare che non sarebbe mai successo.- gli dissi con la gioia nel cuore, non appena arrivò davanti a me.
-Desolato, signorina.-si scusò gentilmente, ma senza capire bene di cosa.
Ci guardammo negli occhi per qualche secondo, poi mi disse qualcosa che mi stupì come non mi era mai successo prima.
-Le va di venire a fare quattro passi con me, signorina? So che fuori è in corso una terribile tormenta, ma le prometto che dove andremo sarà molto più asciutto delle strade di questa città.-disse, quasi sussurrando e guardandomi in un modo di cui era impossibile non innamorarsi.
-Con te verrei anche in capo al mondo e, comunque, io sono Alice.-gli risposi.
-Piacere Alice, io sono Jasper.-si presentò, offrendomi la mano come solo un gentiluomo d'altri tempi sapeva fare.
Arrivò e, senza capire bene come mai lo stessi aspettando, si presentò a me senza troppe remore e mi chiese di passeggiare insieme a lui. Il suo potere gli consentì di capire, fin da subito, che poteva fidarsi di me e così fece. Uscimmo dalla locanda tenendoci per mano, i nostri occhi si cercavano in continuazione, così come fanno anche ora, dopo più di mezzo secolo.
Quello fu il giorno più bello della mia vita, quello in cui il mio cuore trovò la sua metà, quello in cui il nero diventò rosso e il primo di lunghissima serie di giorni magnifici insieme a lui.
 
Finalmente sei qui, angelo mio, ancora non credo ai miei occhi; una parte di me è convinta che tu sia una delle tante proiezioni della mia mente, invece tu sei qui, sei reale, com'è reale il mio amore per te. Ora, niente e nessuno ci potrà mai separare, le nostre vite sono legate in modo indissolubile e così rimarranno per l'eternità...
 


 

 





Uploaded with ImageShack.us  
   
 
Leggi le 8 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: Camilla L