Somewhere over the rainbow

37 giorni (circa) dopo l’incidente aereo

3 a.m.
Ti avrei voluto amare, Mark, per una volta non da lontano, non in silenzio, ma da vicino.
Ti avrei potuto stringere forte a me e baciarti, sentendo il tuo cuore accanto al mio.
Avrei voluto, ma non posso.
 
6:17 a.m.
Mi sembra quasi di vederti, di sentirti respirare piano, nel sonno, di riuscire a leggere la tua mente e i tuoi sogni, di scorgere i tuoi occhi limpidi e vivaci tra le luci del mattino.
Vorrei sussurrarti all’orecchio le parole che non ti ho detto allora e che non posso dirti più.
Vorrei, ma non posso.
 
10:04 a.m.
Ti sento, sento il tuo cuore, batte veloce, forse troppo.
Magari mi sbaglio, forse non sei tu, ma solo un ronzio nelle mie orecchie.
Vorrei che fossi qui, anzi, vorrei essere lì, con te, ovunque tu sia ora.
Ricominciare tutto dall’inizio.
Vorrei, ma non posso.
 
1:52 p.m.
Chissà se puoi sentirmi, se riesci a percepire la mia presenza quando ci troviamo nello stesso luogo, nella stessa stanza, così vicini da respirare la stessa aria.
Chissà se pensi a me, se credi che ti stia accanto oppure che sia lontano, in cielo, oltre l’arcobaleno.
Vorrei tanto saperlo.
Vorrei, ma non posso.
 
3:31 p.m.
Denny dice che non mi puoi sentire, almeno non nel senso fisico o percettivo del termine.
Un giorno forse potresti arrivare a percepire la mia vicinanza.
Potrei persino camminare accanto a te per tutta la vita e tu potresti non accorgertene mai.
E non voglio che accada, non ti posso tenere ancorato a me, perché sarebbe da egoisti ed io non lo sono.
Però non voglio nemmeno che tu mi dimentichi, che mi chiuda in un cassettino del tuo cuore e vada avanti.
E vorrei pensarla diversamente.
Vorrei, ma non posso.
 
5:34 p.m.
Non ti sento più, non percepisco il tuo respiro, il battito del tuo cuore, nulla, solo un grande senso di vuoto e di inquietudine.
Vorrei stringerti a me per un’ultima volta, congedarmi da te con un ultimo bacio, un abbraccio o contatto.
Vorrei sentirti parlare, piangere, sussurrare, persino urlare.
Qualunque segno sarebbe meglio del silenzio glaciale che mi avvolge.
Ti vorrei qui per un’ultima volta.
Ma non posso.
 
“Ora puoi”.

Non riesco a credere ai miei sensi, i miei occhi lo vedono, le mie orecchie sentono la sua voce.

E’ qui con me, un’ultima volta.

“Non ultima, Lexie, sono tuo per sempre, perché noi due siamo destinati, ricordi?”.

E saperlo qui, rende meno amaro il non esserci più, perché saremo in due ad essercene andati, insieme, da qui all’eternità.
 
NdA:
Ieri mi sentivo particolarmente ispirata sulla coppia Mark/Lexie, complice una lezione saltata all’università e un po’ di tempo da riempire ed ecco il risultato.
Non so voi, ma mi piace l’idea di pensarli insieme, felici, oltre l’arcobaleno …
Alla prossima
lulubellula
p.s. se volete leggere la mia shot precedente sulla coppia (scritta prima della nona stagione), eccovi il link: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1138911&i=1