Serie TV > The Vampire Diaries
Segui la storia  |       
Autore: SafiaEl    15/03/2013    3 recensioni
Eh già, sono tornata a torturarvi i neuroni e anche parecchio alla svelta. Questa storia (se posso chiamarla così) parla di una ragazza con gli attributi, spedita letteralmente a calci nel didietro in un paese che odia, da uno zio che non ha mai visto in vita sua. Allontanata dai suoi amici, dalla sua amata Italia. Vi chiederete se questa ragazza ha una famiglia, beh ce l'aveva, finchè suo padre non è venuto a mancare e sua madre è caduta nel baratro della disperazione. Lucinda, si chiama la ragazza, apparentemente forte, ma si sa, siamo tutti deboli, siamo tutti umani e nella nostra vita arriverà inevitabilmente qualcuno che ci costringerà a tirare fuori questo lato di noi.
Bene, spero di avervi incuriosito, aspetto tante recensioni (sono in vena di battute) e taaanti pomodori in faccia.
Bacioni enormi
Safy
Genere: Dark, Fantasy, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert, Klaus, Nuovo personaggio
Note: AU, Lime | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo I

 

-Beh che cazzo guardi?!- sbottai parecchio irritata rivolgendomi a quella specie di palla di lardo che avevo di fianco che mi squadrava da ben dieci minuti buoni. Lui abbassò la testa borbottando qualcosa, ma sinceramente non mi interessava. Ero bloccata da quasi un'ora in quella fottuta sala d'attesa ad aspettare un fottuto aereo che non arrivava più. Vi chiederete per dove? Beh, semplice, stavo andando in un fottuto (abituatevi è il mio aggettivo preferito) paese sconosciuto, per giunta in uno stato che tanto odiavo...Gli Stati Uniti d'America, pff, ma fatemi il piacere. Tutti a sognare di andarci perchè lì c'era fortuna, lì potevi inseguire i tuoi sogni e ancora cazzate su cazzate. Quello era il paese della guerra, monopolizzava il mondo per farlo cadere ai suoi piedi, altro che sogni. Venni ridestata dai miei pensieri dalla voce dell'altoparlante che annunciava l'inizio dell'imbarco in aereo. Non sapevo se essere felice che quell'attesa stava finendo, oppure disperarmi perchè stavo lasciando la mia cara e tanto amata Italia, i miei amici e persino la scuola. Ma non mi soffermai più i tanto perchè non avevo scelta, non potevo tornare a casa mia, ormai non potevo più nemmeno chiamarla casa. Ero stata letteralmente spedita su questo aereo a calci nel culo dall'assistente sociale, perchè non potevo vivere con una madre alcolizzata e drogata. E la sfiga vuole che l'unico parente disposto a prendermi in affido fosse mio zio Marco, che abitava in un cazzo di paesino sconosciuto nello stato della Virginia. Sono una sfigata, ma che dico, la regina degli sfigati. E con questo pensiero salii sull'aereo prendendo posto su un sedile della classe economica sperando che quella palla di lardo non si sedesse vicino a me anche questa volta.

 

Dopo dieci estenuanti ore di volo con incluso uno scalo a Parigi, il segnale, che avvertiva di allacciare le cinture di sicurezza, iniziò a lampeggiare. Stavamo atterrando, istintivamente afferrai i braccioli del sedile, odiavo quel momento, quando l'aereo scendeva a grande velocità e la tua vita era nelle mani del pilota e del suo assistente. Trassi un sospiro di sollievo quando appurai che non ci eravamo schiantati e che era arrivato il momento di scendere. Presi il mio bagaglio a mano e scesi quegli scalini con un aria da funerale. Solo quando calpestai l'asfalto dell'aeroporto di Richmond, mi resi davvero conto che non potevo più tornare indietro, nemmeno se lo volessi.

Aspettai al nastro trasportatore la mia valigia, la presi e la misi sul carrello con quella più piccola, per poi uscire seguendo i cartelli. Quando si aprirono le porte automatiche cercai tra la folla quel volto quasi sconosciuto di mio zio, l'avevo visto in foto solo pochi giorni prima della mia partenza, mi veniva quasi da ridere a chiamarlo zio. Dopo un po' che mi sporgevo lo riconobbi perchè era l'unica persona che si stava avvicinando a me, sorrideva e sembrava avere un' aria cordiale. Sorrisi di rimando e gli porsi la mano -Ciao io sono Lucinda- dissi, quasi timida, lui rifiutò la mia mano tesa, per abbracciarmi di slancio e sussurrarmi quasi commosso -Oh Lucinda... sei crescita così tanto, mi ricordo quando sono venuto a trovare mio fratello e tu eri appena nata- “Wow” pensai io “peccato che per me non è lo stesso”

 

 

Spazietto me:

Muahahahah sono tornataaaaa, sììì e vi torturerò ancora per molto. Muahahahah.

Ok basta torniamo seri, allora questa è una storia che mi è venuta in mente quando ero sul pullman di ritorno a casa, a dir la verità ero in una specie di dormiveglia ho avuto questo lampo di genio ;)

Voi potrete immaginarvi come sarà...

Ma spero che vi piaccia lo stesso, questo nuovo personaggio appena sfornato dalla mia mente malata.

Un bacione

Safy <3

   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > The Vampire Diaries / Vai alla pagina dell'autore: SafiaEl