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Autore: brokenheart    15/03/2013    2 recensioni
Gli specchi sono un peccato capitale per ogni essere umano, conducono alla vanità, fanno annegare nei dubbi, illudono; ma Emily non sapeva che il suo l'avrebbe portata verso tutt'altro.
Genere: Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                                                                                                   Riflesso




Gli specchi sono un peccato capitale per ogni essere umano, conducono alla vanità, fanno annegare nei dubbi, illudono; ma Emily non sapeva che il suo l'avrebbe portata verso tutt'altro.


Emily non si vedeva bella, nonostante non fosse certamente spiacevole, e detestava gli specchi, detestava il suo riflesso, poiché per esso si sentiva inferiore.


Faceva eccezione il grande specchio della sua stanza a cui lei confessava tutto, perchè non la illudeva, non la rifletteva, ma l'ascoltava e nella sua camera col suo specchio lei non si sentiva affatto brutta né pessima.


Spesso si sentiva pazza, ma poi rammentava a se stessa che se serviva un po' di pazzia per guarire la sua solitudine e la sua autostima inesistente sarebbe stata pazza. Infondo non faceva nulla di male parlava solo con uno specchio.


Alcune volte le sembrava che la persona dall'altra parte fosse vera quanto lei, perchè era quasi certa di sentire calore e non freddo quando sfiorava la sagoma riflessa nello specchio.


Ne ebbe la certezza quando una mano le asciugò le lacrime che le solcavano le guance a causa della sua solitudine.


Un'altra lei, ma più bella avrebbe commentato Emily, era uscita dallo specchio per consolarla. Non parlava, ma il suo sorriso era sufficiente ad Emily, difatti arrestò immediatamente il suo pianto per guardarla nei profondi occhi blu.


Così uguali e così diverse. Vita e illusione, carne e riflesso, lacrime e sorriso. Ma tra vita e illusione il passo è breve e la ragazza l'avrebbe imparato presto.


Tutto pareva così assurdo, ma ad Emily non importava. Si stese sul materasso e come aveva previsto, il suo riflesso le fu sopra e la baciò, o accadde il contrario, neppure loro saprebbero dirlo. Delicate e lente le loro labbra si muovevano in sincrono, mentre l'una incatenava i capelli rossi e mossi dell'altra.


All'improvviso Emily si riscosse e il suo riflesso tornò nello specchio. Almeno così le parve. Per tranquillizzarsi si mise a dormire dicendosi che era stato tutto frutto della sua immaginazione.


La mattina dopo guardò lo specchio e notò un particolare: non aveva la cornice.


Ma non ci fece molto caso, poteva averla tolta suo padre, e chissà quanti giorni prima senza che lei se ne accorgesse. Continuò a prepararsi, doveva andare a scuola. Si sorprese nel vedere che il cane non abbaiava al suono della sveglia, anche se correva come un matto. Quando entrò sua madre però comprese.
La donna apriva la bocca, ma non usciva alcun suono, si sentivano solo dei mormorii. Erano le voci provenienti al di là dello specchio, la stessa sveglia che aveva sentito non era quella che aveva spento, era quella del suo riflesso. Infine capì del tutto: era diventata il riflesso di se stessa.


Quando sua madre uscì, il suo riflesso si avvicinò ghignando allo specchio.


-Ora vedremo se piangerai ancora. Goditi la tua vita muta di illusioni, mentre io posso vivere davvero.


Questo le disse sibilando il suo riflesso ed Emily non potè non pensare che avesse perfettamente ragione. Aveva sprecato tutti i suoi anni inutilmente, non aveva mai capito la sua fortuna fino a quel momento, non aveva mai afferrato la bellezza della vita. Solo ora che le era stata tolta sapeva di dover essere grata della sua breve ma quieta esistenza.  
 

  
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