They
don’t know about us
Siamo due ragazzi liceali che dal
nostro
posticino in prima fila, nascosti da zaini e giacche, ci troviamo
spesso ad
osservare una coppia.
All’inizio era un gioco ma andando avanti…
abbiamo capito che in loro, o meglio, nella loro relazione,
c’era un fondo di
verità.
Da allora abbiamo cominciato ad osservarli
con più attenzione e abbiamo soprannominato la loro coppia
“ Villogna ”, per
via dei loro cognomi.
Siamo andati ad investigare sempre più a
fondo e oggi siamo qui per parlarvi della loro storia omosessuale.
I giorni passavano e con loro crescevano i
sentimenti e le paure.
Perché in un mondo marcio come il nostro,
essere accettati per quel che è veramente è un
optional.
Ma loro si amavano e ogni giorno i loro
sguardi s’incontravano senza poter mai sfociare in un
abbraccio, in un bacio o
in qualcosa di più.
Uno dei due scattò verso la porta
immediatamente ma l’altro lo tirò verso se
afferrandolo per un braccio.
Approfittammo di quel momento per svignarcela ma anche dal corridoio
potemmo
udire la frase arrabbiata: “ Non ne posso più di
nascondermi! Ormai sei solo tu
che non ne hai il coraggio! ”.
La goccia che fece traboccare il vaso fu la
nostra scoperta e allora ci sentimmo in colpa e decidemmo di dover far
qualcosa, di agire.
Durante l’intervallo notammo i due distanti
per la prima volta, seppur i loro sguardi continuassero ad incrociarsi
per
sviarsi subito dopo.
Stufi di quell’opprimente situazione li
chiamammo dentro una classe vuota e chiudemmo la porta alle nostre
spalle,
fermamente decisi ad aiutarli a far vivere loro l’amore
travagliato che
meritavano.
Li guardammo dritti negli occhi e stemmo in
silenzio per qualche secondo vedendo in loro la paura di un qualche
ricatto per
averli scoperti. Aspettammo ancora qualche instante e demmo fine alla
loro indecisione
affermando che sì, noi sapevamo.
Ci avvicinammo ai due con fare sereno e
cominciammo a dar aria ai pensieri che da settembre invadevano le
nostre menti:
“ Voi non siete diversi, voi amate come ogni altro essere
umano. Dovete farvi
forza e uscire all’aperto perché là
fuori è pieno di gente capace e volenterosa
di aiutarvi e sostenervi. Ricordate che noi siamo dalla vostra parte,
ieri,
oggi e sempre. Facciamo il tifo per voi, ragazzi ”.
Uscimmo dalla classe lasciandoli un po’
disorientatati ma continuammo a spiarli di nascosto, curiosi di vedere
come
sarebbe andata a finire la loro storia.
Ed ecco che uno dei due si voltò per primo
verso l’altro con occhi lucidi, l’altro lo
guardò e sussurrò solo due dolci
parole “ ti amo ”.
L’altro, il ragazzo dagli occhi verdi ormai
riempiti di lacrime, si tuffò tra le calde braccia del suo
amato, per poi
alzare il volto e fondersi con le sue calde e morbide labbra:
“ ti amo anch’io
”.
Vi è dato sapere che questa è una cazzata nata da due menti idiote (quella di xsmilesrauhl_, altro autore di efp, e la mia) e deviate durante due ore di totale scazzo a scuola, SAPPIATELO. Pertanto è un qualcosa di poco serio, adios.
P.s. Per chi l'avesse pensato sì, il titolo è lo stesso della canzone dei One Direction perché, ammettiamolo, è perfetta per questa fanfiction.