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Autore: Daleko    16/03/2013    5 recensioni
Volteggia.
Genere: Dark, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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[Ascolta questo, per favore. Ascoltalo. Vuoi essere mio amico?]

 

Volteggia, lei assieme al suo abito. Volteggia, nella stanza fredda e grigia. Volteggia, sulle note di un carillon.
Volteggia, con passi leggeri e silenziosi. Volteggia, saltando dolcemente. Volteggia, circondata dalla sua chioma ambrata.

–sciack sciack sciack sciack–



Cammina sporcando le candide scarpe di stoffa, una lieve risata esce dalle sue labbra rosse. Porta il bianco indice a scorrerle sulla guancia;
il luogo è freddo, ma non le interessa. Il mondo è freddo, è scosso da brividi, la vita si ritira docilmente al suo sguardo di ghiaccio.
Quando il carillon non suona più le manca il respiro, si getta sulla scatolina dorata, torna a girare la chiave e nuovamente le sue dolci note tornano a
riempire l'anonima stanza.





–sciack sciack sciack sciack–


 

Balla nuovamente volteggiando, volteggiando, volteggiando. Ora le sue candide scarpe sono rosse, inzaccherate di vita.
Le piace il rumore della vita. Schizza, è leggera, è come l'acqua della pioggia che la lava quando il cielo è come i suoi occhi.
Come l'anima e queste cose qua.

Si ferma, poi si siede raggomitolandosi su se stessa. I lunghi capelli color dell'ambra s'inzaccherano anch'essi, come il vestito e la sua pelle.
Piange ora, piange, senza volteggiare, senza ballare. Piange racchiusa al centro del mondo, in una pozza di vita.
Piange perché è sola, è sola con un carillon, è sola con un'anima sola, è sola come una goccia di pioggia in un mare di vita.
Poco lontano i suoi amici la guardano, seduti contro il muro. Il suo pubblico, i suoi spettatori, la sua compagnia. Le avevano regalato il rosso.
La guardavano, la guardavo sempre, con i loro occhi grigi. La guardavano finché lei non si stufava.
I suoi amici diventavano brutti, diventavano cattivi e tornavano a sorridere. Non dovevano sorridere! No!
Perché lei era sola. Era sola.
Sorridevano dopo un po', ma lei li amava lo stesso, perché le avevano donato la vita. Li amava anche se poi era costretta a buttarli.
Non poteva tenerli per sempre. Sorridevano e puzzavano, sorridevano e puzzavano, puzzavano di assenza. Ma non importa, perché
gliel'avevano donato! La vita, la vita che colora tutto.
La vita che schizza come la pioggia e queste cose qua.

Si addormentò in una pozza di vita, con il rosso dilagante sul suo candido corpo rivestito di bianco.
Lei non sorrideva mai, perché il carillon lo faceva per lei.
Il carillon, la lama e queste cose qua.


Domani avrebbe ballato ancora.







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