IL GIARDINO DEI FIORI DI PESCO

Cos'è un ricordo? Qualcosa che hai o qualcosa che hai perso per sempre?

Woody Allen

Dove sono? Quando sono arrivata qui? Perché sono qui? E soprattutto, chi sono io?

Apro gli occhi: bianco.
Una ventata mi travolge.
Mi strofino il viso coi polsi, sono così spaesata.
Il bianco scompare; sono stesa in un giardino pieno di alberi, tra cui peschi, dietro ad un edificio.
Non ricordo niente, assolutamente niente.
Un piede dopo l'altro mi alzo traballando, ondeggio seguendo quel vento.
Mi incammino nel giardino, i petali dei fiori di pesco trasportati dal vento si posano nei capelli, nei miei castani capelli mossi corti fino alle spalle.
Perché sto camminando in questa direzione?
Mi fermo.
C'è un ragazzo laggiù, alla fine del giardino e mi sta guardando, poi sorride.
Chi è?
Non lo conosco.
Si avviccina, è a pochi metri da me.
Non smette di sorridere, non parla.
Allunga una mano e la poggia sulla mia guancia.
Noto meglio il suo aspetto ora che è così vicino, ma non mi è familiare: capelli biondi ed occhi gialli.
Sorride e il vento gli scompiglia i capelli e la camicia fluttua leggera.
Non ricordo anche le stagioni, fatico a rammentare, ma credo sia primavera.
Il ragazzo abbassa la mano e prende la mia.
Attraversiamo il giardino lentamente.
Lui sembra felice, sorride, io non sento niente.
Ora è il mio sguardo però fisso su di lui, ma lui invece guarda avanti.
Improvvisamente spalanca gli occhi, corre verso un pesco, raccoglie un rametto con solo due fiori, ritorna e me lo porge, sorridendo ancora di più.
Ha davvero un bel sorriso...
Qualcosa mi riga le guance e il suo volto muta, è preoccupato; finalmente parla, ma non lo sento: sto singhiozzando, sto... piangendo!
Sento il suo petto improvvisamente contro di me e due grandi braccia avvolgermi la vita.
Mi sento al sicuro, protetta; più tempo passa con lui più ricordo le emozioni.
Mi alza il viso portando due dita sotto al mento: sorride ancora.
Mi bacia: è caldo, mi lascio trasportare e, con quella che forse è felicità, chiudo gli occhi.
Apro gli occhi: bianco.

E restano solo ricordi, immagini sconnesse perse nei meandri della mente, indiscusse voragini attorno al fulcro della vita.
 

NOTA DELL'AUTORE

Ciao :3
Intanto ringrazio per le recensioni nelle precedenti storie,
quindi grazie ^^
Poi volevo aggiungere che prima dell'inizio della primavera
metterò qualcos'altro
(non vi dico cosa).
Non mi ricordo più cosa volevo scrivere
quindi boh! :O
Va beh...
Non doveva essere importante allora...
Ok,
ci vediamo fra meno di una decina di giorni!
A poi :D
Teal Eyes xx


 

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