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Autore: sistah    16/03/2013    1 recensioni
Cosa succede se l'amore ti viene strappato via senza che tu possa ribellarti? Avresti voluto dirgli qualcos'altro, stringerlo a te, incontrare di nuovo i suoi occhi e fargli annusare quelle bellissime rose rosse.
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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http://www.youtube.com/watch?v=JF8BRvqGCNs I Want You To Stay

Lo pensi davvero?

Si…

                                                                                                                                                              Ripetilo.

Ti amo.

 

Ancora mi rimbombano in testa quelle parole.  Le pronunciammo una mattina, la prima nella quale ci siamo ritrovati nello stesso letto, dove si celavano i ricordi della sera prima. I suoi occhi  si attaccavano sulla mia pelle, potevo sentirli cercare i miei.  Le sue mani calde accarezzavano i miei fianchi e le lenzuola bianche ci coprivano a metà. Il sole filtrava tra le tapparelle socchiuse di camera mia mentre lui baciava i miei capelli. Fu allora che istintivamente glielo dissi, il primo “ti amo”. I suoi occhi brillavano, quel colore cioccolato che avevo sempre amato mi faceva impazzire. Lo ripetei più e più volte, la magia non svaniva mai. Ricordo che mi riaddormentai tra le sue braccia e al mio risveglio non c’era più nessuno. Corsi in cucina, dove poteva essere il mio uomo se non a prepararmi un toast? Ma la stanza era spoglia e in casa c’ero solo io. Mi aveva fatta sua e si era volatilizzato. Non un messaggio, non una chiamata. Ma non importava, sapevo sarebbe ritornato. Non andai al lavoro quella mattina, stavo particolarmente male e forse era una fortuna che Zayn non fosse lì a vedermi in quello stato. Stetti sdraiata sul divano tutto il giorno fingendomi tranquilla, aspettando che lo schermo del telefono si illuminasse ed apparisse una scritta. Inutilmente. Allora lo feci io, gli scrissi. Ma la mattina dopo Zayn non aveva ancora dato segnali della sua esistenza. “Razza di stronzo, porco e approfittatore” pensavo, come potevo non avercela con lui? Lo assillai, gli inviai innumerevoli messaggi e chiamate ma era come se li avessi mandati al nulla. Era scomparso. Stetti malissimo in quel periodo: mi alzavo e andavo automaticamente in bagno a vomitare. Non mi presentai al lavoro per quasi due settimane. Fu quando parlai con le mie amiche che mi venne il dubbio. Non avevo detto loro niente di Zayn, ci mancava solo che si mettessero a farmi il terzo grado su di lui quando io non sapevo nemmeno dove abitava. “.. e in pratica è da giorni che soffro come un cane, penso abbia a che fare con il mio ciclo ma è strano, non era mai successo prima.” Disse una di loro. Il ciclo. Da quant’è che non mi veniva il ciclo? Corsi via in quel momento, lasciando le mie amiche sbigottite senza una spiegazione. Comprai un test, volai a casa ed aspettai. Terrorizzata camminavo su e giù per il corridoio, mangiandomi le unghie. Presi coraggio e guardai l’oggetto: una simpatica faccina mi sorrideva felice, come se mi avesse appena dato la notizia più bella del mondo. Incinta. Mi lasciai cadere sul pavimento, il respiro si fece sempre più veloce e cominciai a piangere, lasciando uscire dei grandi sospiri dalla mia bocca. Le lacrime correvano giù lungo le mie guance, mi sdraiai sul parquet, incredula. Non poteva essere, non in quel momento, non a me, non senza Zayn. Chi lo vuole un bambino a ventidue anni? Uscii, asciugai le lacrime in una manica della giacca e corsi fuori. Il cielo era diventato piuttosto grigio e tirava vento. Corsi finché resistetti, cominciando poi a rallentare fino a mantenere una camminata stanca. Il centro di Londra sembrava deserto rispetto al solito, sentii le lacrime tentare di scendere e per quanto cercai di impedirlo qualcuna ce la fece. Erano lacrime di rabbia, verso Zayn, verso il bambino, verso le mie amiche, verso tutti, verso me. Svoltai un angolo, arrivando ad un incrocio a me sconosciuto, nonostante non fosse lontano da casa mia. Molta gente formava un cerchio appena di fianco ad un automobile con il cofano un po’ schiacciato. C’era la polizia, i lampeggianti, i mormorii della gente. Mi avvicinai, aggrottando la fronte. Mi feci spazio, sentii una fitta lancinante al petto, le lacrime erano irrefrenabili. Dalla mia gola uscì un grido, un poliziotto cercò di allontanarmi, mi dimenai: avrei potuto riconoscere quel viso tra mille. Urlai il suo nome, presi il suo viso tra le mani chinandomi su di lui. “Zayn?” sussurrai poi sulle sue labbra “Ti amo” lo baciai. Un uomo mi tirò indietro, mentre degli agenti lo portavano via. Le lacrime rendevano tutto sfocato, battei le palpebre e per terra vidi delle rose rosse. Qualche petalo si era staccato ma erano ancora ridotte bene ed era visibile un biglietto. “Ti amo anch’io” Diceva. Le raccolsi e le portai con me in ospedale. Oggi non mi mancano i suoi occhi, posso rivederli quando voglio in quelli uguali di nostra figlia. Ancora mi commuovo se punto lo sguardo nel suo. Oggi ha compiuto 18 anni. Le ho regalato questa storia, insieme a delle rose rosse.

 

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Si beh io scrivo sempre cose molto allegre... 

Buongiorno anche a voi! non è bellissima questa foto? *_* 

comunque, la OS l'ho scritta ascoltando Stay di Rihanna che mi ha ispirato molto, per questo l'ho proposta anche a voi.

volevo scrivere qualcosa di triste e in teoria penso di esserci riuscita, ditemi che ne pensate.

un bacione, Bea.

 

  
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