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Autore: Ema Penniman    16/03/2013    2 recensioni
Dalla storia
Sono stupido, non è vero? -D
Beh, questo dipende unicamente da cosa hai fatto -C
Ho bruciato la mia cucina -D
Genere: Comico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Chris Colfer, Darren Criss
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Darren Criss, you're an idiot.
Autrice: Ema Penniman
RatingVerde 
Betareader: Eternalrest. 
Genere: Comico, fluff.
Avvertimenti: Potreste voler uccidere Darren personalmente, io vi avverto.
Pairing: CrissColfer. 
Disclaimer: Non conosco nè Chris Colfer nè Darren Criss. Ma adoro far finta di essere Darren, anche perchè amo Chris Colfer.





Sono stupido, non è vero? -D

Beh, questo dipende unicamente da cosa hai fatto -C

Ho bruciato la mia cucina -D

Cosa? -D

Chris? -D

Chris, che stai facendo? -D

Perché mi abbandoni così, Chris? -D

Cercavo soltanto di figurarmi come hai fatto, ma non credo sarebbe possibile. Sapevo che prima o poi sarebbe successo, ma non pensavo che la tua idiozia potesse raggiungere tali picchi. Avanti, cosa stavi cercando di fare TU in cucina? -C

Io… no, non credo tu lo vaglia sapere -D

Dare, o me lo dici, o non ti parlerò mai più -C

Risponderò a questa domanda solo in presenza di un avvocato -D

Dare, tu non c’è l’hai nemmeno un avvocato -C

Lo so, ma volevo dire questa frase almeno una volta ;) -D

L’hai già detta -C

No. Non è vero -D

Si. Me lo ricordo anche -C

Ah, si? Bene, dimmi quando è successo -D

Ieri pomeriggio. Ti ho chiesto cosa stavi facendo e mi hai risposto così, mentre mangiavi il panino, a detta tua, più condito del mondo -C

Io… non ho mai mangiato il panino più condito del mondo -D

Si, lo hai fatto. Ed è successo ieri pomeriggio -C

Non ti sopporto Colfer -D

Nessuno è perfetto. E ora dimmi come hai bruciato casa tua -C

Non ho bruciato tutta la casa, ma solo la cucina -D

Darren. Stai divagando -D

Prometti di non prendermi in giro? -D

Te l’ho già detto, dipende da cosa hai fatto -C

Bene. Avevo fame, ma non c’era nulla da mangiare. Ho aperto il frigo ed ho trovato solo un cartone di latte, così l’ho messo nel microonde per farlo riscaldare ma, non so cosa sia successo, sta di fatto che è esploso tutto -D

Sai, credo che la tua casa stia cercando di ucciderti. Dev’essere stanca di tutto il casino che ci lasci dentro -C

Molto d’aiuto, Colfer. Davvero simpatico -D

Cosa vuoi che ti dica? -C

Non so, ma almeno un ‘Oh povero Darren. Non è minimamente colpa tua. È stato quel brutto forno cattivo a fare tutto’ -D

Darren. Credo che mentirti non aiuti -C

Ti odio -D

Non è vero, e lo sai -C

Hai ragione, l’odio è troppo poco, ti detesto -D

Si. Finito? Bene. Ora come fai? -C

Con cosa? -D

Idiota -C

Cosa? Che ho fatto ora? -D

Con la casa? Come fai ora con la cucina bruciata? -C

Oh, quello. Non saprei, i pompieri mi hanno sconsigliato di dormire qui questa notte. Dicono che potrei inalare dei fumi tossici, ma io non la farei così tragica. Basta non entrare in cucina ;) -D

Darren. Io credo seriamente che tu abbia subito qualche danno al cervello da piccolo -C

No, non rispondere. Prendi un pigiama ed un cambio, muovi il culo e vieni qui -C

Io… non vorrei disturbare -D

Darren. Non credo che tu conosca il concetto del disturbare visto che sei qui ventiquattr’ore su ventiquattro -C

Perché scrivi il mio nome?! -D

Seriamente?! È questo quello che ti interessa? Sbrigati e vieni qui, sto ordinando una pizza -C

=D Ti amo Chris -D

Si, mi ringrazierai più tardi imbrattando il mio salotto di sugo -C

Mi chiusi immediatamente la porta alle spalle e corsi verso la macchina in uno stato di felicità non indifferente.

Mi costrinsi a non saltellare per il parcheggio, anche perché c’era la coppia di anziani del terzo piano che mi stava salutando gentilmente e no, decisamente non volevo spaventarli. Entrai nella macchina con un sorriso a 356 denti. Ero così felice di passare una serata con il mio migliore amico.

Al volante cercai tutti i modi per scollarmi di dosso la puzza di fumo che mi si era attaccata. Le provai tutte. Tenni aperto il finestrino. Mi spruzzai un campioncino di profumo che avevo trovato in macchina. Mi passai anche
l’arbre magique tra i capelli. Ma niente. Alla fine mi rassegnai a puzzare come un pollo bruciacchiato e scesi dalla macchina.

Bussai come ero solito fare e Chris aprì la porta “È arrivato l’uomo più..” le parole mi morirono in gola non appena il mio sguardo incontrò quello di Chris.

Aveva gli occhi rossi e pieni di lacrime. Sembrava più piccolo e fragile del solito e tremava. Stringeva convulsamente la maniglia della porta e con i denti si stava torturando un labbro.

Avevo visto Chris piangere altre volte, ma di solito si trattava di rabbia. In quel momento sembrava sconfitto, distrutto.

“Chris, ma che-” non riuscii a terminare la frase che mi ritrovai le sue braccia al collo mentre piangeva disperatamente. Lo presi di peso e lo portai fino al divano. Ci sedemmo senza che i suoi singhiozzi diminuissero o
allentasse la presa sul mio maglione.

“Chris, tranquillo. Ci sono io ora. Sta’ tranquillo” dissi accarezzandogli la schiena. Cosa diamine poteva essere successo durante quei venti minuti di strada?

Dopo qualche minuto smise di tremare ed anche i singhiozzi iniziarono a scemare. Allentò un po’ la presa su di me ed io cercai di sollevargli il viso per guardarlo negli occhi. Quelle due bellissime pozze blu erano così dannatamente tristi che quella vista mi spezzò il cuore. Rimasi a guardarlo per qualche secondo, finchè un’altra lacrima solitaria non gli rigò nuovamente la guancia. A quel punto mi destai dalle mie fantasie mentali “Chris- iniziai con tono serio –qualcuno-” ma non riuscii a finire la frase, perché Chris mi zittì con un gesto della mano “Will mi ha lasciato” fu un sussurro appena udibile, ma alle mie orecchie sembrò che avesse urlato.

Will. Will l’aveva lasciato. Will non era più il suo ragazzo. Will era finalmente sparito dalla sua vita.

Sarei dovuto essere triste. Sarei dovuto essere sconvolto da quella notizia. Il mio migliore amico, che era solo da una vita, aveva appena perso il ragazzo con cui stava da quasi un anno e dentro di me non c’era la benché
minima traccia di infelicità.

Che amico del cazzo che aveva Chris.

In quel momento, però, provai due sensazioni. La prima, non avevo la più pallida idea di cosa fosse e la seconda invece era rabbia. Rabbia cieca. Avrei voluto distruggere quel moscerino con le mie mani soltanto per aver
fatto del male al mio migliore amico. Ma come si permetteva? Non aveva il diritto di far stare male Chris.

“Ma…” non riuscivo a parlare. Intanto gli occhi di Chris si riempirono nuovamente di lacrime. Mi riscossi da mio stato di trance “Che razza di idiota!– sbottai spazientito –come si è permesso di fare una cosa del genere? Ora giuro che lo picchio. Non mi interessa niente ma giuro che gli faccio pentire di questa stronzata” Chris scosse il capo.

“Non è colpa sua” disse in un sussurro. Io spalancai gli occhi “Certo che è colpa sua, Chris. Chi mai romperebbe con te? Sei la perfezione fatta uomo” dissi senza nemmeno pensarci. Era vero. Chris ai miei occhi era perfetto.

A Chris sfuggì un altro singhiozzo. Tuffò il viso nelle mani “Sono un idiota. Sono solo un idiota” no! Non potevo sentire ancora cose del genere. Gli presi i polsi e glieli allontanai dal viso per guardarlo negli occhi “Non dirlo.

Tu non sei un idiota, Chris. Non pensarlo mai, perché non è assolutamente vero” i nostri visi erano così vicini e potevo sentire il fiato caldo di Chris infrangersi sulla mia guancia.

Fu questione di attimi. Chris annullò la distanza che c’era tra di noi e posò le sue labbra sulle mie. Non capii nulla di quello che successe, ma la sentii. Una sensazione mai provata prima mi esplose nel petto togliendomi
totalmente il fiato. Io e Chris ci eravamo scambiati altri baci sul set, ma quello era totalmente diverso.

Era una sensazione unica. Non riuscii a paragonarla a nessun’altra.

Le labbra di Chris si adattavano perfettamente alle mie. Nel modo più completo che potesse esistere.

Poi il tutto finì.

Chris si staccò da me dopo quelli che mi sembrarono anni, ma che in realtà erano stati solo una manciata di secondi, con un espressione di puro terrore sul viso “I-io. Oddio. Non posso credere di averlo fatto” sussurrò. Ero
totalmente sconvolto, ma non per il suo stesso motivo. Avevo appena vissuto una delle esperienze più belle della mia vita e non avrei mai voluto che finisse.

Chris si allontanò bruscamente da me. Aveva gli occhi spalancati e pieni di terrore “Sono un idiota. Mi dispiace così tanto. Io… scusami. Mi dispiace da morire” lo guardavo mentre iniziava di nuovo a piangere, ma non riuscivo a muovermi. Era come se il mio corpo si fosse bloccato e sentivo le labbra bruciare.

“D-Darren, ti prego. Di’ qualcosa” Chris mi fece riprendere dallo shock e mi resi conto di cosa stava succedendo. Mi avvicinai a lui e gli cinsi le spalle con un braccio attirandolo verso di me “Non è successo nulla, Chris. È normale, sei sconvolto. Sta’ tranquillo, ora ci sono io” i suoi singhiozzi fortunatamente si fermarono ma rimase aggrappato a me.

“Ti prego, non mi abbandonare” disse vicino al mio orecchio e quello mi distrusse.

“Mai, non ti lascerò mai” ed ero sincero. Non l’avrei mai lasciato.

Si addormentò così. Con il viso affondato sulla mia spalla mentre io gli accarezzavo la schiena.

Non riuscii a chiudere occhio per tutta la notte. Non so cosa mi fosse preso, ma il mio cuore batteva così forte che mi faceva quasi male. Avevo dormito centinaia di volte a casa di Chris, ma non riuscivo a capire cosa mi stesse prendendo.

Circa verso le tre mi ritornarono in mente le parole che poco prima aveva detto Chris a proposito di Will, non è colpa sua. Certo che era colpa sua. Chris non avrebbe mai fatto nulla di male.

Lo detestavo. Dalla prima volta che l’avevo visto lo detestavo.

Quando, quasi un anno prima, Chris mi aveva confessato che stava uscendo con un ragazzo, ero felice che finalmente il mio migliore amico avesse trovato qualcuno ma, una volta presentatomi questo fantomatico Will, l’avevo immediatamente odiato. Ogni qualvolta stava insieme a Chris non potevo fare nulla ma, un moto d’odio s’impossessava di me.

E ora quello. Come si permetteva a lasciare così il mio Chris? Sarei andato a cercarlo in lungo e in largo finchè non gliel’avrei fatta pagare.

Mi accorsi di essermi irrigidito soltanto quando Chris si lamentò nel sonno. Continuai a guardarlo. Era bellissimo. Era semplicemente perfetto.

Con lo sguardo seguii i suoi lineamenti; dalla fronte nivea al naso leggermente in su, fino alle labbra. Quelle labbra erano la cosa più bella del mondo. Gliele sfiorai leggermente, attento a non farlo svegliare e sorrisi.

Non capivo perché mi stavo comportando così. Non riuscivo a darmi una spiegazione logica. Avevo sempre considerato Chris un bel ragazzo, ma era comunque un pensiero oggettivo. Solo ora mi stavo rendendo conto di quanto fosse dannatamente bello.

Quel pensiero mi diede una scossa.

Mi piaceva un ragazzo.

No. Mi piaceva Chris.

Mi piaceva Chris da tanto di quel tempo che non me n’ero nemmeno accorto.

Quindi ero innamorato di lui. Cazzo.

Rimasi a guardarlo per poi addormentarmi alle prime luci dell’alba. Mi svegliai non so quanto tempo dopo, ma Chris non c’era più.

“Chris?” lo chiamai più volte ma nulla. Decisi ad alzarmi e mi recai in cucina, sperando di trovarlo lì, ma non c’era. Tornai in soggiorno piuttosto perplesso. Ma dove diavolo era finito?

Andai in camera sua ed anche quella era vuota “Chris? Che fine hai fatto?” chiamai più ad alta voce.

Iniziai a preoccuparmi perché, cavolo, la notte prima era sconvolto ed in quel momento non lo trovavo da nessuna parte, credo che chiunque avrebbe iniziato a dare di matto.

Avevo dormito da Chris una marea di volte e non era mai sparito così. Al limite era sotto la doccia che mi intimava di sbrigarmi a vestirmi altrimenti avremmo fatto tardi, ma in quel momento non c’era.

Passai davanti allo specchio della sua stanza e lo vidi nel riflesso. Era fuori. Sul balcone della sua camera. Rannicchiato a terra con le ginocchia al petto che guardava il cielo. Istintivamente mi venne da sorridere e rilasciai un sospiro di sollievo.

In effetti non so cosa avevo da preoccuparmi. Sono io quello irrazionale tra i due, non lui. Non avrebbe mai fatto nulla di stupido in fondo.

Uscii anch’io e mi sedetti vicino a lui “Come hai dormito?”

Si strinse nelle spalle come risposta, ma non aprì bocca.

“Io ci ho pensato- continuai imperterrito –ma non mi hai ancora detto perché quell’idiota ti ha lasciato” dissi riferito a Will e Chris sorrise. Non un sorriso completo, ma una sorta di risolino che però non arrivò fino ai suoi
occhi. Non sopportavo di vederli ancora tristi.

Prese un profondo respiro “Non è colpa sua. Te l’ho già detto. È colpa mia se è andato via. Sono stato un idiota” disse incupendosi.

“No- dissi alzandogli il mento fino a fare in modo che i nostri sguardi si incrociassero –anche se tu avessi fatto qualcosa di sbagliato è lui che ne pagherà comunque le conseguenze perché si è lasciato sfuggire una persona meravigliosa come te” ed era vero. L’illuminazione che avevo avuto durante la notte non c’entrava nulla. Lo pensavo a prescindere.

Scosse la testa sottraendosi alla mia mano e tornando a guardare il cielo “Mi ha dato un ultimatum. Sono io che ho scelto la parte sbagliata” disse sospirando.

Rimasi scioccato. Come poteva aver fatto una cosa del genere? Nessuno farebbe una cosa del genere per amore. Io non lo avrei fatto. Se Chris avesse scelto Will io non avrei detto nulla in proposito. Non mi sarei minimamente espresso, ma sarei rimasto al suo fianco, come suo amico. No! Non sarebbe successo nulla comunque. Chris è solo un amico e basta.

“Ma… non capisco. Perché?”

Fece un sorriso amaro “E’ complicato, Dare”

“Spiegamelo” insistetti.

“No-non posso”

“Sono il tuo migliore amico, Chris. Posso capire”

Abbassò lo sguardo sulle sue mani iniziando a mordersi un labbro “Ieri sera… Will era qui. Mentre noi messaggiavamo lui era qui. T-tu non gli sei mai andato a genio. È sempre stato… mh… diciamo geloso”

“Geloso?”

Annuì “Si. No-non gli piaceva l’idea che tu fossi sempre qui. Con me. Ieri quando gli ho detto che avresti dormito qui ha dato definitivamente di matto. Mi-mi ha detto un po’ di cose e poi mi ha dato un ultimatum. Se preferivo
rimanere con lui o esserti amico

Aspetta! Cosa?! “Tu hai scelto me?”

Chris annuì tenendo lo sguardo basso.

“Perché? Non capisco perché tu abbia fatto una cosa del genere per me. Noi siamo solo amici. Lui era il tuo ragazzo. Mi hai detto che lo amavi” non riuscivo a credere a quello che stava succedendo. Perché aveva agito
così?

Chris scosse nuovamente la testa “Tu mi hai chiesto se ero innamorato di qualcuno. No-non ho mai detto che fosse Will” disse continuando a torturarsi le mani.

“Allora di chi stavi parlando?” chiesi disperato. Davvero non riuscivo a capire di cosa stesse parlando.

“Sei un idiota Darren” disse tirandomi una manata dietro la nuca.

“Hey, cosa ho fatto io? Sei tu quello che parla per enigmi qui” ribattei massaggiandomi il collo. Cavolo, mi aveva fatto male. Chris ruotò gli occhi verso l’alto esasperato “Cavoli, Darren. A volte penso davvero di parlare con un
bambino di dieci anni. Parlavo di te. Sono innamorato di te, ma a questo punto penso che nemmeno se te l’avessi scritto sulla macchina con una chiave l’avresti capito” urlò quell’ultima frase con tutto il fiato disponibile. Fui anche tentato di coprirmi le orecchie con le mani per paura di perdere l’udito.

Si alzò e mi lasciò seduto sul balcone a riflettere su quello che aveva appena detto.

Avevo bisogno di fare il punto della situazione.

1.   Chris era innamorato di me.

2.   Will aveva appena lasciato Chris.

3.   Will aveva lasciato Chris perché Chris era innamorato di me.

4.   Avevo capito di essere innamorato di Chris da chissà quanto tempo.

5.   Perché ero ancora lì?

Mi alzai di corsa tornando in casa e dirigendomi verso il bagno, dove sapevo l’avrei trovato.

Era rannicchiato nella vasca, con le ginocchia strette al petto ed il viso nascosto tra le braccia. Sorrisi. Sembrava così piccolo lì dentro. Mi tolsi le scarpe e mi sedetti di fronte a lui “Hey”

“Vattene Darren” disse con la voce attutita dalle braccia.

“E perché mai?”

“Perché sei stupido”

“E non posso rimanere qui per questo?”

“No- disse alzando finalmente la testa e guardandomi divertito –perché io non mi abbasso al livello degli stupidi”

Mi avvicinai a lui sempre di più “Oh, certo. Allora devi recuperare tre anni di totale idiozia” dissi ridacchiando. Anche lui ormai stava ridendo “Bene. Quindi vattene”

Ero a pochi centimetri dal suo viso. Il mio sguardo si posò sulle sue labbra. Dio, mi resi conto solo in quel momento di quanto ne avessi bisogno.

“D-Darren? Che-che stai facendo?”

Sorrisi “Quello che avrei dovuto fare tre anni fa” dissi annullando finalmente la distanza che mi allontanava dalle labbra di Chris. Appena le sfiorai ecco di nuovo quella sensazione meravigliosa. Dentro il mio stomaco c’era
un arcobaleno.

Chris si staccò da me poco dopo con un’espressione mista tra lo scioccato ed il meravigliato “Darren, cosa diamine stai facendo?”

Era così adorabile con le guance arrossate ed il respiro pesante. Mi chinai nuovamente verso di lui “Te l’ho detto. Una cosa che avrei dovuto fare tre anni fa quando ci siamo incontrati per la prima volta” dissi azzerando nuovamente lo spazio che ci separava.

Chris sorrise e mi diede uno scappellotto “Sei un idiota”






Spazietto di Ema

Bene. Okay. Non prendetemi sul serio, questo era solo un esperimento. Io non scrivo CrissColfer. Primo perchè non sono capace. Secondo perchè sono di parte e adoro Chris Colfer, quindi non potrei mai essere una brava scrittrice.
Quindi. Spero vi piaccia questo obrobrio =D

Live long and prosper 
Ema :D
   
 
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