Libri > Harry Potter
Segui la storia  |      
Autore: Rivoltella J    03/10/2007    12 recensioni
"Caro diario,
E cosa succede quando ti lascia?
Non mi capacito di quella decisione ma vado avanti e mi accorgo sempre di più che l’amore è la pazzia del cuore, del mio cuore. E io… sono pazza sul serio."

Non dico chi è il ragazzo che ha lasciato Hermione.
Se per voi è Ron, sarà Ron.
Se per voi è Draco, sarà Draco.
Non è questo che importa. Importa invece come si sta, quando succede. Come sia difficile anche solo accettarlo.
E come a volte facciano più male poche parole, che mille lividi...
Genere: Triste, Malinconico, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hermione Granger
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Scusate per la depressione del testo ma è esattamente come mi sento, da ieri sera... ora, se non vi fa proprio schifo e lo leggete, non è che mi lascereste un commentino? Un consiglio? Qualcosina? Sa molto di supplica ma mi farebbe molto bene... soprattutto al mio fragile umore! Pleaseee! Un bacio a tutti... vostra Rivoltella J




L’AMORE E’ LA PAZZIA DEL CUORE
 
Caro diario,
E cosa succede quando ti lascia?
Tutto ti crolla lentamente addosso, senti il cuore uscirti dal petto, prende altre strade per guarire, fa male, vorresti solo morire, annullarti, scendere più in basso degli inferi e bruciare lentamente, consumarti senza ritegno e piangere tutto quello che puoi. I passi della vita sono troppo pesanti da percorrere, guardarlo fisso negli occhi da oggi  sarà impossibile, essere se stessi forse, sarà l’unico successo.
Ti stai sciogliendo e aspetti la tua fine da spettatore e non da protagonista. La grande commedia dell'assurdo è finita, tu sola però non stai ridendo.
Sei morta dentro.
Se ti hanno spezzato il cuore, se lui l’ha calpestato, preso a calci, distrutto, disintegrato, se ti viene da piangere e non vuoi più trattenerti concediti una lacrima, una soltanto, si, me la concedo senza ritegno, però poi l’asciugo in fretta e rialzo il viso verso il cielo, il mondo non merita di sapere perché soffro così, io non merito di soccombere per la stupidità di un singolo soggetto.
Il cielo adesso è cupo, i raggi del sole non filtrano più dalla mia finestra, l’oscurità è maestra di vita in questo duro momento, abbattersi non serve ma è una possibile via di fuga. Probabilmente non piangerò mai tutte le lacrime che ho dentro, mai riuscirò a distruggere tutto il dolore che c’è in me, resterà lì, timido, stanco, un residuo lontano di una piccola morte eterna che non cesserà mai di urlare.
Avido, meschino, futile e menzognero, il destino è questo gente, la vita è poco più che un soffio, semplice, leggiadro, ti porta a forza in alto, dai tutta te stessa per arrivare a toccare il cielo e quando ormai ce l’hai fatta crolli giù come un caco maturo dall’albero e ti prendi pure una bella botta ben piazzata.
Assurda la vita, assurda, bastarda e meravigliosa allo stesso tempo.
Sto sputando il mio dolore e rinasco amica della notte, compare dei silenzi, gemella dello strazio, la fotoco  pia esatta del delirio. Sposto tutti i mobili della mia stanza e inizio a girare e strillare, roteare e urlare.
Sono un cerchio concentrico che infuocato brucia, che malamente cade, che soffre, muore dentro ma che pian piano si rialzerà. Non trovo conforto in nessun sorriso, non trovo sicurezza in nessun battito del mio cuore, capisco sempre più che quello poteva davvero essere il mio destino, ma l’ho bruciato con un pianto, lacrime cangianti, lacrime che hanno segnato il mio perché.
L’unica via di salvezza, l’evasione totale sarebbe sapere che ho sbagliato tutto, che nel mio cuore non resterà traccia di questo lungo idillio, di questa passeggera fuga, l’abitudine fatta essenza, la ragione acerba pazzia, il pianto un sorriso beffardo, che con il tempo tutto sbiadirà o al massimo perderà i colori purpurei delle mie lacrime insanguinate.
Voglio solo farmi male, sono lo schiavo frustato dal padrone, sono una parola che non emette rumore, sono una cicala che canta indisturbata, sono una ballerina che balla nuda e scalza. Il pianto singhiozza dentro me e non mi concede pace, non mi dà una tregua ma lentamente scende e scava nell’anima. Mi guardo allo specchio e sono io, io soltanto.
L’amore che ho provato per te, e che tuttora, mi logora l’anima, è come il sole. Sorge, tramonta, ogni giorno sempre più luminoso, ogni giorno lascia dietro di sé la scia di un passato che se ne và.
Tu vivi di ragioni ma io sopravvivo di sogni, e non potrai rubarmi anche quelli. Sono solo miei.
Bussavo al tuo cuore e non mi ha mai risposto nessuna anima. Eri e sei ancora vuoto.
Quanto tempo ho perso dietro a te, che promettevi di cambiare,che mi facevi solo morire, tanto, troppo. Ma adesso cosa mi resta di te? Solo rancore e rimpianto, le uniche cose che vorrei annientare ma che mi stanno logorando, mi consumano, sono lame affilate che mi trafiggono.
Se sapessi come fare, se esistesse davvero un rimedio per cancellarti dalla mia mente, se al mondo qualcuno concepisse come si sta ora, così, soli, abbandonati dalla propria stella protettrice, lasciati dal proprio angelo custode, allora, solo allora potrei sentirmi in pace, poter morire, no grazie.
È come desiderare il cielo sapendo di non poterlo toccare mai…Posso solo bramarlo da quaggiù.
Eccoli, infiniti intorno a me, attimi inconfondibili, passati, bruciati dal fuoco del tempo, bruciati dal tuo accendino, bruciati, solo cenere ormai.
Due le strade maestre che mai più si incontreranno, due mondi paralleli così perfetti, equilibrati, così brillanti, ormai così lontani. I pensieri sono superflui ora, se potessi smettere di credere, se potessi smettere di ricordare, lo farei. Darei la mia stessa vita per poter riavere un solo momento con te e invece neanche un ultimo bacio.
Mi hai negato tutto.
Abbiamo danzato per mesi e mesi, protagonisti silenziosi di un eterno ballo in maschera, ci siamo sempre rivelati, nascondendoci. Le parole se le porta via il vento, il tuo ricordo è saldo in me, non molla la presa. Volti di vecchi inganni mi si ripresentano puntuali alla mente, ombre di antichi peccati non mi faranno mai pentire di quello che ho fatto, leggo il mio sorriso e ne rido piangendo.
Luci che illuminano il mio cammino e lasciano una scia, a forza, mi marchiano a fuoco nello spirito, sento gemere, masticare, la mia coscienza è pulita, la carogna sei tu.
Le fauci della notte ti hanno portato via da me, ti hanno rapito, beffarde, assetate di vittoria, della lussuriosa bambagia di aver spezzato un altro cuore, il mio, stronzo, il mio. Sete di riaverlo, ma non si può più bellezza, è finita.
Il coraggio ti mancava e me ne hai fatto una colpa, ma sono io la vittima, tu il carnefice.
Sono il vento freddo che soffia d’inverno e prepotente porto con me il cattivo tempo. Non mi capacito di quella decisione ma vado avanti e mi accorgo sempre di più che l’amore è la pazzia del cuore, del mio cuore. E io… sono pazza sul serio.
Ma le parole ora non servono più a niente, resta solo il dolore a corrodere lento la mia anima.
                                                                
                                                                                                                                            Mione





Beta reader: Lucy Light
  
Leggi le 12 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Rivoltella J