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Autore: Valsi_inkheart    16/03/2013    8 recensioni
- Oh, non lo stai facendo sul serio…
- Cosa posso regalarle, principessa?
Kurt lo guardò scocciato. – Dopo avermi chiamato così, come minimo devi vincermi tutta la bancarella. – Disse, sfilando la mano da quella dell’altro e incrociando le braccia al petto. Sebastian rise, gli baciò dolcemente una guancia e, dopo aver dato un paio di dollari al ragazzo dall’altro lato del banco, iniziò e colpire le lattine, facendone cadere una ventina. Il ragazzo gli indicò diversi oggetti agganciati sulle loro teste, e Sebastian prese un adorabile peluche a forma d’orso, alto più o meno quanto il busto di Kurt.
- Per farmi perdonare… -
(One shot, Kurtbastian)
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Kurt Hummel, Sebastian Smythe
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Ti ho detto di tenere gli occhi chiusi… - mormorò Sebastian, sentendo le ciglia dell’altro muoversi sotto le sue dita.

- Smettila, Smythe, non sono così in confidenza con te da permetterti di mettermi le mani in faccia in questo modo. Né di farmi sorprese.

Sebastian sorrise, continuando a tenere coperti gli occhi di Kurt.

- Abbiamo fatto sesso per due mesi, Hummel. Non pensavo di doverti lasciare qualche tipo di spazio, dopo aver penetrato qualsiasi parte di te…

- Sei disgustoso, - commentò l’altro, senza però sfuggire alla presa del ragazzo dietro di lui. Si era ritrovato ad accettare l’invito ad uscire senza nemmeno accorgersene, era stato tutto così naturale… così come avevano iniziato, due mesi prima, a vedersi in modo regolare per iniziare ad odiarsi fisicamente. Kurt sapeva che non era quello il modo di comportarsi ma non riusciva a smettere. Sebastian l’attirava come una calamita e nonostante ci provasse – Dio, se ci provava – non riusciva a stargli lontano. Forse per questo non aveva trovato strano il fatto che l’altro gli avesse chiesto, ancora su di lui, sudato e ansante, due giorni prima, di vedersi alle sette e non alle undici e in pubblico, invece che a casa sua. Forse per questo, non era riuscito a dirgli di no, e forse per questo, neppure voleva dirgli di no. Così si ritrovava in un posto che non aveva mai visto prima – o meglio: non aveva visto affatto - , attorniato da centinaia di voci e con gli occhi coperti.

La prossima volta, Hummel, il posto lo scegli tu, si appuntò mentalmente.

- Bene, direi che queste possono andare via… - disse Sebastian, premendo le mani sul volto di Kurt prima di allontanarle, e lasciandogli un piccolo bacio sotto l’orecchio. Kurt si concentrò così tanto su quel gesto – così sorprendentemente spontaneo – da non rendersi nemmeno conto di poter finalmente guardare dove fossero.

I suoi occhi si mossero veloci prima a sinistra e poi a destra, cercando di capire. Non gli sembrava possibile, era assurdo.

Sebastian Smythe l’aveva portato al suo primo appuntamento con lui ad un luna park.

- Ti prego, dimmi che non hai fumato qualcosa di strano, prima di uscire con me, - mormorò Kurt, guardando negli occhi Sebastian. Questi rispose con un enorme sorriso divertito, e gli prese la mano.

- Che cosa mi fai, Kurt Hummel… che cosa mi fai… - Kurt rise e seguì l’altro nel luna park…. Perché Sebastian l’aveva portato in un luna park. Da non crederci.

Evidentemente ancora non aveva visto nulla: appena entrati, il suo accompagnatore lo spinse verso sinistra, dove, una accanto all’altra, erano collocate tutte le postazioni per il tiro a segno.

- Oh, non lo stai facendo sul serio…

- Cosa posso regalarle, principessa?

Kurt lo guardò scocciato. – Dopo avermi chiamato così, come minimo devi vincermi tutta la bancarella. – Disse, sfilando la mano da quella dell’altro e incrociando le braccia al petto. Sebastian rise, gli baciò dolcemente una guancia e, dopo aver dato un  paio di dollari al ragazzo dall’altro lato del banco, iniziò e colpire le lattine, facendone cadere una ventina. Il ragazzo gli indicò diversi oggetti agganciati sulle loro teste, e Sebastian prese un adorabile peluche a forma d’orso, alto più o meno quanto il busto di Kurt.

- Per farmi perdonare… - sorrise, porgendoglielo. A Kurt mancò la terra sotto i piedi. Afferrò l’orso, intrecciando nuovamente le sue mani con quelle di Sebastian. – E così ti fai comprare con giocattoli, eh? Sarà un’informazione utile per il futuro.

-E con il cibo, - puntualizzò Kurt, cercando di sorvolare sul dolcissimo riverbero che il suo stomaco aveva avuto alla parola futuro. – Non dimenticare mai il cibo.

Sebastian alzò un sopracciglio. - Cibo?

- Ti sembra una parola strana?

Sebastian abbandonò di nuovo la mano di Kurt e sparì tra la folla. Cosa stava macchinando stavolta? Kurt non riusciva a seguire il flusso dei pensieri dell’altro, gli sembrava tutto così strano. Decise di rimanere lì impalato in attesa che Sebastian tornasse – insomma, erano ad un appuntamento, non poteva essersi dimenticato di lui -, guardando il peluche e cercando di trovargli un nome. Prima che potesse scegliere tra Emilie e Helena – sì, era un orso femmina -, Sebastian tornò, entrambe le mani occupate.

- Ma cosa…?

Zucchero filato da un lato e gelato dall’altro, Sebastian sembrava un bambino – così felice –, quando gli allungò i due supercalorici alimenti.

- Scegline uno, l’altro lo mangio io.

Kurt si sentiva sotto shock. Prese la stecca che reggeva lo zucchero rosa e si avvolse un filo all’indice, portandolo alla bocca.

- Buono? – gli chiese Sebastian. Il tono era premuroso, e abituato agli atteggiamenti che aveva adottato in quei mesi con lui, Kurt si sentì spaesato. Chi era il vero Sebastian? Quello della camera da letto, o quello del luna park? Senza pensarci, ripeté l’azione di avvolgersi lo zucchero attorno al dito e lo avvicinò alle labbra dell’altro, che vi avvolse la bocca, indugiando probabilmente più del dovuto. Quel calore… Kurt avrebbe tanto voluto essere a casa di Sebastian, per un millesimo di secondo. Poi, si voltò verso la parte del parco che si trovava dietro di lui.

Il suo sguardo s’illuminò quando vide l’attrazione più alta, quella che lo faceva sognare da sempre. Senza rendersene conto, si fermò ad ammirarla, facendo quasi cadere lo zucchero.

- Vuoi salirci?

Kurt fissò gli occhi in quelli di Sebastian. L’avrebbe fatto davvero?

- Sebastian Smythe mi sta chiedendo di salire sulla ruota panoramica con lui, dopo avermi portato ad un appuntamento in un parco giochi, aver vinto un peluche per me e avermi comprato dei dolci? Sta succedendo davvero?

Sebastian sorrise.

- Tutto, per te.

Kurt lo guardò. Sembrava così diverso… ma non fece neppure in tempo a pensarci: Sebastian lo trascinò verso la ruota, rischiando di far cadere in terra il gelato.

Come Ryan e Marissa, come Ryan e Marissa, come Ryan e Marissa…

Cercando di sgombrare la sua mente dalle immagini di the OC, Kurt si sistemò sul sedile accanto a Sebastian, che continuava a sorridergli.

- Forse avrei dovuto pagare quel tipo per farci rimanere bloccati in alto, fingendo un problema con la ruota? – chiese Sebastian, più a se stesso che all’altro.

- Va bene così… - rispose Kurt.

- Sai perché lo sto facendo?

Kurt lo guardò. Sebastian aveva il corpo rivolto verso di lui, sembrava non curarsi assolutamente del fatto che si trovassero almeno ad una trentina di metri da terra. Ciò che contava era Kurt. E lui lo sentiva.

- Io…

- Io voglio stare con te, Kurt.

E ancora una volta, Kurt non ebbe il tempo di pensare: la mano libera di Sebastian si posò dietro la sua nuca ed il viso al suo. Il respiro era caldo sulle sue labbra, e Kurt sentiva di volere di più. Di volere Sebastian, almeno come Sebastian voleva lui.

Così, non aspettò.

Si lanciò sulle sue labbra, con la testa che gli girava, forse per l’altezza o forse per l’adrenalina che gli scorreva nelle le vene. Quasi si dimenticò di respirare perché di baci ne avevano scambiati tanti ma questo era così diverso, così nuovo, così pieno.

Kurt sorrise contro le labbra dell’altro.

- Sì… anch’io.

 

 

 

Angolino!

Da un prompt di La Viola Moody (che ringrazio da tantissimo per l’aiuto e la disponibilità).

Spero di ritornare presto e se notate qualche errore chiedo venia, ma oltre ad avere ospiti in casa torno ora da una pausa e un trauma personale non indifferente, quindi le piccole os sono i miei baby steps. Spero di riprendermi presto.

Grazie a tutti in anticipo!

Vals

  
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