Dei ragazzini stanno giocando nei pressi della strada che collega Crythe Gifford alla città. Si rincorrono, lanciandosi una palla di cuoio.
-Maeve, lancia un po'più in alto!- esclama uno di loro, un ragazzino sugli otto anni, biondo e con il viso coperto di lentiggini.
Una bambina un po'più piccola degli altri lo rincorre e lancia la palla, che compie una traiettoria ovale nell'aria, per poi scomparire più avanti.
-Complimenti, stupida!- dice il ragazzino.
-Scusami, Jack!- esclama lei, visibilmente dispiaciuta. Le piace Jack, vuole attirare la sua attenzione in qualsiasi modo.
-Adesso ci vai tu a recuperarla!- esclama Jack. Lei si guarda intorno, ma non vede subito la palla. Ad un certo punto la scorge: è proprio sul ciglio della strada, dove passano a volte le carrozze e gli omnibus, due volte al giorno.
-No, no, ho paura!- risponde lei. I genitori le hanno sempre detto di non avvicinarsi alla strada, è pericolosa.
Jack cerca di convincerla e la prende in giro, perchè è fifona. Ad un certo punto Maeve sente una voce lontana, quasi un sussurro, che dice:-Andate a prendere la palla, non vi succederà niente-. Si volta verso Jack chiedendogli se abbia sentito qualcosa, ma lui risponde di no e dice che lei è pazza, che è vero perchè in villaggio lo dicono tutti. In realtà è solo perchè tutti dicono che secondo loro è colpa della loro famiglia se Nathaniel Drablow è morto, sono stati loro a persuaderlo a rimanere a giocare con Maeve dopo l'ora del tè. Sapevano benissimo che la marea sarebbe salita, e che gli sarebbe stato impossibile tornare alla casa nella brughiera.
-Non è vero, Jack, non è vero!- esclama Maeve più forte -Non ci andrò a prendere quella stupida palla-
-Se non ci vai tu- dice la voce -Dovrò mandare lui. Vuoi che non giochi più con te?- Ma non è Jack. Maeve lo ha perso di vista un secondo e ora lui si sta incamminando verso il ciglio della strada.
-Jack!- lo chiama -Jack! Dove vai?- grida forte. Ma lui non ascolta. Cammina con passo meccanico verso il lastricato, come un soldatino a cui sia stata data la carica.
-Vai, Jack, vai- dice la voce misteriosa.
-Non dirgli così!- grida Maeve -SMETTILA! JACK!- Jack è arrivato sul ciglio della strada e si china per prendere la palla. Non si accorge che improvvisamente sta arrivando una carrozza lanciata a tutta velocità.
-Jack, togliti di mezzo!- grida Maeve. Jack non ascolta. La carrozza sembra non averlo visto e non accenna a rallentare la folle corsa.
Maeve è ancora piccola, ma è sicura che per lui non ci sia scampo. Si lancia su di lui e cerca di proteggerlo. Ma è troppo tardi. Lo sente gridare, e poco dopo sente un dolore lancinante trafiggerle la parte inferiore del corpo.
Sente Jack perdere i sensi, qualcosa di caldo le inzuppa il vestito che aveva indossato quel giorno per la prima volta, era il suo regalo di compleanno.
Si accorge anche di stare per perdere i sensi, ma prima di svenire completamente vede l'immagine che le rimarrà impressa nella mente per tutta la vita: una donna pallida, vestita di nero, che li fissa da poca distanza sogghignando.