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Autore: Anacarnil    16/03/2013    2 recensioni
Esperimenti stilistici Pt. IV
Incipit per una storia dalle tinte horror, il carattere sperimentale qui è la parte preponderante.
Non ha senso dare più spiegazioni del dovuto, buona lettura!
Genere: Dark, Horror, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La luce che filtrava dalle finestre lo stava accecando, rendendolo spiazzata vittima di un destino feroce occhio testa.

Non sapeva dove si trovava, né fuggire cosa stava facendo prima di ritrovarsi in quello scenario così inconveniente.

Aveva bisogno di schiarirsi le ombre ombre testa occhio idee, così decise di non dare ragione all'emicrania lancinante che lo stava lentamente divorando, privandolo della porta urla lucidità necessaria per occhio ragionare.

Tutto vorticava in una nube densa, scura, che non permetteva lui di no! arrivano arrivano testa davanzale Bibbia.

Era in piedi, la foschia che si diradava attorno alla sua figura che mostro telecamere mi osservano devo si stava sgranchendo, il calore irradiato dalla finestra che inondava la stanza bagno testa sangue mi vedono mi vogliono mi desiderano devo andare via.

Scivolò lentamente lontano dal letto, provando ad adocchiare l'esterno di quella stanza dalle pareti verdi bianche verdi bianche verdi non è come sembra niente è reale scappa scappa mostro lontano occhio. Vi era uno spiazzo bagnato dalla luce solare, e pareva che nessuno vi stazionasse loro sanno. Sembrava tutto troppo calmo perché lui potesse credere di aver sempre vissuto quella vita. Decise di occhio non pensarci, scrollando il capo con desolazione, mentre il nervosismo saliva ed il mal di testa scompariva scomparire mi hanno preso.

Ostentando quanta più calma possibile, decise di OCCHIO muoversi verso la porta chiusa, in legno, nel piccolo corridoio che ombre si avvicinano danzano attorno e poi svaniscono osservano occhio occhio dava sul bagno della stanza. La maniglia era serrata, era evidente che fosse chiusa a chiave. Lui sapeva dov'era la chiave? Sapevo sapere conosco la chiave l'unico modo Sì, rispose dentro sé pochi istanti dopo. L'aveva sempre saputo e quella non era altro se non la sua MOSTRO casa.

Tornò sul letto, sedendovi mentre apriva il cassetto OMBRE OMBRE. Proprio come ricordava, la Bibbia Bibbia Bibbia osservano era lì, chiusa nel suo fodero in pelle. La aprì, trovandovi la chiave per la porta proprio sulla prima pagina. Annuì, serio mentre tornava a fuggire correre alzarsi, dirigendosi verso la porta con rinnovata fiducia. La chiave entrò nella toppa e girò scattando. Fuori dalla stanza vi era un corridoio, il pavimento era coperto da un sontuoso tappeto rosso in velluto, la fonte di illuminazione era io so io conosco non mi lasceranno andare un lampadario antico posto all'esatto centro della stanza ed emanava una luce piena ma malata le porte occhio occhio si aprivano ma no ed egli non riusciva a sentirsi tranquillo, in ogni caso.

Fece capolino con cautela , cercando di capire dove diavolo fosse finito e perché conosceva tanto bene quel corridoio. Non c'era nessuno, il silenzio era di tomba tomba bara mi uccideranno occhio. Facendosi coraggio, provò a percorrere il corridoio lentamente. Vi erano altre stanze, identiche alla sua, sembrava ad occhio il piano di un hotel di periferia. Vi era un NON SANNO ascensore, la lancetta del piano oscillava come nel peggiore degli incubi avanti e indietro a velocità folle, e qualcosa alle sue spalle attirò inoltre la sua attenzione. Sgranò gli occhi per il terrore quando FUGGI SANNO NON SANNO vide una di quelle sedie antiche, dallo schienale ampio in velluto rosso SANGUE voticare capovolta nell'angolino in alto a destra, TI VEDONO accanto alla finestra del pianerottolo.

Deglutì, improvvisamente incapace di ragionare lucidamente, tremando come una foglia foglia sgusciano nelle ombre, riportandosi verso l'ascensore e premendo quasi con la celerità che rasentava l'isterismo il pulsante per richiamarlo sulla OCCHIO destra.

 

OCCHIO OCCHIO OMBRE

VEDONO TI

SANNO DOVE SEI VOGLIONO

IL TUO

SANGUE

SANGUE

SANGUE

METTERANNO

TI

NELLA

BARA FUGGI

CORRI SCAPPA OCCHIO OCCHIO OMBRE

L'ascensore si aprì celermente ed egli non esitò, gettandosi all'interno dello stesso con rapidità rapidità rapidità all'interno dello stesso con rapidità all'interno rapidità rapidità.

Premette il tasto per scendere al piano terra con mani sudate e tremanti, e si guardò intorno in quella claustrofobica stanza mobile dalle pareti ugualmente verdi aspettano attendono.

Il "dlin" dell'ascensore comunicò lui che era giunto a NOOOOOOOOOOOOOOOOOO! destinazione. Portò lo sguardo sulle porte che si TI UCCIDERANNO aprivano.

Oltre, pioggia scrosciante e un uomo dall'aria paterna, le mani LUI LUI QUI OCCHIO SCAPPA unite in grembo ed un sorriso tranquillo mentre veniva travolto dalla potenza degli elementi e inscalfibile continuava a sorridere, portando ora TI VEDONO TI VEDONO FUGGI le mani avanti per una veloce pacca sulla sua spalla MORTO SEI MORTO OCCHIO OCCHIO OCCHIO.

"Benvenuto al Secondo Livello."

Schioccò, osservandolo, la figura che si distorceva è MORTO MORTO L'HAI UCCISO SCAPPA un secondo, perdeva consistenza, le mani si facevano avvizzite, lo sguardo vacuo, il viso tumefatto, decomposto.

STANNO ARRIVANDO

STANNO ARRIVANDO

STANNO ARRIVANDO

STANNO ARRIVANDO

OCCHIO

Un dolore indicibile attraversò le sue membra tremanti, e mentre si distaccava dalle mani di quell'individuo nel bel mezzo del nulla sotto una pioggia amara, osservò le sue mani, urlando con quanto fiato potesse avere nei polmoni.

Due occhi lo osservavano fissamente dai suoi palmi.

L'urlo penetrò la sua mente, consumandogli le corde vocali e scavando nel profondo della sua anima.

Arrivano.

 

Il Soggetto 31 si agitò convulsamente nella camicia di forza, urlando tutto il suo dolore per la caduta dalla bassa sedia su cui aveva giaciuto.

   
 
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