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Autore: Me_Niall_22    17/03/2013    1 recensioni
Questo è il diario di Mary, una ragazza di 16 anni di colore che è stata violentata, è vittima di bullismo e non ha più i genitori a causa di un incidente. Non ce la fa più e decide di avere un vero amico finalmente. Piano piano comicia ad abituarsi alla cattiveria delle persone e ogni giorno di più sarà forte.
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Traduzione | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Caro diario,

comicio a scriverti da oggi perchè ho bisogno di un amico, un amico che possa capirmi, che non mi giudichi come tutti gli altri. Sono Mary, ho sedici anni e vivo in un orfanotrofio. I miei genitori sono morti quando avevo cinque anni a causa di un incidente mentre venivano a prendermi a scuola in una giornata piovosa. Da quanto mi hanno raccontato, hanno sbandato e hanno investito un camion. I primi giorni dopo l'incidente ero convinta che fosse stata colpa mia. 'Se fossi andata a casa da sola anche quel giorno come gli altri tutto questo non sarebbe successo' dicevo sempre. Ne sono ancora convinta ma non lo dico mai davanti alle altre persone perchè ricomincerebbero a dire che non è colpa mia e storie del genere. La mia vita non è come quella di tutti gli altri...sono di colore. Io mi sveglio alle sei del mattino e devo preparare la colazione per ventidue bambini, esco di casa alle sette e mezza por non farmi vedere dal mio vicino. Ne ho parlato soltanto una volta con una persona ma, con te mi sento al sicuro perchè so che non dirai mai niente a nessuno e che non mi giudicherai. All'età di dodici anni il mio vicino mi ha violentata più di una volta, mi ha convinto che ero io a volerlo, mi ha manipolata. L'unica volta che ne ho parlato è stato con la mia insegnante di inglese ma, a causa del mio colore di pelle non mi ha creduto. Non credevo possibile che ci fossero tutte queste persone razziste al mondo. Sono passati quattro anni ma siccome ho cercato in tutti i modi di evitarlo il mio vicino mi spia. La sua finestra si affaccia sulla strada e mi controlla ogni volta che esco, sa quando esco, sa con chi esco. La cosa mi incute parecchio timore, ho paura di uscire e che questi atti di violenza nei miei confronti possa ripresentarsi. Come se non bastasse, a scuola i miei compagni sono peggio. Ogni mattina appena arrivo nel cortile tutti mi accerchiano e mi dicono cose tipo 'vai a fare la escort per strada,ma mi raccomando non andare di sera o potrebbero investirti, sei più scura della notte' oppure 'cosa hai fatto ieri sera? Non rispondevi ai messaggi. Ah scusa, tu non hai un telefono' e mi mostrano i loro perfettissimi cellulari mentre io non mi posso permettere neanche un paio di jeans. L'unica persona di cui mi fido in questo mondo è il mio professore di Matematica che ha sempre mostrato rispetto nei miei confronti e mi ha sempre difeso dagli insulti, ma non voglio ricadere nella trappola della prof. D'inglese. Voglio aspettare e vedere come va! Stasera ti ho raccontato chi sono e da domani comincerò a parlarti delle mie giornate, anche se sono un po' monotone. A domani!

 

Buonanotte!

 

Mary

  
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