Anime & Manga > Lady Oscar
Segui la storia  |       
Autore: elisa85    17/03/2013    17 recensioni
L'idea è arrivata riguardando l'episodio "L'arrivo di Maria Antonietta", quando a fine puntata la principessa guarda ammirata Oscar, credendola un ragazzo. La delusione di Maria Antonietta è visibilissima e così ho pensato bene di accontentarla! Tutto ha inizio da qui, una corsa nel tempo per ripercorrere la vita dei nostri due, con intrecci ed amori inattesi, raccontati da una nuova prospettiva.
Spero di avervi incuriositi!
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: André Grandier, Axel von Fersen, Marie Antoinette, Oscar François de Jarjayes, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 
 
 
Il nome del mio segreto


 
 
1. Il primo temporale di primavera




 
Versailles, Aprile 1779

 
 
Il primo temporale di primavera.
L'odore della pioggia imminente si spande tutto attorno, il profumo della terra umida viene trasportato dal vento che agita le tende della tua stanza. Chiudo gli occhi mentre un tuono in lontananza lascia presagire che da qui a poco, tutto verrà ricoperto da un manto d'acqua e nubi nere.
Riapro gli occhi posandoli su di te, mentre sprofondi nella poltrona di velluto damascato e la tua attenzione è rapita nel continuare a sorseggiare e far roteare quel calice di buon Chablis* che hai tra le mani.
Diventa inevitabile tentare di frenare i ricordi che veloci fuggono indietro nel tempo, fino a quella sera di tanti anni fa, in cui le nostre vite sono cambiate per sempre.
Eravamo entrambi nella tua stanza, come adesso, stessa pioggia all'orizzonte, una tempesta di eventi si sarebbe riversata sulla tua e di conseguenza sulla mia vita.
Ti guardo attentamente, il mio sguardo scivola sui tuoi capelli mossi, lungo il tuo viso dai lineamenti fini, regolari e così familiari, accarezzando poi il tessuto pregiato della tua divisa dai finimenti dorati e nonostante tutto non cambierei nulla di ciò che è stato, prendendo semplicemente atto della mia, ma anche della tua, strana esistenza che ha permesso ad un servo e ad un padrone di crescere assieme come due amici, come due fratelli.
E' possibile sentire un sentimento così intenso, pur non avendo lo stesso sangue nelle vene?
Credo che sia qualcosa di prodigioso, di unico, di raro e per questo da proteggere, a tutti i costi.
Perchè a volte anche la più innocente delle verità può condannare ad un'esistenza assai diversa e meno fortunata.
Mi siedo davanti a te e mi sorridi, mentre mi porgi l'altro calice e accenni ad un brindisi silenzioso, un rito che si ripete di sera in sera da che avevamo sedici anni e che molto spesso è stato il preludio d'imbarazzanti sbornie.
La nostalgia sembra aver colpito anche te.
" Quanti anni sono passati dalla mia nomina ?"
Si, stavi pensando anche tu alla stessa cosa.
" Beh, ne avevi all'incirca quindici ed io quattordici se non erro..." dico con una finta distrazione e non curanza.
" Dieci anni fa per l'esattezza. Quelli si, che erano bei tempi. 
Va tutto bene finchè giochi e corri, ma poi quando diventi grande e devi scegliere..." Mi rispondi con fare predicatorio e lo sguardo immerso nelle bollicine del tuo vino.
" ...Diventa tutto più difficile" Termino la frase al tuo posto, mentre il tuo sguardo incontra il mio che ti sorride complice di quegli stessi pensieri maliconici che sembrano aver colto anche te " Mi sembra di averla già sentita questa " Affermo guardandoti di sbieco con mezzo sorriso ad incresparmi le labbra, notando i tuoi occhi stupiti per aver custodito quelle tue parole ben salde nella mia memoria. 
Non potrebbe essere diversamente, perchè ogni mio respiro è legato a te.





 
*******




 
 
 
Versailles, giugno 1769
 


 
Il sole deve ancora sorgere questa mattina.
Mentirei se dicessi di aver dormito questa notte, il sonno è scomparso quando una strana agitazione si è impossessata del mio corpo, lasciandomi in preda all'ansia.
A quanto pare quest'oggi la vita ci grida a gran voce che è giunta l'ora per noi di crescere, di prendere ognuno il proprio posto nel mondo. E questo un pò mi spaventa.
E' finito il tempo dei giochi, delle lotte e delle cavalcate, in un soffio la spensieratezza che ha riempito i nostri giorni fino a ieri sembra essere volata via insieme alle parole di tuo padre.
Il Re, Luigi XV, ha deciso che diverrai il nuovo capitano delle guardie di sua maestà, nonostante la tua sfrontatezza nell'aver disobbedito platealmente ad un ordine della Corona.
Hai rinunciato all'incarico offerto attendendo al varco il giovane conte dei Girodelle, altro nobilissimo candidato alla carica  e sfidandolo ufficiosamente lontano dagli occhi famelici dell'intera corte di Francia e del nostro sovrano, che attendevano il vostro arrivo invano. 
Hai evitato accuratamente di trascinarmi con te in questo tuo ennesimo colpo di testa, ben sapendo che avrei tentato di tutto pur di ovviare questa possibilità; hai deciso di fronteggiare così il tuo sfidante, per non diventare un burattino di uno spettacolino di compiacimento; hai voluto batterti per dimostrare di non rinunciare per paura o che altro, ma solamente perchè non è di tuo interesse vincere il duello per fare da balia alla principessa austriaca che a breve giungerà come promessa del delfino.
Ancora non sò se ridere della tua avventatezza.
Di certo mi preoccupo per ciò che tuo padre, il Generale, si aspetta da entrambi, ovvero che infine ognuno di noi faccia il proprio dovere: il tuo, quello d'indossare l'uniforme in nome del prestigio della tua famiglia e del tuo casato ed il mio, di convincerti, con ogni mezzo, che questa è la scelta più giusta da compiere.
Rimango nel buio delle stalle in silenzio, massacrandomi le dita nell'attesa spasmodica di udire in lontananza i tuoi passi decisi sul selciato. 
Lo so che verrai qui per sgattaiolare di nascosto insieme a Cesar, lo fai sempre quando devi prendere delle decisioni importanti o quando qualcosa ti affligge.
E questa volta si tratta della tua vita.
In un certo senso comprendo tuo padre, ma questo non significa che io debba far leva sulla nostra amicizia per convincerti a fare una scelta. La sua scelta.
Non credo ne sarei davvero capace e probabilmente non ti dirò nulla a riguardo.
Sento lo sfregare della ghiaia sotto le suole dei tuoi stivali.
Un respiro profondo e ti vedo a malapena apparire in un fascio di luce che irrompe nel buio delle scuderie.
La tua espressione sorpresa mi prende alla sprovvista e come se niente fosse ti saluto sfoggiando il migliore dei sorrisi. Rimani titubante, quasi diffidente e con il tuo solito e pungente sarcasmo non perdi certo tempo a sottolineare la mia presenza nelle stalle dato l'orario così mattutino.
Non mi faccio scoraggiare dal tuo essere poco sociale quest'oggi e ti propongo di cavalcare assieme, come non accade più da qualche tempo.
 
Ci troviamo a lanciare i cavalli al galoppo ed in queste sfide, solo nostre, non serve che io rimanga dietro te, posso davvero gareggiare sfidandoti apertamente. Ed ogni volta, un brivido s'impossessa del mio corpo, conquista la mia mente, concedendomi la libertà di non pensare, ma di agire e basta. Stringo le redini del mio cavallo e con forza batto i talloni sui suoi fianchi, provocando un pò di disaprovazione nel mio destriero. 
Il vento tra i capelli, la velocità della corsa, tutto rafforza quella sensazione meravigliosa di sentirsi per un attimo imbattibili. Ti guardo con fierezza e un pizzico di arroganza quando i nostri occhi s'incontrano prima che tu esca dalla mia visuale. Non ho più bisogno di voltarmi, ormai  ho raggiunto il laghetto alla fine della radura e con soddisfazione trionfale attendo il tuo arrivo.
Arrivi poco dopo con aria decisamente contrariata e un pò infastidita per l'ennesimo smacco ricevuto.
Se pensi che ti tratterò diversamente da come ho sempre fatto, dimostrandoti commiserazione per le imposizioni di tuo padre, ti sbagli di grosso. Credo che tu possa decidere della tua vita se solo lo vorresti. 
Ma tieni troppo al benestare di tuo padre e difficilmente lo deluderai.
Mi porto un ciuffo d'erba alle labbra, facendo scivolare l'aria fuori da esse. Il suono stridulo e acuto di un vecchio motivetto invade il silenzio della prossima alba.
" Smettila...smettila per favore, non sopporto quel suono"
" Ma, che cosa ti prende?"
" Tu non mi devi dire qualcosa?"
" No,...niente"
" Su! Avanti! Dimmi che devo indossare quell'uniforme! Che cosa aspetti!"
" No, tu non devi indossare quell'uniforme se non vuoi..." 
All'improvviso scatti in piedi ed il nervoso percorre il tuo corpo, mentre le mani si stringono in pugni all'altezza del tuo viso.
" No, io ti conosco bene...incominci col darmi ragione, ma poi tenterai di convincermi...che sto sbagliando tutto!"
" Ehi, attento!" ti raggiungo in piedi spingendoti via ed urlandoti in faccia, quasi digrignando i denti per la rabbia, perchè diamine mi conosci per davvero, ma questa volta non potresti essere più lontano dalla verità. 
Non potrei mai fare una cosa del genere sapendo che in gioco c'è il tuo avvenire. 
E così, senza rendercene conto è guerra tra noi. Nessun rancore seguirà questa lite, ma assecondiamo l'istinto sfogandoci l'un l'altro per le proprie ingiustizie subite. Siamo complici anche in questo.
I tuoi pugni forti fanno davvero male, soprattutto quelli ben assestati sul mio viso.
A quanto forza bruta, senza dubbio ne esco perdente, ma dalla mia ho gambe agili e veloci che mi permettono una buona difesa; del resto il mio aspetto gracile è sempre stato oggetto preferito dei tuoi scherni.
Ma mai, nemmeno una volta, ti ho dato vita facile. Nonostante tutto. 
Il dolore fisico riesco a sopportarlo. Lo so e non mi fa paura.
Ciò che più temo è che tu un giorno possa capire, vedermi con occhi diversi e che tutto il nostro mondo possa crollare. E questo mi terrorizza.
Abbiamo entrambi il fiato corto, mentre ci studiamo in volto per capire quanta determinazione ci sia ancora negli occhi dell'altro. 
Il sole sta sorgendo. Scintille di luce si riflettono sullo specchio d'acqua, fasci luminosi accendono tenuemente i colori attorno a noi. 
Il tuo viso s'illumina e i tuoi occhi ardono.
Conosco quello sguardo. 
Alzo la guardia e ti attendo.
Colpiscimi.
 
Ricadiamo esausti nell'erba alta. I nostri corpi vicini.
Solo per merito della mia testardaggine e del mio orgoglio ho ceduto pochi secondi dopo di te.
" Sei davvero forte, Oscar...devo ammetterlo" Quelle parole improvvise mi sorprendono, ma non quanto la tua mano che viaggia tra l'erba cercando e ricoprendo con delicatezza la mia, anche se per un attimo soltanto, per poi stringersi con forza intorno al mio polso.
" Vedi, questa notte io... ho sentito mentre mio padre ti stava parlando"
" Io..."
" Si, dimmi pure, ti ascolto"
" Io capisco cosa prova tuo padre. Ma non è una buona ragione per che io ti spinga a fare un tipo di vita che non ti è gradito...è per questo che io prima avevo deciso di non dirti nulla "
Non parli. Senza rivolgermi parola ti alzi velocemente raggiungendo Cèsar in riva al lago e monti con facilità.
Il tuo mutismo non è mai un buon segno. Non riesco mai a capire ciò che pensi veramente.
E a quel punto decido di giocarmi il tutto per tutto.
" Ma una cosa devi permettermi di dirtela...e giuro che in seguito non te ne parlerò mai più!"
Riesco a spostarmi appena in tempo prima che la furia del cavallo, conseguenza di quella del suo padrone, m'investa in pieno scappando via. E mentre la tua figura si rimpicciolisce sempre più, per poi sparire tra gli alberi, mi ritrovo ad urlare al vento ciò che credo realmente, mossa dalla rabbia che sento per te, per me.
" Andrè! Non è ancora troppo tardi! Fermati e decidi chi essere, Andrè!"
Rimango immobile dalla sconfitta di non esserti stata di aiuto, di aver disobbedito al Generale e del grande peso che mi porto nel cuore e che mi fa sentire così terribilmente in difetto con te che sei la persona più importante che io abbia .
Io, Oscar Grandier, darei tutto pur di poter essere chi sono realmente. 
Tutto. 
Tranne perdere te.




* Richiamo voluto ad Etienne e alla sua "Da lontano", che spero di poter leggere quanto prima! ;)





Eccomi qui! Intanto spero che l'inizio di questa mia nuova storia possa avervi incuriosito, nonostante questo primo capitolo ripercorra in parte eventi ben noti; ma come premesso nell'introduzione, tutto verrà raccontato da una nuova prospettiva, ovvero una bella inversione di ruoli, se non si fosse capito!XD Si viaggerà tra presente e passato, almeno agli inizi. So che è una cosa già sdoganata, ma ho trovato che fosse la soluzione migliore per raccontare questa storia, non me ne vogliano le altri autrici! ;)
A presto e un saluti a tutti.
  
Leggi le 17 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Lady Oscar / Vai alla pagina dell'autore: elisa85